di Sergio Di Cori Modigliani
Ci devono aver preso davvero per degli idioti.
E’ come se i rappresentanti della nostra classe politica al governo avessero deciso di non imparare nulla dalla sberle elettorali ricevute negli ultimi venti giorni.
Il nostro Ministro dell’Economia si presenta alla riunione di Confartigianato e dichiara di aver pronta “finalmente una riforma fiscale che tenga conto degli interessi veri della gente, basato soltanto sull’applicazione di un sistema a tre aliquote”. Sorvola sul fatto che per fare questo è necessario l’appoggio della Confindustria, ma la Marcegaglia ha già fatto sapere che non intende dare nessun contributo ad alcuna manovra che non privilegi gli investimenti produttivi e il rilancio dell’occupazione nel comparto industriale.
Tremonti ha bisogno anche dell’appoggio dei sindacati, ma la Camusso, a nome della CGIL, ha già fatto sapere che bocceranno l’iniziativa.
Tremonti ha bisogno del sì “ufficiale” da parte della Corte dei Conti, ma sa benissimo –lo ha anche detto- che l’Italia, grazie allo sfacelo governativo di Berlusconi & Co, non è in grado di trovare gli 80 miliardi necessari per varare la riforma.
Tremonti, sa inoltre che se la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea non danno la sua approvazione, non può far varare nessun provvedimento che presupponga un allargamento del debito pubblico. E gli hanno già detto di no.
Quindi, sta prendendo in giro la nazione, fingendo di fare delle proposte sapendo già in anticipo che servono soltanto a prendere tempo, a dilazionare le scadenze, ad attendere che “l’effetto sberle elettorali” venga attutito nel tempo. Intanto il debito pubblico incombe avendo toccato la propria punta massima proprio nel mese di aprile 2011: 1.890 miliardi di lire; record europeo che situa l’Italia al 42esimo posto nel mondo come dato negativo dell’economia più alto. Peggio di noi ha fatto soltanto l’Ecuador.
La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha fatto sapere dal canto suo che se «si abbassano le tasse sui lavoratori dipendenti e sulle imprese» allora se ne può parlare. Tremonti ha sorvolato.
«Meno aerei blu e più Alitalia» ha aggiunto il ministro. E' una frasetta demagogica ad effetto, probabilmente consigliata da qualche esperto di comunicazione, convinto che gli italiani siano disposti e disponibili a farsi raggirare da una frase.
L'unica notizia "economica" della giornata di oggi è la conferma che l'attuale governo non ha gli strumenti, la volontà, la capacità di poter operare un piano in grado di migliorare l'economia del paese. Questa è la realtà.
E' bene prendere atto della situazione reale.
Tutto il resto sono chiacchiere.
Nessun commento:
Posta un commento