sabato 23 marzo 2019

La Cina è più vicina. Purtroppo l'Italia è più lontana






di Sergio Di Cori Modigliani


21 h
Quando fanno Politica quelli che la sanno fare.
Il premier Xi Jinping deve essere furibondo, a dir poco.
Il principale obiettivo militare (dato che di guerra si tratta, anche se -per il momento- si tratta soltanto di guerra commerciale) è fallito miseramente.
Anche i tanti generali al seguito devono essere inviperiti.

L'obiettivo della diplomazia cinese (tanto abile quanto antica e colta) consisteva nel chiarire la propria posizione e scelta nei rapporti con l'Europa: venire nel Vecchio Continente "rifiutandosi" di riconoscere l'esistenza della Ue, approfittando del trend nazional-populista di cui l'Italia è avanguardia dichiarata. Venire in Italia alla grande, poi andare a Parigi per incontrare Macron e, infine, recarsi a Monaco di Baviera per incontrare in quella città la confindustria tedesca senza avere in agenda un viaggio a Berlino, considerandola -con disprezzo- una tappa inutile, chiarendo quindi che il programma consiste nello spezzettare l'Europa facendo accordi con ogni paese che conta one by one, one on one.
E invece gli è andata male.
Perchè poche ore fa, la segreteria di Emmanuelle Macron ha inviato all'ambasciatore cinese a Parigi un messaggio nel quale il presidente francese, nel dichiarare la propria felicità nell'incontrare un grande amico come Xi Jingping, ha sottolineato un particolare decisivo e fondamentale, che è il seguente:
Emmanuel Macron ci ha tenuto a specificare che ha invitato "formalmente" come suo "ospite gradito" la signora Angela Merkel, la quale per l'occasione addirittura soggiornerà e dormirà all'Eliseo, mostrando quindi di essere considerata più di un interlocutore, più di un alleato, una vera amica di famiglia.
E in Politica, come è noto, il formalismo -in quanto simbolico- è sempre sostanza.
Quando il premier cinese arriverà a Parigi e avvierà il primo discorso privato con Macron, si troverà pure la Merkel con la sua personale delegazione, in modo tale che il messaggio sia forte e chiaro, come a dire: l'Europa, dopo la scelta pentaleghista di chiamar fuori l'Italia dall'Europa per sistemarsi per conto proprio bypassando la Ue, sceglie di spiegare a Xi Jing Ping che il potere che conta nel Vecchio Continente è fondamentalmente l'asse franco-tedesco, basato su un'alleanza inossidabile che comporta l'impossibilità da parte cinese di stipulare accordi con le singole nazioni.
Perchè dovrà fare i conti con l'Europa, e quindi il divide et impera non funziona.
L'Italia ha scelto di starne fuori.
E' il più grande e grave errore geo-politico che il nostro paese abbia compiuto negli ultimi 25 anni.
Ma questa è la scelta che è stata fatta.
Anche se gli italiani non l'hanno capito, perchè nessuno lo ha spiegato loro.
Quando Xi Jingping arriverà a Monaco di Baviera, avrà già incontrato Angela Merkel a Parigi, il che trasforma il viaggio cinese in Germania in una trasferta inutile. 

Beffato.
Così stanno le cose oggi.

giovedì 14 marzo 2019

Non è la Tav, nè quota 100 nè il reddito di cittadinanza, quindi...non interessa nessuno (secondo i media italiani)

Nave italiana affondata al largo della Francia, la marea nera di cui nessuno parla: a bordo petrolio e 45 container di merci pericolose

grande america


 Questo articolo è apparso sul sito ambientalista greenme.it, lo trovate a questo link:
(https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/30855-grande-america-naufragio-francia-disastro-ambientale?fbclid=IwAR2-luQS1CdMdUAMbktzSdPaj9kCRAQysZHpYuauSfke70gky03ILxFCI6A#.XIpFxkcZLa0.facebook)


Nessuno ne parla ed è veramente vergognoso. All'interno della nave italiana Grande America affondata nella notte tra il 10 e l'11 marzo a largo della Francia erano presenti 45 container che trasportavano merci pericolose e i bunker erano pieni di olio combustibile e auto. E ora la marea nera sta raggiungendo la costa. E' in corso un grave disastro ambientale.
 E' corsa contro il tempo per arginare il petrolio che potrebbe raggiungere la costa francese nel corso del fine settimana. La nave italiana ha preso fuoco martedì a circa 263 km dalla costa francese, a sud-ovest di Penmarc'h Point. Da allora ha iniziato ad andare alla deriva per poi affondare il 12 marzo 2019 alle 15:26 circa 333 km a ovest di La Rochelle, nel sud-ovest della Francia.

Dall'incendio all'affondamento

L'incendio è divampato il 10 marzo intorno alle 20. Il mercantile, lungo 214 metri, proveniva da Amburgo, in Germania, ed era diretto a Casablanca, in Marocco. A bordo erano presenti 27 persone, 26 membri dell'equipaggio e un passeggero, per fortuna tutte messe in salvo.
Il comandante della Grande America in un primo momento aveva annunciato che l'incendio era sotto controllo e puntava ad arrivare in Spagna, verso il porto di La Coruña. Ma poco prima di mezzanotte, ha informato le autorità marittime del peggioramento della situazione: l'incendio è ricominciato, diversi container hanno preso fuoco e la nave non avrebbe potuto proseguire. L'equipaggio è stato messo in salvo attorno alle 4 del mattino.
Ma il disastro era appena iniziato. Per due giorni, si è cercato di domare le fiamme. La nave intanto si è inclinata pericolosamente sul lato destro fino a quando si è inabissata portando con se il pericoloso carico.

Cosa trasportava

Di proprietà della compagnia italiana Grimaldi Lines, la Grande America trasportava container sul ponte e veicoli ai piani inferiori. Mercoledì, in una conferenza stampa a Brest, il prefetto marittimo dell'Atlantico ha dichiarato che, secondo i dati forniti dall'armatore, la nave trasportava 365 container, 45 dei quali contenevano materiali pericolosi e poco più di 2.000 veicoli. Oltre a questo carico, nei bunker della nave erano presenti circa 2.200 tonnellate di combustibile per la navigazione.

C'è il rischio di una fuoriuscita di petrolio?

Non è escluso, anzi. A dirlo fin da subito è stato il Ministro francese dell'ecologia François de Rugy:
"Come sempre in questi casi il rischio di inquinamento non deve essere negato, prima perché c'è un carico di combustibile pesante che era il carburante di propulsione".
Mercoledì è apparsa una chiazza nera, ha confermato la prefettura marittima e poi anche le osservazioni aeree. Il petrolio potrebbe raggiungere la costa francese domenica o lunedì.
"Secondo le nostre previsioni, potrebbero raggiungere alcune zone delle coste della Nuova Aquitania domenica o lunedì, a causa di condizioni meteo particolarmente sfavorevoli, che rischiano anche di rendere più delicate le operazioni di pulizia del mare", ha detto François de Rugy. La Francia ha messo in campo 4 "navi dedicate alle operazioni antinquinamento in mare" e preparerà un piano per "ripulire la terra", ha aggiunto il ministro.
E' ancora presto per fare bilanci ma di certo ancora una volta a farne le spese saranno il mare e i suoi abitanti, nel silenzio internazionale.