E’ il brutto anatroccolo del governo di centro-destra, perchè nessuno la vuole.
Non è mica l’opposizione a dirlo né tantomeno i suoi nemici.
Se lo dice da sola :
«E' che non mi amano, no purtroppo ci troviamo tutti in centro destra e sono tutti referti di Berlusconi. Per esempio lui domani s'incazzerà perchè gli ho stoppato l'apertura della discarica di Serre. A me non mi vuole nessuno».
A parlare è la ministra Prestigiacomo, e queste parole provengono dalle trascrizioni delle registrazioni telefoniche relative all’inchiesta giudiziaria sulla P4, che –in maniera del tutto legale- poiché sono diventate “un atto pubblico”, vengono distribuite ai professionisti della comunicazione.
Sono interessanti perché rivelano la caratterialità di chi ci governa; il loro totale scollamento dalla realtà del paese, la loro interpretazione narcisistica del potere dove l’ultimo degli obiettivi è quello di occuparsi della cosa pubblica e del bene collettivo.
Dice la Prestigiacomo a Luigi Bisignani
«O io ora sono in condizione di essere lì e di fare delle cose e di avere la mia quota di visibilità perché faccio delle cose, oppure che ci sto a fare? Il gioco è non un governo di venti ministri, ma di quattro ministri che comandano e gli altri fanno il contorno. Io sono considerata il contorno. Che cazzo me ne frega a me di stare al governo se nessuno mi conosce e nessuno mi vede mai e non ho la visibilità che hanno altre? Guarda la Carfagna. Lui la perdona sempre».
Sarebbe divertente, data la calura estiva, e potremmo anche rubricarle sotto la voce gossip salaci, pettegolezzi tra donnette che competono per emergere, se non fosse che si tratta di ministre della repubblica, di persone che “ufficialmente” hanno la responsabilità di un dicastero, che amministrano miliardi di euro che noi versiamo in tasse e assumono migliaia e migliaia di persone l’anno.
La ministra Prestigiacomo sembra ossessionata dal fatto di non essere amata, di non essere al centro dell’attenzione.
«Mai che mi invitassero in televisione. E’ che non mi amano, no purtroppo è così. Lui non sa niente di quello che faccio io, lui non sa niente, lui domani fa, sarà a noi il problema di competere con Berlusconi».
E’ ossessionata dalla competizione con la Carfagna; infatti, prosegue la ministra in maniera piuttosto confusa
«Allora, siccome lei (ndr. sarebbe il ministro Carfagna) fino a quando non si fottono a Berlusconi proprio per bene dato che le elezioni le fa Cosentino deve fare cioè Cosentino deve farlo questo passo indietro e quindi l’unica cosa che non si può fare è fare girare i rifiuti per le Regioni, lì si che metti in moto la criminalità organizzata cioè è una cosa enorme allora questo decreto non lo può gestire Berlusconi, lui è dannifero in queste cose. Noi lo sappiamo che non è intelligente e sappiamo che non capisce niente. Lui dà sempre ragione a Mara (Carfagna, ndr) su tutto e lui gli dice vai e fai e lei va e fa e a Salerno quindi lì bisogna già che lei ci vada con una soluzione che non fa danni, poi la perdonerà sul piano personale. Lui la perdona sempre, mentre a me nessuno mi ama».
Poveretta, nessuno la ama.
O forse, sarebbe il caso di dire: poveretti noi.
Questa è la gente che ci governa.
E intanto a Napoli, mentre la Prestigiacomo e la Carfagna litigano per avere la palma della più bella del reame, le tonnellate di spazzatura ammorbano l’aria, infestano la città, dirtsuggono la serenità dei cittadini.
Raglia raglia giovane Itaglia
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