di Sergio Di Cori Modigliani
I britannici non finiscono mai di stupire, e davvero non tradiscono mai se stessi.
Chi mi conosce sa che non ho mai coltivato simpatie monarchiche, ma la Regina Elisabetta II d'Inghilterra mi è sempre stata simpatica. Ho sempre trovato adorabili i suoi orrendi cappellini e alcune sue uscite meritano qualche rigo nel libri di Storia d'Europa.
Come alla fine degli anni'70 quando il generale Videla, un farabutto criminale (per fortuna è finito in galera all'ergastolo) al potere in Argentina, dove presiedeva una giunta militare che si è macchiata di assassinii di massa, per risollevare la sua immagine traballante ebbe la geniale idea di sfidare il Regno Unito di Gran Bretagna, occupando militarmente le isole Falkland, un gruppo di rocce abitate da circa un milione di pinguini, una cinquantina di balene e tre osservatori scientifici internazionali dove abitavano soltanto duecento scienziati dipendenti dalla Royal Academy of Sciences di Londra e circa una cinquantina di argentini che lì lavoravano come camerieri, impiegati, infermieri dell'ospedale di campo.
Margareth Thatcher, allora primo ministro, era andata a visitarla accompagnata dal capo gruppo dell'opposizione, e dal ministro degli esteri. Le esposero i fatti. Il capo dell'opposizione (laborista di sinistra) difese le ragioni degli argentini.
La Regina chiese "perchè dovrei dar retta a un dittatore sanguinario fascista? Una bella legnata potrebbe essere un buon segnale per dimostrare la nostra spina dorsale democratica".
Il leader laborista rispose: "Moriranno delle persone" schioccò la lingua e guardando prima la Thatcher e poi la Regina aggiunse "forse la guerra non è materia consona allo spirito femminile".
Elisabetta II si alzò in piedi e disse alla Thatcher (senza guardare il deputato laboridsta): "Dia ordine al governo di preparare la dichiarazione formale di guerra, tra un'ora la firmo e stanotte parlerò alla nazione. Vada a bastonare quel lestofante criminale nel nome della libertà europea e a salvaguardia dei nostri interessi".
Poi, rivolgendosi al leader laburista gli disse "Obbligherò con la forza quello svampito di mio figlio Charles ad andare in guerra su una nave. Mi farebbe piacere se sullo stesso vascello si trovasse, come volontario, suo figlio, che mi risulta trascorra i suoi pomeriggi suonando una chitarra scordata, fumando marijuana e parlando male di suo padre che gli paga l'affitto del suo elegante loft a Londra. Non mi garba l'idea che il capo dell'opposizione sia vittima di calunnia. Mi risulta lei sia una brava persona, lei conferma?".
Partirono entrambi.
Questo avveniva nel 1978.
Oggi, 20 giugno 2011, all'età di 94 anni ne ha combinata un'altra delle sue.
A difesa della "tranquillità psichica dei cavalli che si godono la meritata pensione".
Ed ecco la notizia:
il governo britannico finalmente ha dato il via per l'inizio dei lavori di costruzione della Hs2tl (High Speed Second Train Line) il corrispondente inglese dei TreniAltaVelocità. La rotta è Londra-Birmingham che oggi la si percorre in tre ore e mezza, mentre con la nuova linea ferroviaria il tempo verrebbe ridotto a 39 minuti, con treni che sfrezzano alla velocità di 356 chilometri all'ora.
Il punto dolente consiste nel fatto che la linea ferroviaria attraversa una zona (di proprietà della Regina) nella quale risiedono "dodici case di riposo per anziani meritevoli che hanno prestato servizio a Sua Maestà con dedizione, fedeltà ed encomio": gli anziani meritevoli in questione sono i 1.234 cavalli che guidano le carrozze aristocratiche nelle parate, quelli montati dagli ussari a Buckingham Palace, quelli montati dalla guardia della Regina. Una volta invecchiati, Elisabetta II che ama molto gli animali, li spedisce a trascorrere gli ultimi mesi o anni della loro esistenza in un luogo ameno, assistiti da veterinari, stallieri, nonchè turisti curiosi (a pagamento).
Ci sono anche video e filmati con le gesta dei robusti equini quando erano dei pimpanti giovanotti.
"La linea non si farà" ha detto ieri la Regina "sei eccellenti veterinari mi hanno riferito che la velocità dei treni spaventerebbe i miei vecchietti e potrebbe addirittura provocare la loro morte o danni cerebrali permanenti per lo shock".
Il governo è rimasto esterrefatto. Immediatamente l'opposizione della estrema sinistra è salita sul carrozzone sostenendo la Regina, la quale, poche ore fa, alla radio ha detto "dovranno attendere che io muoia o passare sul mio cadavere; non abbandonerò questi nobili animali ad un infausto destino per il solo fatto di far guadagnare qualche sterlina a degli speculatori".
Incredibile ma vero.
Adesso Elisabetta II rischia una denuncia formale da parte del governo.
La Costituzione Britannica, infatti, non consente al monarca in carica di intervenire sugli affari decisi dal governo, a meno che non si tratti di eventi bellici o catastrofi naturali.
La arzilla vecchietta ha replicato "questa è una catastrofe naturale, se non mi date retta, chiamerò greenpeace e consentirò loro di venire a fare un sit in nel giardino della mia reggia. Vi potete immaginare le conseguenze mediatiche. Fate voi".
Mi sta sempre più simpatica.
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