tag:blogger.com,1999:blog-63602183592579258612024-03-16T02:53:58.171-07:00Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria"La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano."
(Stendhal). sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.comBlogger1456125tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-67994720731889225302021-03-05T01:53:00.001-08:002021-03-05T01:53:21.719-08:00La solitudine dell'animo femminile e la scomparsa del cinema italiano<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirIqPXbCyUAAKePySVLhQkJBPEpyvkJRPfRStyBrFbmRdyHcDE6MMpZLh5cjiH2tCEMWkKjVd8MStgfnIV99ZPMSs9zhYA2Cty09jmWmBST4Wt2Y1Qc68qXasfQDAKg4kouG21CwGdM5s/s264/LANOTTE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="191" data-original-width="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirIqPXbCyUAAKePySVLhQkJBPEpyvkJRPfRStyBrFbmRdyHcDE6MMpZLh5cjiH2tCEMWkKjVd8MStgfnIV99ZPMSs9zhYA2Cty09jmWmBST4Wt2Y1Qc68qXasfQDAKg4kouG21CwGdM5s/s0/LANOTTE.jpg" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><span style="font-size: medium;">Roma. 5 Marzo 2021</span></p><p><span style="font-size: medium;">Questo post è stato scritto nel settembre del 2019.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Mi piace la de-contestualizzazione, per uscire fuori dalla chiacchiera dell'attualità. E' il motivo per il quale dal 7 dicembre 2019 ho smesso di usare facebook, twitter e questo blog.</span></p><p><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p><span style="font-size: medium;">Ripropongo questo mio brevissimo test, purtroppo sempre più attuale.</span></p><p><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p><span style="font-size: medium;">Venezia. 2 settembre 2019</span></p><p><span style="font-size: medium;">In pratica, a proposito del festival di Venezia, in questi giorni, si parla di tutto tranne che di cinema.</span></p><span style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">Nel senso, quello vero, strutturale.<br />Leggendo decine di resoconti stampati non è stato possibile scovare (nè ascoltare da sedicenti critici alla tivvù) un rigo, una parola, un cenno, un vago accenno di sfuggita, alle immagini, a una specifica immagine, alla fotografia del film X realizzata dal regista Y della nazione vattelapesca.<br />Nulla.<br />L'Italia è stata per circa 40 a<span class="text_exposed_show">nni maestra sublime nell'arte della fotografia nel cinema. </span></span><br /><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">I francesi morivano dall'invidia.<br />La più grande (e più lacerante) perdita culturale del nostro paese è stato l'affossamento della fotografia.<br />La fotografia è sempre stata e rimane la base strutturale del linguaggio cinematografico.<br />Senza fotografia non c'è film, non può esistere.<br />Oggi abbiamo paparazzi che hanno sostituito i fotografi.<br />Buona fortuna a tutti.</span><br /></span><div class="text_exposed_show"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(l'immagine in bacheca è datata 20 settembre 1960. Nella didascalia è anche scritta la data esatta: ore 7.50 del mattino. La donna fotografata è l'attrice Jeanne Moreau.<br />Il fotografo è Michelangelo Antonioni.<br />Il titolo della fotografia è: "La solitudine dell'anima femminile".<br />sottotitolo: appunti di preparazione per il film La notte.<br />Venti giorni prima di iniziare le riprese, Antonioni telefonò a Jeanne Moreau e le disse. "Signora, se non le dispiace dovrei farle un centinaio di fotografie di prima mattina per comprendere fino in fondo con che tipo di donna mi devo confrontare. Saremo noi due da soli, io e lei.".</span></div>sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-12807376408593008422019-11-22T05:24:00.000-08:002019-11-22T05:24:09.885-08:00Abroghiamo la distopia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDXTAszkj5PYlQs_YiahDHTYhiZDZO5vw_i3lweeDlENQYOWoOBzVpDY_9-FwIhVMw_6-r9WY31FkV6O_zNa9EfQOqXqeRPoIbpxafLVrZHF_EFTyJqs3OLcJnCi-wQgQkBIIGP6-6ojc/s1600/sardine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="189" data-original-width="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDXTAszkj5PYlQs_YiahDHTYhiZDZO5vw_i3lweeDlENQYOWoOBzVpDY_9-FwIhVMw_6-r9WY31FkV6O_zNa9EfQOqXqeRPoIbpxafLVrZHF_EFTyJqs3OLcJnCi-wQgQkBIIGP6-6ojc/s1600/sardine.jpg" /></a></span></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I media televisivi e i bulli da talk show si gettano come avvoltoi
sulle sardine, alla disperata ricerca del clown di turno -i sedicenti
leader- per poterli definire, etichettare, sussumerli nella loro
chiacchiera inutile, tesa solo ad acchiappare odiens.<br /> Dimostrando (e
già questo consentirebbe un gigantesco successo per un poppante
sconosciuto che ha 12 giorni di vita) di non poter nè capire nè
comprendere nè riconoscere, l'aspetto attuale, e quindi liquido, della
nuova gene<span class="text_exposed_show">razione dotata di forti
anticorpi genetici, nati proprio per dichiarata propensione a non voler
niente a che fare con il gioco delle parti dei bulli da talk show e
sondaggisti sbavanti al seguito.<br /> Il messaggio che veicolano è sinceramente anti-populista e non è anti-politico, anzi. <br /> Tutt'altro.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Sanciscono la fine dei Di Battista/Di Maio, dei farlocconi leghisti e
della sinistra stanca di se stessa, capace soltanto di pedinare chiunque
sia pedinabile, pur di salvaguardare la propria riconosciuta (e
riconoscibile) rendita di posizione per marpioni di lungo corso.<br /> La loro caratteristica principale consiste proprio nel NON essere nè barricadieri nè iconoclasti. Anzi.<br /> Loro sono Antichisti e rivendicano il senso della tradizione italiana rifiutando la lettura distopica dei sovranisti.<br /> Ecco i punti salienti del loro manifesto sul quale riflettere.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">"<span style="color: red;"><b>Cari populisti, la festa è finita, per troppo tempo avete tirato la
corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per
anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete
unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più
vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede ma dei
vostri contenuti non è rimasto più nulla. Amiamo le nostre case e le
nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel
volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione
nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose
divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la
creatività, l’ascolto. Noi crediamo ancora nella Politica e nei politici
con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano.<br /> Grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare</b></span>”.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Costringe tutti noi alla riflessione serena.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-35870281325701969032019-11-21T07:23:00.001-08:002019-11-21T07:23:30.987-08:00Kissinger parla a Pechino allertando il mondo sul pericolo rappresentato da Trump<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-M1j1PKeoNKWP6IyrpejSqEEEFyG3RhWhipANR_eooBmuiGYUEjdIv-CtdAKq-T9nBMyVVBFd6ex3yi1ZTQE5OZ5z9yoQASvdthy3piywyz0o04aJ-g546Bc-C3K5B82nrV2Jkqwpyys/s1600/kissinger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="271" data-original-width="400" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-M1j1PKeoNKWP6IyrpejSqEEEFyG3RhWhipANR_eooBmuiGYUEjdIv-CtdAKq-T9nBMyVVBFd6ex3yi1ZTQE5OZ5z9yoQASvdthy3piywyz0o04aJ-g546Bc-C3K5B82nrV2Jkqwpyys/s320/kissinger.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il miope ghetto della comunicazione mainstream e della diffusione di
notizie in Italia, lo trovo sempre più inquietante. In questi giorni si
sta decidendo l'immediato futuro del pianeta, nessuno escluso (parliamo
di pochi mesi, pertanto la scadenza è imminente). Quindi, si riferisce
anche a noi (gli italiani sono lo 0,7% dell'umanità e siamo importanti
soltanto per noi stessi). Mi riferisco all'epocale scontro politico in
atto in Usa, dove in questi giorni si sta decidendo se mandare a casa
oppure no Donald Trump. In entrambi i casi non sarà indolore per
nessuno, perchè si riferisce alla bocciatura oppure alla promozione del
populismo e sovranismo globale nel pianeta. Basandoci sulle scarne e
piatte notizie dei nostrani corrispondenti televisivi da New York,
sembrerebbe che la lotta sia tra i democratici e i repubblicani. Non
sembra affatto sia così. In verità, sul tavolo del presidente americano è
pronta "anche" l'opzione militare, quella vera, tra Usa e Cina. Il
punto è proprio questo. Lo scontro, infatti, è trasversale, ed è tra i
falchi militari e le colombe, presenti in entrambi gli schieramenti. I
grossi marpioni della finanza speculativa sono presenti alla pari in
ambo le parti: e saranno proprio loro a decidere. La parte repubblicana
delle colombe (quelli già disponibili a trattare il licenziamento
clamoroso di Trump) hanno scelto (e lanciato sul campo) il proprio
rappresentante unico, un signore di 96 anni che gode di invidiabile
salute fisica e di ancora più invidiabile intelligenza, competenza e
lucidità mentale. Si chiama Henry Kissinger e il suo nome non dice nulla
ai giovani millennials di oggi. Lui è il front man del campo pacifista
repubblicano. E' la notizia del giorno nel mondo (esclusa l'Italia, si
intende). E'stata ampiamente diffusa dal più importante sito planetario
di informazione (China Daily news, in lingua inglese) e immediatamente
ripreso e condiviso su tutte le piattaforme dal secondo più importante
sito asiatico (India Times). Entrambi, informano circa 3 miliardi di
persone nel mondo, pari al 45% della popolazione planetaria, quindi
andrebbero ascoltati. Presentano una intervista a Kissinger e raccontano
ciò che sta facendo. Sembra che la sua nuova attività diplomatica sia
iniziata lo scorso novembre (quando di anni ne aveva 95) e si è recato
in Cina in visita privata (non ha alcun incarico istituzionale, quindi
-in teoria- rappresenta soltanto se stesso). Aveva sulla sua agenda
alcuni appuntamenti con personalità importanti e ha viaggiato su un
nomale volo di linea della Air China. Arrivato a Pechino, però, la
sorpresa. L'aereo atterra su una pista laterale e gli assistenbti di
volo spiegano ai passeggeri che prima devono far scendere una persona.
Le hostess accompagnano il vegliardo verso la scaletta (non ha bisogno
di aiuto, cammina spedito con la schiena dritta) e Kissinger trova il
tappeto rosso e una banda di suonatori che intona l'inno ufficiale
americano (i cinesi sanno come gestire la diplomazia nel pianeta, dato
che l'hanno inventata loro circa 4000 anni fa). A riceverlo c'è il
sindaco di Pechino, il comandante in capo dell'esercito cinese e il vice
del presidente che gli comunica un "lieve" cambiamento di programma.
Prima di andare nel suo albergo e incontrare le persone con le quali ha
appuntamento è stato invitato a prendere un drink nel palazzo
governativo, ospite personale di Xi Jing Ping e sua moglie. Inizia così
l'avventura dei repubblicani (colombe) che vogliono scaricare Trump, un
anno fa. Quella visita, invece dei previsti quattro giorni, è durata due
settimane. Un anno dopo, pochi giorni fa, Kissinger è ritornato a
Pechino, intervistato alla televisione di Stato dopo essere stato
presentato al paese (anche i millennials cinesi non avevano la minima
idea di chi fosse quell'anziano straniero) da Xi Jing Ping in persona
che ha spiegato di "trovarsi davanti a un uomo di grande coraggio" il
quale, nel 1971, da solo, ha preso l'aereo ed è volato a Pechino per
incontrare Mao e iniziare a cambiare il volto del pianeta. "quest'uomo
ci ha aiutato fin da allora ad iniziare il grande e poderoso balzo di
sviluppo economico che oggi ci consente di essere la seconda potenza
economica del pianeta". </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nell'intervista, Kissinger ha spiegato ai cinesi
che Trump è un uomo pericoloso e che la sua ossessione per la pratica
dei dazi porterà "inevitabilmente e inesorabilmente" verso la guerra tra
le due super potenze "come avvenne nel 1914". </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lui sta cercando di
fermare questo processo e spiegare ai cinesi che gli americani non
vogliono la guerra. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' una intervista interessante. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ne consiglio la
lettura a chi è in grado di comprendere la lingua inglese. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Buona fortuna
a tutti.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Basta digitare "China Daily New" o "Times of India" e la trovate. </span><br />
<br />
<br />
<div style="background: rgb(255, 255, 255) none repeat scroll 0% 0%; left: -99999px; position: fixed; top: 0px;">
BEIJING: Former US secretary of state Henry Kissinger warned .. <br /><br /><div style="font-family: arial; font-size: 12px;">
Read more at:<br /><a href="http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst">http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst</a></div>
</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255) none repeat scroll 0% 0%; left: -99999px; position: fixed; top: 0px;">
BEIJING: Former US secretary of state Henry Kissinger warned .. <br /><br /><div style="font-family: arial; font-size: 12px;">
Read more at:<br /><a href="http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst">http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst</a></div>
</div>
<br />
<div style="background: rgb(255, 255, 255) none repeat scroll 0% 0%; left: -99999px; position: fixed; top: 0px;">
BEIJING: Former US secretary of state Henry Kissinger warned .. <br /><br /><div style="font-family: arial; font-size: 12px;">
Read more at:<br /><a href="http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst">http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/72161705.cms?utm_source=contentofinterest&utm_medium=text&utm_campaign=cppst</a></div>
</div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-9742735277337975892019-11-18T02:40:00.001-08:002019-11-18T02:40:13.343-08:00Who is in charge, here?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG_Q4RjwqG5FW4q_Y5s8__x_WkAS_t5Mns5Hb4y0Jg1OqBhHaEqy1lhJqu1WQqIniMTZilnEjYf9nCG0Y4yIr1mNaDSE-jxlfxAJKY-X_6bFzrtW4WyfFB4_2jDU9vSoFAHthxR28JE7Y/s1600/metro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="195" data-original-width="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG_Q4RjwqG5FW4q_Y5s8__x_WkAS_t5Mns5Hb4y0Jg1OqBhHaEqy1lhJqu1WQqIniMTZilnEjYf9nCG0Y4yIr1mNaDSE-jxlfxAJKY-X_6bFzrtW4WyfFB4_2jDU9vSoFAHthxR28JE7Y/s1600/metro.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nell'interminabile valanga di film, seriali, telefilm statunitensi
(sez. polizieschi thriller di svariata natura) che vengono proiettati
alla tivvù italiana, c'è sempre (a un certo punto) la stessa scena: si
verifica un evento inatteso e drammatico, arriva la polizia e/o pompieri
e/o ambulanza e/o FBI e infine si presenta qualcuno che si fa largo tra
le macerie e i morti spappolati e, inesorabilmente, pone la domanda di
rito: <br /> "Who is in charge, here?" (trad.: chi comanda, qu<span class="text_exposed_show">i?). <br /> Si fa avanti qualcuno in divisa e dice: io. <br />
A quel punto, lo spettatore ha capito che quello o quella sarà l'eroe
vittorioso oppure finirà dentro con la vita rovinata, perchè lo hanno
messo in mezzo e lui/lei paga. <br /> Perchè c'è sempre un responsabile che paga. <br /> E' per questo che si chiama "responsabile".</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Al netto delle chiacchiere e piagnistei vari sulla modesta Italietta
che noi amiamo tanto, il problema nazionale è questo: il nostro è un
paese dove comandano tutti e non comanda mai nessuno, quindi non esiste
mai la possibilità (anche legale) di individuare immediatamente un
responsabile che risponde all'opinione pubblica, alla stampa, alla
Legge. E se va male, finisce in carcere subito, perchè l'onere della
responsabilità della carica è un elemento strutturale del funzionamento
di una società.<br /> Da noi esiste una forma di immunità circolare, collettiva e condivisa, basata sul riconosciuto consociativismo.<br /> Quindi, il paese non funziona.<br /> E seguiterà a non funzionare.<br />
Un piccolo esempio: a Roma, dopo due anni, non è stato finora possibile
appurare chi fosse la persona responsabile del funzionamento delle
scale mobili sulla metro. Stanno ancora litigando tra una decina di
soggetti e altrettante società che si accusano l'un l'altra declinando
ogni addebito.<br /> E' così.<br /> E lo sappiamo tutti.<br /> Per questo motivo il paese non cambierà mai.<br /> Affrontiamo la realtà per ciò che essa è.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-12125779602048389042019-10-29T08:13:00.004-07:002021-03-05T01:58:23.260-08:00C'è Mondo e Mondo...........................<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaivzqtwIIAbGPzRQufZrN5a05OyGGSva-RtWqq07C8ueJGpHEZ7sDQN9yZfDVVg96cNrC_GB-S4xINJXeyXBWsuuoaQjWf6hq8cSnn-0wOeYOqBu9qih7o_2zEsF7zUBEN1tR5YGj7VY/s1600/rock+2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="184" data-original-width="274" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaivzqtwIIAbGPzRQufZrN5a05OyGGSva-RtWqq07C8ueJGpHEZ7sDQN9yZfDVVg96cNrC_GB-S4xINJXeyXBWsuuoaQjWf6hq8cSnn-0wOeYOqBu9qih7o_2zEsF7zUBEN1tR5YGj7VY/s1600/rock+2.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJBSaDGyvX0bEe0ruMvz8g0AakP3FvoakHtGanX9A_IgKB9xwQI1E5XmOYmZagOZkwce7s4yhkbDwgP9h6jXk1aoh5EmW_QHL4ZwQ_wnRgfnkvDamfVb6CdD4GOJK80YLi4o0sqS6NwUA/s1600/rock.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="426" data-original-width="720" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJBSaDGyvX0bEe0ruMvz8g0AakP3FvoakHtGanX9A_IgKB9xwQI1E5XmOYmZagOZkwce7s4yhkbDwgP9h6jXk1aoh5EmW_QHL4ZwQ_wnRgfnkvDamfVb6CdD4GOJK80YLi4o0sqS6NwUA/s320/rock.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><br /></span>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><br /></span>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><br /></span>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif">I pentavecchi e i sempregiovani rock.<br /> Ciascuno ha il quartetto che si merita.<br /> Noi italiani abbiamo prodotto questo.<br /> E la responsabilità è soltanto nostra.<br /><br /> </span></span></div><div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">Di tutti noi.<span class="text_exposed_show"><br /> Nessuno escluso (non facciamo i furbi).</span></span><br /></span>
<br />
<br /><br />
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-5456604388772207762019-10-22T07:47:00.000-07:002019-10-22T07:47:19.222-07:00I dati auditel lo confermano: è sempre Silvio Berlusconi a dettare la vera agenda del paese. E si vede.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETGE5sLY0BZa5mZabFpAbrmdtzBekFFsG2g-ac7SDbqv6G8NWhzJzx-ZWXGP3NolDgmVvBbXvMDcbssBAs_4WW2RK5f6emHsJQ_OSIqbQYuOaHqJYeooD0wNVYZ1ebkYtxlkdMD4tGAU/s1600/berlusca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETGE5sLY0BZa5mZabFpAbrmdtzBekFFsG2g-ac7SDbqv6G8NWhzJzx-ZWXGP3NolDgmVvBbXvMDcbssBAs_4WW2RK5f6emHsJQ_OSIqbQYuOaHqJYeooD0wNVYZ1ebkYtxlkdMD4tGAU/s1600/berlusca.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Su un punto tutti i sociologi, economisti, (e storici specializzati
nella storia sociale d'Italia contemporanea) concordano senza alcuna
eccezione: dal 2001 a oggi, l'ascensore sociale si è bloccato e l'Italia
ha iniziato un progressivo e inarrestabile declino. <br /> Da quando Silvio Berlusconi ha assunto il potere esecutivo.<br /> Si chiama per l'appunto "berlusconismo".</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Chi pensava che una forza politica fondata da un mafioso come Dell'Utri, condannato in via definitiva dalla Cassazio<span class="text_exposed_show">ne
e attualmente relegato ai domiciliari, potesse svolgere un ruolo
dinamico e progressivo per il paese o è stupido o è ignorante o è in
malafede o è complice di quel sistema criminale di corruttela
strutturale che sta strozzando il paese.<br /> Perchè di questo si tratta, e non di altro.<br /> Certamente non delle sciocchezze inutili di cui si parla ogni giorno qui su facebook.<br />
Finchè i movimenti progressisti italiani, la sinistra democratica, gli
intellettuali e i professionisti mediatici, non decideranno di avere il
pudore e la opportuna visione d'insieme dichiarando definitivamente
chiuso il 25ennio berlusconiano "per necessità", l'Italia seguiterà a
declinare in ogni suo aspetto, e non potrà che andare sempre peggio.<br /> Non c'è alternativa.<br /> Pensavate che 25 anni di berlusconismo finisse a pizza e fichi?</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Il costo sta gli occhi di tutti.<br />
E chi non lo vuol vedere e non lo denuncia a chiare lettere, è un
irriducibile complice di chi ha assassinato la speranza di un futuro
decente per i nostri figli, creando questa immonda palude italiana che
spinge i giovani migliori e le eccellenze della nazione a emigrare e a
scappare via dal paese sapendo che niente cambia e niente cambierà.<br /> Perchè la realtà è che ha vinto l'idea di mondo di Silvio Berlusconi, <br />
la sua ossessione marketing, il suo squallido mercatismo e la sua
tragica imposizione dall'alto, messa in esecuzione da parte della classe
dirigente politica e imprenditoriale (nessuno escluso) che aveva come
obiettivo la sostituzione dell'apparenza alla sostanza, la cancellazione
del merito, lo svilimento della cultura e il livellamento verso il
basso: tutti elementi necessari e fondamentali per avere l'occasione di
promuovere i picciotti necessari per fare business e farlo fare agli
amici e agli amici degli amici.<br /> Fatevene una ragione. <br /> La realtà nuda e cruda sta sotto gli occhi di tutti.<br />
Fintantochè non si cambia quell'idea di mondo, il mondo italiano
resterà quello de il grande fratello e dell'isola dei famosi: i picchi
dell'audience per queste due trasmissioni sono il più grande successo
della criminalità organizzata italiana. <br /> Hanno trovato il modo per
impossessarsi delle risorse del paese, distruggerlo, promuovendo
un'accozzaglia di cretini semi-analfabeti che produce il successo dei
falliti.<br /> Il tutto senza commettere neppure un reato.</span></div>
<br /></div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-47282474195826860322019-10-12T03:31:00.001-07:002019-10-12T03:31:26.950-07:00Quando l'amore brucia, secondo l'affascinante gusto asiatico.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoIpt5Bf_pjls4UpLEsUXe-vVXRgRI8EniT3EkfRGKTH8Uu_IRy0GfwraYgz1y7pDlWnb7OCxsQavtKuPv_V70d9WS-vpRYqY93nV2w0lTSu9RZaVJra3DQ-wNpY4PnLYS670FTAtQt4w/s1600/lee+chang+dong.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="981" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoIpt5Bf_pjls4UpLEsUXe-vVXRgRI8EniT3EkfRGKTH8Uu_IRy0GfwraYgz1y7pDlWnb7OCxsQavtKuPv_V70d9WS-vpRYqY93nV2w0lTSu9RZaVJra3DQ-wNpY4PnLYS670FTAtQt4w/s320/lee+chang+dong.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Chi ama (e conosce) il cinema non rimarrà affatto deluso.<br /> Non solo.<br /> E' un film da non perdere assolutamente.<br />
"Burning-l'amore brucia" del regista coreano Lee Chang Dong è un
favoloso film tratto (ufficialmente) da un racconto di Murakami ma
soprattutto tratto (non ufficialmente) da un racconto di William
Faulkner (citato nel film più volte, dato che Murakami è il traduttore
di Faulkner in giapponese, oltre che esperto saggista di note sul
geniale scrittore del sud degli Usa). E' la storia (apparentemente
banale e già vista, per l'appunto soltanto "in apparenza") di un trio
amoroso composto da lei, solare bellissima e struggente, un giovane
poverissimo che non parla mai perchè troppo stravolto dal proprio
disagio psico-sociale, e un altro giovane ricchissimo simpatico e
affascinante. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' un film pieno di rimandi e citazioni, con chicche di
ogni genere sparpagliate qua e là. Lento, molto lento, e qui sta il
bello, perchè l'amore (che è il tema del film) non è un'ondata
improvvisa che ci sommerge (come ha sempre sostenuto Hollywood) bensì
(come sosteneva Faulkner) e poi Murakami "una continua risacca che con
calma porta via poco a poco la sabbia, tutta la sabbia della spiaggia,
finchè a un certo punto ci si accorge di non aver più la terra sotto i
piedi".<br /> Il film dura 140 minuti. <br /> I primi 60 sono dedicati alla
lenta descrizione della quotidiana deprivazione di tutto del
protagonista, immerso in una realtà che non comprende. <br /> Poi, al 61esimo minuto, il film vira e si trasforma (ufficialmente) in un noir classico. <br /> Il regista ce lo annuncia nel più elegante dei modi, e lo dedica agli amanti del jazz <br />
Dallo squallore di una borgata di reietti al confine tra le due coree
ci troviamo all'improvviso nel lusso spietato di Seoul, e il passaggio
viene sottolineato e presentato a noi spettatori dalla cornice sonora di
Miles Davis in un brano epico, quando accettò di fare la colonna
sonora per il film di Louis Malle del 1962 "ascensore per il patibolo"
con Jeanne Moreau e Robert Hossein, il capolavoro francese considerato
il simbolo storico del genere noir.<br /> E così, poco a poco, ci si
inoltra dentro quello che in occidente noi chiamiamo "il gioco della
scatole cinesi", rappresentativo di quel gusto asiatico nel leggere la
complessità, dove l'apparenza non è altro che una (splendida e
luccicante) buccia di cipolla oppure ne è una versione altra (sciatta e
squallida) che ne contiene sempre della altre. Ma la buccia (o la
scatola cinese) che sta sotto, forse, non chiarisce la vicenda, perchè
quando la complessità penetra la profondità del dolore umano non è detto
che finisca per cogliere e definire la verità.<br /> Film intrigante (da
non spoilerare il finale) che lascia in bocca il dolce sapore del
godimento estetico, dedicato a chi dal cinema pretende l'imbattibile
fasccino della narrazione visiva dei sentimenti della vera esistenza.
Soprattutto quando a farlo è il regista già visto in quanto autore del
superbo "Poetry".<br /> Come dire: il cinema nella sua essenza.<br /> E di questi tempi plastificati, credetemi, davvero non è poco.</span><br />
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-79214420893228915012019-09-06T02:11:00.000-07:002019-09-06T02:11:58.067-07:00 La fata turchina dei lavoratori (quelli veri).<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFAj1hwQqwObKrNVB6izMENM6bJQ267gMQhjgB2UIUUyL2b51Bah1iD81bB245eIgpAH-lq76ZKc1g9Pt5R8_5xjxWvVRZIEoJyZxOaz5aHl_f2jQan_k42GeXT9SlZpIYWr8vCZ3CJEs/s1600/fata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFAj1hwQqwObKrNVB6izMENM6bJQ267gMQhjgB2UIUUyL2b51Bah1iD81bB245eIgpAH-lq76ZKc1g9Pt5R8_5xjxWvVRZIEoJyZxOaz5aHl_f2jQan_k42GeXT9SlZpIYWr8vCZ3CJEs/s1600/fata.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br /><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Provo orrore per la demenziale volgarità degli strateghi da tastiera contro la neo-ministra dell'agricoltura Teresa Bellanova.<br /> Ieri, e ancora oggi, è stata accusata da molti di essere (e lasciamo perdere l'ideologia trendy del <a class="_58cn" data-ft="{"type":104,"tn":"*N"}" href="https://www.facebook.com/hashtag/metoo?source=feed_text&epa=HASHTAG"><span class="_5afx"><span aria-label="hashtag" class="_58cl _5afz">#</span><span class="_58cm">metoo</span></span></a> mediatico, dato che -purtroppo- il numero di donne diffamanti è altissimo).<br /> Proprio così.<span class="text_exposed_show"><br />
Siamo ormai al delirio: la signora Bellanova e' stata accusata di
essere una persona vera, di avere avuto una vita vera, di aver scelto di
dare un senso concreto alla sua esistenza, invece che optare per le
consuete scorciatoie delle furbette del quartierino che ben conosciamo.<br /> Lei non va bene perchè è per bene e sta nel posto giusto.<br />
Oscenamente accusata perchè non conosce la letteratura greca o latina e
forse non ha mai letto nè Spinoza nè Kant, o perchè non è anoressica e
non veste e non si imbelletta come ha stabilito Chiara Ferragni, i leoni
e le leonesse da tastiera hanno dimenticato di raccontare che a 20
anni, invece di andare a fare la fila ad Arcore per elemosinare una
comparsata televisiva (o un seggio in parlamento) faceva la bracciante
agricola nelle campagne del sud perchè voleva essere indipendente e
aveva bisogno di lavorare. Testimone oculare delle esistenze devastate
dal caporalato, è rimasta orripilata nel constatare che ancora esisteva
lo schiavismo, l'ha denunciato, ha perso il lavoro, ed è diventata
sindacalista proprio per combattere per la dignità umana delle persone
come lei, e far crescere la consapevolezza collettiva del paese.<br /> E' la persona più indicata in assoluto per stare al ministero dell'agricoltura. <br /> A differenza dei suoi denigratori disgustosi, la ministra Bellanova una vita sua ce l'ha, l'ha avuta, e l'avrà sempre.<br /> Non ha bisogno di esibire alcun curriculum farlocco.<br /> La sua biografia parla per lei.<br /> E dice tante cose.<br /> Così come la biografia delle leonesse e leoni da tastiera, oggi parla per loro.<br /> Mi fate orrore e provo disgusto per voi.<br /> <a class="_58cn" data-ft="{"type":104,"tn":"*N"}" href="https://www.facebook.com/hashtag/jesuisbellanova?source=feed_text&epa=HASHTAG"><span class="_5afx"><span aria-label="hashtag" class="_58cl _5afz">#</span><span class="_58cm">JesuisBellanova</span></span></a></span></span></div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-64071824724600531752019-09-04T04:39:00.003-07:002019-09-04T04:39:53.257-07:00Il corriere della sera lancia l'idea di mondo della Casaleggio.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSO7ecqwpY6-oeWM_IGxBRJ0hovYsNHIwocyXj0eI9wo8nSXeSuxXs7GFNeGan2N2Qkvc2cs4NdE2WvDSXHpmuBOPXU8ra6nw6CzODyCpGwZ2TyUHXbTiLRCumpZmwD4Z1VdZ772HBxhg/s1600/resa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSO7ecqwpY6-oeWM_IGxBRJ0hovYsNHIwocyXj0eI9wo8nSXeSuxXs7GFNeGan2N2Qkvc2cs4NdE2WvDSXHpmuBOPXU8ra6nw6CzODyCpGwZ2TyUHXbTiLRCumpZmwD4Z1VdZ772HBxhg/s320/resa.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div data-contents="true">
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="bes8c-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bes8c-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="bes8c-0-0"><span data-text="true">Leggendo con attenzione la prima pagina del giornale Corriere della sera (cioè Urbano Cairo) si comprende che il celeberrimo quotidiano milanese ha deciso di lanciare il suo sostegno e appoggio alla Casaleggio, evidenziando sulla prima pagina di oggi il fatto che sia il premier Giuseppe Conte che il presidente Sergio Mattarella sono diventati (secondo il corriere) due persone subalterne, esautorate e prive di potere decisionale. Senza neppure nominare i due più importanti e alti soggetti politici dell'esecutivo della repubblica italiana, il corriere sposa in toto -facendola propria- la posizione politica pentastellata, quella che attribuisce alla piattaforma Rousseau "il luogo pù alto di partecipazione della democrazia autentica, quella diretta, quello in cui i cittadini possono manifestare liberamente la propria capacità decisionale, stabilendo quali siano le leggi, i decreti e le scelte migliori per l'intera comunità".</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="532qs-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="532qs-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="532qs-0-0"><span data-text="true">Intendiamoci, e diciamolo con chiarezza: è molto probabile (forse potremmo dire: ne siamo quasi certi) che si tratti di un fatto inconscio. </span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="5uqld-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="5uqld-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="5uqld-0-0"><span data-text="true">L'hanno fatto, cioè, a loro insaputa, come sempre in Italia.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="c5pls-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="c5pls-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="c5pls-0-0"><span data-text="true">Senza neppure rendersi conto di ciò che stavano facendo, anzi, di ciò che stavano scrivendo. Lo voglio pensare. </span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="egn5t-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="egn5t-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="egn5t-0-0"><span data-text="true">Sono convinto che ci sia della buona fede. </span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="42ua-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="42ua-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="42ua-0-0"><span data-text="true">Si tratta soltanto di ingenuità, pressapochismo e totale ignoranza culturale. Niente più di questo.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="bb90a-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bb90a-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="bb90a-0-0"><span data-text="true">Questo è il punto.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="473t2-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="473t2-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="473t2-0-0"><span data-text="true">Una prima pagina come questa, e su questo giornale, è la dichiarazione di resa culturale incondizionata delle istituzioni repubblicane di cui, in teoria, il Presidente della Repubblica dovrebbe essere la massima espressione. Ma soprattutto il degno e nobile custode della totale, assoluta, e indiscutibile egemonia della carta costituzionale, per scrivere la quale i nostri padri e nonni hanno combattuto nella resistenza contro la dittatura fascista.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="8v0e1-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8v0e1-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="8v0e1-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="d0h76-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="d0h76-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="d0h76-0-0"><span data-text="true">La frase di apertura dell'editoriale: "La piattaforma Rousseau ha dato il via libera" non è soltanto una fake news, a quelle ormai ci abbiamo fatto il callo.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="asrrq-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="asrrq-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="asrrq-0-0"><span data-text="true">Non è neppure una volgare provocazione contro il Quirinale.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="3fajq-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="3fajq-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="3fajq-0-0"><span data-text="true">Anche a quelle siamo abituati.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="6o4tp-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6o4tp-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="6o4tp-0-0"><span data-text="true">E' l'inizio di una totale resa culturale.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="9kulh-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9kulh-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="9kulh-0-0"><span data-text="true">Sono curioso di vedere se all'interno del mondo mediatico professionale si affermerà la consueta omertà italiana oppure ci saranno delle legittime reazioni, e quindi un dibattito.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="9hrpe-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9hrpe-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="9hrpe-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="7sc9d-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="7sc9d-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="7sc9d-0-0"><span data-text="true">Questo è ciò che penso dell'attuale stato dell'arte del mainstream giornalistico italiano.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="29deu-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="29deu-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="29deu-0-0"><span data-text="true">Questi sono i tempi che ci attendono.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="d8u9b-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="d8u9b-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="d8u9b-0-0"><span data-text="true">Platone aveva coniato una sua definizione esatta: la chiamò "oclocrazia" e la definì, 2400 anni fa come "la configurazione di uno stadio di governo deteriore nel quale la guida della pόlis è alla mercé della volizione delle masse".</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="1h3ki-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1h3ki-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="1h3ki-0-0"><span data-text="true">Allora, ai suoi tempi, la definì "il più grande nemico della democrazia, perchè abbatte i valori della cultura, del sapere, dell'apprendimento, della saggezza relazionale, privilegiando gli istinti, bisogni e pulsioni più basse e retrive degli esseri umani, quelle che albergano nella mente di ciascuno di noi, e dalle quali ci si allontana e ci si evolve soltanto attraverso la conquista del sapere, attraverso l'esercizio della parte più nobile e alta dell'anima umana: la fame della conoscenza".</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="3e3l2" data-offset-key="1it53-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1it53-0-0">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span data-offset-key="1it53-0-0"><span data-text="true">Buona fortuna a tutti.</span></span></span></div>
</div>
</div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-11916273293982804052019-09-03T05:58:00.001-07:002019-09-03T05:58:31.717-07:00L'Italia di Conte che tanto piace a Donald Trump<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSgY8S1h9NLXtQ0OTI33KVYuQlrcd_iCL-V8xFIOBcPY0S7epczvyYIRux3-ZRXAGspJxOnpgkqdgRxR-juYSpDefKtRMwUlEUNJdx9IqhWnkAisW6Xr5-YaD6OnLoEl99iNuQIYfLpNE/s1600/keynes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="223" data-original-width="480" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSgY8S1h9NLXtQ0OTI33KVYuQlrcd_iCL-V8xFIOBcPY0S7epczvyYIRux3-ZRXAGspJxOnpgkqdgRxR-juYSpDefKtRMwUlEUNJdx9IqhWnkAisW6Xr5-YaD6OnLoEl99iNuQIYfLpNE/s320/keynes.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nei 20 punti programmatici del M5s presentati dall'on. Luigi Di Maio
al paese, l'unico punto davvero rivoluzionario, cavallo di battaglia dei
cinquestelle e di tutta la sinistra italiana ed europea, (sia quella
liberal-democratica che quella più intensamente antagonista) era il
punto numero 9.<br /> Riguardava l'assetto istituzionale del sistema
bancario italiano attraverso un accordo con la Abi (associazione
bancaria italiana) che imponeva la distinzione tra banche commerciali,
de<span class="text_exposed_show">stinate ad operare esclusivamente sul
mercato del lavoro, e banche finanziarie deputate agli investimenti
speculativi, richiamandosi al celeberrimo "Glass Steagall Act" del
maggio 1933, allora fortemente voluto (e varato) da Franklin Delano
Roosevelt, John Maynard Keynes e Harry Truman, i tre politici autori
della legge che cambiò il volto dell'America depressa e modificò il
corso della storia del capitalismo nel '900.<br /> L'obiettivo dichiarato
del punto 9 consisteva nel dare un esempio e una indicazione di
"pensiero forte" all'Europa e ai due grandi iper-liberisti
dell'occidente, esponenti di punta della finanza criminale speculativa,
Boris Johnson e Donald Trump.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
E' notizia fresca e confermata che poche ore fa, il premier incaricato
Giuseppe Conte, ha cassato quel punto, cancellandolo. E' stato
sostituito da una frasetta vacua, priva di sostanza, che neppure accenna
all'evento principe in questione.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Nasce così il governo della rivoluzione dei fiori del Bel Paese.<br /> E' composto, infatti, d'acqua di rose.<br /> Grazie dei fior!</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Questo è quanto.<br /> Fate vobis.</span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">P.S. Così il sito investing.com, la più importante fonte di informazione sulla vita reale della Borsa di Milano e sulle questioni finanziarie presentava alle ore 13.30 del 3 settembre 2019 questa questione. </span><br />
<br />
<br />
<h1 class="articleHeader" itemprop="headline">
Banche, accordo governo: sparita divisione investimento e commerciale</h1>
<div class="contentSectionDetails">
<i><img src="https://i-invdn-com.akamaized.net/news/providers/investing-new.png" /></i><a href="https://it.investing.com/news/economy">Economia</a><span>1 ora fa (03.09.2019 12:57)</span>
</div>
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<img alt="© Reuters. " id="carouselImage" src="https://i-invdn-com.akamaized.net/news/LYNXNPEE50331_L.jpg" style="height: 418px; position: absolute; top: -10.5px; visibility: visible; width: 650px;" />
<span class="text">© Reuters. </span>
</div>
<em>Di Mauro Speranza </em><br />
<span style="color: red;"><b>Investing.com - </b></span><br />
<span style="color: red;"><b>La riforma del settore bancario resta un <span class="aqPopupWrapper mediumTitle1 js-hover-me-wrapper"><a class="js-hover-me" data-articleid="1905276" href="https://it.investing.com/news/economy/banche-e-nuovo-governo-dissidi-in-arrivo-per-il-contebis-1905276" id="5d6e5be7443fd">punto di potenziale dissidio all’interno del possibile nuovo governo</a></span> che potrebbe vedere la luce nelle prossime ore.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Dalle ore 9 di oggi, infatti, gli iscritti al Movimeto 5 Stelle
stanno votando l’accordo di governo con il Partito Democratico e il loro
voto sarà fondamentale per la formazione del nuovo esecutivo.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Nei giorni scorsi, il M5S aveva presentato al Premier incaricato,
Giuseppe Conte, 20 punti che considerava fondamentali per appoggiare la
seconda esperienza del professore a Palazzo Chigi.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Tra questi, il punto numero 9 specificava la necessità di “una
riforma del sistema bancario” che doveva passare attraverso la
separazione tra “le banche di investimenti dalle banche commerciali”.</b></span><br />
<div class="outerEleWrapper">
<div class="contentMediaBox inlineblock">
</div>
</div>
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Si tratta di una proposta che rientra in un quadro di riforma sel
settore finanziario in cui si mette in dubbio quella che viene definita
“l’ideologia della banca universale”, con l’obiettivo di speculazione
tipica delle banche e rappresenta un vecchio ‘cavallo di battaglia’ per
il Movimento 5 Stelle.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Tale punto era presente anche nell’accordo di governo del maggio 2018
tra M5S e la Lega, nel quale era specificato che “a tutela del
risparmio e del credito, bisogna andare verso un sistema in cui la banca
di credito al pubblico e la banca d’investimento siano separate sia per
quanto riguarda la loro tipologia di attività sia per quanto riguarda i
livelli di sorveglianza”.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Sul tema delle banche, è risaputo, tra Movimento 5 Stelle e Partito
Democratico era in atto una forte polemica, con accuse reciproche durate
fino a poco prima della crisi di governo estiva.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Con l’avvio delle trattative tra i due partiti, la ricerca del
compromesso sembra aver attenuato gli obiettivi dei grillini e di
Giuseppe Conte. Nella “bozza di programma” del possibile futuro governo
presentato questa mattina, infatti, tale separazione tra tipologia di
banche non era più indicata, restando un generico “porre in essere
politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio”, punto 18 del
documento.</b></span><br />
<div class="outerEleWrapper">
<div class="contentMediaBox inlineblock">
</div>
</div>
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Inoltre, tale separazione non risulta essere presente anche nel
documento che sta accompagnando il voto degli iscritti sull’accordo di
governo sulla Piattaforma Rousseau, che risulta essere lo stesso del
testo di Conte.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>
</b></span><span style="color: red;"><b>Seppur vero che una nota in testa al documento diffuso dallo staff di
Conte specifica che il “testo riassume le linee programmatiche che
Giuseppe Conte sta integrando e definendo”, il leader dei 5 Stelle
annunciava oggi su Facebook (NASDAQ:<span class="aqPopupWrapper js-hover-me-wrapper"><a class="aqlink js-hover-me" data-pairid="26490" href="https://it.investing.com/equities/facebook-inc" id="5d6e5be743ee5">FB</a></span>) che “il programma di governo affronta tutti i 20 punti presentati” dai grillini.</b></span><br />
<span style="color: red;"><b>Non è così</b></span>. <br />
</div>
<br /></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-91650080199366403802019-08-30T04:31:00.004-07:002019-08-30T04:31:59.159-07:00La solitudine dell'animo femminile<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE_ik-i80WABBB-sLpMub1O-pxECPxjQXrY4367kA5Yig4ahr7d3bB-dGImsuoQlI6Z2Sruk-hkARSK4Cl2NZrHrY_tcwY7DLGip0rQ9R1gTNJppd-RmnVtkXywc4-A17BSFRDFRqAtp4/s1600/cine+images+jeanne-moreau.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="464" data-original-width="640" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE_ik-i80WABBB-sLpMub1O-pxECPxjQXrY4367kA5Yig4ahr7d3bB-dGImsuoQlI6Z2Sruk-hkARSK4Cl2NZrHrY_tcwY7DLGip0rQ9R1gTNJppd-RmnVtkXywc4-A17BSFRDFRqAtp4/s320/cine+images+jeanne-moreau.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In pratica, a proposito del festival di Venezia, in questi giorni, si parla di tutto tranne che di cinema. <br /> Nel senso, quello vero, strutturale.<br />
Leggendo decine di resoconti stampati non è stato possibile scovare (nè
ascoltare da sedicenti critici alla tivvù) un rigo, una parola, un
cenno, un vago accenno di sfuggita, alle immagini, a una specifica
immagine, alla fotografia del film X realizzata dal regista Y della
nazione vattelapesca. <br /> Nulla.<br /> L'Italia è stata per circa 40 a<span class="text_exposed_show">nni maestra sublime nell'arte della fotografia nel cinema. </span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show">I francesi morivano dall'invidia.<br /> La più grande (e più lacerante) perdita culturale del nostro paese è stato l'affossamento della fotografia.<br /> La fotografia è sempre stata e rimane la base strutturale del linguaggio cinematografico. <br /> Senza fotografia non c'è film, non può esistere.<br /> Oggi abbiamo paparazzi che hanno sostituito i fotografi.<br /> Buona fortuna a tutti.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
(l'immagine in bacheca è datata 20 settembre 1960. Nella didascalia è
anche scritta la data esatta: ore 7.50 del mattino. La donna fotografata
è l'attrice Jeanne Moreau.<br /> Il fotografo è Michelangelo Antonioni.<br /> Il titolo della fotografia è: "La solitudine dell'anima femminile".<br /> sottotitolo: appunti di preparazione per il film La notte.<br />
Venti giorni prima di iniziare le riprese, Antonioni telefonò a Jeanne
Moreau e le disse. "Signora, se non le dispiace dovrei farle un
centinaio di fotografie di prima mattina per comprendere fino in fondo
con che tipo di donna mi devo confrontare. Saremo noi due da soli, io e
lei.".</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-72357120637001920122019-08-22T06:52:00.001-07:002019-08-22T06:52:07.846-07:00Non tutti sono in vendita. Ma Doanld Trump, questo, non lo sa.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl3Km0ptfFd3pKI9XRZUlOJnlB-T70P4QtEWRKWbXPnF-O06JZosgaycXOS4k7mg5A89yEl0ZwtD2xfZqFbyeRQdBcnoUA0sI4YRFByTMjJkUSfkyw4FIn0ZX-oW4AcUQV_QoAVKfbGYg/s1600/Trump-vuole-comprare-la-Groenlandia.-Pronta-lofferta-alla-Danimarca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="916" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl3Km0ptfFd3pKI9XRZUlOJnlB-T70P4QtEWRKWbXPnF-O06JZosgaycXOS4k7mg5A89yEl0ZwtD2xfZqFbyeRQdBcnoUA0sI4YRFByTMjJkUSfkyw4FIn0ZX-oW4AcUQV_QoAVKfbGYg/s320/Trump-vuole-comprare-la-Groenlandia.-Pronta-lofferta-alla-Danimarca.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In Italia non ce la passiamo bene, questa è cosa nota.<br /> Ma c'è chi davvero sta peggio di noi. Una volta tanto.<br /> In questo caso gli statunitensi.<br />
Rubricata in agenda (da cinque mesi) la visita ufficiale di Donald
Trump nel Regno di Danimarca, all'ultimo minuto si è verificata una
svolta clamorosa.<br /> Il giorno prima della partenza dagli Usa (cioè
l'altro ieri) il Donald è comparso in sala stampa alla Casa Bianca e con
l'aria da sborone che fa la comparsa in un film di Coppola o Sco<span class="text_exposed_show">rsese
ha dichiarato: "Vado a Copenhagen ad acquistare la Groenlandia. Si
tratta di business, il mio campo di eccellenza. Porto con me una
proposta d'oro che i danesi non potranno rifiutare".<br /> Non appena
arrivato il video a Copenhagen, nonostante l'ora molto tarda -circa
mezzanotte- la premier danese, Mette Frederiksen, ha chiamato il
segretario reale e ha chiesto di essere ricevuta subito dalla regina
Margrethe II. <br /> Il che è accaduto.<br /> Il giorno dopo (cioè ieri)
alle ore 15 europee, la regina Margrethe II ha fatto recapitare
all'ambasciatore americano una lettera nella quale si precisava che nel
corso della visita ufficiale non sarebbe stato consentito neppure
"accennare" alla Groenlandia e il tema non sarebbe stato all'ordine del
giorno.<br /> Un'ora dopo, la risposta della Casa Bianca. Sembra che il
Donald, inferocito, girasse per il corridoio sbraitando contro quei
proveri straccioni di danesi che non sanno fare affari.<br /> Micidiale la
risposta formale a Sua Maestà: "Il presidente ha deciso di sospendere, a
data da destinare, la visita ufficiale nel Regno di Danimarca non
avendo nulla di interessante da discutere".</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="_ezo" id="u_ps_jsonp_4_5_1" style="color: #f1765e; font-weight: 600;">Complimenti</span> vivissimi alla premier danese e a Sua Mestà Margrethe II da parte di un comune cittadino della Ue. <br /> Così si fa, così va trattato il Donald.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-62567552645203156342019-08-20T03:30:00.001-07:002019-08-20T03:57:12.158-07:00Siamo finiti dentro una replica e vogliono farci credere che sia originale.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaL9zwIpmGOO80oqA-5-vmYTYwng-pdw9MoLNLzP8d56NeiP3V7kvysA45x-qGuGzKOM9pSzuB4Ci-l0AXXfhhzs8IinFipqh0WbSwDJ39t2NIXPGcxPgBv1uyVjC9nRjK-3g-__Zifp8/s1600/morel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="626" data-original-width="418" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaL9zwIpmGOO80oqA-5-vmYTYwng-pdw9MoLNLzP8d56NeiP3V7kvysA45x-qGuGzKOM9pSzuB4Ci-l0AXXfhhzs8IinFipqh0WbSwDJ39t2NIXPGcxPgBv1uyVjC9nRjK-3g-__Zifp8/s320/morel.jpg" width="213" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRMlaSg8JtkhYJQJDaGsQVL59zkE21TzwzjwF7toFHZRMM_JrKOXAbNRY66G3_dz97Zv1VFYCD5DymM_9H9qRZcLITkElqiePXJonVKIyC7NqBq3v0BdOLKX3tCcrM_rkiju56Ap1QxlM/s1600/morel+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="480" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRMlaSg8JtkhYJQJDaGsQVL59zkE21TzwzjwF7toFHZRMM_JrKOXAbNRY66G3_dz97Zv1VFYCD5DymM_9H9qRZcLITkElqiePXJonVKIyC7NqBq3v0BdOLKX3tCcrM_rkiju56Ap1QxlM/s320/morel+2.jpg" width="234" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="dvhro-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dvhro-0-0">
</div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dvhro-0-0">
</div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dvhro-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="dvhro-0-0"><span data-text="true">Nel 1940, Adolfo Bioy Casares, uno sconosciuto geniale scrittore argentino (di Buenos Aires) esordisce, pubblicando un libro di fantascienza "L'invenzione di Morel". Borges lo consacra definendolo il più grande scrittore sudamericano. </span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="8qj2j-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8qj2j-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="8qj2j-0-0"><span data-text="true">34 anni dopo, nel 1974, Emidio Greco, uno sconosciuto geniale regista italiano (di Taranto) esordisce con il film "L'invenzione di Morel" portando sullo schermo la storia raccontata da Bioy Casares. Leonardo Sciascia lo appoggia e lo sostiene (gli darà negli anni successivi i diritti di tre dei suoi romanzi da cui Greco trarrà una versione cinematografica). Marco Pannella si innamora del film definendolo la più azzeccata metafora sullo squallore partitico della nostra repubblica, che ci obbliga a essere testimoni di ignobili balletti basati sul gioco delle parti; iInvitato a un festival dell'Unità accetta a condizione che proiettino prima questo film.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="ckml6-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ckml6-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="ckml6-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="1mv6r-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1mv6r-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="1mv6r-0-0"><span data-text="true">La trama del libro la trovate raccontata molto bene dalla signorina wikipedia. Il film, non ne ho idea.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="b89bg-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="b89bg-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="b89bg-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="ahblp-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ahblp-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="ahblp-0-0"><span data-text="true">Diciamo che noi siamo finiti a vivere la stessa esperienza dei personaggi di questo libro.</span></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="b2d14-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="b2d14-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="b2d14-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<br /><div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="4ggue-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="4ggue-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="4ggue-0-0"><br data-text="true" /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="45hos" data-offset-key="f4fqe-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="f4fqe-0-0">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span data-offset-key="f4fqe-0-0"><span data-text="true">Questa sì che è davvero la barbarie.</span></span></span></div>
</div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-54741698861856822782019-07-29T03:15:00.002-07:002019-07-29T03:15:25.236-07:00Tu sei social? No, grazie: a me piace il sociale e preferisco le persone.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgclyOrDcHGmrszESnw4Rvpvy1MtXZiy6vTpaL6FqbdK7R1kTngQ1FbcVSaClUFTia4SPgkV17vNTGAeNsSE80VjZJsbkIbUoM5-C_0jA71gq5C2xJv-E1OQ86-xzMXr9SXrBJAygzTebo/s1600/foto+post+domenic+bahmann.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgclyOrDcHGmrszESnw4Rvpvy1MtXZiy6vTpaL6FqbdK7R1kTngQ1FbcVSaClUFTia4SPgkV17vNTGAeNsSE80VjZJsbkIbUoM5-C_0jA71gq5C2xJv-E1OQ86-xzMXr9SXrBJAygzTebo/s320/foto+post+domenic+bahmann.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
L'immagine è stata prodotta dall'artista grafico tedesco Dominick Bachmann.<br />
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-26562282024821950712019-07-18T03:52:00.000-07:002019-07-18T03:52:22.778-07:00 Sulla differenza di genere e su quella anagrafica.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzypYbBLk0UdzCcb1VNule3Cjgxe2uSdiEiPHae6QiPtAaVualX9GTD8dgpw4r0xBejupj0i5mEumQLO-PINcIMBzKa6TrG6DX7sIgnDTziYiqAmt0VanY0fC-K5j9XK13qdGJy6JgfiY/s1600/gender.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="162" data-original-width="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzypYbBLk0UdzCcb1VNule3Cjgxe2uSdiEiPHae6QiPtAaVualX9GTD8dgpw4r0xBejupj0i5mEumQLO-PINcIMBzKa6TrG6DX7sIgnDTziYiqAmt0VanY0fC-K5j9XK13qdGJy6JgfiY/s1600/gender.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> (estratto
da un dialogo tra due attori maschi che interpretano il ruolo di due
ufficiali di polizia in un seriale britannico tv. Siamo nel 2017)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I due escono da una casa dove hanno appena intervistato due giovani
attraenti sorelle (intorno ai 25 anni). Tutto un ammiccare continuo, ma
noi del pubblico (siamo esperti e furbi e siamo già stati informati)
sappiamo che almeno una delle due è un'assassina o quantomeno coinvolta
pes<span class="text_exposed_show">antemente.<br /> I due camminano verso la macchina chiacchierando.<br /> Parla il capitano (bell'uomo sulla sessantina):<br /> "E' stato davvero un incontro molto interessante"<br /> Risponde il tenente (affascinante sulla trentina):<br /> "Direi proprio di sì, signore, non vi è alcun dubbio"<br /> "Non dicevo in quel senso"<br /> "Quale senso, signore?"<br />
"Si dà il caso che tu abbia ancora il cervello incatenato dentro le
mutande, il che è comprensibile data l'età. Io, a differenza di te, ho
impiegato decenni di duro lavoro per raggiungere il cranio e quindi
posso notare alcuni particolari e dettagli per te irrilevanti. Per non
dire, incomprensibili".<br /> "Invece ho visto tutto, signore".<br /> "Sì certo. Avevi quasi le lacrime agli occhi e ti colava la bava".<br /> "Pensa che saremo costretti a interrogarle ancora?'" <br /> "Non te ne fai scappare neppure una, vero?"<br /> "Il fatto è, signore, che sto ancora cercando la donna giusta per me, quindi devo darmi da fare. Non so se mi spiego, signore".<br /> "Ti sei spiegato benissimo".<br /> Dieci secondi di silenzio.<br /> Il tenente cerca di metterci una pezza.<br />
"Scusi se mi permetto, capo. Ma lei che è felicemente sposato da 20
anni, come ha fatto a sapere che era proprio la donna giusta?"<br />
"Semplicissimo, me lo ha detto lei. Per noi maschi è facile, basta
fidarsi. E' per le femmine che è difficile. Loro se la devono vedere con
la complessità. In compenso, noi maschi, possiamo permetterci il lusso
di essere superficiali. Loro no".</span></span></div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-74036459878063180122019-06-28T01:31:00.003-07:002019-06-28T01:31:41.788-07:00Il de profundis della sinistra italiana. <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCi5OK-EEJwmd_SSfds-m6Vvtf8REjhyphenhyphenJtFUPUhQDwONWZmrpMCsFs5TPSOepdhwMgm_LNJLef30wov919X1CAdjKZlqvSM48Pep_Lgx72ilfeeHoc1B5qEEPS81eODabFU0tQxDCJqJU/s1600/ponte-morandi-demolizione-video.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="406" data-original-width="971" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCi5OK-EEJwmd_SSfds-m6Vvtf8REjhyphenhyphenJtFUPUhQDwONWZmrpMCsFs5TPSOepdhwMgm_LNJLef30wov919X1CAdjKZlqvSM48Pep_Lgx72ilfeeHoc1B5qEEPS81eODabFU0tQxDCJqJU/s320/ponte-morandi-demolizione-video.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quest'immagine è la sintesi iconica e il simbolo assoluto dell'evaporazione sistemica della sinistra progressista italiana.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> E' così che è andata in fumo negli ultimi decenni.<br /> Che rimanga impressa per sempre nelle coscienze degli italiani sensibili e pensanti.<br />
All'inconcepibile dolore dei parenti, amici, amanti dei 43 innocenti
assassinati dall'incuria, corruzione, sciatteria, menefreghismo, cinismo
e indifferenza criminale, si affianca l'immagine della sconfitta della
nostra<span class="text_exposed_show"> generazione di ipocriti pusillanimi.<br />
E' il simbolo del consociativismo diabolico e perverso tra finanza
facile e sinistra compiacente, soddisfatta di aver aggiunto una "a"
satanica alla propria storia: un tempo notoriamente schiva, ha scelto
invece di virare diventando schiava della dittatura del denaro e degli
interessi finanziari.<br /> Fare nomi è ormai esercizio infantile e inutile.<br /> Ma la memoria dei misfatti ci accompagna insieme al doveroso culto di quei 43 morti innocenti.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Una comunicazione, però, è necessaria.<br /> Ed è da qui.<br /> Da questo punto, e soltanto da questo punto, che i liberali progressisti italiani possono ripartire verso il cambiamento: <br />
da oggi, la famiglia Benetton è eticamente espulsa per sempre dalla
coscienza progressista delle persone libere, indipendenti e
intellettualmente oneste.<br /> La ferita del ponte Morandi si rimarginerà, ma non verrà mai dimenticata.<br /> E chi non acceta questo principio, firma la propria resa complice.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> <span style="color: red;"><b>In memoriam di quelle quarantatrè animucce.</b></span></span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-9647214372756457722019-06-26T02:07:00.004-07:002019-06-26T02:07:54.415-07:00Le ragazze salveranno il mondo.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf1PrvK7fPlE6HzXds040wYT-IDzw2BHlZBUBDaW969OLtwK0sx4JRsd9BG0HYjBAzcZDts7Dnr_dMabGQnF9t00a-nX7o4Paathrq1wpxHdwsWfvbVgjcyUTuOQgVZpO-M-sW3EQl-k/s1600/aurora+galli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf1PrvK7fPlE6HzXds040wYT-IDzw2BHlZBUBDaW969OLtwK0sx4JRsd9BG0HYjBAzcZDts7Dnr_dMabGQnF9t00a-nX7o4Paathrq1wpxHdwsWfvbVgjcyUTuOQgVZpO-M-sW3EQl-k/s1600/aurora+galli.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="_5pbx userContent _3576" data-ft="{"tn":"K"}" data-testid="post_message" id="js_c">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un paese in cui i media riescono a insozzare tutto, è destinato al marciume che si merita. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Questa immagine si riferisce alla calciatrice Aurora Galli, astro
nascente della nazionale italiana, dopo il bel goal che ha segnato ieri
alla Cina, chiudendo la partita. <br /> E' una atleta di 22 anni,
legatissima sia al fratello che alla sorella, insieme ai quali è
cresciuta stabilendo un fortissimo equilibrio dell'intimità emotiva,
fondamentale per uno sportivo.<br /> Dopo la rete è andata a baciare la
sorella che era andata a Montpellier con un pullman di tifosi
proveniente da Tromello, in quel di Brianza, provincia di Pavia.<br /> Evento normale e consuetudinario, per chi segue il calcio.<br />
Eppure, questa fotografia dell'Italia che vince, dei giovani che si
affermano agli occhi del mondo non per i soldi, senza malleverie
politiche, al di fuori dei circuiti egoici e narcisisti dei talk show,
ha disturbato la serena idiozia di un numero eccessivo di importanti
testate giornalistiche, che hanno scelto di lanciare un delirante
allarme di surrealtà regressiva, sostenendo che le lesbiche vogliono
prendere il potere in Italia, chiedendo di non sostenere il calcio
femminile perchè è dannoso far vedere ai giovinetti le lesbiche
innamorate che si baciano davanti a tutti. <br /> Diffondendo una notizia non veritiera, quindi falsa.<br /> Era un gesto di affettività parentale, essendo la sorella.<br /> Sarebbe il caso di soprassedere, pensando "è meglio lasciar perdere, fa troppo caldo".<br /> E invece no: è bene parlarne.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> E' un indice dei nostri tempi bui.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Perchè l'odio livoroso contro l'irruzione del calcio femminile
nell'agone della più vasta platea globale del mondo, non ha soltanto a
che fare con lo scontro di genere (di per sè bastevole per giustificare
una fresca indignazione) bensì con una piaga ben più purulenta: la
distanza cosmica tra il calcio maschile (fatto di miliardi, perversioni,
mafia, criminalità organizzata, corruzione a cielo aperto, scommesse
truccate su partite decisive, appiattimento dei valori fondativi dello
sport) e quello femminile, oggi ai suoi albori, fatto di agonismo,
possanza atletica, fresca irruenza, passione condivisa. <br /> Tutto ciò
che il calcio maschile sta distruggendo (e a scrivere questo è un
maschietto super tifoso) assassinando la festa di centinaia di milioni
di persone al mondo.<br /> Il calcio femminile rappresenta quindi un
pericolo socio-politico per i poteri forti (quelli veri, quelli della
finanza e della gestione delle scommesse farlocche on-line) perchè
risveglia in tutti lo sbiadito ricordo dell'autentica passione
calcistica, basato sull'atletismo identitario e non sulle mazzette.<br /> Fa quindi venir voglia di rivedere il bel calcio pulito, quindi va penalizzato, e annacquato per evitare il contagio.<br /> Perchè ci restituisce la cifra autentica della passione calcistica. <br /> Il sito <a data-ft="{"tn":"-U"}" data-lynx-mode="asynclazy" href="https://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fbufale.net%2F%3Ffbclid%3DIwAR3jkZqVbkW743OOq7KpERvh0QUG2JVDqRUW_9z2ADRypB-6QVWbQps36_o&h=AT3OEoR4zsfBvlBdbc42ICz5TyLpHyiiEr9ND34mPvw0xiKtRqCa_dass8fCM8xSXaouKZc59gprg4Bq2EZFidVGMCnBggXhU6BcPX4Ziz-GU3qncfsXQOSVZFChhu_tMy2BB4V3UFMDjZ3I1xr5KJhWG7k" rel="noopener nofollow" target="_blank">bufale.net</a>,
che di solito si occupa di questioni ben più serie, si è sentito
costretto ad intervenire pubblicando la vera storia di quel bacio,
denunciando il tutto. <br /> Venti minuti dopo, i farlocchi bufalari
(parlo qui anche di siti di testate pluri-decorate famosissime) si
affrettavano a cancellare le tracce della loro infantile e stupida
cattiveria ideologizzata.<br /> Forse, chi lo sa, non tutto è perduto.<br /> Forse, saranno le ragazze a salvare il mondo.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-1873104640432196322019-06-24T02:40:00.003-07:002019-06-24T07:11:43.023-07:00Vince a Istanbul la voglia del cambiamento. Grazie, anche, a questa coppia.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM-PmKJNPj9_9Xswu8O9VrPyMaRQFZeCiAmpWr2GxE7RCLc6R2hApodF0hag7mR22mhMbx9iUZt8CD6AiEHg95hBmvNXxt1ZRj0ErS_fQ1vN0SCFAMz2jzryCMNus-2BzOg-k1aGWfLQs/s1600/hulya.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="488" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM-PmKJNPj9_9Xswu8O9VrPyMaRQFZeCiAmpWr2GxE7RCLc6R2hApodF0hag7mR22mhMbx9iUZt8CD6AiEHg95hBmvNXxt1ZRj0ErS_fQ1vN0SCFAMz2jzryCMNus-2BzOg-k1aGWfLQs/s320/hulya.jpg" width="152" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECFqHQ67yXfZyoiRPwTxM_5bUJVNRD7r3_b16L6YibZ8OjMAyA1dstoK6tBGs8G8b16Yaq7I0xtZMr3KI3-ioANKF4lxIn4QPPOUzQ4ozj810hFWB6W2h5R5cUKgwsGlkjrAWe3Nxr0o/s1600/erol+sander.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="269" data-original-width="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECFqHQ67yXfZyoiRPwTxM_5bUJVNRD7r3_b16L6YibZ8OjMAyA1dstoK6tBGs8G8b16Yaq7I0xtZMr3KI3-ioANKF4lxIn4QPPOUzQ4ozj810hFWB6W2h5R5cUKgwsGlkjrAWe3Nxr0o/s1600/erol+sander.jpg" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Questa coppia che vedete qui sotto (da noi, in Italia, ignota) sono
il simbolo della costruzione del nuovo immaginario collettivo turco,
basato su un'idea fortemente europeista, progressista, femminista, laica
e libertaria.<br /> Sono stati fondamentali nel nutrire l'humus che ha
sedotto ed esaltato i giovani millennials votanti di Istanbul, una
platea mediterranea dalla quale diversi tra i nostri giovani avrebbero
molto da imparare.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Lei si chiama Hulya Ozkan.<br /> Ha, oggi, una sessant<span class="text_exposed_show">ina d'anni, ed è figlia di emigranti turchi.<br />
Da sempre in Germania, a Dusseldorf e poi a Berlino, ha lavorato per
molti anni nei media teutonici, prima come presentatrice televisiva in
lingua turca e tedesca, poi divenuta produttrice. Agli inizi dei 2000 ha
esordito con una serie di romanzi polizieschi fortunati e, nel 2008, ha
conquistato sia le platee che il marketing mondiale con la sua mitica
serie televisiva "Squadra Omicidi Istanbul", trasmesso anche in Italia
(rai2 alle ore 14) dal 2014.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
Lui si chiama Erol Sander, anche lui figlio di emigrati turchi in
Germania. Pescato, circa 25 anni fa, dall'intelligenza degli scout di
Giorgio Armani, come testimonial, per fare concorrenza a Hugo Boss nel
mercato tedesco, è diventato il simbolo assoluto della grande casa di
moda italiana e il più famoso modello maschile del mondo.<br /> Nel 2008,
accetta l'offerta (una vera sfida) da parte della televisione tedesca e
diventa attore, interpretando il personaggio del commissario nella serie
scritta dalla Ozkan.<br /> E' un seriale televisivo bellissimo che regala
l'immagine di una società turca complessa, variegata, multiforme, ricca
di contraddizioni, scritta, girata e recitata con grande intelligenza,
fascino e competenza.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Entrambi vengono studiati, come modelli simbolici, in tutti gli istituti di sociologia d'Europa.<br /> Da noi sono sconosciuti.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> La bella vittoria di Imamoglu è anche merito loro.<br /> Bravissimi.<br /> Noblesse oblige.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-19336057465822789692019-06-20T04:18:00.001-07:002019-06-20T04:18:12.248-07:00Quando l'ottusità ideologica rovina tutto il bello che c'è.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQBU_niPUaHQxzoM6nwdN_tMRNkYqhCzdL7zxRWy9t7DySiRO62QCNAR3fefV1oxN5lx6tentkhIdjoJPntD0GrKdT4QA49K537FW8F6vkP7zafDLP8FKazqhQ_ovREVZtwVxIFEXZXBY/s1600/bertolini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQBU_niPUaHQxzoM6nwdN_tMRNkYqhCzdL7zxRWy9t7DySiRO62QCNAR3fefV1oxN5lx6tentkhIdjoJPntD0GrKdT4QA49K537FW8F6vkP7zafDLP8FKazqhQ_ovREVZtwVxIFEXZXBY/s1600/bertolini.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="_5pbx userContent _3576" data-ft="{"tn":"K"}" data-testid="post_message" id="js_ti">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A proposito delle azurre di calcio.<br /></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Ieri mattina, l'ente ufficiale Auditel, che registra e segnala gli
indici di gradimento delle trasmissioni televisive italiane, ha diffuso i
dati relativi al n. di telespettatori per l'incontro dello scorso
mercoledì tra Italia e Brasile: parliamo del calcio femminile.<br /> Ed è subito record.<br />
Supera del 15% l'indice dei telespettatori relativo alla partita
ufficiale di calcio maschile Italia-Bosnia di qualche settimana fa, e
si attesta intorno al 30% (circa 7 milioni di persone) massimo risultato
storico mai raggiunto da un evento sportivo femminile.<br /> Mi sembra una bellissima notizia per tutti.<br /> E così andrebbe accolta in un paese civile, perchè si tratta di una vittoria "nazionale", quindi non divisiva, ma unificante.<br /> E' ciò di cui ha bisogno oggi il paese.<br /> Pessime le notizie, invece, nel campo dei media.<br /> Tralasciamo "Libero", qui siamo nel folclore crozziano.<br />
Sull'importante quotidiano "Il Foglio" (sedicente liberale, liberal e
libertario) è comparso un editoriale firmato nel quale il giornalista
gridava allo scandalo, definendo la performance delle azzurre un evento
ignobile "essendo il calcio femminile un atto contro-natura" e
identificando l'atto in sè come un segnale dell'inarrestabile declino
del paese: un autentico delirio ideologico, forse dovuto a un colpo di
calore. Le femmine, infatti (secondo la testata) dovrebbero stare a casa
e non occuparsi di sport che è soltanto per noi maschietti.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Tranquilli, cari feisbucchiani anti-fascisti, ce n'è per tutti.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Sulla testata "corriere della sera" è apparso un articolo (sempre sullo
stesso tema) a mio avviso di gran lunga peggiore e ben più pericoloso.
Firmato da una donna, convinta di star esprimendo un pensiero femminista
innovativo, senza rendersi conto, invece, che stava lanciando una
campagna negazionista elencando uno sciocchezzaio ideologico, direi
davvero atroce,<br /> La malcapitata, invece, spiegava che le azzurre in
campo sono in realtà le avanguardie dell'anti-fascismo militante, e
quindi la partita in sè non doveva essere considerata come un gioco,
bensì come l'ardente "risposta politica collettiva delle donne a nome di
tutte" contro il maschilismo governativo: anche in questo caso siamo in
pieno delirio ideologico, con l'aggravante di essere per davvero contro
la libertà delle femmine, a tal punto ottusa da non rendersi conto di
aver sottratto alle azzurre l'unica loro pretesa: avere il diritto di
essere riconosciute come persone/atlete. Ma la nostra ideologa della
sinistra festivaliera è andata anche oltre. Non contenta del pilotto
anti-libertario, ci ha tenuto a specificare che le azzurre
rappresentavano una bandiera dell'anti-fascismo dato che Mussolini era
contro la libertà delle femmine. Sbagliato! Grave errore, anzi
gravissimo, perchè si dice (e si scrive) il falso storico annebbiando
quindi la mente di giovani spaesate. Non si fa il negazionismo
ideologico.<br /> Per il fascismo, la promozione della donna nello sport
fu un evento fondamentale e perno fortissimo della propaganda del
regime. Grazie al lavoro clandestino dell'intellettuale aristocratica
ebrea Margherita Sarfatti (scrittrice, critica d'arte, maestra, musa,
consigliera, editor e soprattutto amante fedele di Mussolini, (oggi si
direbbe "la vera spin doctor del Duce, la sua guru personale") era stata
istituita "l'Associazione Nazionale delle Giovani Italiane per lo
sport", ente riconosciuto dal re, che nel 1932 godeva del più alto
finanziamento e sovvenzione da parte dello stato. Nella celeberrima
intervista radiofonica all'Eiar, nello stesso anno, il vate D'Annunzio
così rispondeva alla domanda relativa alle donne nello sport "Amo la
donna che guida l'automobile perchè non si fa trasportare, è lei a
condurre e sa dove andiamo....amo la femmina che sempre corre, che
sguscia via, che combatte e si batte, la femmina guerriera per
antonomasia, la DIana dei boschi che ricorda alle giovani italiane di
oggi che battersi a pallacorda e tirar di scherma porta in sè le
vestigia e la memoria della grandezza eterna dell'Impero che fu. Giovani
italiane: siate tutte Diana, scoccate le vostre frecce, e con i
successi sportivi mostrate la grandezza del fascismo". Così erano,
allora, così parlavano. Non raccontarlo, censurarlo e negarne
l'esistenza, non aiuta la causa dell'anti-fascismo. Anzi, ne esaspera le
sue pulsioni.<br /> Infine, la rai: pessima, ma davvero pessima scelta.<br />
Prendendo atto che viviamo in un regime di totale dittatura
partitocratica che ci impone il politichese, nei 15 minuti precedenti
l'incontro, quando la pubblicità fa il pienone, sarebbe stato
intelligente e utile presentare al pubblico Maria Elena Boschi, Paola
Taverna, Mara Carfagna, Lucia Bergonzoni e Giorgia Meloni, in
rappresentanza, tutte e cinque, dell’intero arco parlamentare che conta,
con l’accordo preventivo di non fare propaganda per la propria fazione,
e parlare soltanto di questione femminile, sport delle donne, e diritto
delle donne ad avere accesso alla diffusione, visibilità e sostegno sia
finanziario che mediatico dell’attività sportiva agonistica. <br /> E invece, chi c’era? <br />
Pablito Rossi, un anziano ex calciatore (nessuno che abbia meno di 45
anni sa chi sia e chi sia stato) che per la milionesima volta parlava di
se stesso e della sua impresa in Ispagna nel lontanissimo 1982 e dei
maschi.<br /> Come si fa essere così miopi e ottusi?</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Questa è l'Italia, oggi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
A tutti questi giornalisti consiglio la lettura del libro fortemente
voluto, editato, sponsorizzato e presentato da Monica Bertolini,
allenatrice della squadra nazionale femminile italiana di calcio.
E'uscito nel 2015. Si chiama "Giocare con le tette".<br /> Ve lo consiglio caldamente.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-31084342571913193102019-06-16T05:28:00.000-07:002019-06-16T05:28:14.493-07:00Quando l'Italia ci sapeva fare ed era leader nel mondo. In memoriam<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5puVVXNs_VmEwW5GAqMZGHGeCVFWx-8maJuIoFktGpSNuXiYgB8OpZuRlrWz-wFxM7IdHiabxssZQNPIIJt6JLOrwzdTxDE-F7ELyGbusyyTyc0RaMetqy0-ipInCnHsRewAvOpwmuKk/s1600/zeffirelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="480" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5puVVXNs_VmEwW5GAqMZGHGeCVFWx-8maJuIoFktGpSNuXiYgB8OpZuRlrWz-wFxM7IdHiabxssZQNPIIJt6JLOrwzdTxDE-F7ELyGbusyyTyc0RaMetqy0-ipInCnHsRewAvOpwmuKk/s320/zeffirelli.jpg" width="320" /></a></span></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
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</span><br />
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">In memoriam.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">sottotitolo:</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">"quando
l'Italia era davvero un grande paese e sapeva aprirsi i mercati mondiali a
colpi di qualità, creatività, abilità, gusto.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Ma
soprattutto: imbattibile talento".</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;"><br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">E' morto
Franco Zeffirelli. </span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Aveva 96
anni. </span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">I giovani
millennials di oggi, è molto probabile non sappiano neppure chi fosse. </span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">E leggendo
la valanga di elogi funebri ci si può fare l’idea di un artista molto famoso,
pluripremiato dovunque, da noi (in Italia) accettato perché famoso, ma inviso
alle direzioni galattiche della cultura gestite dalla sinistra festivaliera.
Macchiato di indelebile colpa mediatica (non era di sinistra e detestava la
cultura di massa) era stimato e riverito fino all’inverosimile molto di più all’estero
che non in patria, dove –caso più unico che raro- non era accettato di buon
grado neppure dalla destra, poiché detestava Berlusconi e aveva definito
Gianfranco Fini “un cameriere che, secondo me, non sa neppure servire il thè”.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Se si parla
della sua vasta e ricca produzione oggi, si corre il rischio di essere
riduttivi e ridondanti: ha lasciato la sua indelebile firma dovunque. </span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">E comunque. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Io lo voglio
ricordare oggi, condividendo con voi uno specifico momento della sua
prestigiosa e lunga carriera, che è anche una citazione biografica, ma
soprattutto una memoria di quando l’Italia era ancora una grande potenza
economica che sapeva (e poteva) imporre nel mondo il prodotto made in Italy,
grazie alla nostra migliore e imbattibile qualità, quella che stiamo perdendo
giorno dopo giorno: il plusvalore della migliore sintesi europea tra
competenza, talento, creatività e cultura dell’impresa.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">L’evento cui
mi riferisco si è verificato nella terza settimana del mese di settembre dell’anno
1997. </span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">A New York,
nel cuore della Manhattan che allora contava.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Era un anno
decisivo. Ci si stava lanciando verso la globalizzazione e l’industria tessile
cinese e l’industria della moda statunitense avevano deciso di scendere in
campo in maniera massiccia lanciando la sfida (nel tessile) all’Italia e (nella
moda) a Parigi e Milano, le uniche due capitali che contavano. A Manhattan, in
quel mese, si stava svolgendo la fiera mondiale del tessile, e
contemporaneamente la settimana della moda, la prima veramente importante per
gli Usa.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Stavano
tutti a New York.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Allora
abitavo a Manhattan e lavoravo come giornalista; tra le mie varie
collaborazioni ce n’era una per un meraviglioso settimanale del gruppo Rizzoli
(“Il Mondo”) che non esiste più dove mi occupavo di geo-politica e cultura d’impresa.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Quel giorno,
un mercoledì mattina, avevo un appuntamento alle ore 12 all’Ice (Istituto
Italiano del Commercio con l’Estero) con il responsabile organizzativo dell’ente.
Lo dovevo intervistare su due argomenti che avevamo già concordato: che cosa
stava facendo l’industria della moda e del tessile italiana per vincere la
concorrenza sia degli americani sia della novità cinese, e come l’Italia
intendeva gestire l’immagine del proprio paese all’estero per mantenere la
propria indiscussa leadership nel settore.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Era una
splendida mattina di autunno, soleggiata, un po’ ventosa, il momento climatico migliore
per passeggiare a New York. Poiché avevo delle piccole commissioni da sbrigare
(posta, banca, commercialista) ero uscito di casa molto presto per evitare di
arrivare tardi. Ero invece in netto anticipo. Alle 10.45 avevo già finito le
mie incombenze. E così, invece di prendere il solito taxi, decisi di andarci a
piedi attraversando il centro della città. Uscendo dall’ultimo appuntamento, a
pochi metri da lì, vedo uscire una coppia molto elegante che aveva in mano una
bandierina tricolore dell’Italia. L’immagine non mi colpì più di tanto. Dopo un
centinaio di metri, vedo uscire da un lussuoso condominio un gruppo di giovani,
vestiti molto alla moda, e tutti con una bandierina tricolore italiana che
sventolavano con aria allegra e rumorosa. Mi sembrò davvero una curiosa
coincidenza. Dopo dieci minuti, vedo la stessa scena con altre persone e dopo
cinquecento metri, passando per caso davanti alla celeberrima agenzia di
modelle Ford, vedo un nugolo di splendide ragazze ciacolanti che sventolavano
delle bandierine tricolori italiane in attesa che arrivasse il pullmino
limousine. Evidentemente, pensai, è accaduto (o sta accadendo) qualcosa che io
non so. Accelerai il passo e il numero di persone che camminavano agitando
bandierine tricolori italiane aumentava sempre di più. Morivo dalla curiosità
di sapere che cosa stesse accadendo e quindi feci gli ultimi 200 metri quasi di
corsa (a New York è normale, tutti corrono da qualche parte) per andare all’Ice
e chiedere che cosa stesse accadendo. Arrivai con un anticipo di circa mezz’ora.
Mi presentai alla segretaria e il direttore arrivò immediatamente. Portava con sé
un voluminoso pacco malamente incartato. “Meno male che è qui in netto
anticipo, è fantastico. Volevo avvertirla ma non sapevo come fare; l’ho
chiamata a casa ma lei era già uscito”. Mi prende per il gomito e mi spinge
verso l’ascensore. “Andiamo su, abbiamo fretta, dobbiamo correre”. Arriviamo
giù al pianterreno e senza darmi il tempo per parlare mi spinge verso l’esterno.
“Dobbiamo andare a piedi, è qui vicino, non più di 500 metri. E’ una sorpresa.
Si fidi. Non faccia domande. Vedrà, vedrà!”. Lo seguo morendo dalla curiosità.
Arriviamo nella zona del cosiddetto “garment centre” un mini quartiere dove
sono concentrati tutti i magazzini, depositi, show room, di imprese e aziende
operanti nel tessile. Arriviamo a un incrocio e giriamo per un vicolo. Entriamo
attraverso una porticina di ferro pesante e saliamo su un enorme ascensore monta-carichi.
“noi stiamo su, al 24 esimo piano, e un piano più su c’è la terrazza dove
stiamo andando”. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una volta arrivati,
entriamo in un gigantesco loft, circa 400 metri quadri, pieno zeppo di casse di
legno, la maggior parte delle quali erano aperte con una trentina di persone
che andavano avanti e indietro prendendo i pacchi che c’erano dentro e
portandoli verso un altro ascensore. “Questo è il nostro deposito, è proprietà
del consolato, quindi siamo già in Italia. Qui arrivano tutte le merci degli
espositori sia della fiera che delle sfilate di moda. Paghiamo tutto noi,
abbiamo organizzato tutto noi”. Attraversiamo parte del loft e il direttore
apre una piccola e pesante porta di ferro chiusa con pesanti chiavistelli.
Oltre la porta c’era una scala a chiocciola. Ci inerpichiamo per la rampa e
arriviamo sulla terrazza del palazzo. Usciamo all’aperto e il direttore mi fa: “Ha
letto il Times, oggi?”. Gli rispondo “non ancora”. Prende il pacco voluminoso e
lo appoggia per terra, lo apre e tira fuori due grossi involucri di pelle, dei
porta binocoli, sui quali era stampato lo stemma della repubblica italiana. Prende una copia del giornale e me lo mostra. “Guardi
qui, prima pagina” e mi mostra un articolo il cui titolo era “When Italians
bring us to Paradise: the way things must be done” (trad.: “Quando gli italiani
ci portano in Paradiso: questo è il modo in cui le cose vanno fatte”). Ed era
un lungo articolo sulla prima al Metropolitan Opera House della Turandot di
Puccini. Tenore: Luciano Pavarotti; regista, costumista e scenografo: Franco
Zeffirelli; direttore d’orchestra della New York Symphonic Orchestra: Riccardo
Muti. Era una lunghissima dichiarazione d’amore per il Bel Paese, con una
speciale aggiunta relativa alla impeccabile e sontuosa messa in scena di
Zeffirelli, la descrizione dei tessuti usati, il perché, da dove provenivano,
chi li produceva, chi ci lavorava. Quella Turandot venne definita “la vetta
sublime dell’arte del melodramma, coniugata al canto e alla direzione musicale
prodotta da una nazione che oggi è leader nel mondo per gusto, cultura e stile”.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Il direttore
mi strappa il giornale mentre sto leggendo. Mi mette in mano uno dei due porta
binocoli. “Avanti su, è l’ora, andiamo”. Apro il contenitore di cuoio e tiro fuori
un binocolo. Lui si avvia verso la fine della terrazza che dava
proprio sulla Fifth A</span>venue,
<span style="font-size: 12pt;">l’arteria
che attraversa il centro di Manhattan. Una folla enorme di persone assiepata dietro
le transenne, agitando le bandierine tricolori italiane. Il direttore guarda l’orologio
“Ecco, stanno arrivando”. Sbuca da una curva una limousine scoperta dentro alla
quale c’era il sindaco di New York che saluta con la mano. Dietro di lui un’automobile
scoperta con il comandante dei vigili che saluta. Poi una ventina di poliziotti
in motocicletta e infine, molto lentamente arriva una grande limousine
scoperta. Davanti, accanto al guidatore, Luciano Pavarotti, in piedi, la mano
sinistra al tergi-cristallo, e l’altra che sventola un fazzoletto bianco salutando.
Dietro, seduti, Riccardo Muti, immobile come una statua di pietra e Franco
Zeffirelli con gli occhi gonfi come due cocomeri che piangeva spudoratamente
con una copiosità che non pensavo potesse esistere. Dalle motociclette dei
poliziotti c’erano degli altoparlanti che diffondevano l’aria “nessun dorma”.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">La
gente sembrava impazzita.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">Il
direttore aspetta che l’automobile sia sgusciata via, mi tocca il braccio e mi
fa: “Questa è la risposta per l’intervista. Questo è ciò che facciamo e come lo
facciamo. Questa è l’Italia: tre artisti, uno settentrionale, uno centrale e
uno meridionale che hanno messo su tutto ciò. Oggi, l’Italia che produce ha
Manhattan e il mondo che conta ai propri piedi, in adorazione. Grazie a loro
stiamo ricevendo ordini e prenotazioni superiori del 350% alle più rosee
previsioni. Abbiamo fatto un rapido calcolo: tutto ciò produrrà almeno un 10%
del pil nel 1998. Questo gigantesco casino l’ha messo in piedi Franco
Zeffirelli. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sono 4 mesi che sta qui a
rompere i coglioni a mezzo mondo, ci ha fatto diventare matti, ma valeva la
pena. Pensi che ha fatto venire da Prato e da Arezzo 25 giovani operaie per far
cucire a mano le gonne delle figuranti con tessuti molto pregiati non facili
certo da vendere. Le sei aziende che producono quei tessuti, tutte qui
presenti, hanno ricevuto ordini per il prossimo triennio e hanno già chiuso perché
più di così non si può vendere. Eccolo, il nostro plusvalore. Ecco come si fa”.</span></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt;">In
memoriam per la morte di un grande maestro.</span></span><span style="font-size: 12.0pt;"></span></div>
<br />
<br /></div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-59017900961575098662019-06-12T08:34:00.000-07:002019-06-12T08:34:45.935-07:00Il funzionamento dell'economia spiegata con divertente semplicità a el pueblo.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivObMLNjisaQSOJdAbsHOikMxKK9mtxGjp2MurMuKWmhb3QO_a0MRCenUFiQ6m3kuO1-fr2Gv1BR1f06tgFPblNbhs3XjqS5LAtSYgAEePb4GPEJWwbnrBqhLDMaYLcayN83nukDoDayU/s1600/banconota.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="160" data-original-width="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivObMLNjisaQSOJdAbsHOikMxKK9mtxGjp2MurMuKWmhb3QO_a0MRCenUFiQ6m3kuO1-fr2Gv1BR1f06tgFPblNbhs3XjqS5LAtSYgAEePb4GPEJWwbnrBqhLDMaYLcayN83nukDoDayU/s1600/banconota.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Circa 20 anni fa, alla fine degli anni'90, il prof. Franco Modigliani, premio nobel dell'economia, allora più che novantenne, intervenne in un nutrito dibattito televisivo americano relativo al concetto di "rapporto tra debito e credito nella società". </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In quel momento, infatti gli Usa stavano affrontando una forte polemica congressuale relativa alla necessità di mettere a posto i conti dello Stato, aggravato da un gigantesco debito.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non si parlava d'altro.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il professor Modigliani (dal 1946 trasferito a Cambridge, Massachussets, dove ha vissuto fino al giorno della sua morte nel 2003) abituato a insegnare a giovani studenti universitari, spiegò con una narrazione divulgativa come funziona l'economia nella nostra società.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il suo racconto, nel tempo, è diventato una vera e propria leggenda metropolitana.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma la fonte originaria era quella.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ventidue anni dopo, lo ripropongo per intero ai lettori di questo blog.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Eccola per voi: </span><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">"Jessica è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. <br /> Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurr<span class="text_exposed_show">e
le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di
marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. </span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show">Segna
quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei
debiti dei clienti). <br /> La formula “bevi ora, paga dopo” è un
successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Jessica
diventa il più importante della città.</span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno
protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Così il volume
delle vendite aumenta ancora.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> La banca di Jessica, rassicurata dal
giro d’affari, le aumenta il fido. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In fondo, dicono i risk manager, il
fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il
collaterale a garanzia.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Intanto l’Ufficio Investimenti &
Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i
crediti del bar di Jessica e li usano come garanzia per emettere
un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali:
gli Sbornia Bond.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> I bond ottengono subito un rating di AAA+ come
quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che
i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Conseguentemente
il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a
comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto
rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E i portafogli, in
giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Un giorno però,
alla banca di Jessica arriva un nuovo direttore che, visto che in giro
c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede
di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> A questo
punto Jessica, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di
pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei
disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Jessica non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela
immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L’attività
economica locale si paralizza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Intanto i fornitori di Jessica, che
in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi
dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili
visto che lei non può più pagare.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente
che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e
delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato
tutti quelli che non erano mai stati al bar di Jessica perché astemi o
troppo impegnati a lavorare.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Bene, ora potete dilettarvi ad
applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni,
giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio".</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-74482262093072852802019-06-11T02:21:00.001-07:002019-06-11T02:21:40.056-07:00Posano nude per attirare l'attenzione e denunciare la discriminazione. <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
<br /></h3>
<div class="post-header">
</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAFoJBTKJiG6dPVhJX5vtMvq6r_y5JTJc6mc_Gan7y7CsJTIuA_3JFlp_V85MFeKyoHcU0MUAHzqlyUMgEavA8n0lpe7JS5quPyKenLFlJHJOZkMO3KEFGIUrY4FNZoSs1ocpT_ZNCce0/s1600/calciatrici-tedesche-provocanti-in-abiti-succinti-306x172.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAFoJBTKJiG6dPVhJX5vtMvq6r_y5JTJc6mc_Gan7y7CsJTIuA_3JFlp_V85MFeKyoHcU0MUAHzqlyUMgEavA8n0lpe7JS5quPyKenLFlJHJOZkMO3KEFGIUrY4FNZoSs1ocpT_ZNCce0/s1600/calciatrici-tedesche-provocanti-in-abiti-succinti-306x172.jpg" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il 26 Giugno
del 2011 pubblicavo un post su questo blog, sostenendo il calcio
femminile e auspicando un sostegno da parte dei media nel nome della
parità di genere. Fu un post che mi procurò dolore e anche alcune grane.
Venni insultato a piene mani da diversi giornalisti e -per motivi che
ignoro- soprattutto dal pubblico femminile.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non riuscii mai a comprendere le loro motivazioni.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Oggi, è tutto un altro dire.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Faccio uno
strappo al mio essere schivo e anche un po' timido e mi dichiaro
orgoglioso di ricordare a me stesso di essere stato l'unica persona
attiva nel mondo dell'informazione web e dei bloggers ad avere sostenuto
l'irruzione delle calciatrici nel mondo sociale che conta, quello della
realtà</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non quello dei social.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se si è pazienti e si attende con calma, la realtà tangibile ti finisce sempre addosso.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">pubblicazione originale: 26 Giugno 2011 </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">Inizia questa sera, in Germania, il campionato mondiale di calcio femminile. </span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">E’
un grande evento sportivo, e va da sè che l’impatto sul pubblico è
minore rispetto al campionato mondiale maschile. Ma per I tedeschi, gli
americani e gli inglesi non è proprio così. Lo è per italiani, spagnoli,
francesi, portoghesi e sudamericani –tutte le culture latine- e guarda
caso proprio quelle dove il calcio maschile è sentito con maggiore
vigore. </span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">E’
una grande festa dello sport che nessun media, nessuna televisione
italiana (e nessun blogger nostrano) ha enfatizzato o neppure accennato.</span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">Nel nostro
paese, sempre sensibile a qualsivoglia polemica, anche di minimo rango,
relativo agli eventi più marginali della quotidianità, nessuno ha
neppure osato emettere qualche commento a proposito della decisione
presa tre settimane fa da cinque componenti della squadra femminile di
calcio tedesca, le quali hanno scelto di posare nude su Playboy per
pubblicizzare l’evento. </span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">“Noi
vogliamo attirare giovani donne, il nostro obiettivo è mostrare quanto
sia bello il nostro sport e quanto la pratica del calcio giocato sia
compatibile con la femminilità e quanto le calciatrici possano essere
delle brave atlete senza per questo essere considerate meno erotiche o
meno femminili” ha dichiarato Kristina Gessat centravanti del
prestigioso club Bayern Munich, una delle calciatrici che ha posato su
Playboy “siamo ghettizzate in una nuvola di pregiudizi e molte di noi
vengono schivate e discriminate proprio perché siamo calciatrici. Non è
certo un caso se nessuno vuole parlare di noi, nonostante dei 900 mila
biglietti a disposizione per le partite ne siano stati venduti già 800
mila. Amiamo il calcio, siamo belle come le altre ragazze, e pretendiamo
di essere trattate alla pari. Io sono orgogliosa di essere un’atleta e
se per far pubblicità a questo bellissimo sport bisognava passare per
Playboy, ben venga. </span><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif'; mso-ansi-language: EN-US;">E’ stata una nostra scelta e la difendiamo”</span><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-size: 10pt;"> </span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">Alla
conferenza stampa che si è svolta a Berlino non c’era nessun
giornalista italiano. Non c’erano neppure gli spagnoli nè I brasiliani o
gli argentini o i portoghesi. Le cinque atlete che hanno posato per
Playboy sono state contestate ma la responsabile della FIFA è stata
molto esplicita al riguardo. “Ogni atleta ha il diritto di presentare se
stessa come vuole” ha detto Tatjana Haenni, della federazione russa
“per non parlare del fatto che nella nostra federazione non esistono
scandali legate alle scommesse, non esiste corruzione. E poi,
lasciatamelo dire: arrivando in treno alla stazione di Milano si esce
all’aperto e ci si imbatte in un gigantesco cartellone pubblicitario nel
quale si vede il grande calciatore David Beckham disteso su un canapè
praticamente nudo con indosso soltanto un minislip che reclamizza
Giorgio Armani. </span><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif'; mso-ansi-language: EN-US;">Nessuno ha avuto niente da ridire. </span><span style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif';">E
osate attaccare noi perchè cinque belle ragazze che tutti prendono in
giro perchè hanno dei bei solidi polpacci hanno voluto mostrare la loro
bellezza posando nude su Playboy? </span><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif'; mso-ansi-language: EN-US;">Siete un branco di ipocriti, questa è la verità”.</span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-family: 'Arial Black','sans-serif'; mso-ansi-language: EN-US;">Possiamo darle torto?</span></span></div>
<div style="mso-line-height-alt: 11.25pt;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Salutiamo quindi l’inizio del campionato mondiale dei calico femminile che si apre in Germania. </span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #353434; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Peccato che non avremo la possibilità di vederlo in televisione. </span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-size: 12pt; line-height: 115%;">In Italia nessuno ha acquistato i diritti.</span><span lang="EN-US" style="color: #353434; font-size: 11pt; line-height: 115%;"> </span></span><br />
<br />
<span lang="EN-US" style="color: #353434; font-family: "arial black" , "sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%;">Ci tenevo soltanto a ricordarlo sul mio blog.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-9686981730172360992019-06-09T07:23:00.005-07:002019-06-09T07:23:59.689-07:00"El Patacòn": questo sconosciuto!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfnnbwSqVv0BML-Qv4q1Ip9Va5gz2586rggP0aH5Jkid2BkyBwXL9DA-yM5LepVHcCNy4LTrumq_kjtr-uIWe03Tme2yYgOZRLVjuVfLVKAGcBodQG_hVRFwsPJug_XbW2REXlE6JIjHk/s1600/patac%25C3%25B2n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="800" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfnnbwSqVv0BML-Qv4q1Ip9Va5gz2586rggP0aH5Jkid2BkyBwXL9DA-yM5LepVHcCNy4LTrumq_kjtr-uIWe03Tme2yYgOZRLVjuVfLVKAGcBodQG_hVRFwsPJug_XbW2REXlE6JIjHk/s320/patac%25C3%25B2n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si chiamava "El Patacòn", una moneta parallela creata in Argentina in
piena tragedia economica agli inizi del millennio. Erano
"ufficialmente" garantiti dallo Stato, e i giornalisti economici li
definirono subito mini-bond. <br /> Fu una catastrofe.<br /> La mazzata definitiva per il paese.<br /> Lo Stato non rimborsò un bel nulla, i "patacones" non li voleva più nessuno e diventarono carta straccia. <br /> L'inflazione esplodeva a livelli inconcepibili e inimmaginabili per un europeo.<span class="text_exposed_show"><br /> Proprio in quel momento, arrivai a Buenos Aires per un viaggio della memoria. </span></span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
La sera, andai con alcuni amici in un ristorante in centro. Al tavolo
c'era un apparecchietto quadrato con un orologio e un timer inserito,
dotato di un display luminoso che forniva dei numeri a intermittenza.
Chiesi al cameriere che cosa fosse. Mi spiegò che era il calcolatore
dell'inflazione, motivo per cui il menù non era dotato di prezzo. In
seguito alla comunicazione ufficiale del governo, infatti, "los
patacones" erano diventati insolvibili e l'inflazione aveva raggiunto la
media del 5/10% al giorno, ovvero la media del 200% al mese. Tradotto
voleva dire che quando entravi in un ristorante, se la pizza e una birra
costavano 12 euro alle ore 21, alle ore 23 potevano costare 14.<br /> La vita quotidiana era un delirio surreale.<br />
Due individui che fanno parte dell'attuale esecutivo italiano (niente
nomi, please) hanno addirittura citato quell'esperienza come un modello
positivo cui far riferimento ammettendo di aver preso l'idea da lì.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> E' molto peggio del guaio dell'ideologia o della disinformazione.<br /> Qui stiamo entrando in un quadro di totale squilibrio mentale.<br /> E' come affidare la ricostruzione del ponte Morandi a Maurizio Crozza sostenendo che la gestione va affidata a un genovese doc.<br /> Nel nome del sovranismo, si intende.</span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-23812311301724119122019-06-07T05:46:00.003-07:002019-06-07T06:38:51.933-07:00L'ultima grande occasione persa da Luigi Di Maio e dal M5s.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN78nqOsi0mN0wrkOP75GYZa8MosVLKdTZFn6dqSyEPbNUdWkWKKJmPxGZc2ZRImfId9_mCwpoQTasGcNG4GNxP1QucN3S8uLw85jkKHfAPF-pKAoD3uz3ibqXtPl_sSZnelxARILsftk/s1600/nissan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="940" height="107" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN78nqOsi0mN0wrkOP75GYZa8MosVLKdTZFn6dqSyEPbNUdWkWKKJmPxGZc2ZRImfId9_mCwpoQTasGcNG4GNxP1QucN3S8uLw85jkKHfAPF-pKAoD3uz3ibqXtPl_sSZnelxARILsftk/s320/nissan.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="_5pbx userContent _3ds9 _3576" data-ft="{"tn":"K"}" data-testid="post_message" id="js_5">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
Non è certo una notizia (e tantomeno una novità) ricordare ai lettori
che da almeno 50 anni, in Italia, la Fiat gestisce la più potente lobby
italiana dell'informazione economica e politica.<br /> Non c'è da
sorprendersi, quindi, che l'intera classe politica dirigente italiana e
quella mediatica (che io sappia, nessuno escluso) abbia commentato oggi
la mancata fusione tra Fca e Renault come un insulto e una minaccia nei
confronti del nostro paese, stabilendo che lo Stato francese è
intervenuto bocciando la trattativa perchè i galli sono protezionisti e
ipocriti sovranisti. <br /> Ma, andando a spulciare nell'informazione -sia
cartacea che televisiva che web- nelle tre Americhe, in Cina, in
Gappone, in India e nell'intero continente asiatico, si riceve una
informazione di tipo diverso e viene offerta una lettura altra, molto
distante da quella italiana. <br /> A cominciare dal Wall Street Journal e
da China news, entrambe sempre molto ben informate, testate che godono
di una credibilità acquisita e certificata.<br /> Tenendo presente che
asiatici e americani, nel complesso, rappresentano il 68% della
popolazione mondiale, nonchè il 70% del pil planetario, mi sembra giusto
condividere la loro idea con voi, sottolineando l'aspetto declinante
del nostro fare informazione, della nostra marginalità provinciale, e
dell'isolamento geo-politico totale.<br /> Come è noto, circa 35 anni fa,
la francese Renault, per volontà di Jacques Chirac, fece un accordo
societario di partnership industriale con la nipponica Nissan.
L'industria giapponese è -come è noto- all'avanguardia nello studio,
progettazione e produzione di automobili NON alimentate da carburanti
fossili. Stanno lì in prima fila, ad attendere (per ottenere il via) di
riuscire a battere la più potente lobby del pianeta, quella dei
petrolieri e della finanza a loro collegata (cioè arabi, iraniani,
libici, russi e texani tutti sempre amorevolmente insieme). Nell'accordo
siglato alla fine degli anni'80 tra la Nissan e la Renault esistono tre
clausole specifiche relative a questo punto che consentono alla Nissan
di occupare un solido posto nel consiglio di amministrazione avvalendosi
della facoltà di veto riguardo all'assunzione di ogni nuovo socio. Non
appena è arrivata la proposta ufficiale e formale da parte della Fca, i
francesi hanno subito risposto perchè no? Ci sembra un'idea realistica e
ottima, ma noi dobbiamo prima attendere il parere della Nissan. <br /> La Fca, invece, non ha voluto attendere, e per motivi finanziari ha reso subito pubblico il varo della trattativa. <br />
Giovedì mattina, la Nissan ha espresso parere fortemente negativo e
contrario motivandolo con il fatto che la Fca -tra le grandi aziende- è
l'ultima (nonchè perdente) nel pianeta per ciò che riguarda investimenti
in ricerca e innovazione nel campo delle auto ibride, elettriche,
solare e idrogeno, avendo scelto sei anni fa di votarsi al suv diesel
per monetizzare nell'immediato subitaneo, rinunciando a una prospettiva
di più ampio respiro. La Nissan considera se stessa un anello del futuro
e considera la Fca un anello del passato. La Renault ha preso atto e lo
ha comunicato agli Agnelli chiedendo tempo. <br /> La Fca, invece, ha rotto e si è ritirata per scelta.<br /> Questi sono i fatti oggettivi nudi e crudi.<br /> Da cui le reazioni e i commenti di tutti.<br /> Di Maio e il M5s si sono allineati.<br />
In tal modo perdendo un'occasione davvero molto ghiotta (e aggiungerei
forse unica) di prendere tre piccioni con una fava. Come?<br /> Se Di Maio
fosse stato uno statista e un solido politico abile avrebbe
approfittato per applaudire sia la Nissan che la Renault, sottolineando
con vigore l'ottusa miopia di Marchionne (geniale e imbattibile manager
della finanza, ma del tutto indifferente all'ecosistema,
all'ambientalismo, e all'ecologia) spezzando una lancia contro la
mitomania dei diesel suv, sostenendo le nuove politiche energetiche di
Macron e di Abe e ricordando alla Ue che il M5s ha sempre avuto come
bandiera propulsiva del proprio consenso la difesa sacrosanta
dell'ambiente. Se avesse fatto questo, i francesi e i giapponesi e i
tedeschi lo avrebbero applaudito riconoscendolo come fratello nel
bisogno (Italia, Giappone, Francia e Germania, tutte insieme non
riempiono neppure una tanica di benzina, come è noto) e immediatamente
sarebbero diventati più malleabili nel trattare le problematiche del
nostro debito. Tutti i verdi europei e lo zoccolo duro del bacino
elettorale pentastellato avrebbero applaudito recuperando la propria
identità e, infine, Di Maio avrebbe avuto la opportunità di aprire un canale privilegiato di discorso
con Francia, Germania, Giappone. <br /> I mercati si sarebbero tranquillizzati, lo spread sarebbe sceso di almeno 25 punti e il M5s avrebbe ritrovato i suoi elettori.<br /> Un gran bel colpo.<br /> E invece no. Macchè. <br />
Stiamo con i petrolieri texani (Steve Bannon li rappresenta in Italia) e
con quelli russi via Marie Le Pen/Salvini, aiutando anche la Cina che
non vede con favore nè l'ibrido nè l'elettrico nippo/francese, dato che
in Asia i due giganti si odiano da circa 2000 anni.<br /> E' andata così.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Qui di seguito pubblico la dichiarazione formale del ministro francese dell'economia che ha girato in tutto il mondo.<br /> Tranne che in Italia, si intende.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ha dichiarato <span style="color: blue;"><b>Bruno Le Maire</b></span>:</span><br />
<br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“La nostra prima esigenza era che questa fusione fosse siglata nel
quadro dell'alleanza tra Renault e Nissan. Questo presupponeva che i
rappresentanti di Nissan, presenti nel consiglio di Renault, votassero a
favore del progetto. Mercoledì sera questa condizione non è stata
rispettata: il nostro partner si sarebbe astenuto in caso di voto nel
consiglio di Renault. Avremmo potuto prendere altro tempo per ottenere
il suo appoggio necessario al lancio della fusione su basi chiare e
solide. Oltretutto il mio viaggio in Giappone nel fine settimana, per il
G20 finanziario, mi permetteva di proseguire le discussioni con i
nostri partner giapponesi. Ma Fca ha fatto una scelta diversa. Da parte
nostra, noi abbiamo agito sin dall'inizio con coerenza e fermezza. Per
il futuro, chi lo sa"</span></span></div>
</div>
sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6360218359257925861.post-79625367260234880362019-05-30T02:30:00.001-07:002019-05-30T02:30:06.001-07:00Io sto con Nicola Gratteri. E tu, con chi stai? Da solo, per conto tuo?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTovjB7JAZ2Pb3lVk1y2x4x1zeTJfVI3VBdZUx2uRmJPRzwhR2eT2Iam2r5OMKg-IIHNVJQSE01zX1KMTiiJwwSyBLZC1qaYP2733QW6pAm5JAg5ERoH1FYv-HDjBWT11jGXrz_wk0zck/s1600/nicola+gratteri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="174" data-original-width="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTovjB7JAZ2Pb3lVk1y2x4x1zeTJfVI3VBdZUx2uRmJPRzwhR2eT2Iam2r5OMKg-IIHNVJQSE01zX1KMTiiJwwSyBLZC1qaYP2733QW6pAm5JAg5ERoH1FYv-HDjBWT11jGXrz_wk0zck/s1600/nicola+gratteri.jpg" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">di Sergio Di Cori Modigliani</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non lasciamolo solo, per nessun motivo!!</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Ieri mattina le forze
dell'ordine hanno eseguito le disposizioni del procuratore capo di
Catanzaro, Nicola Gratteri, arrestando 35 importanti 'ndranghetisti e
requisendo loro decine di milioni in contanti, azioni, depositi,
immobili di varia natura.<br /> Ogni anno, sia a maggio che a luglio, si
commemora con piatta e banale retorica gli assassini di Falcone,
Borsellino e delle loro scorte. Già il giorno dopo non se ne parla più.</span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
E' fondamentale da parte di tutti noi fornire segnali forti di
partecipazione civica collettiva e di supporto all'azione di magistrati
onesti, competenti e coraggiosi, che vivono sulla linea del fronte in
prima linea ogni giorno della loro vita, a dispetto degli strateghi da
tastiera che a tratti osano perfino criticarli.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Ciascuno di noi,
nella consapevolezza del proprio piccolo, deve sentire forte dentro di
sè l'imperativo categorico che impone una manifestazione pubblica di
solidarietà, di sostegno e di ringraziamento sentito a Nicola Gratteri
per l'eccellente lavoro che sta svolgendo nella martoriata, difficile e
complessa realtà della Calabria.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Sosteniamo Nicola Gratteri.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Facciamo sentire alta la nostra voce di sostegno e partecipazione attiva.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Qui di seguito, il testo di "antimafia duemila" che racconta ciò che sta accadendo in questi giorni in quel di Calabria.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Scrive <span style="color: red;"><b>antimafia duemila</b></span>: </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>di AMDuemila</b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: maroon;"><b>Le intercettazioni racchiuse nelle indagini sfociate nell’operazione “Malapianta” che ha portato a 35 arresti</b></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il procuratore antimafia di Catanzaro<b> Nicola Gratteri</b> è temuto, e non poco, dalle ‘ndrine crotonesi e per questo oggetto di pesanti minacce e ingiurie (<i>“questo è un figlio di p…”</i>).
Lo si evince dalle nuove intercettazioni racchiuse all’interno delle
indagini sfociate nell'operazione “Malapianta” portata a termine stamani
che ha portato al fermo di 35 persone nel crotonese. <i>“Però te la posso dire una cosa.</i> - diceva Remo Mannolo, uno degli arrestati figlio del boss di San Leonardo di <b>Cutro Alfonso</b>, ai suoi compagni - <i>Io sono convinto che lui ne fa arrestare di cristiani però nella mente sua...</i> (ride)”. E poi l’accostamento del procuratore al giudice assassinato da Cosa Nostra <b>Giovanni Falcone</b>, definendolo<i>
“un morto che cammina”. “Guaglio uno di questi... uno... na botta...
uno di questi è ad alto rischio ogni secondo!! Un morto che cammina!!!
Ma lui lo ha detto. Pare che non lo ha detto!! Io lo so che cammino con
la morte sempre sulle spalle! Eh… Falcone come è stato. Quando ha
superato il limite !! Se lo sono cacciato!!!”.</i> Ma non finisce qui. I
boss in quella conversazione, oltre a prendere di mira anche i mafiosi
che avevano scelto di collaborare definendo la loro decisione come
“vergognosa”, si erano soffermati sul luogo di domicilio di<b> Nicola Gratteri</b> celato per ovvi motivi di sicurezza. <i>“Ma questo dove abita...? A Catanzaro?”. “Ma questo ha tutti posti segreti. Così!!”. “Vabbè volendo. lo scoprono!!”.</i> Una frase allarmante che però, come ben specificato dal fermo di indiziato di delitto, <i>“non
contemplava alcuna concreta progettazione, né tanto meno costituiva
prova di una concertazione volta a pianificare un attentato nei
confronti del procuratore Gratteri”</i>.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: red;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Il blitz “Malapianta”</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L’operazione “Malapianta” contenete, tra i numerosi documenti di “alto livello probatorio”, le gravi minacce rivolte a<b> Nicola Gratteri</b>,
è partita all’alba di oggi quando oltre 250 agenti delle fiamme gialle
hanno eseguito un provvedimento di fermo disposto proprio dal
procuratore Gratteri, dall’aggiunto <b>Vincenzo Luberto</b> e dai pm <b>Paolo Sirleo, Antonio De Bernardo</b> e <b>Domenico Guarascio</b>. In carcere sono finiti 35 affiliati alla cosca Mannolo di San Leonardo di Cutro. Tra questi è finito in carcere anche <b>Alfonso Mannolo</b>, 80 anni, considerato dagli inquirenti <i>“il capo indiscusso dell’omonimo sodalizio mafioso”</i> legato anche alla famiglia dei Grandi Aracri. Per gli inquirenti, <i>“la sua caratura criminale</i> - si legge nel provvedimento di fermo - <i>appare
manifesta ben oltre il notorio, quale essere il vero referente del
comprensorio di San Leonardo di Cutro. La sua indiscussa carica
‘ndranghetistica ne fa uno dei principali protagonisti della ‘ndrangheta
crotonese. Pianifica le estorsioni nei confronti delle diverse
strutture turistiche del litorale crotonese, attua il reimpiego dei
capitali lucrati dalla consorteria, discute della politica criminale
della locale di ndrangheta con gli altri referenti della provincia quali
<b>Nicolino Grande Aracri</b>”.</i> Stando all’inchiesta,
nonostante i suoi 80 anni, era attivo nel settore dell’usura che curava
personalmente implementando la “bacinella” della cosca. Inoltre <b>Alfonso Mannolo</b> si recava<i>
“presso i domicili degli imprenditori vessati dalla consorteria
spendendo chiaramente la matrice ‘ndranghetistica del sodalizio”.</i> In manette anche i suoi figli,<b> Dante</b> e<b> Remo Mannolo</b>
di 51 e 47 anni. Sempre nell’ambito dell’operazione della Guardia di
Finanza sono stati sequestrati beni per 30 milioni di euro; 4 ville di
lusso, sei autovetture, 4 società, 6 ditte individuali, rapporti bancari
e assicurativi. Grande merito dell’esito dell’operazione è da
attribuirsi alle coraggiose dichiarazioni dei testimoni di giustizia le
quali si sono rivelate decisive. <i>"Questa indagine</i> - ha spiegato Gratteri - <i>ha
un valore aggiunto, che va oltre ogni piu' rosea previsione
considerando che siamo in una provincia ad altissima densita' mafiosa,
con una 'Ndrangheta di serie A come c'è</i> <i>in provincia di Vibo
Valentia. E' successo un miracolo, e' successo che imprenditori
turistici che gestiscono grosse strutture alberghiere hanno denunciato,
si sono ribellati alla 'Ndrangheta. Questo per noi</i> - ha continuato il capo della Dda catanzarese - <i>è un grande evento, sul piano probatorio ma anche perché</i> <i>ci serve per misurarci e misurare la nostra credibilità</i> <i>come Dda e come polizia giudiziaria. Possiamo riempirci la bocca di parole, discorsi, frasi a effetto, ma i</i> <i>fatti</i> - ha ribadito il magistrato - <i>sono
questi: i fatti cono che imprenditori, che hanno pagato negli anni
tangenti anche per 700-800 mila euro e hanno subito estorsioni fatte in
tanti modi, nell'acquisto di caffè</i> <i>e di tutto ciò</i> <i>che la merceologia prevede, che hanno subito imposizioni di ogni tipo, hanno denunciato".</i> Gratteri ha quindi affermato:<i>
"Il fatto che questi imprenditori si siano rivolti alla Guardia di
Finanza di Crotone e alla Procura distrettuale di Catanzaro ci
inorgoglisce, ci carica, e' la benzina per andare avanti, ci dice che
siamo sulla strada giusta, che in questi anni abbiamo seminato bene e
fatto le cose sul serio: questa</i> - ha rilevato il procuratore capo della Dda di Catanzaro - <i>è la cartina di tornasole rispetto a tutti i proclami che possiamo fare"</i>.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: red;"><b>Il clan</b></span></span> <br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quella disarticolata, secondo il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro <b>Nicola Gratteri</b>, si tratta di una potente “locale” di ‘ndrangheta, capace di<i> "controllare il respiro di un intero territorio”.</i> Nella conferenza stampa convocata per illustrare l'esito del blitz, Gratteri, insieme al procuratore aggiunto<b> Vincenzo Luberto</b>
e ai vertici della Guardia di finanza regionale e territoriale, ha
ricostruito l'evoluzione e le dinamiche di una consorteria
'ndranghetista attiva da quasi 50 anni sulla costa jonica crotonese: <i>"La 'locale' di San Leonardo di Cutro</i> - ha spiegato il procuratore capo di Catanzaro - <i>può
sembrare piccola, insignificante, e invece già negli anni '70 Cosa
Nostra aveva impiantato in quel territorio una raffineria per la
lavorazione e la produzione dell'eroina: questo a conferma della
credibilità</i> <i>criminale di questa organizzazione, perché</i> <i>vuol dire che già</i> <i>a quel tempo c'era una struttura ben radicata, al punto da confrontarsi con la Cosa Nostra di quegli anni, che</i> - ha affermato Gratteri - <i>non è quella di oggi ma è quella che dominava gran parte del territorio nazionale e persino negli Stati Uniti".</i> Gratteri ha poi sottolineato: <i>"Per decenni quell'organizzazione è</i> <i>stata
quasi dimenticata sul piano giudiziario, ma oggi grazie a questa
indagine abbiamo dimostrato c'era una 'locale' di 'Ndrangheta che era
intervenuta nella parte vitale di un territorio, quella economica”.</i>
L’aggiunto Luberto, sempre in riferimento all’identità alla cosca
Mannolo di San Leonardo di Cutro, ha evidenziato come il clan sia salito
di prestigio criminale nella provincia di Crotone<i> "al punto da avere un rapporto paritetico con il boss <b>Nicolino Grande Aracri</b>. Da rimarcare anche</i> - ha sostenuto il procuratore aggiunto - <i>il
controllo che l'organizzazione esercitava sull'usura, gestita
direttamente dai capi della consorteria e perpetrata anche lontano dalla
Calabria, e i collegamenti che la cosca Mannolo aveva con altre cosche
per il traffico di droga. Con questa operazione</i> - ha riferito Luberto - </span><i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">chiudiamo il cerchio sul territorio di Cutro, impattando tutte le "locali" esistenti, oggi fortemente ridimensionate".</span></i><b> </b><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: red;"><b>Le attività</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una
delle attività “madre” della cosca è il traffico di stupefacenti, fonte
di grandi guadagni nelle tasche dei boss. Sin dagli anni '90 per le
altre cosche del Crotonese, ma non solo i Mannolo, hanno costituito un
punto di riferimento per il narcotraffico. In quegli anni venne
addirittura impiantata una raffineria a San Leonardo, località giudicata
idonea in quanto facilmente controllabile dalla cosca e quasi
impossibile da controllare per le forze dell'ordine. Le indagini hanno
dimostrato come i "san leonardesi" si sono approvvigionati di droga
dalle cosche operanti in provincia di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio
Calabria e, inoltre, si sono dotati di una ramificata rete territoriale
per la commercializzazione del narcotico principalmente su Crotone,
Isola di Capo Rizzuto, Botricello e zone limitrofe in provincia e
Catanzaro, San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza. Le indagini
hanno documentato l'acquisto e la successiva cessione di centinaia di
chilogrammi di hashish, cocaina ed eroina. Altra fonte di guadagno era
l’incasso di denaro proveniente dalle attività estorsive esercitate sui
villaggi turistici del litorale ionico fra Crotone e Catanzaro i quali
soggiacevano al controllo criminale posto in essere dalla cosca.</span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: red;"><b>Le soffiate</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per nascondere le tracce ed eludere gli investigatori i Mannolo avevano fatto appello ad <i>“un’oscura rete di fonti e connivenze”</i>
che permetteva agli affiliati di conoscere in anticipo le mosse della
magistratura e forze dell’ordine. Nelle 560 pagine che compongono
l'ordinanza eseguita stamane dalla Guardia di Finanza si evidenzia <i>"la
costante ricerca, da parte degli indagati, di fonti informative in
grado di riferire su vicende giudiziarie di loro interesse".</i> La diffusione tra i consociati di informazioni "sensibili", permetteva l'adozione di adeguate contromisure. <i>"La ricezione di tali informazioni</i> - si annota nell'ordinanza - <i>determinava
immediate reazioni, finalizzate ad attuare precauzioni per eludere
misure restrittive, eventualmente, emesse nei loro confronti"</i>.</span><br />
<br />
<span style="color: blue;"><b>Foto © Imagoeconomica</b></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></div>
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sergio di cori modiglianihttp://www.blogger.com/profile/14042870605735672010noreply@blogger.com0