di Sergio Di Cori Modigliani
Fotografate dal celebre fotografo Steven Meisel, sul prossimo numero di Vogue in edicola, compaiono donne formose, che soltanto un anno fa sarebbero state considerate "grasse" e nessuno stilista avrebbe rivolto loro neppure la parola.
Fotografate dal celebre fotografo Steven Meisel, sul prossimo numero di Vogue in edicola, compaiono donne formose, che soltanto un anno fa sarebbero state considerate "grasse" e nessuno stilista avrebbe rivolto loro neppure la parola.
Irrompono così sullo scenario dell’immaginario collettivo “le donne morbide”, decretando il pensionamento delle anoressiche, delle modelle spilungone e della furiosa taglia 38 che tanti sfracelli ha combinato spingendo milioni di adolescenti a folli diete auto-distruttive.
Franca Sozzani, direttora della celeberrima rivista, nonché nume tutelare della bellezza feticcio trendy ci spiega che "La donna curvy torna in tutta la sua bellezza. L'esuberanza di un corpo con forme accentuate è molto più sexy e accattivante. Con questa copertina abbiamo voluto dare un altro segnale forte della nostra attenzione nei confronti di tutte quelle donne, e sono tantissime, che intendono la bellezza come qualcosa di molto più articolato e genuino rispetto a una mera questione di taglie".
In realtà si tratta di mercato e di evitare guai con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli ultimi dati, infatti, mostrano che dal 2007 al 2010 il numero di acquirenti di prodotti di moda femminili (vestiario, biancheria intima) di etnia araba e di religione mussulmana sono aumentati rispetto al triennio precedente del 1.896%: hanno più soldi da spendere, mentre il consumo dei cristiani occidentali nello stesso settore è diminuito del 34%.
E ai mussulmani, è cosa nota, piace la donna più tonda.
A questo bisogna aggiungere il fatto che stanno per essere varate delle restrittive (era ora) leggi sanzionate dalla Organizazione Mondiale della Sanità grazie alle quali si colpiranno con sanzioni economiche miliardarie pesantissime i produttori e distributori di vestiti che impongono modelle e immagini femminili troppo magre.
La taglia 38 passa alla 42, cone taglia minima.
La media che fino a sei mesi fa era 38-42, passa a 42-46.
Tempi duri per le magre.
Benvenute quelle morbide.
Se lo dice Vogue, non c’è scampo.
Vuol dire che il mercato ha deciso e quindi sarà per forza così.
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