di Sergio Di Cori Modigliani
Mentre in Italia la notizia non fa testo, non raccoglie echi e non suscita un interesse tale da giustificare dibattiti, confronti e polemiche, (non è ancora chiaro se vi sia stata censura, oppure ancora peggio -come ritiene il sottoscritto- si sia verificata una modalità sonnacchiosa di volontaria auto-censura) la vicenda di Dominque Strauss Kahn seguita -invece- a rimanere al comando delle prime pagine di tutti i media delle nazioni occidentali.
Soprattutto in Usa, Francia e Sud America.
Ieri, martedì 7 giugno è stato il giorno della grande vittoria mediatica di Christine Deviers Joncour, autodefinitasi nel marzo del 2004 la puttana della repubblica. Ricordiamo i fatti per il lettore italiano: sette anni fa tutto era finito sotto la gigantesca bolla dello scandalo pepato.
La Joncour, in seguito alla pubblicazione su un giornale gossip di alcune foto compromettenti che la vedevano allacciata all'allora Ministro degli Affari Esteri francese, Roland Dumas, invece di negare aveva confessato apertamente "sì sono la sua amante da dieci anni....ancora meglio, diciamo che sono la sua amante "ufficiale"...vengo regolarmente usata per intrattenere gli ospiti importanti quando vengono a Parigi e il Ministro degli Esteri ha bisogno di qualche informazione riservata". L'intera nazione aveva gridato allo scandalo. Il Ministro si era dimesso e la Joncour era diventata oggetto di disprezzo sociale e collettivo. In una accalorata serata televisiva, nel maggio del 2004 la Joncour si era auto-definita "la puttana della repubblica" e nei giorni susseguenti aveva spiegato in una decina di interviste che in Francia "così come in Italia, Gran Bretagna e Spagna il controllo delle leve del potere nella politica, nella magistratura e nei media nel 90% dei casi è nelle mani dei maschi; noi femmine subiamo ogni giorno l'assalto sessuale di colleghi e superiori. Sono pochissime le professioniste fortunate che hanno come capo-ufficio un gentiluomo".
La Francia la detestò per queste sue dichiarazioni.
La isolarono.
Lei, intanto, scrisse tre libri (nessuno tradotto in italiano e in nessuna altra lingua), il primo uscito nel 2004 si chiamava "corruzione: un affare di stato in camera da letto"; il secondo pubblicato nel 2005 "gli amanti maledetti"; il terzo nel marzo del 2010 "Le notti bianche, le notti in bianco". Nessuno la recensiva.
Ieri, Christine Deviers Joncour ha avuto la sua grande soddisfazione morale.
Perchè in diretta televisiva la portavoce del partito Socialista francese Annalise Filipetti ha dichiarato "che sono molti gli uffici del governo in cui è meglio che una impiegata o una dirigente non venga in ufficio indossando una gonna, perchè non arriverà illesa alla fine della giornata" e poco dopo ha aggiunto "rendiamo merito alla Joncour di aver avuto il coraggio sette anni fa di squarciare il disgustoso velo di omertà che ora è giusto e doveroso denunciare".
Nicole Guedij, plurilaureata, affermata professionista, membro del Consiglio di Stato ha dichiarato "in Francia le donne vivono così: aveva ragione la Joncour.....tanto più si sale di livello tanto più il maschio si ritiene in diritto di comportarsi come un maiale....i dirigenti, i politici importanti, i grandi magistrati, tutti i direttori di giornali, televisioni e strutture media considerano e applicano il diritto all'aggressione sessuale contro le donne come norma costituita. Penso che sia arrivato il momento per la Francia di crescere e affrontare il problema di petto".
In Italia, finora, neppure un rigo sulla questione. Il dibattito latita.
Semplicemente, seguitano a non parlarne.
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