martedì 15 aprile 2014

A proposito del post di Grillo, mentre "i mercatI" bocciano Matteo Renzi.


di Sergio Di Cori Modigliani

Articolo in contro.tendenza.
Sul post di Grillo, i media, i mercati, e l'affermazione del pensiero nazista in Europa.

Il post di Grillo di ieri è capitato davvero a fagiolo per poter commentare l'attuale stato delle cose europee, non solo italiane, dato che siamo dentro una guerra europea e siamo in campagna elettorale per le elezioni europee.

E' noto a tutti che Grillo (lo fa da almeno 30 anni) usi l'iperbole come spina dorsale della sua attività di denuncia e diffusione di una interpretazione libertaria dell'esistenza. Non è neppure un mistero e tampoco una novità che sia un'iconoclasta. Dulcis in fundo è il leader simbolico dell'unica organizzazione politica italiana di massa all'opposizione.
Inevitabile, quindi, che i suoi post, il suo linguaggio, l'uso delle immagini, abbia un immediato impatto politico su ciò che avviene in Italia e susciti polemiche, dibattiti e interrogativi.
Il post di ieri ha prodotto immediatamente -direi con diabolica e furba abilità- una compatta levata di scudi da parte dell'intera classe politica dirigente italiana che si è trovata unita, in una totale complicità ecumenica, nel protestare contro, sostenendo che si trattava di una infamità, addirittura criminale. Tutti d'accordo. E quindi, tutti contenti del fatto che non vi sia stata possibilità alcuna di elaborare il Senso che quel post evocava. Neppure un interrogativo sul fatto, sul perchè di quella scelta, sulle motivazioni che devono aver spinto Grillo a considerare necessario un bel pugno allo stomaco nella coscienza degli italiani per svegliarsi, per rendersi conto di ciò che sta accadendo. 
Di ciò che ci stanno facendo.
Ieri, dopo averlo letto, elaborato e alchemizzato, ho trascorso davvero una giornataccia, spesa in gran parte a litigare con tutti, nessuno escluso, trovandomi alla fine nella sorprendente situazione di accorgermi di essere rimasto da solo a sostenerlo. Triste constatazione.
Ho addirittura perso delle potenziali amicizie (nel senso che evidentemente erano, per l'appunto, solo potenziali). 

La tragedia della Shoa è un tema per me che tocca sempre una profonda, radicata, antica sensibilità, dato che provengo da una famiglia di ebrei italiani derubata e distrutta dalle leggi razziali fasciste e per me (personalmente parlando) il campo di sterminio di Auschwitz Birkenau non è solo un simbolo o una figurina astratta ma è il pezzo centrale della mia esistenza di pensatore italiano, europeo. Mio zio, Luciano Camerino, infatti, era tra quelle migliaia di ebrei che il 16 ottobre del 1943 sono state deportate e lì c'è rimasto fino al 23 gennaio del 1945. Tre quarti della sua famiglia, deportati insieme a lui, sono finiti dentro a un forno. Lui è ritornato a casa, a piedi. Era un giovane fisicamente molto forte, e lo sconvolgimento di ciò che aveva vissuto era stato talmente violento che aveva bisogno di respirare l'aria della libertà e della fine di un incubo. E così attraversò tutta l'Europa insieme al giovane tenente dell'Armata Rossa sovietica che gli diede da bere, sconvolto dalla guerra quanto lui, che buttò via la divisa, scegliendo di disertare, perchè diventò pacifista; e così quei due ragazzi, un ebreo italiano e un russo cristiano ortodosso, sconvolti da ciò che avevano vissuto, camminarono per circa un anno e mezzo finchè non arrivarono a Roma. Mi feci raccontare da mio zio tutto ciò che era possibile, ogni dettaglio, ogni piccolo particolare, quando avevo quattordici anni e lo ossessionavo con le mie domande perchè volevo sapere che cosa fosse successo. Ma soprattutto perchè. Nonostante la mia famiglia me lo avesse vietato, di nascosto da loro, uscivo con lui e gli ponevo assillanti domande. Lui rispondeva, parlarmi gli faceva bene. Prendevo appunti su un quadernino, pensando che da grande avrei fatto lo scrittore cercando di dare il mio contributo affinchè non si verificasse mai più un evento del genere. E' ciò che ho cercato di fare sempre, da allora.
Ed è questa la ragione principale per cui difendo il post di Grillo.
Non solo.

Ci aggiungo addirittura il fatto che, nel caso fosse stato ancora vivo, Primo Levi, su La Stampa di Torino -dove scriveva- avrebbe scritto oggi un editoriale ringraziandolo per aver lanciato l'allarme, rendendo eterno il suo scritto "se questo è un uomo". Quel post, infatti, rende ancora viva -secondo una modalità civile e civica "alta"- la rimembranza della tragedia della Shoa ed è perfettamente in linea con l'idea del culto della memoria storica. Gli regala un sapore inedito di fondamentale importanza sottraendo quell'evento alla sua massificata volgarizzazione, perchè ne ricorda il significato "politico ultimo": l'idea che un gruppo di criminali decida e stabilisca di appartenere a una presupposta e sedicente razza superiore, che si arroga il diritto divino di poter godere e usufruire di privilegi eliminando dalla faccia della Terra milioni di persone innocenti, annullando le loro esistenze, uccidendo nel nome di un banale, volgare e piatto interesse mercantile privato. Come ben ci ha spiegato la filosofa Hanna Arendt, "il male è banale". I nazisti, infatti, non erano una setta, o un gruppo strutturato secondo una certa ideologia, e tutta la mistica costruita sul nazismo è falsa, ingegnosamente e artatamente falsa. Erano dei banditi criminali assassini e basta: dietro non c'era nulla. 
Nè più nè meno di ciò che sono i mafiosi, qualunque sia la nazione cui appartengono.
Sono contrario a ogni forma di museizzazione e mi fanno vomitare i servili e deferenti lacchè che il "giorno della memoria" fanno la fila per andare a Porta a Porta da Bruno Vespa per far vedere che loro sono buoni e democratici. Si intende, per 24 ore.
Mi disgusta. 
Auschwitz deve essere un simbolo e una metafora, non è un museo. 
E' il simbolo (la definizione è del prof. Bruno Bettelheim, scritta nel 1975) "dell'osceno paradosso che appaia il lavoro alla libertà perchè identifica l'espressione dell'attività produttiva dell'essere umano in una forma di schiavizzazione coatta, che comporta a monte l'annullamento dell'individualità esistenziale e la riduzione della Persona a semplice cosa materiale, quindi da poter sfruttare e buttare via dentro a un forno quando non serve più". 
A differenza della stragrande maggioranza delle persone, non considero lo sterminio degli ebrei attuato dai nazisti come un evento unico, quindi irripetibile. Purtroppo, non è così.
Lo considero, invece, il più tragico esperimento di esecuzione di strage di innocenti mai verificatosi in Europa. 
Un esperimento, appunto. 
Quindi, da migliorare, da razionalizzare, per poter ottenere lo stesso risultato senza avere i danni collaterali causati dal fatto di dover dare tante spiegazioni sul perchè sia necessario, all'improvviso, praticare la soluzione finale eliminando dalla faccia della Terra degli umani considerati inutili. 
Questo è il senso del post di Grillo, così almeno io l'ho letto, l'ho elaborato, l'ho vissuto, sulla base della mia esperienza esistenziale biografica. 
Ringiovanisce e attualizza il pensiero di Primo Levi, di cui, francamente se ne sentiva e tuttora se ne sente il bisogno. Lo scrittore torinese, infatti, parlava del rispetto della Persona in quanto tale, incitando gli italiani a infiammare la propria passione civile nel difendere e salvaguardare il diritto al rispetto di chicchessia, di ogni diverso, di ogni debole, di ogni escluso, per il solo fatto di essere parte della comunità degli Umani. 
E noi oggi viviamo in un'epoca in cui il pensiero nazista (intendo dire: quello autenticamente vero, cioè il banditismo criminale mascherato da una dottrina) comincia ad affermarsi sempre di più, a diffondersi, e gli ebrei -per primi più di ogni altro- dovrebbero essere contenti del fatto che si tenti di innalzare una levata di scudi sulla nuova modalità di lancio, esecuzione e impiego dei campi di concentramento della società post-moderna: l'idea che, nel nome di un qualunque principio, sia lecito azzannare, deprivare, disossare, esseri umani innocenti, prima schiavizzandoli, poi facendoli oggetto di strategiche quotidiane menzogne, e infine eliminandoli, sapendo che nessuno protesterà mai per difenderli. 
Esattamente come aveva fatto la Gestapo in Europa 80 anni fa.
Comincia a diffondersi sempre di più, e a manifestarsi nel reale, la tragica (nonchè azzeccata) previsione del filosofo americano Richard Rorty quando nel 2002 a Berkeley annunciava la promozione, nell'occidente americano europeo, di una nuova classe di intoccabili privilegiati, che lui definì "overclass", composta da individui al di sopra della Legge e al di sopra del Diritto, esattamente come erano i membri e i sostenitori della Gestapo 80 anni fa. 
Chi sostiene oggi, in Europa, the new overclass, qualunque sia la parte ideologica di provenienza, di destra, di sinistra o di centro, sta sostenendo l'affermazione del nuovo pensiero nazista che parte dal presupposto che le leggi, le istituzioni, le decisioni, i finanziamenti, gli investimenti e -in ultima istanza- il Senso delle esistenze degli umani europei, debbano essere decisi e stabili da un'esigua pattuglia di esseri che si sono auto-eletti una classe superiore rispetto agli altri. Come faceva la Gestapo.

Il più grande complimento in assoluto che si possa fare a uno scrittore consiste nel prendere in considerazione un suo testo datato, strapparlo all'attualità di quello specifico momento storico, e renderlo ancora vivo, dimostrando che la sua pertinenza a quell'evento era la scusa per costruire una grande metafora sul percorso della specie umana nel pianeta, trasformando quindi quell'opera in uno strumento sempre valido, immortale. 
E' ciò che fatto Grillo con il suo post: ha fatto risorgere dalla sua tomba Primo Levi, lo ha riesumato, lo ha di nuovo nobilitato davanti alle giovani generazioni che non avevano idea di chi fosse costui, ha di nuovo reso forte, acuta, rombante e struggente la sua voce d'accusa nei confronti dei distratti, degli ipocriti, dei doppiogiochisti, di coloro che un tempo, nel cuore dell'Europa, hanno girato la testa da un'altra parte perché non volevano vedere, sapere e prendere atto della realtà, esattamente nello stesso modo in cui lo fanno oggi tutti i cittadini della Repubblica Italiana che non vogliono prendere atto che "questo non è più un paese".
E la responsabilità non è degli americani, nè dei tedeschi, nè dei russi, nè dei cinesi.
E' del popolo italiano.

Basterebbe sottolineare il fatto, ad esempio, che tra le personalità che sostengono l'attuale governo c'è Roberto Formigoni, al quale la magistratura ha sequestrato ben 49 milioni di euro di beni  sotto l'accusa di favoreggiamento, associazione a delinquere, truffa nei confronti dello Stato, abuso di potere, appropriazione indebita. Lui ha dichiarato di possedere 18 euro. Nessuna personalità politica al governo ha ritenuto opportuno rilasciare una dichiarazione in merito: non è normale.
Non ha Senso.
Il nazismo tedesco, non essendo altro che una banda di criminali banali assetati di danaro e potere, sapeva di riuscire nel suo piano soltanto a condizione di creare una società e uno stato di cose senza senso: anticamera dell'abbattimento del concetto di Diritto e di Legalità che sono i pilastri della civiltà evoluta umana.
"Se questo è un paese", la frase incriminata di Beppe Grillo che trasforma, ringiovanendolo, il pensiero di Primo Levi, ebbene, se non viene colta nella fantasmagoria della sua iperbole pedagogica, allora vuol dire che il nazismo post-moderno sta già vincendo di nuovo, nella sua variante iper-tecnologica, mediatica, consociativa, perno di sostegno della overclass rortyana.

Raffale Fitto, membro eccelso di Forza Italia, ex presidente della Regione Puglia, è stato condannato in primo grado per truffa aggravata, associazione a delinquere, abuso di potere a diversi anni di galera. E' in attesa della sentenza d'appello e poi quella definitiva. Come Scoppelliti in Calabria. Entrambi sono candidati alle elezioni europee: questo non è normale.

Se questo è un paese in cui personalità politiche già condannate in primo grado a gravissime pene detentive sanno di potersi presentare alle elezioni perchè saranno votate, ebbene, questo avviene perchè sono consapevoli che la gente ha perso il "senso della verità" e vota consapevolmente per coloro che praticano la illegalità, sapendo ciò che stanno facendo, come facevano i tedeschi quando applaudivano la Gestapo negli anni'30, girando la faccia dall'altra parte. Gli elettori pugliesi e calabresi diventano nazisti a loro insaputa, che a loro piaccia o meno, così come lo sono tutti coloro che hanno votato, votano e voteranno per mafiosi, mascalzoni, banditi e criminali, in qualunque regione italiana. E' bene dire le cose come stanno.
Se tra gli elettori del PD c'è qualcuno che pensa di trovarsi di fronte a uno schieramento di sinistra e finge di non sapere, finge di non vedere, finge di non essere a conoscenza che le cinque candidate capolista alle europee sono tutte di stretta marca e provenienza democristiana e sono portatrici di valori regressivi e reazionari che finiranno per riportare l'Italia indietro per sempre, ebbene quei votanti stanno voltando la testa dall'altra parte, a loro insaputa.
E' bene che diventino consapevoli del proprio percorso umano.
Sono stanco di applicare ipocritamente la moda del politicamente corretto che impone il rispetto (per principio) di chiunque, qualunque cosa voti e per qualunque ragione lo faccia.
Io non provo alcun rispetto per chi vota dei banditi, altrimenti dovremmo trovare giustificazioni per assolvere i tedeschi che appoggiavano la Gestapo negli anni'30.
Due anni fa circa, il comune di Benevento è stato commissariato: è piombata la magistratura. Il sindaco è finito agli arresti domiciliari, per i soliti morivi di sempre: peculato, truffa, appropriazione indebita, ecc. Ogni santo pomeriggio, i suoi concittadini, alle ore 19 lo vedevano che usciva di casa e andava alla caserma dei carabinieri a mettere la firma. Sono state indette nuove elezioni. Ha rivinto a larga maggioranza stando agli arresti domiciliari.
 I beneventani, quindi, hanno voltato la testa dall'altra parte a loro insaputa, dal mio punto di vista. Sono in ottima compagnia, insieme ai veronesi e ai vicentini: altro che secessione! 
Agli inizi del millennio, la Liga Veneta, attraverso i buoni uffici di Bossi e Maroni che avevano piazzato dei loro uomini in Finmeccanica, hanno strappato contratti dorati con Gheddafi e la Lybyan Bank attraverso consociate finanziate dal Banco di Desio e Brianza, dalle banche locali veronesi e vicentine, dando l'avvio alla costruzione di 12 giganteschi centri commerciali nel Venet,o che hanno prodotto la distruzione del territorio agricolo locale e della loro economia, lanciando un piano selvaggio di cementificazione e markettizzazione dell'intera area che ha completamente stravolto la zona e l'antropologia del territorio. Sono andati in crisi quando è caduto Gheddafi. Gli stessi della Liga Veneta che hanno distrutto la loro zona contribuendo alla de-industrializzazione e alla totale depauperazione delle campagne e dell'imprenditoria agricola, oggi vogliono la secessione: questo non è normale. 
I vicentini e i veronesi sono come i beneventani.
Non è vero che l'Italia unita non esiste. Eccome se esiste.

Ieri mattina, è andata in onda la truffa delle nomine dei grandi enti.
Presidente dell'Eni è stata nominata Emma Marcegaglia. Non c'è stato nessun esponente della classe politica attuale, nessun deputato, nessun senatore, nessun giornalista, nessun economista, nessun opinionista, che abbia sollevato l'esistenza di un problema di conflitto di interessi gravissimo. La Marcegaglia, infatti, è anche amministratore delegato dell'azienda di famiglia che produce tubi e trafilati in acciaio al carbonio, praticamente l'oggetto più usato dall'Eni nelle migliaia di piattaforme dislocate nel pianeta. Come è possibile un fatto del genere?
Non è normale. Non va bene che venga considerato normale. Ma è overclass.
Come la Gestapo negli anni'30 in Germania.
Presidente dell'Enel è stata nominata Patrizia Grieco, una vecchia conoscenza.
Inizia la sua carriera all'Italtel, colosso nazionale della telecomunicazione, roccaforte clientelare di marca democristiana. Da lì passa a lavorare per l'industria tedesca diventando responsabile della Siemens AG alle dirette dipendenze dell'ufficio di Erlangen. Poi nel 2008 passa alla Olivetti portando a totale compimento l'opera di devastazione già iniziata da De Benedetti. Insieme a lei, una sua antica collaboratrice, Luisa Tadini, membro del consiglio di amministrazione della Rai. Queste due donne decideranno e stabiliranno tutta la politica strategica italiana relativa all'energia nel nostro paese che, va da sè, faranno gli interessi dell'industria tedesca.
Non è normale. Non va bene che venga considerato normale.
Tra tutte le donne professioniste esistenti in Italia, bisognava andare a pescare proprio quella che ha gestito la permeazione del capitale finanziario tedesco all'interno del sistema strategico delle comunicazioni e dell'energia in Italia? Proprio lei?
....se questo è un paese......
I mercati finanziari hanno risposto con una solenne bocciatura in borsa alle nomine.
Hanno capito che l'Italia non cambierà, che hanno innescato il gioco delle sedie e rimarrà tutto uguale. Seguiteranno a pompare liquidità per arraffare ciò che possono e poi disinvestiranno dal nostro paese, senza avvertire, così, all'improvviso. Tanto la Banca d'Italia se la sono presa gli anglo-americani ai quali il decreto Bankitalia voluto da Letta/Saccomanni/Boldrini ha regalato loro i 7,5 miliardi di euro cash + la gestione di circa 120 miliardi di euro relativa al valore delle 2.500 tonnellate di oro delle riserve strategiche nazionali. Il tutto finito nelle mani del fondo Black Rock che nelle settimane scorse ha ultimato l'acquisizione dei pacchetti di maggioranza delle banche italiane che possedevano le quote di Bankitalia.
E noi andremo a sbattere.
Come è accaduto ai tedeschi nel 1945.
Essere nazisti, oggi, non vuol dire andare in giro con la svastica esaltando Hitler: quello è un passatempo per mentecatti, si tratta di folclore patologico sociale di bassa lega.
Essere nazisti, oggi, significa sostenere, appoggiare e consociarsi con i componenti di quella esigua pattuglia di persone che si considerano esponenti appartenenti a una classe superiore, al di sopra del Diritto e della Legalità, considerandoli elementi che vanno applicati soltanto a chi appartiene alle razze inferiori, ovvero i contribuenti senza malleveria partitica. 
Gli esseri umani non garantiti verranno considerati un semplice "danno collaterale" come ha egregiamente e genialmente spiegato il più esimio sociologo vivente, il prof. Zygmunt Bauman nel suo saggio "Danni Collaterali" tradotto in italiano e pubblicato da Laterza nel 2012 con zero interesse zero interviste e zero visibilità. 
"Se questo è un uomo" di Primo Levi è stata l'eredità nobile che un grande intellettuale italiano ci ha regalato per coltivare il senso della compassione, la memoria del ricordo della dignità umana, ma soprattutto l'imperativo categorico di assumersi tutti quanti, nessuno escluso, la responsabilità sociale di sapere che se questo non è un paese è per colpa dei distratti, degli indifferenti, degli ipocriti, dei traditori, dei cinici, di tutti coloro che seguitano ad applaudire le ignobili nefandezze quotidiane facendo finta di niente, e quando non possono farlo, servono la guardia della Gestapo censurando le informazioni, annacquando le notizie, creando nebbia, paura e confusione. 
Perchè hanno qualcosa da guadagnare, qualcosa da perdere.
Il perno del nazismo ruotava intorno alla perdita di Senso e alla divulgazione del falso: ciò che per loro contava non era essere creduti ma toccare con mano il totale asservimento delle menti pensanti e la diffusione della paura e del terrore. Così hanno cercato di schiavizzare l'Europa, e poi sono passati alla soluzione finale nell'indifferenza generale.
Il Prof. Bruno Bettelheim citava un episodio di cui lui era stato testimone oculare a Buchenwald, per spiegare in che cosa consistesse il nazismo: la sottrazione dell'identità del proprio lavoro.
Raccontava come un giorno d'inverno fossero stati radunati tutti sul piazzale. Un ufficiale della Gestapo aveva fatto portare un grammofono e lo aveva fatto sistemare su una panca. Aveva fatto chiamare le deportate e le aveva fatte denudare, al gelo. Nessuna era in grado di reagire, erano come automi, perchè tutto era privo di Senso, quindi era tutto uguale. L'ufficiale prese un foglio, scelse un nome e lo chiamò a voce alta per sapere se era presente. Una giovane fece un cenno, parlava tedesco. La fece venir fuori dalla fila. Si chiamava Sabina Kerner. Era la prima ballerina classica dell'opera di Vienna. Lui le chiese di confermare le sue generalità. L'ufficiale fece mettere su un disco e poi le disse: "Adesso balla. Balla per me". La ragazza era impietrita dal terrore e dal freddo, non riusciva a muoversi. L'ufficiale tirò fuori dalla fondina la pistola e andò a puntarla sulla tempia di un'altra ragazza. "Se non balli adesso, ne uccido una ogni minuto e sarà colpa tua". Sabina, allora, cominciò a muoversi. All'inizio sembrava una bambola meccanica. Poi, poco a poco, cominciò a ballare per davvero, mentre il sangue le affluiva alla faccia. Mentre la musica si diffondeva, la ballerina cominciava a ricordarsi i passi, e a un certo punto aveva cominciato a sorridere. Stava recuperando la sua identità, la memoria della sua essenza, perchè ogni essere umano al mondo è il lavoro che fa, è l'espressione del suo talento. Mano a mano che andava avanti diventava sempre più aggraziata, i suoi muscoli e nervi riaccordavano la memoria. Bettelheim raccontava come il suo viso si fosse trasformato, gli occhi non erano più appannati, sorrideva, era contenta, aveva recuperato la sua identità umana, era di nuovo una Persona. Ballava e ballava. E a un certo punto, si ferma, guarda l'ufficiale e con un guizzo velocissimo si getta su un soldato gli strappa la mitragliatrice e lo uccide. Immediatamente dopo viene uccisa da un altro soldato.
"Sabina aveva scelto di morire come Persona e non come cosa" spiegava Bettelheim.
Questo era il nazismo.
Nella sua variante post-moderna attuale, l'Europa, devastata dalla sua amnesia collettiva, sta costruendo una nuova modalità di nazismo il cui fine consiste  nella cancellazione e annullamento dell'identità espressiva del lavoro che finirà per trasformare gli esseri umani da persone in cose ambulanti.
Ieri sera, alle 22.30, sull'emittente La7, Corrado Formigli, senza saperlo, nel corso della trasmissione "Piazza Pulita" ha dato ragione al post di Grillo esaltandolo.
Lo ha fatto a sua insaputa, dato che gran parte della puntata era dedicata a distruggere l'identità del movimento cinque stelle.
Senza rendersi conto di ciò che stava facendo, ha mostrato un pezzo della realtà sociale dell'Italia d'oggi, facendo vedere giovani italiani in Puglia, laureati in medicina, economia, biologia, che lavorano in un call center per 2,5 euro l'ora, mostrando come in Italia sia ormai partito il piano di organizzazione razionale di un sistema di mercato di neo-schiavizzazione.
Era esattamente ciò di cui parlava il post di Beppe Grillo.
Ma Formigli non lo ha capito.
O meglio, ha scelto di non capire.
Quando Primo Levi scriveva "se questo è un uomo" si rivolgeva a posteri come lui.
Pochi lo hanno capito, perchè pochi sono andati a leggere il testo cercando di comprendere il significato, il senso, l'uso politico dell'argomentazione.
Lo stravolgimento mediatico della vita quotidiana ha creato una modalità di vita che impedisce ormai l'analisi,il dibattito,il confronto, perchè la nazificazione del pensiero unico della overclass impone un appiattimento becero che deve mantenere diviso il paese, deve costruire antagonismo e soprattutto -l'aspetto più importante- deve impedire di far fare alle persone le connessioni. Altrimenti capirebbero.
E nessuno li voterebbe più.
Spero di non essere stato l'unico ad aver voluto leggere il post di Grillo in questo modo.
Mi auguro che nell'intimità del proprio privato, gli italiani pensanti che lo hanno letto si siano interrogati, siano stati in grado di guardare in alto, di fare le connessioni.
E' dovere di noi tutti cercare di affermare il nostro diritto alla normalità, restituendo il Senso.
Per impedire che trasformino le persone in cose, e per dare un senso al gesto di Sabina.
"Se questo è un uomo" è la lettura poetica del gesto della ballerina austriaca.
E oggi va applicato al paese Italia che si sta disumanizzando.
Dobbiamo essere tutti furiosamente gandhiani.
Come ha detto una volta qualcuno "gandhiani sì fino in fondo, ma certo non coglioni".

Il paese siamo noi.



67 commenti:

  1. Grazie, anche io ho capito il post come lo ha capito lei, infatti mi ha stupito tutto il putiferio che è stato scatenato contro. Ormai siamo marionette, se qualcuno non tira i fili noi rimaniamo assenti, immobili, se qualcuno, dietro o sopra di noi non parla, noi siamo muti, abbiamo abdicato anche alla formulazione del pensiero e alla esternazione dello stesso. L'uso simbolico del cancello è stato fatto da molti altri tra cui Vauro che lo ha inserito in diverse vignette, nessuno è mai insorto contro di lui. L'imbonitore che ci ha governato per nove anni ha avuto come pena 4 ore di servizio in un centro per disabili anziani, il resto dei giorni lo passerà a fare campagna elettorale e progettare leggi insieme al fiorentino e nessuno è insorto contro questa decisione. Oggi ho visto la conferenza stampa fatta dai 5Stelle per presentare la legge per l'eliminazione di Equitalia alla quale ha partecipato Grillo. Qualche giornalista presente ha chiesto a Grillo di porgere le scuse agli ebrei italiani per l'offesa recata loro dal post. Beppe si è rifiutato dicendo che lui non ha offeso nessuno e non aveva neppure l'idea di offendere qualcuno, ma solo l'intenzione di ricordare agli italiani, parafrasando Primo Levi, che non devono lasciarsi sottomettere da nessuno ma di essere artefici del loro futuro. L'ho ammirato, perché, con delle scuse ufficiali poteva ingraziarsi i suoi detrattori, invece ha preferito essere coerente, come sempre.

    RispondiElimina
  2. Sig. Di Cori Modigliani, lei è bravissimo a raccontare la realtà italiana e la seguo sempre con interesse, però per leggere i suoi articoli io non posso prendermi ogni volta una giornata di ferie.
    Con rinnovata stima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono un'intellettuale, ma ho appena finito di leggere con interesse la lettera sincera del Sig. Sergio. Penso che a Lei serva soltanto un nuon paio di occhiali bifocali, per vedere bene quello che scrive. Certo non essendo un pennivendolo (giornalista a busta paga) ma uno scrittore, spiega con esempi chiari di narratore la verita' sotto gli occhi di tutti quelli, che vogliono vedere. Sono tante le metafore che Sergio usa per arrivare al cuore e alla mente dei lettori, non si puo' fare in due righe convulse alla "Sallusti". Come ripeto, ho letto con commozzione la Lettera e non mi sono accorto se fosse lunga. Per i temi trattati è anche troppo breve e si legge con sollievo spirituale. Grazie ad uno Scrittore come pochi in Italia!

      Elimina
    2. piuttosto che guardare la tv spazzatura...meglio leggere

      Elimina
  3. Buonasera!
    Sono semplicemente commosso ma allo stesso tempo incazzato al punto giusto dopo aver letto il suo post.
    Proprio oggi, non me ne voglia, su twitter ho inviato un suo articolo (sulla shoa nel giorno della memoria e del significato sbagliato che gli viene "imposto") per rispondere a degli idioti che danno dei fascisti e razzisti a Beppe Grillo e M5S.
    Sinceramente aspettavo imminente un post, in risposta a quanti ieri e oggi criticavano e criticano Grillo, me lo sentivo e son contento l'abbia scritto.
    Bellissimo!
    Condivido ogni sua parola comprese le virgole, soprattutto perché come noterà non sono un buon scrittore :), ma volevo complimentarmi con lei e condividere il suo sfogo, a me graditissimo, perché quando leggevo era come se la stessi vedendo in tutta la sua rabbia, espressa poi con un bagaglio di competenza e cultura nonché di esperienza personale che mi rende ancora più orgoglioso di leggere il suo blog da molto tempo, ogni giorno.
    Complimenti davvero e sono pienamente d'accordo su tutto.
    Ora mi perdoni per l'ennesima volta (visto che giustamente non ama i social, io nemmeno ma almeno twitter me lo concedo) ma lo invio una carrellata di volte.
    Grazie.
    Luca

    RispondiElimina
  4. Il processo di schiavizzazione è in corso d'opera ed in fase di completamento non solo al sud (in atto da tempo avallato dalla forte presenza di lavoro nero) ma anche al centro nord dove società di consulenza non hanno più bisogno di professionisti ma semplicemente di risorse da usare a loro piacimento come e quando pare a prescindere dai risultati (tanto i progetti si comprano non si assegnano)

    RispondiElimina
  5. Caro Sergio,
    se solo un po' di italiani fossero come te ci sarebbe da essere orgogliosi di sentirsi
    loro compatrioti.
    Veramente bellissimo e commovente. Una vera ventata d'umanità. Quella vera, che
    ancora si spera esista.
    Grazie.
    Alberto Del Buono

    RispondiElimina
  6. Secondo me la cosa più assurda è che è nato un vespaio solo su una questione di forma,opportuna o meno che sia, ma non di merito.
    Ho letto il post e i temi che solleva sono ahimè, tragica realtà.
    Avrò un altro tipo di sensibilità ma non mi sembra che Grillo offenda gli ebrei e la Shoa.
    Trovo di gran lunga più preoccupanti certe reazioni…davvero..
    Lea Lia

    RispondiElimina
  7. Il post è tanto bello e condivisibile quanto sono beceri e venduti i giornalisti più seguiti!
    Quando ho letto le critiche a Grillo, non avevo ancora letto il post di Beppe. Poi l'ho letto e credevo di avere sbagliato il post. Non vedevo nulla, ma proprio nulla di così osceno ed esecrabile, anzi! Ho intuito tante cose che qui sono dette in modo così esemplare e chiaro. Ed è altrettanto charo che il M5S fa veramente paura. Quando invece dovrebbero tutti ringraziarlo perchè solo per la esistenza di questo movimento in Italia oggi si può dire di essere in una democrazia anche se parziale malata. Ma vi immaginate l'Italia di oggi senza il M5S? Ed è grazie a questo Movimento che qualcuno sta cominciano a comprendere tante cose fino a ieri oscure! Grazie a Grillo e Grazie a Sergio Cori Modigliani.

    RispondiElimina
  8. Buona sera Sergio,la ringrazio e rinnovo la mia stima nei suoi confronti. Prima di tutto per la solita capacità di leggere e interpretare la realtà e il Senso delle cose. Questa volta aggiungerei un secondo complimento che riguarda invece le sue origini. Mi spiego meglio. Ho molto apprezzato il post riguardante la storia della sua famiglia, mi ha veramente appassionato, e questo vorrei definirlo come il coronamento della sua storia. Io non sono ebreo e non pretendo di capire ciò che voi provaste, ma trovo che il suo apporto sia ciò che veramente può tenere viva e accesa la memoria di ciò che accadde. Credo e spero che ogni sopravvissuto dell'orrore avrebbe messo in guardia gli italiani da ciò che sta accadendo. E credo anche che il vedere quella foto, che prima o poi tutti nella loro vita hanno visto, tornare come un fantasma dal passato e reincarnarsi in un mostro che tutti noi abbiamo davanti e sta distruggendo le nostre vite, le nostre speranze,le nostre coscienze, debba finalmente servire a fare ciò per cui è stata lasciata in eredità al mondo. Ribellarsi a quel che tu definisci magistralmente il nuovo nazismo. Solo così si può rendere onore alla memoria di chi ha perso la sua vita a causa di esso. Solo così possiamo far si che tutte quelle vite non siano state perse invano. Grazie ancora

    RispondiElimina

  9. Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.

    RispondiElimina
  10. Il nuovo nazismo? Io direi il nuovo cretinismo. Sorprende piuttosto che vi sia cascata la comunita' ebraica.
    Almeno i nazisti facevano leva sul revanscismo, la superiorita' razziale. Questi fanno leva sull'occhiolino del furbo- "Vedete come si ruba, intanto non ti fanno niente"- Anzi hanno diviso il mondo tra quelli che stanno dentro e quelli che bussano a la porta per voler entrare. Naturalmente una grande filosofia dell'uguaglianza.
    Siamo tutti ladri e allora?
    Eppure e' bastato un piccolo furto di un opera letteraria per farli gridare allo scandalo col risultato di fare leggere l'originale e la
    versione accusata, da Se questo e' un uomo a se questi sono imbecilli. Intanto come un tic tac il debito aumenta, prosegue la sua corsa. Nel lasso di tempo continuiamo a rubare, poi ci riposeremo si dicono. Dell'Utri e Formigoni sono spariti dalle prime pagine. E' rimasto il bestemmiatore.
    Forse qualcuno potrebbe dire non ci utilizzate, la nostra e' stata una cosa seria. Con tutte le ragioni.
    Ma dovrebbe dirlo a tutti e due.

    RispondiElimina
  11. Come vedi, non sei stato l'unico a capire il vero senso del post di Grillo ed in più l'hai saputo spiegare con l'autorevolezza che ti deriva dalla tua storia familiare.

    Il problema è che invece tanti che sanno leggere la realtà preferiscono sostenere la disinformazione e le bugie pur di non perdere il loro piccolo potere personale. Hanno a cuore i loro miseri (dal punto di vista morale) orticelli e dimenticano le parole sempre vive di Brecht. Quando portarono gli altri nei campi e nelle camere a gas tanti "benpensanti" pensarono ai fatti loro, sfruttando le attività e le proprietà lasciate dagli ebrei, proprio come degli sciacalli. Salvo poi a diventare democratici, socialisti, liberali, dopo la caduta del fascismo e l'arrivo dei marines. Veri cani da pagliaio. Che coraggiosi!

    Oggi la storia si ripete sotto altre forme e nessuno s'indigna pubblicamente se un condannato definitivo per un reato sociale odioso, la frode fiscale ruba il futuro ai cittadini, incontra il capo dello stato (volutamente minuscolo), il giovane Renzi e si garantisce l'agibilità politica grazie al vituperato tribunale di Milano. E' un'offesa a tutti noi ed una vergiogna per il Paese che possa andare due giorni a Roma ad occuparsi di politica e degli affari suoi, condannato (?) a qualche ora di servizio sociale presso una comunità di anziani. Anche se la sentenza di condanna parla di gravi responsabilità, di delitti organizzati e di propensione a delinquere, aggravata dall'esercizio delle sue cariche pubbliche. E lo si lascia stravolgere la Costituzione insieme a gente come Verdini ed altri indagati.

    Questo deve indignare. Eppure nei talk show si fa passerella, si minimizza, si dà addosso ai grillini criminalizzando il Movimento perché così ordinano i capi bastone. Ignorando che la tempesta si sta avvicinando, se è vero che è in atto una guerra sotterranea tra Cina, Russia, Usa perché ognuno vuole indebolire l'economia altrui. Cina e Germania vorrebero fare i pagamenti in yuan, la Russia non vuole più il dollaro per il mercato petrolifero e sta convincendo altri produttori per un circuito alternativo. Noi, che siamo "saggi" sostituiamo Scaroni con la Marcegaglia, mettiamo la Todini ed altre donne a fare immagine e... incrociamo le dita sperando che ... ancora una volta io me la cavo.

    RispondiElimina
  12. Condivido parola per parola ciò che il Sig. Modigliani ha riportato in questo post e sono commossa per le belle parole espresse nei suoi concetti.
    Non ci si ricorda che tempo fa Berlusconi disse che i suoi figli erano trattati come prigionieri di Auscwitz? Nessuno insorse, la stampa tacque. la comunità ebraica assente!!!!!!!!

    RispondiElimina
  13. la verità è che è stato più semplice far finta di indignarsi,non sapendo come difendersi.

    RispondiElimina
  14. "Ieri, dopo averlo letto, elaborato e alchemizzato, ho trascorso davvero una giornataccia, spesa in gran parte a litigare con tutti, nessuno escluso, trovandomi alla fine nella sorprendente situazione di accorgermi di essere rimasto da solo a sostenerlo. Triste constatazione.
    Ho addirittura perso delle potenziali amicizie (nel senso che evidentemente erano, per l'appunto, solo potenziali)."

    Ce sont amis que vens enporte
    Et il ventoit devant ma porte
    Ces emporta
    Rutebeuf

    RispondiElimina
  15. Grazie. Non avrei mai potuto esprimerlo e articolarlo in questo modo, ma è quello che penso, quello per cui mi batto. Recuperare la dignità umana e il buon senso.
    Grazie ancora per aver condiviso questi pensieri

    RispondiElimina
  16. Vista l'anomala, esagerata reazione del Pd e il supporto fornitogli dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche (mentre altri miei amici ed altre personalità della stessa etnia e/o religione non sono rimasti scandalizzati) al blog di Beppe Grillo (che non era per nulla offensivo nei confronti degli ebrei), ho cercato di darmi una spiegazione.
    Il web è formidabile : indaghi nei suoi meandri (nemmeno tanto profondi) e scopri tante cose interessanti.
    Per esempio :
    il 22 Marzo2013 uno spiacevole incidente è occorso a Grillo :
    (dal quotidiano ebraico Haaretz) “È il momento in cui gli ebrei italiani dovrebbero «cominciare a prepararsi lentamente a fare i bagagli per andare in Israele» avrebbe detto, secondo Haaretz, Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana. I motivi che, come riporta il giornale israeliano, avrebbe addotto Pacifici, sono l'aumento del fondamentalismo islamico, la generale crisi economica e la nascita di un partito radicale come quello di Grillo «ancora più pericoloso dei fascisti».”
    Naturalmente, in periodi immediatamente seguenti, vista la reazione offesa di Grillo, Pacifici tenne a precisare :
    «Non ho mai dichiarato che il movimento di Beppe Grillo è peggiore dei fascisti e non l'ho mai pensato», per poi, però, concludere :
    “ … i post del suo blog richiamano alla mente la cultura dell'estrema destra e dell'estrema sinistra. Commenti che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele. Ci preoccupa il tentativo di chiunque e di qualunque partito di scardinare il sistema democratico e costituzionale del nostro Paese, perchè dove non c'è stabilità democratica c'è un pericolo per tutte le minoranze, compresa quella ebraica».
    Leggi l'articolo: Scontro tra gli ebrei italiani e Beppe Grillo «Siete pericolosi». «Insulti gratuiti» - Corriere.it http://bit.ly/Qo5aVS
    http://www.corriere.it/politic...

    poi scopri che, il 18 dicembre del 2013, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna rilasciò questa dichiarazione :
    “Sono stupito e addolorato che l’onorevole Renato Brunetta definisca ‘marchetta’ il finanziamento di 900mila euro alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano da parte dello Stato”
    http://www.internazionale.it/n...
    (900mila euro! dal governo Letta !!!).
    Non voglio essere maligno, ma ... qualche dubbio, anche solo, di "simpatia" partitica mi viene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per queste precisazioni che danno più luce in tutta questa faccenda.

      Elimina
  17. Grazie Signor Modigliani!
    glielo dice uno che da operaio tornò a 27 anni alle scuole serali per "diventare un uomo libero" come gli aveva scritto un suo amico in una lettera di risposta allascelta che aveva intrapreso.
    e sa quale fu il primo libro che ho letto (su richiesta della professoressa d'italiano?) "Se questo è un uomo - La tregua" di Primo Levi. E Dio sa se quella poesia non mi è rimasta "tatuata" nel Cuore!
    Avevo già visto i pericoli della disumanizzazione del lavoro di fabbrica ed avevo scelto la Cultura per difendermi. oggi a quasi venti anni di distanza (e dopo essermi anche laureato, sempre lavorando in fabbrica :)) vedo che non mi sbagliavo. E' doloroso avere ragione. Le confermo che anche io (subito appena letto il post di Grillo) l'ho "sentito" come lo ha sentito anche Lei: un omaggio a Primo Levi ed una scudisciata sul volto dei molti uomini e donne che nonhanno più l adignità di potersi chiamare Esseri Umani. non sarò indifferente, alle prossime votazioni tornerò alle urne per votare M5Stelle. Almeno con la coscienza sarò a posto, me lo devo, lo devo a questo paese ed ai suoi "partigiani" che ancora ci credono e pensano che rispondere alla chiamata alle urne, sia sempre un mezzo per combattere per la propria dignità.
    Fedro

    RispondiElimina
  18. Caro Sergio, da pochi giorni ho "scoperto" il tuo sito ma, come sempre, non è un caso. Finalmente ho trovato qualcuno che riesce ad esprimere ciò che spesso mi trovo a pensare con la netta sensazione di essere un marziano.
    Con grande stima e affetto.

    RispondiElimina
  19. "Io non provo alcun rispetto per chi vota dei banditi, altrimenti dovremmo trovare giustificazioni per assolvere i tedeschi che appoggiavano la Gestapo negli anni'30."

    Frase da incorniciare!

    RispondiElimina
  20. Grazie Sergio!
    Non manco mai all'appuntamento su questo blog. Il mio desiderio è che ti possano leggere in tanti, poichè tu riesci ad entrare nel cuore e nella mente.
    Maryta

    RispondiElimina
  21. Due sole cose rapidamente, perché purtroppo sono di fretta: la dignità di una persona non si costruisce attorno al lavoro, al saper fare o al sapere. Altrimenti qualunque internato in manicomio o compagno di sventura di Eluana Englaro si vedrebbe, prima o poi, affibbiato il dovere di sparire, di lasciarsi gettare nell'inceneritore per spazzatura umana senza neppure sognarsi di poter scegliere, come quella ballerina raccontata dal prof. Bettelheim, se morire da Persona o da cosa.
    Poi: le accuse brucianti lanciate poeticamente dal post di Grillo sono più che condivisibili e giuste, ma la domanda da farsi subito dopo averne concluso la lettura è: siamo sicuri che un movimento diretto (per usare un eufemismo) da un leader così intransigente e riluttante all'ascolto non dico delle critiche ma anche solo delle perplessità dei suoi stessi compagni di lotta, sia la corretta terapia per quest'epidemia di indifferenza e/o disperazione? In altri termini, siamo proprio sicuri di non stare finendo dalla padella alla brace preparata da autori di lungimiranti e molto ben congegnati e camuffati piani di criptonazismo che fanno sembrare il conflitto di interessi della Marcegaglia un giochetto da bambini?
    Grazie comunque dell'apertura di questa discussione e dello spazio di partecipazione concesso, tra gli altri, anche a me.
    Con sincera stima, marilù l.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Saggia riflessione.
      In ogni caso combatterò anche Grillo, se dopo il voto andrà alla deriva e diventerà un pericolo per questo povero paese. Altro non resta da fare che combattere (sempre democraticamente) in questo sta la democrazia nel potere scegliere sempre chi ci aggrada e soprattuto nel cambiarlo alla volta successiva. Visti i tempi che corrono mi sembra sia già abbastanza.
      Grazie per lo stimolo a pensare .-)
      Fedro

      Elimina
    2. Se l'intransigenza di questo leader sia la terapia giusta o no non lo so dire. Di sicuro interpreta e si fa portavoce della rabbia di milioni di persone come me, sempre.
      stefano

      Elimina
    3. Grazie a Lei, gentile signor Fedro, per la risposta e l'apprezzamento.
      marilù l.

      Elimina
    4. Cara Marilu', sono dentro al movimento e proprio da dentro la democrazia si sente e si respira in ogni momento. Se Beppe e' intransigente, e' intransigente proprio nel chiedere il rispetto della democrazia. Abbiamo bloccato la modifica del 138 dela costituzione, ci stiamo opponendo con tute le forze alla nuova legge elettorale ulteriormente liberticida. La proposta del M5S, indirizzata con votazioni libere da tutti noi iscritti, e' molto piu' democratica. E questo e' un fatto, non una promessa. Michele Bassan

      Elimina
  22. Buongiorno Sig. Sergio, da anni la seguo e devo dire che il suo articolo è tra i migliori che ho letto. Ha fatto un quadro esatto della situazione in cui vivamo, o meglio - in cui abbiamo consentito che ci facessero "vivere", evidenziando lucidamente la lobotomizzazione che è stata effettuata sulle masse e sui suoi più che evidenti risultati sotto gli occhi di tutti coloro che sono in grado di rendersene conto.
    Grazie
    Luca

    RispondiElimina
  23. Buongiorno Sergio
    Quando lessi il post di Grillo mi fu subito chiaro che nella costruzione della metafora sullo scritto di Primo Levi ognuno di noi avrebbe potuto soggettivamente essere più o meno in accordo. Ho pensato prima a leggerlo sviscerarlo, capirlo piuttosto che astrattamente condannare Beppe accusandolo di essere un nazista. Nulla in quel post avrebbe potuto ricondurre Beppe come ad un ideologo nazista. Per inciso io sono in completo accordo sul fatto che per risvegliare le coscienze degli italiani servano forti richiami. Sono stato quindi sorpreso che tutti o quasi i giornalisti si siano schierati compatti nel richiedere le scuse di Beppe per quel suo post. Sorpreso anche che chi, depositario della memoria di chi è stato vittima della follia del nazismo, si sia schierato con loro. Nessuno che si sia preso la briga di analizzare gli argomenti trattati. NESSUNO!!! Aspettavo con ansia la sua opinione in merito ed ero convinto che non si discostasse molto dalla mia. Così è stato. E ne sono felice!!! Ieri ho visto in streaming Beppe che con pazienza si rivolgeva a tutti i giornalisti invitandoli a riflettere sulle continue menzogne, sulla mistificazione della realta che le loro testate ogni giorno pubblicano. Risposta: gli hanno chiesto se ritiene di doversi scusare. Questo è un paese che non ha memoria, che insulsamente si beve le balle del primo televenditore sia esso berlusoni o renzi. nessuno si ricorda più il contratto con gli italiani firmato in diretta rai da berlusconi? Nessuno si ricorda più che renzi disse che lui al governo ci sarebbe andato solo con il voto degli italiani? Che valore hanno le parole, gli impegni. Oggi berlusconi condannato in via definitiva per evasione fiscale sconterà la sua pena fcendo 4, dico 4 ore a settimana in un centro per anziani, che tra l'altro mi pare anche non lo vogliano, il resto del suo tempo potrà fare campagna elettorale. Ma in che paese viviamo!!! A riveder le stelle!!! Andrea

    RispondiElimina
  24. Direi che non serve a nulla mettere delle donne ministro o a dirigere aziende pubbliche se anche loro usano il loro potere in modo non lecito. Non è questione di sesso, sinceramente le quote rosa mi dicono ben poco se non si guarda alla qualità delle persone, l'onestà. tendo a ragionare più in termini di individui che di sesso, classe, o altro. Ho l'abitudine di ragionare più in termini di qualità che di quantità.

    RispondiElimina
  25. La ringrazio per il VIAGGIO e il SOBBALZO che ha concesso di fare al mio SPIRITO con questo suo scritto assolutamente SUBLIME. La sua lucidità è straordinaria. Diffonderò il testo come potrò, ma deve essere letto dal più alto numero di Persone. Con tutta la mia stima. Roberta Prugnoli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riprendo le espressioni di Roberta,perchè molto raramente una lettura ,al di fuori dei testi sacri (naturalmente sacri non ha nulla a che vedere con religiosi)che mi sono cari mi ha dato un pugno nello stomaco così vivificante.Uno scritto assolutamente ispirato e spietata analisi così come una analisi sobria deve essere.Lo condividerò e stamperò per commentarlo con chi ha ancora voglia di vivere da essere umano e non da schiavo.

      Elimina
  26. Grazie. Sentivo il bisogno che qualcuno interpretasse il mio sentimento e lo traducesse in parole piene di poesia, rabbia, consapevolezza ed anche speranza.
    Quella speranza sempre più flebile, ormai, in questo povero paese senza memoria.

    RispondiElimina
  27. C'è una cosa che mi lascia assai perplesso... io non credo che il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche Gattegna sia una persona così poco arguta da non aver afferrato il senso del post di Grillo e non aver anzi apprezzato il fatto che per esprimere concetti importanti sia stata usata una poesia di Primo Levi. E allora... che "interessi" ha Gattegna nel criticare così aspramente? Quali sono i vantaggi, e a favore di chi? Mah, forse sono un pelino troppo complottista... ma è meglio porsi qualche domanda di più che non porsene affatto...
    Massimo Pedacchia

    RispondiElimina
  28. commozione e indignazione, ma anche felicità nel vedere in questo articolo di SDCM la luce della verità e dell'onestà intellettuale. Grazie

    RispondiElimina
  29. Il sociologo Banfield in un suo celebre libro definì la società del sud Italia come familista amorale, dopo venti anni di berlusconismo e di leghismo il male ha fatto suo anche il nord Italia distruggendo gli anticorpi lasciati in quelle terre dalla Resistenza Partigiana.
    Detto questo se non ci facciamo capaci di una qualche efficace reazione, il paese è perduto.
    Grazie per le belle parole, per l’omaggio alla figura e al pensiero di Primo Levi e per avermi riportato alla memoria un libro di Bruno Bettelhein “il prezzo della vita” letto tanti anni orsono (testo purtroppo ormai e colpevolmente non più pubblicato in Italia), che definiva i Campi come il primo esempio di società di massa in cui l’individuo è annientato nella dignità fisica e psicologicamente portandolo all’accettazione della sua stessa eliminazione fisica.
    Tutti dobbiamo essere coscienti che la nostra attuale ignavia (che Dante giustamente considerava come la peggiore dei mali), ci macchierà della colpa metafisica di cui Jasper accusava tutti i tedeschi per il semplice fatto di essere sopravvissuti al nazismo senza opposti.
    Ancora grazie
    Bernardo Luraschi

    RispondiElimina
  30. questo articolo è bellissimo, grazie, voglio sperare che di teste pensanti ce ne siano a sufficienza per stravolgere la situazione attuale.

    RispondiElimina
  31. Grazie. Mi permetto di condividerlo.

    RispondiElimina
  32. Solo un grazie, mi ha fatto piangere. Grazie.

    RispondiElimina
  33. Qualsiasi parola in più sarebbe di troppo, solamente la voglio di tutto cuore ringraziare...GRAZIE.

    RispondiElimina
  34. queste parole non possono cadere nel vuoto, devono essere condivise.

    RispondiElimina
  35. Grazie Sergio, per questa intensa e viva libertà di pensiero e scrittura condivisa.

    RispondiElimina
  36. Solo un'amara constatazione: quante sono le persone in grado di leggere, e non dico condividere ma almeno capire, un post come questo? Non siamo forse anche noi troppo distratti come i tedeschi di allora e come i nostri connazionali oggi nel non notare gli enormi danni che arreca la scuola? Ci perdiamo troppo a condannare i mass-media e non ci accorgiamo che il vero danno alle nostre coscienze deriva soprattutto da questa ormai deleteria istituzione. Vado sui siti di "controinformazione" da anni ma solo sporadicamente si legge qualcosa che descriva realmente la mission dell'istruzione pubbblica: distruggere la capacità delle persone di ragionare con il proprio cervello. La rivoluzione di tutto quanto rappresenti l'insegnamento di stato deve diventare la madre di tutte le battaglie altrimenti non evolveremo mai.
    stefano

    RispondiElimina
  37. No, non sei stato l'unico ad aver voluto leggere il post di Grillo in questo modo.
    Ma sicuramente sei stato unico nel trovare le parole per rendere in maniera chiara il turbinio di pensieri ed emozioni che si inseguono nelle nostre menti.
    No Sergio, non sei solo. Non siamo soli.
    Uscite per strada e gridatelo.
    NON SIAMO SOLI!

    RispondiElimina
  38. il materiale sommosso e quello che fa dire: non si impara la vita del marinaio ma si diventa totalmente incapaci continuando ad esercitarsi in una pozzanghera. Non ho nessuna stima o fiducia nel comico come non l' avrei mai avuta nell' imbianchino che era già morto da quattro anni quando sono nato.

    RispondiElimina
  39. Arrivo tardi ma condivido e ringrazio per il bellissimo articolo.
    Ormai i rappresentanti dei popoli, quelli sindacali, quelli della comunità ebraica ecc... sono comandati a stecchetto dalla cosiddetta "overclass", chiunque abbia cuore e cervello è solidale con tutte quelle persone che hanno sofferto e perso la vita in quello schifo di parentesi storica che è stata la seconda guerra mondiale.
    Sarebbe bello ogni tanto sentire anche qualcuno che ha a cuore la vita e il futuro dei Palestinesi che a quanto ho capito, stanno subendo l'ennesimo eccidio senza senso.
    Bellissimo il racconto della ballerina, mi ha fatto venire i brividi, certe cose non devono accadere mai più.

    RispondiElimina
  40. Forse arrivo fuori tempo massimo e me ne scuso. Da due giorni rifletto su questo articolo, illuminante e appassionato. Forse uno dei migliori. Da anni cosidero la società in cui viviamo una immensa e totalizzante realtà concentrazionaria, in cui ognuno di noi è costretto di fatto ad essere aguzzino di chi sta intorno. Questa convinzione l'ho maturata (e spero di sbagliare) rileggendo dieci anni fa proprio Primo Levi, ma "I sommersi e i salvati". Libro poco conosciuto perchè, secondo me, volutamente ignorato dalla cultura ufficiale. Ha riportato alla mente questo libro proprio la storia di Sabina Kerner che mi ha commosso ricordadomi in particolare una frase di quel libro che avevo a suo tempo sottolineato e che sento il bisogno, forse presuntuoso, di riproporvi: ...
    """"""""
    I “salvati” del Lager non erano i migliori, i predestinati al bene, i latori di un messaggio: quanto io avevo visto e vissuto dimostrava l’esatto contrario. Sopravvivevano di preferenza i peggiori, gli egoisti, i violenti, gli insensibili, i collaboratori della “zona grigia”, le spie. Non era una regola certa (non c’erano, né ci sono nelle cose umane, regole certe), ma era pur sempre una regola. Mi sentivo sì innocente, ma intruppato fra i salvati, e perciò alla ricerca permanente di una giustificazione, davanti agli occhi miei e degli altri. Sopravvivevano i peggiori, cioè i più adatti; i migliori sono morti. (Primo Levi “I sommersi e i salvati”, Einaudi tascabili 63-64)
    """"""""""""""""""""""""""""
    Spero davvero di esagerare e che non si debba mai più arrivare a tali estremi per ritrovare libertà e un minimo di dignità nei confronti di noi stessi. Cordiali saluti, Roberto

    RispondiElimina
  41. peccato che i commenti sotto al post di Grillo siano come al solito da fanatici ignoranti che inneggiano alla shoa e alla fine degli ebrei.. non tutto il popolo è culturalmente evoluto e sa leggere oltre le apparenze, ed uno come Grillo dovrebbe saperlo. Invece fa il gioco proprio su questo. permette alle varie anime di sfogarsi con commenti razzisti e inneggianti al nuovo fascismo . E questo non posso permetterglielo. Ci mancava solo lui in questa Italia sfasciata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ---- TROLL. ----
      Quando i contenuti sono inattaccabili.....evitiamo di commentarli!!
      Non importa quello che critichi .....l'importante e' criticare!!

      Grazie SCDM di fornirci giorno dopo giorno le armi per riuscire a difenderci e chi sa' un giorno anche a controattacare!!
      Con stima
      Damiano

      Elimina
  42. Questo Suo articolo è straordinario. La sua eccezionalità è data, a mio parere, dalla capacità di aver saputo magistralmente coniugare l’interpretazione originale e arguta di fatti e cronache correnti, evidenziandone la vera essenza (cosa questa che del resto Lei riesce sempre a fare), con fatti e cronache passati, riguardanti, fra l’altro, uno degli argomenti e dei periodi più dolorosi della nostra storia, spesso intriso ex post di bieca retorica. Nel leggere l’articolo mi sono appassionato e commosso (….. la storia di Sabina Kerner non la conoscevo).
    La ringrazio sinceramente
    Guido

    RispondiElimina
  43. Quando ho letto il post di Grillo e le conseguenti reazioni, ho pensato subito a te Sergio, mi sono chiesto cosa avresti scritto a proposito, il dubbio mi ha assalito per pochi secondi, dopodiché rileggendo il post e avendo letto Primo Levi da ragazzo, ho pensato: "Primo Levi se vivesse ai giorni nostri avrebbe scritto le stesse cose, gli aguzzini, l'indifferenza, la mercificazione e la schiavizzazione della vita umana....". Non mi aspettavo un post così, sono commosso, è uno degli articoli più belli che ho letto. Sei prezioso.
    Dobbiamo decidere da che parte stare, non ci sono più mezze misure, o con loro con qualsiasi tipo di compromesso o scusa, o contro di loro.
    "....mettiamoci l'elmetto, i tempi stanno per cambiare...."

    Rasti

    RispondiElimina
  44. Da oggi Sabina Kerner.è la mia eroina. Non perché ha ammazzato uno dei suoi aguzzini (cosa che, mi è sempre piaciuto pensare, avrei fatto anche io al suo posto) ma per il suo estremo atto di coraggio di morire come una persona, non come un animale condotto al macello.

    RispondiElimina
  45. Bellissimo e condivisibile il suo post, ma ha dimenticato il cancro. La Gruber chiese ad un parlamentare 5 stelle se le grida di dolore che provengono dal campi di concentramento sono uguali alle grida di dolore che provengono dall'Italia. Io effettivamente non so se soffre più un bimbo che muore di quella tortura chiamata cancro o se lo fa maggiormente un bimbo in un campo di concentramento. Non so neppure se è più doloroso vedere morire intere famiglie di cancro oppure in campi di concentramento, però il dubbio che a volte sia peggio il cancro mi viene. So però che il cancro in queste forme non è naturale, ma il prodotto di gentaglia che segue solo lo "sterco del demonio" senza avere altre bussole per la loro ignobile coscienza. L'ILVA a Taranto; triangolo della morte in Sicilia; campi bellici in Sardegna... Un elenco esaustivo sarebbe impossibile. Questo è il prodotto della corruzione mista ad indifferenza.

    RispondiElimina
  46. Grazie per il contributo, metterò nei preferiti il suo blog...

    RispondiElimina
  47. Grazie. Semplicemente grazie...per chi ora non c'è più, per noi che abbiamo il dovere di comprendere prima di non esserci più.

    RispondiElimina
  48. Hannah Arendt parlava di 'banalità del male'. In questo caso parlerei di 'banalità dell'ignoranza'. Nel senso che nel suo post lei ignora parecchi aspetti fondamentali. Sul fil di retorica è gioco facile abbinare, paragonare, rieditare, dimostrando tutto e il suo contrario. Per sua informazione Auschwitz e similari non sono giustamente dei musei, ma nemmeno delle metafore o dei simboli: sono testimonianza pura, reminiscenza di esperienze di dolore e tragedia. Per questo motivo mi suona davvero raccapricciante utilizzare questi argomenti, come pure la narrazione che ne ha fatto Levi, per parafrasare le attuali e provinciali vicende nostrane (Lei cita Formigoni, Fitto), ma pure azzardare paragoni fra l'attuale disumanizzazione e la stessa suita dalle vittime dell'Olocausto: è sicuro sia la stessa? Va molto bene mettersi nei panni di chi ha subito le tragedie della Storia, meno prenderli a prestito e vestirli per scimmiottare. Si rischia solo di riproporre la Storia sotto forma di farsa e di mancare di rispetto. La invito in ultimo ad informarsi su quelle che erano le reali mansioni della Gestapo. Cordialmente.

    RispondiElimina
  49. Articolo molto interessante, se insegnassi storia alle superiori lo farei leggere in classe

    RispondiElimina
  50. Grazie, solamente grazie, non ho altro da dire se non che auguro a questo articolo la massima diffusione e comprensione possibile. Io farò il possibile.

    RispondiElimina
  51. Primo Levi ha consacrato la sua vita a cercare di capire il perche' dei lager e quando ci e' riuscito ha preferito abbandonarci...penso che con il colossale "I sommersi e i Salvati" abbia voluto dimostrare che Auschwitz e' stato null'altro che il paradigma della nostra "societa' " della quale sintetizza ed estremizza in una caricatura grottesca e orrenda tutti gli aspetti...chi domina e chi e' dominato, chi si salva grazie ad un privilegio ingiusto o stupido e chi e' sommerso e annullato dalle esigenze dei privilegiati...il Kapo' e il deportato sono legati dallo stesso rapporto che incatena il politicante mafioso e l'operaio che si suicida peche' non riesce a sopravvivere, i bimbi ebrei e zingari sterminati non hanno sofferto diversamente dai bimbi siciliani dissolti nell'acido o uccisi a pistolettate dalla mafia, le vittime delle torture non hanno sofferto diversamente da chi e' stato dato in pasto ai maiali dalla 'ndrangheta, le vittime delle eesecuzioni di massa non hanno sofferto diversamente da quelle della strage di Bologna o di Brescia. Ma sopratutto, hanno sofferto e sono morti per la stessa ragione: garantire ad altri, ai kapos o ai nazisti o ai mafiosi o ai politicanti collusi un privilegio che solo con questo tipo di violenza puo' essere mantenuto...il parallelo c'e, eccome se c'e'...e chi lo nega e' per lo meno un ingnorante. O un colluso. O un Kapo'.

    RispondiElimina