di Sergio Di Cori Modigliani
I primi sei mesi del 2011 consegnano all’Italia un ennesimo triste record e primato: il nostro paese è stato identificato e segnalato dalla apposita commissione dell’Onu -che si occupa di monitorare i fenomeni di discriminazione e violazione dei diritti civili nelle diverse nazioni- come lo stato sovrano in cui si sta diffondendo “in maniera sempre più massiccia e allarmante il fenomeno di massa dell’anti-semitismo”.L’annoso problema dell’anti-semitismo emerge alla ribalta in questi giorni perché a Milano si sta svolgendo l’Expo dei prodotti di Israele e un festival della cultura ebraica. Il Comune aveva precedentemente concesso il permesso di aprire gli stand in Piazza Duomo, ma all’indomani dell’elezione a sindaco di Pisapia, diverse associazioni e gruppi (preferiamo sorvolare sui nomi e le identificazioni per sottrarci ad alimentare polemiche e odi inutili) avevano protestato pretendendo che il Comune negasse l’uso di Piazza del Duomo agli imprenditori israeliani, e così, lì per lì era stato apposto il divieto. Tre intellettuali italiani, Ugo Volli, Alessandro Schwed e Andrè Ruth Shammah hanno scritto una lettera aperta alle più alte autorità, sia milanesi che lombarde che nazionali riferendo i dolorosi fatti. Gli anti-semiti (culturalmente ottusi e volgari proprio in quanto vittime del pregiudizio anti-semita) pensavano di poter contare sull’appoggio incondizionato di Pisapia, il quale, nelle loro menti bacate, era scontato si sarebbe schierato dalla loro parte. E invece no. Senza far rumore, senza dar adito a polemiche inutili, senza aggiungere alcool al fuoco, il nuovo sindaco e i suoi collaboratori hanno convocato questi signori, li hanno calmati con semplici quanto severe ed effettive argomentazioni, e hanno stabilito di concedere l’uso del luogo pubblico agli imprenditori israeliani “nel nome di una libertà di pensiero, di diritti civili e di scambi commerciali il cui fine è porre e identificare la città di Milano come città europea aperta a tutti, senza discriminazione alcuna”.
Problema risolto.
A dimostrazione del fatto che basta davvero molto poco per poter esercitare una modalità di gestione del potere che consenta la salvaguardia dei diritti civili di qualsivoglia etnia, gruppo sociale, cultura, credo religioso. Da persona intelligente, abile avvocato, uomo sensibile e incline al rispetto delle diversità, e leader politico lungimirante e acuto, il sindaco di Milano Pisapia ha dato un ottimo esempio di esercizio della democrazia. Grazie.
Ma Milano, purtroppo non è tutta l’Italia. Qui di seguito alcuni esempi, presentati in maniera secca e sintetica, per offrire una documentazione attuale ai lettori più sensibili sul fenomeno che sta dilagando in maniera davvero allarmante nel nostro paese:
1). Qualche giorno fa un giovane studente israeliano dell’Università di Genova è stato aggredito da un gruppo di studenti arabi che inalberavano, all’interno dell’ateneo un cartello con su scritto Itbach el Yahud” (sterminiamo gli ebrei).
2) Nelle università di Bologna e Torino, gli studenti universitari israeliani sono discriminati e perseguitati. Amit Peer, uno studente ha dichiarato “ci stimao abituando in Italia a nascondere il fatto di essere ebrei perché ci siamo resi conto che in questo paese è diventato un grave rischio per la propria incolumità”.
3). A Torino, dove si celebrava il “festival della cultura ebraica” alcuni studenti universitari hanno aperto uno stand ove per un euro si dava la possibilità di sferrare un pungo a un cartellone con l’immagine del presidente israeliano, caricaturizzato come all’epoca dei nazisti.
4). Non aiuta di certo il quotidiano “Il Manifesto” che ha pubblicato una vignetta satirica, con sotto scritto Mostri Elettorali, in cui si ritrae l’on. Fiamma Nirenstein, vice-presidente della commissione esteri, con sopra stampata la stella di Davide e dei fasci. La didascalia diceva “Fiamma Frankestein”.
5). Il quotidiano L’Unità ha pubblicato un’intervista all’antropologa Nancy Scheper Hughes nel corso della quale questa studiosa sosteneva che lo Stato d’Israele è il leader al mondo nella “gestione e organizzazione del traffico di organi umani” copiando pari pari le argomentazioni del presidente iraniano.
6) L’addetto culturale dell’ambasciata israeliana in Italia, Shai Cohen, invitata a una conferenza all’Università di Pisa, non ha potuto presentare la propria mozione perché investita da gruppi di studenti anti-israeliani che inalberavano cartelli con su scritto “fascista assassina”.
7) L’ambasciatore israeliano Ehud Gol, invitato dal sindaco Renzi a parlare all’Università di Firenze è stato costretto a rinunciare al proprio intervento in conseguenza di una protesta portata avanti da studenti arabi residenti in Toscana che inalberavano cartelli con caricature ann’30 e le scritte “uccidiamo i fascisti, distruggiamo Isarele, fuori gli ebrei dall’Italia”.
8). La didascalia della fotografia in copertina: ecco chi è l'autore di questo ignobile vergognoso e omofobo manifesto che offende la coscienza nazionale di ogni democratico italiano:
In data 22 maggio, l’on.Luisa Morgantini, già vice-presidente della commissione diritti civili della Comunità Europea, deputato eletto nelle file di Rifondazione Comunista, come europarlamentare a Bruxelles, ha protestato sostenendo che Nichi Vendola ha “gettato la maschera” dimostrando di essere un servo dei sionisti definendolo pubblicamente “un traditore venduto alla causa degli assassini israeliani, colpevole di aver pugnalato gli ideali del popolo italiano”. Secondo questo rappresentante dell’Italia in Europa, il governatore della Puglia si sarebbe dovuto rifiutare di ricevere un diplomatico ufficiale, regolarmente accreditato in Italia. Ha inoltre attaccato Nichi Vendola perché ha consentito, come governatore della Puglia, che si svolgesse il festival della cultura a Bari e ha mandato il proprio assessore alla manifestazione. A spese dei sostenitori di rifondazione comunista ha stampato questo manifesto che ha diffuso per tutta la Puglia incitando l’odio contro Vendola, identificato come amico degli ebrei.
9). Il consiglio comunale della città di Riccione (dove è molto alta la presenza di studenti arabi di fede mussulmana) ha sponsorizzato un meeting durato quattro giorni intitolato “Il militarismo di Israele” nel corso del quale si spiegava come “gli israeliani non rappresentano gli ebrei; un gruppo di fanatici militaristi ha preso il potere nella terra dei palestinesi per lanciare una guerra contro i fratelli arabi a nome dell’imperialismo statunitense”. In seguito a questo meeting, i quattro supermercati delle Coop e sei supermercati della Conad, in seguito a minacce, hanno tolto dagli scaffali tutti i prodotti israeliani e hanno protestato i contratti commerciali con lo stato di Israele per evitare guai. (tra l’altro erano anche in gioco la fornitura di specifici prodotti di alta tecnologia da applicare all’agricoltura biologica intensiva che sono stati rispediti al mittente a Haifa, in Israele, con conseguente danno all’economia locale di Riccione. Tre aziende locali hanno dichiarato fallimento e hanno chiuso i battenti perché non in grado di poter utilizzare i prodotti acquistati e pagati in seguito alle pressioni politiche ricevute che li hanno “obbligati” a rimandare indietro i prodotti acquistati).
10). Il filosofo Gianni Vattimo ha recentemente scritto che “sto rivalutando il valore dei protocolli dei Savi di Sion e sto cominciando a pensare che esista per davvero una congregazione clandestina di potenti ebrei che controllano il pianeta e che forse questa storiella della Shoah va rivista, e soprattutto rivisitata”.
Questo è tutto. L'elenco potrebbe proseguire.
Il fine del sottoscritto è invitare il lettore a una riflessione, ad approfondire la razionalità, a interrogarsi, a interrogare per cercare di comprendere, di capire.
Non cadiamo nella facile trappola dell'odio e della faziosità.
Il vero nemico non sono gli ebrei. Non sono neppure i mussulmani. Non sono gli arabi.
Il vero nemico è il seme dell'odio, è l'ignoranza, è la superstizione.
L'anti-semitismo è il vero nemico. E' come il razzismo. Come l'omofobia.
E' una nuova versione post-moderna dello stupro socio/emotivo.
Caro Sergio, non so come vada negli altri Paesi che si stanno caratterizzando per intolleranza e "boicottaggi antisionisti"ma vedo anche qui dei grossi problemi di intolleranza e di (falsa) cultura. Citavi, ad es. Vattimo. Molti altri intellettuali, ne parlavamo poco fa con un caro, nuovo, amico che come me vive a VE, pur non essendo veneziano, un fine musicista musicologo e grande intellettuale umanista. La matrice cristiana di tutte le angherie cui siamo vittime, come filoisraeliani e come ebrei, non deve essere offuscata dall'antisemitismo palese, degli arabi ostili, islamici che non fanno questioni politiche ma etniche, contro gli Ebrei in quanto tali. Temo che a molti sfuggano le responsabilità plurimillenarie della santa romana ecclesia. In un periodo di crisi planetaria, cosa di meglio che rispolverare (Vattimo non è uno studioso, però, se cita i Protocolli) i vecchi miti dell'Internazionale demoplutogiudaica ecc. ? Nihil sub sole novi carissimo. La diagnosi è banale, la ciclicirà di codesti fenomeni di crisi economico sociale, con caccia all'untore. La terapia? Non la conosco ma azzardo la cultura in senso stretto, la conoscenza e lo scambio di opinioni, fra persone in buona fede. Rifuggo dai provocatori e proprio poco fa ho eliminato uno di quelli. In compenso, ho al mio attivo qualche piccolo capolavoro, persone giovani che si sono spostate su posizioni decisamente più contigue ad Israele ed alle sue ragioni.
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