"La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano." (Stendhal).
mercoledì 21 settembre 2011
Un artigiano romano eletto in Usa "Genio dell'anno" e identificato come "l'erede di Benvenuto Cellini". In Italia non è stata data neppure la notizia.
di Sergio Di Cori Modigliani
Si chiama Ubaldo Vitali, è italiano.
Romano, per la precisione, originario della Garbatella.
E' nato dalle parti di Piazza Brin (vicino al cinema Palladium) nell'agosto del 1944, figlio di un modesto ma bravo orafo; nipote di un modesto ma bravo orafo artigiano. Negli anni'70 decide di emigrare e va negli Usa, nello stato del New Jersey dove, nel piccolo garage di una casetta presa in affitto, inizia a lavorare recuperando la antica tradizione della sua famiglia. Approfittando del fatto che gli Usa sono molto ricchi d'argento e il materiale è relativamente a buon mercato si dedica con genetica passione all'arte della cesellatura dell'argento lavorato. Si mette a studiare, da solo, facendosi venire dei libri dall'Italia, scambiandosi delle lunghe lettere con il padre, con il nonno ancora vivo.
E lì, sulla east coast americana, comincia a costruire oggetti d'argento: posate, vasellame, teiere, cercando di raccogliere l'eredità di Benvenuto Cellini.
Alla fine degli anni'80, dopo dodici anni, finalmente riesce ad aprirsi un negozietto, modesto, in una piccola cittadina provinciale del New Jersey. Incontra Rosalynn Chester, se ne innamora.
Con i primi soldi si sposa e mette su famiglia, facendo con lei quattro figli.
Ma non abbandona la sua bottega.
Si costruisce una casa, dopo aver acquistato il terreno retrostante la sua botteguccia e allarga il suo negozio. Dopo dieci anni si costruisce con le sue mani la fornace per liquefare l'argento.
E poco a poco si costruisce una clientela che in 25 anni di attività diventa sempre più vasta, sempre più importante, sempre più elegante.
Tre giorni fa, mentre stava camminando per strada, sulla Fifth Avenue, a New York ha ricevuto una telefonata al suo cellulare. Era la moglie, che a stento riusciva a parlare per la commozione.
"Sono venuti qui a casa questa mattina a dirmelo: la Mac Arthur Foundation ti ha conferito il "Genius award" per il 2011 come "Uomo del Rinascimento". C'è un assegno di 500 mila dollari e una commessa per fare tutte le stoviglie da alto ricevimento per la Casa Bianca".
Lui pensava che forse uno scherzo, è invece era vero.
Un italiano, un romano, è stato scelto tra 14.000 candidati scelti tra gli emigrati in Usa -nella sezione artigianato- come il genio dell'anno "un uomo in grado e capace di saper riproporre ai massimi livelli della competenza tecnica, del gusto, dell'estetica e dell'eleganza, la grande tradizione dell'arte rinascimentale e barocca italiana sintetizzandola con le esigenze post-moderne della nostra società".
Il Museum of Modern Art di New York, a Manhattan, gli ha proposto di allestirgli una stanza al quarto piano, per esibire tutti i suoi lavori.
67 anni di età, commosso all'inverosimile, Ubaldo Vitali (per quindici anni faceva regolarmente domanda alle più importanti mostre dell'artigianato italiano dell'argenteria di lusso ma neppure gli rispondevano "mi hanno spiegato poi che lì si accede per altre strade e allora ho smesso di provarci, dedicandomi al lavoro per i miei clienti americani") ha giustamente dichiarato alla televisione americana che l'America è davvero "l'unico posto al mondo dove anche a 70 anni può accaderti che ti chiamino per annunciarti che sei diventato ricco grazie al tuo lavoro".
L'inizio della svolta avviene a metà degli anni'90 quando un importante cardinale americano -fratello di una sua cliente- acquista due teiere da portare in regalo a papa Woytila a Roma. Due anni dopo, gli arriva la richiesta da parte del Vaticano di un servizio di argenteria per la Propaganda Fide.
Il papa lo invita a Roma e prendono il tè insieme, versato da una sua teiera.
In Usa tutti i networks, la rivista Time e il New York Times gli hanno dedicato, negli ultimi giorni, un enorme tributo e onore, riconoscendolo come uno degli ultimi depositari della grande tradizione dell'oreficeria e dell'artigianato italiano, sezione nella quale fino a pochi decenni fa eravamo incontrastati leader planetari.
Non lo siamo più da tempo.
In Italia, la notizia si è persa sulle scrivanie dei telegiornali e dei quotidiani e delle agenzie di stampa, tra le fotografie di una mignotta e l'altra.
Nessuno ha dato la notizia.
Ci tenevo a fare gli auguri e i complimenti a un genio italiano che, a dispetto dei tempi, tiene alta la bandiera del gusto italiano.
Del vero gusto.
Peccato che Ubaldo Vitali se ne sia andato tanto tempo fa.
Se fosse rimasto qui, è probabile, starebbe ancora alla Garbatella chiedendosi che cosa fare da grande.
Eravamo un gran Bel Paese.
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E io ci tenevo a fare le congratulazioni al sig. Vitali per quanto è stato capace di realizzare. Negli USA.
RispondiEliminaCongratulazioni a lui (strameritate) rabbia e invidia per noi
RispondiEliminaps l'invidia non è per il sig. Vitali ma perchè certe cose accadono sempre lontano da noi
Pino
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RispondiEliminagrande! :)
RispondiEliminaMM