mercoledì 21 settembre 2011

Crolla Miss Italia: prepariamoci alla nuova ondata di neo-moralismo d'accatto.

 












di Sergio Di Cori Modigliani.

Il tonfo nel gradimento del pubblico di Miss Italia, vero e proprio flop annunciato, preannuncia la nuova stagione della ipocrisia italiota. E' bene comprendere ciò che sta accadendo per armarsi e salvaguardarsi.

E' (da sempre) la più stupida, noiosa, e inutile trasmissione mai realizzata nella storia della televisione.

Non è una novità.

Eppure, aveva fatto un salto (sigh doppio sigh).

Nel 2006.

Era stata la sinistra, allora, a lanciarla, legando l'intera organizzazione di questa kermesse da deleterio (per la noia) circo carnale a un sistema di connivenza affaristica con agenzie di pubblicità, case di moda, produzioni cinematografiche e televisive, applicando lo stesso identico sistema bunga bunga del tanto deprecato premier sporcaccione con la consueta variante ipocrita della avanguardia militante miliardaria da salotto: la Cultura.

"E' arrivato il momento di spingere il nostro paese verso una nuova dimensione, di piantarla sia con le ipocrisie che con il facile perbenismo e una moralità retriva e d'accatto" spiegava allora, al popolo, la rivoluzionaria "Miss Italia fa cultura, questa è la realtà; anzi, diciamo proprio le cose come stanno...Miss Italia è Cultura, perchè è estetica, è eleganza, è la cultura dell'Italia che fa da sponda al made in Italy...è la cultura delle imprese, la cultura della bellezza. Questa è una manifestazione culturale. Il mio impegno è questo. Dare il mio contributo per far sì che questa manifestazione venga identificata per ciò che deve essere: una espressione del meglio della cultura italiana, non soltanto sono orgogliosa questa sera di stare qui, ma farò di tutto per sostenervi".

Non era la Minetti, nè tantomeno la De Nicolò e neanche la D'Addario.

La persona che sosteneva questo, spiegandolo in diretta televisiva al popolo italiano nel settembre del 2007, si chiamava Barbara Palombelli, la consorte di Francesco Rutelli.

Stava dovunque, allora la Palombelli. Quasi tutte le sere da Bruno Vespa e poi da Gad Lerner, e dalla Dandini, e da Santoro, finchè era finita a Mediaset, mentre suo marito spiegava agli italiani perchè bisognava abbattere Berlusconi..

"Basta con questi intellettualismi deteriori che fanno male al nostro paese e alle donne soprattutto. Il concetto di valletta, di letterina, i tanti tanti concorsi di miss che stanno nascendo, ben accetti e ben accolti dovunque in Italia, dnano anche tanto lavoro, producono cultura d'impresa" spiegava la Palombelli alla Dandini che si dimostrava entusiasta di come l'Italia stesse andando, ben presto raggiunte entrambe dalla rampante Conchita de Gregorio.

Era soltanto 4 anni fa.

Erano tronfie, arroganti, supponenti. Stavano lavorando per Berlusconi senza saperlo (la Palombelli addirittura con contratto in mediaset) perchè pensavano che sarebbero state eternamente al potere, nè più nè meno di ciò che pensa oggi Berlusconi, o Tarantini o Lavitola o Cicchitto o Bossi.
C'era un Bertinotti salottiero da Bruno Vespa che insieme alla Palombelli pareva esultare all'idea di questa nuova interpretazione del mondo che azzerava la cultura, la annichiliva, che tagliava le gambe a qualunque forma e possibilità d ripresa del Paese. Perchè a guadagnarci, allora, erano le aziende e le società saldamente in pugno agli amici di Veltroni sindaco di Roma, agli pseudo giornalisti di rifondazione che lavoravano in testate che non dicevano nulla, che non vendevano nulla ma che soltanto nel 2007 hanno usufruito di ben 123 milioni di euro di sovvenzioni governative fortemente volute dai responsabili ministeriali della Presidenza del consiglio nella sezione Cultura. Un esercito di immeritevoli incompetenti che garantivano voti in cambio di una mitomania, assorbiti, poi, nel 2008 nella loro stragrande maggioranza dentro le aziende mediaset.

Questa è la verità sull'Italia. Per chi vuole la Verità.

Andava bene, allora.

Poi la batosta alle elezioni.

Oggi, ci dobbiamo sorbire la descrizione del dramma nazionale perchè queste belle ragazze pulite di Miss Italia (delirante discorso ipocrita su la Stampa) pagano il prezzo del fatto che loro "sono troppo pulite per fare audience". Si dimenticano di far comprendere al pubblico che sono 60 robot mandate al macello dela notorietà. Sono tutte uguali. Sono tutte belle, identiche. Sembrano uscite da una macchina nata dalla fantasia di Hugh Herfner, con l'unica variante che non sono bionde, se non qualcuna.

Una cosa è chiara e ci potete scommettere sopra: quando tra qualche giorno Berlusconi se ne andrà, ventiquattro ore dopo non troverete neppure un cittadino della Repubblica Italiana che sostenga di averlo mai votato neppure una volta.
Rimarrà dunque il Mistero dell'Italia.
Non si comprenderà come abbia potuto vincere le elezioni se nessuno lo votava.

Basta che ci risparmino i tormentoni della Dandini, della De Gregorio e della Palombelli.

Donne che nel 2007 -cioè l'altro ieri- sostenevano che Miss Italia era cultura, che hanno fatto di tutto per stendere definitivamente la cultura del merito e della competenza tecnica, tirando la volata ai 60 robot di Miss Italia.
Erano i giorni in cui Lucia Annunziata era Presidente della Rai. Berlusconi l'adorava.
Era un periodo così.

Mi dispiace per loro, ma c'è ancora qualcuno, oggi in Italia, che non ha la memoria corta.

La Palombelli e le sue amiche sono donne-alzheimer, persone che vivono in una totale amnesia di se stesse.

Basta che abbiano il pudore di tacere, quando parlano di vicende e teatri da loro stesse voluti, spinti, sponsorizzati, propugnati e sostenuti.

Un po' di pudore, tutto qui ciò che gli italiani chiedono.

Ma di pudore intellettuale.
Di quello prodotto dalla cultura.

Non credo che possano capire di che cosa si tratta: per queste donne "la Cultura Nuova dell'Italia è Miss Italia".

Questo almeno volevano far credere nel 2007.

raglia raglia Giovane Itaglia

5 commenti:

  1. e che si dice di Miss Padania o Veline.... ma fatemi il favore!
    è che la gente x sopravvivere deve lavorare e non ha il tempo x la TV.
    Cercate do essere schietti e onesti: non si tratta di partiti ma di MANGIARE o provarci aleno!

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  2. Eh...
    Già da 1 anno, mi trovo intorno donne, che so con certezza avere sempre votato Berlusconi, trasformate in pasionarie contro la Casta.
    Senza aver mai letto Gianantonio Stella eh, che è fatica.

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  3. Nemmeno io ho la memoria corta e mi ricordo bene, nello stesso periodo, le tirate di Pirlo Sansonetti, allora direttore di "Liberasiùn", sulle soap opera e sit-com "nazional.popolari", per la serie: "se ce piacciono a'aggente allora vordì che è cultura", ovvero: "se il popolo vuole merda, diamogli merda"! Motivo per cui io sarei favorevole a un'epurazione seria, che non ci fu nel 1945 come non ci fu nel 1994 col crollo del craxismo, pur sapendo che non ci sarà nemmeno al prossimo "giro". Intanto "asinistra" si straccia le vesti per la povera Dandini a cui hanno negato il rinnovo del contratto e in RAI, e anche per Santoro, come se avessero il diritto acquisito di restarvi e di parlare a nome dell'Italia "non berlusconiana". Che si facciano un giornale, affittino una sala teatrale o un palasport, se hanno voglia di dire le loro cose in libertà, senza pretendere di rappresentare nessuno, perché nessuno gli ha dato mandato di farlo, e non pretendano contributi di alcun genere: sarà il mercato, unico e infallibile giudice anche nella visione di questi progressisti alle vongole, a decretare il loro indice di gradimento.

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  4. Madonna mia! La Palombelli! La sua presenza in tv mi aggrada quanto quella di Gasparri.

    Fred

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  5. È bella, mi piacerebbe vedere più foto su di lei.

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