A proposito delle scelte di Obama, delle nostre e di che cosa è o sarebbe possibile fare.
Ma prima è necessaria una premessa relativa alla teoria delle comunicazioni di massa.
La difficoltà maggiore, da parte di tutti i soggetti pensanti, nell’affrontare oggi il consapevole disagio dinanzi all’inizio della definitiva mattanza socio-finanziaria, consiste nella responsabile presa d’atto di una gigantesca capacità della truppa mediatica asservita nel fornire –di continuo, incessantemente e con rulli di tamburi- informazioni false e tendenziose.
Non è certo un caso che negli ultimi due mesi la diffusione sistematica di clamorosi falsi quotidiani sia aumentata in maniera esponenziale. Un motivo c’è, ed è fondamentale.
Tanto più la crisi finanziaria dilaga, e le consorterie dell’estrema destra radicale tecnocratica gettano le basi per il definitivo affondo, nel tentativo –ormai dichiarato- di impossessarsi per sempre delle singole ricchezze nazionali, e delle pluralità delle ricchezze collettive, tanto più si diffondono le notizie false. Viaggiano insieme.
False nel senso che non soltanto non corrispondono alla realtà, ma il più delle volte sono ESATTAMENTE l’opposto della realtà. A questo bisogna aggiungere “l’effetto surrealtà” che consiste nell’applicazione alla lettera del principio tale per cui i sacrifici li fanno gli schiavi, i quali –per definizione- si fanno scannare per salvaguardare gli interessi del padrone.
Altrimenti non sarebbero schiavi.
La particolarità dell’attuale situazione 2011 (come espresso con enorme chiarezza in informative della, e sulla comunicazione, diffuse dai networks on line più sofisticati dell’estrema destra pensante, acculturata e criminale) consiste nell’enorme capacità dei gestori della mattanza di riuscire a muovere gigantesche masse di schiavi a soccorso delle idee, esigenze e progetti dei loro padroni. Tutto ruota intorno a un principio diverso da quelli applicati nel 18° secolo, nel 19° e nel 20°. Allora, infatti, come la Storia ci tramanda e racconta, chi esercitava il comando e il potere stabiliva le regole, emetteva degli ordini ed eseguiva i comandi. Gli schiavi di allora –proprio in quanto schiavi- non potevano che obbedire, pena l’annientamento, ma poco a poco hanno cominciato a organizzarsi in gruppi sempre più grandi e sempre più vasti organizzando dapprima un dissenso, poi un distinguo, infine una protesta sempre più larga, fintantochè il sistema non ha raggiunto il punto di rottura della coesione sociale facendo esplodere dei conflitti rivoluzionari.
E il sistema fino allora vigente è crollato e la struttura della società è cambiata, evolvendosi.
Nel XXI secolo la situazione appare diversa.
I grandi gestori della comunicazione collettiva planetaria sono riusciti a garantirsi una immediata esecuzione nella realtà applicando due binari paralleli perfettamente funzionanti:
a) il Paradosso; b) la Surrealtà.
Questi due elementi consentono loro una cassaforte intellettuale piuttosto solida che li garantisce dal rischio che possano diffondersi idee, meccanismi, progetti, situazioni, accorpamenti –e in ultima analisi: movimenti- che abbiano la capacità propulsiva di far inceppare il meccanismo facendolo saltare.
Diventa quindi fondamentale, essenziale, e basico (prima ancora di qualsivoglia discussione su idee, partiti, schieramenti e alleanze) capire…CAPIRE….come funziona il meccanismo, come opera, come si manifesta, per poter garantire a se stessi (qui intesi come i soggetti che non intendono più appartenere alla classe degli schiavi) QUANTOMENO l’unica prerogativa che in questo momento è possibile, auspicabile, realistica, pragmaticamente efficiente: sottrarsi.
Sottrarsi non significa isolarsi, anzi.
Sottrarsi non vuol dire non partecipare, anzi.
Sottrarsi non vuol dire non voler sapere, anzi.
Sottrarsi non vuol dire ammettere la propria disperazione, anzi.
Sottrarsi vuol dire “comprendere e capire le regole del gioco della comunicazione mediatica che sorregge la finanza e la politica, e nell’impossibilità consapevole di poter vincere a quel gioco, sottrarsi alle sue regole”.
Cominciando a “sottrarsi”, il sistema degli operatori inizia ad avere dei problemi molto seri, perché si rende conto che la massa degli schiavi non si espande più, anzi, diminuisce. Nella società di massa è fondamentale che il numero di giocatori sia sempre più alto, sempre più vasto, in modo tale da poter assorbire sempre quantitativamente qualsivoglia perdita dovuta a qualche abile giocatore che intende disinnescare il meccanismo. E’ come il casinò, che vince sempre anche se un giorno o due o tre perde tanto, di fronte a un giocatore super fortunato. Perché il casino vince sul Tempo e sulla massa continua e inarrestabile di aspiranti giocatori.
Questo esempio consente di introdurre il primo elemento del punto a):
il Paradosso. Nel momento in cui la situazione economica imporrebbe una educazione sociale collettiva tale per cui –con spiegazioni razionali, funzionali, raziocinanti- si incita la massa degli schiavi a risparmiare in presenza della crisi, azzardare di meno in presenza di un trend negativo, -evitando come la peste delle modalità ludico-regressive- spingendo quindi i singoli soggetti a investire energia e risorse in una creatività legata all’invenzione di nuovi lavori economicamente produttivi…..invece di fare tutto ciò che il buon senso comune consiglierebbe, gli operatori della comunicazione sociale che si trovano dietro (e sopra) i tecnocrati e i politici, spingono (con violenza vincente) la massa degli schiavi a praticare l’azzardo, ad aumentare i rischi, a gettarsi in comportamenti e abitudini auto-distruttivi. Vedi ad esempio la diffusione del gioco d’azzardo in Italia che nell’ultimo decennio è aumentata del 1.965% diventando la terza industria portante del paese che ha sostituito quella turistica.
Dal 2010, infatti, alle casse della Repubblica Italiana, la diffusione delle slot machines e la somma degli introiti per i nuovi siti on line rende 56 miliardi di euro all’anno netti. Tra il 2000 e il 2010 la diffusione di slot machines in Italia è aumentata del 3.650% per un investimento complessivo (nel solo 2010) di circa 240 miliardi di euro. Questa è la cifra sottratta al mercato, diciamo così, della creatività individuale.
Questa è la cifra che l’anno scorso è stata spesa dai 18 milioni di cittadini italiani (nel 2000 erano 2 milioni e 600 mila) che ogni giorno “scelgono” -da bravi schiavi subliminarmente educati- di “investire” risorse personali notoriamente “a perdere”. Lo Stato investe una ingente quantità di soldi in pubblicità per spingere ad aumentare sempre di più la massa dei giocatori d’azzardo.
In teoria è un “paradosso” perché è controproducente.
E invece non lo è.
E’ utilissimo, è essenziale, è FONDAMENTALE per far trionfare la mattanza.
Perché così facendo si istruisce lo schiavo a incorporare una dipendenza inconscia dal suo strozzino, si spinge lo schiavo a pensare che la risorsa necessaria alla propria ripresa non venga dall’applicazione del proprio talento e merito bensì da una risposta messianica e casuale attribuita a una “macchina elettronica”: è la costituzione di un feticcio, vero e proprio Moloch dell’Italia del 2011, che sostituisce l’idea di “guadagno in cambio di prestazione da lavoro prodotto da investimento di energia intellettuale umana”. Si spinge lo schiavo, automaticamente (senza che lo schiavo se ne renda conto) a incorporare dentro la propria psicologia quotidiana la rinuncia alla propria soggettività trasferendo su “un oggetto altro, meccanico, esterno, vissuto come oggetto di desiderio” la facoltà taumaturgica di soluzione alla propria esistenza.
Una volta che si fa incorporare allo schiavo il concetto di dipendenza tecnologica, spostarlo poi all’ampolla della Padania, a una nuova applicazione elettronica, a un talk show televisivo, è un gioco da ragazzi. Li si educa al suicidio psicologico perché si fa incorporare loro l’idea che la salvezza arriverà dal proprio strozzino. Quando domani ascolterà alla televisione Susanna Camusso che definisce il governo o una banca usando il termine “strozzini”, lo schiavo non penserà che lo strozzino fa soltanto del male, perché può anche dare lo jackpot. (studio approfondito del prof. Rainer Abrahamson sulla genesi di massa della dipendenza del gioco d’azzardo, pubblicato dieci anni fa sulla rivista Science).
Nella regione Campania, nel 2000 c’erano zero sale giochi d’azzardo legalmente costituite e circa 3.500 slot machines. Nel 2010 le slot machines hanno raggiunto il numero di 27.560 e le sale giochi d’azzardo sono diventate legali e hanno raggiunto il numero di 7.870. Ma non fermatevi al consueto stereotipo sui “terroni”. L’Emila Romagna sta peggio.
Soltanto nella provincia di Bologna nel 2010, 1786 piccole aziende hanno dichiarato bancarotta provocando il licenziamento di complessivi 15.900 unità lavorative in conseguenza dei debiti assunti da parte del datore di lavoro per motivi legati al gioco d’azzardo (dati ufficiali forniti dalla direzione sanitaria della Regione Emilia relativa ai rapporti e alle indagini sul territorio relativo al numero di persone “oggettivamente identificate” come dipendenti patologiche dal gioco d’azzardo, circa 50.000; alle quali vanno assommate le persone che non hanno il coraggio o l’intelligenza o la voglia di chiedere aiuto).
Si potrebbe qui proseguire con altri “fondamentali” paradossi in campo affettivo, sessuale, emotivo, sociale (ne parlerò a turno in prossimi post). Sono tutti tasselli fondamentali dell’organizzazione e gestione socio/psicologica per diffondere a livello di massa una richiesta dal basso di “vi prego fatemi diventare schiavo, così combatto per voi”. Questo, è il paradosso.
b). la Surrealtà.
E’ l’altra rotaia del binario parallelo.
L’Italia, purtroppo, è al comando totale nel mondo occidentale.
In altri paesi hanno più pudore. Esempi vari: negli ultimi dieci giorni, negli otto canali televisivi che contano (rai 1 rai 2 rai 3 rete4 canale 5 studio 1 rainews24 skytg24) ci sono stati complessivamente 654 interventi di denuncia della “casta dei privilegiati” e della assoluta necessità di “combattere il privilegio dei membri della casta”. Le 654 persone responsabili di queste dichiarazioni sono tutti membri effettivi della casta dei privilegiati. Apparentemente, anche in questo caso, un atto surreale, un vero e proprio delirio. E invece anche in questo caso è fondamentale per il sistema della mattanza.
Tanto più si spinge lo schiavo a incorporare un concetto di surrealtà (a destra convincerli che Berlusconi fa il bene della nazione ed è vittima di un complotto della sinistra, a sinistra convincerli che Penati ha fatto del bene ed è una vittima politica di un complotto della destra) si fa incorporare allo schiavo, in maniera subliminare, l’idea che “la Realtà Oggettiva non esiste più perché i Fatti non contano”.
In tal modo è possibile presentare qualsivoglia cifra in una qualunque dimensione attribuendogli qualsivoglia valore a qualunque titolo, del genere: a) la Padania è una nazione (surrealtà totale mai denunciata dal Presidente della Repubblica); b) Il cnt della Lybia vara il nuovo governo (la riunione è finita in uno scontro, quasi a pistolettate e non è stato possibile formare neppure un gruppo di medici e infermieri che si occupi dei feriti); c) La guerra in Lybia è finita (soltanto negli ultimi tre giorni 600 morti tra i vincitori con contrattacchi vincenti delle forze di Gheddafi sempre più pimpanti); d) I mercati e la BCE approvano la manovra economica (è stata invece bocciata a tutti i livelli); e) Varato il piano sud di 6 miliardi di euro approvato dall’Europa (in data 15 settembre il consiglio europeo ha bocciato il piano “ufficialmente” rendendolo inoperante e ha presentato una istanza presso la Corte Internazionale dell’Aia per denunciare la Regione Calabria che ha avuto negli ultimi quattordici mesi 34 milioni di euro per lanciare l’agricoltura ma su richiesta degli ispettori europei non c’è stato nessuno NESSUNO che sia stato in grado di fornire una prova, una fattura, una ricevuta: nada de nada, nothing: 35 milioni di euro svaniti nel nulla);
Il Paradosso e la Surrealtà sono quindi il binario su cui viaggia la comunicazione mediatica oggi.
Ciò che accade oggi, lunedì 19 settembre a Washington, Dallas, Los Angeles, Chicago, Seattle, St.Louis è un clamoroso risultato di questo processo. Poiché il presidente Obama ha annunciato il varo del “Buffet tax” (dal nome del miliardario William Buffet che ha detto la frase “trovo paradossale che io guadagni 75 milioni di dollari all’anno e paghi meno tasse della mia segretaria che ne porta a casa 70.000”). con un piano che prevede “l’abolizione immediata dei sussidi governativi voluti dalla precedente amministrazione repubblicana a quattordici grandi società petrolifere; l’abolizione degli sgravi fiscali per 256 multinazionali, l’istituzione di una tassazione una tantum per le grandi aziende che hanno denunciato un profitto netto superiore ai 2 miliardi di dollari; e una tassa una tantum su tutti i cittadini che hanno dichiarato un guadagno netto superiore ai 20 milioni di dollari all’anno” in Usa sono state organizzate circa 200 manifestazioni di protesta da parte di cittadini a reddito fisso il cui introito annuo supera a malapena i 50 mila dollari, i quali scendono in piazza urlando a squarciagola il loro dissenso all’idea che dei super miliardari verranno tassati.
E’ quella che nella Psicologia delle Comunicazioni di massa si chiama “sindrome dello schiavo”; tradotto vuol dire masse di persone disposte a sacrificare se stesse e il poco o pochissimo che hanno per salvare il moltissimo che i loro sconosciuti padroni posseggono.
Noi, da questa parte dell’oceano, distanti e lontani, possiamo forse irridere a tutto ciò pensando di non essere così rimbecilliti.
E’ un grave errore. Gravissimo.
Siamo uguali a loro, soltanto che lo manifestiamo secondo diverse modalità.
Basterebbe sottolineare il fatto che in questi giorni in cui stanno decidendo i destini e le sorti delle vostre vite, delle vostre famiglie e dei vostri figli, le prime venti pagine di tutti gli organi d’informazione (ancora oggi) si occupano, in Italia, delle schermaglie sessuali del premier invece che spiegare alla gente che LA MANOVRA ECONOMICA E’ STATA BOCCIATA E NON C’E’ NESSUNO CHE LO RACCONTA e quindi il conto (aggravato di altri giganteschi interessi e oneri passivi) verrà presentato non più tardi di quaranta giorni da oggi.
Sarà salato, è ovvio.
La nazione, nella sua maggioranza, è diventata un gruppo di voyeur dipendenti inconsapevoli intossicati. L’idea geniale dei consulenti di Berlusconi (davvero geniale) di rendere collettiva la sua camera da letto, ottiene come effetto quello di provocare emulazione tra giovani donne e tra giovani uomini.
Noi tutti, siamo diventati un software di consulenti della comunicazione.
Reagiamo a comando in seguito ad impulsi, come i criceti da laboratorio.
Tanto più se ne parla con apparente raccapriccio tanto più si istiga a riperpetrare il meccanismo.
Basterebbe pensare al fatto che ormai ci si è convinti che se non ne parlano in tivvù e la notizia non è in rete perché Google non la fornisce, allora vuol dire che non esiste.
Il primo passo, elementare, basico, ma necessario, consiste in un programma individuale (a ciascuno il suo) di quotidiana, costante, disintossicazione e SOTTRAZIONE dalla induzione subliminare.
Fintantochè non si riesce a operare una liberazione della propria mente dall’idea incorporata schiavistica da tifosi schierati, non vi è nessuna possibilità di poter far deragliare il treno della mattanza che scorre sul binario del Paradosso/Surrealtà.
Basta poco, davvero pochissimo, molto ma molto meno di quello che ciascuno possa credere.
Basta crederci.
Basta amare la libertà dello spirito individuale, comprendere che quando qualche privilegiato parla contro i privilegiati, quando un membro della casta attacca l’esistenza della casta, c’è qualcosa che non funziona perché siamo nella surrealtà. E allora è già un passo avanti.
Si prende atto. Uno “vede”.
E quando si vede, si può cominciare a ragionare.
Rieducarsi al ragionamento proprio su basi elementari di logica.
Esempio: Filppo Penati in data 26 agosto annuncia pubblicamente “Mi auto-sospendo dal partito”. Il PD mostra apprezzamento e lo convoca per dare ragguaglio in data 6 settembre e decidere se lo ESPELLERA’ O MENO PER CORRUZIONE dal partito. Il 7 settembre la direzione nazionale del PD annuncia che “Penati è stato sospeso”. Dal punto di vista della logica c’è qualcosa che non funziona: come si fa a sospendere un individuo che si è già auto-sospeso? Questo equivale a una presa per i fondelli. Eppure non c’è stato nessun dirigente piddino che ha rilasciato una protesta pubblica. Nessuno. Come vedete non ci vuole molto: basta ragionare per comprendere come vogliono irretire la nostra mente (anche e soprattutto linguisticamente). Muoversi è possibile. E’ possibile fare qualcosa. Per esempio (questa sarebbe un’azione necessaria) “esigere” una immediata correzione linguistica al PD ricordando l’esempio Penati; tanto per comunicare che non si può dare per scontato di avere a che fare con schiavi.
In compenso, tra i moderati della destra, ricordarsi che la Lega Nord sostiene che “Roma è ladrona” tre giorni dopo aver deliberato per il non arresto di Milanese che sta a Roma ed è cittadino settentrionale ma i suoi soldi, le sue aziende e i suoi affari sono a Milano..
Anche questo è surreale. Eppure nessuno lo ricorda.
Oggi, gli schiavi non sono più né di destra né di sinistra. Sono schiavi e basta.
Non esiste più la classe operaia.
E in conseguenza del primo obiettivo raggiunto della mattanza, si va estinguendo anche la classe media.
Esistono oggi soltanto due classi: i produttori di informazione e i consumatori di informazione.
Scegliete se volete essere soltanto passivi consumatori. Non lamentatevi però.
Voi direte: ma non è possibile "produrre" informazione: è troppo costoso. Non è vero.
E' molto più costoso produrre dei falsi.
“produrre informazione” seguendo un viottolo fuori dal binario paradosso/surrealtà oggi, grazie alla rete, è possibile, è praticabile: e da lì lanciare continui messaggi a chi sta sul binario.
Sottrarsi vuol dire “riconoscere la pappa” per evitare di finire dentro al frullatore.
Lavorare e molto e tanto, ciascuno secondo le proprie possibilità, per attuare un programma individuale di “ecologia della mente”.
Comprendere che l’intervista di rai2 a Terry De Nicolò con la cinepresa che inquadra le sue cosce invece che il suo viso non è altro che l’immagine speculare in campo mediatico del bunga bunga. Quell’intervista è un simbolo chiaro. Sembra fatta da Berlusconi.
Eppure non c’è stata una levata di scudi da parte di giornaliste della rai contro la scelta “tecnica” di fare una ripresa del genere, vero e proprio obbrobrio professionale che ha violato ogni regola del giornalismo. Niente. Bastava dissentire con solide argomentazioni di competenza tecnica e di merito professionale sulla “scelta tecnica dell’inquadratura”.Questo voleva dire “fare politica”. Non c’è stato nessuno che l’ha fatto. Tantomeno Serena Dandini, Conchita de Gregorio e Lucia Annunziata, le quali –avendone il potere, l’occasione e la possibilità- hanno dimostrato, non dicendo una parola, o di essere stupide (cosa che non credo perché sono tutte e tre intelligenti) oppure ci hanno spiegato di aver compiuto una scelta molto precisa: il rifiuto di dare un proprio contributo personale e individuale per far sì che gli schiavi si sveglino.
Come diceva Paolo Borsellino: “Tacere è sbagliato”.
Chi tace, oggi, è perché è colluso, oppure perché è complice oppure perché non si rende conto di essere schiavo ed è quindi inconsapevole, quindi immaturo.
Ribellarsi oggi è inutile. Purtroppo è prematuro.
L’Italia è annichilita e totalmente ipnotizzata in un grave sonno. E' una nazione di dormienti.
Se non si comincia a capire, comprendere (nel senso di prendere dentro di sé) una modalità diversa di pensiero, qualunque azione sarà irrilevante.
Così come sarà irrilevante avere domani un governo con Casini Bersani Cicchitto Maroni.
Il nemico non è Silvio Berlusconi.
Il nemico sono i suoi intelligentissimi responsabili consulenti della comunicazione, i quali eseguono, a loro volta, gli ordini della tecnocrazia dell’estrema destra transnazionale che ha deciso e scelto di impadronirsi delle risorse fisiche, naturali, architettoniche, economiche, produttive, delle nazioni, e far trionfare una piccola oligarchia planetaria (circa l’1,5%) che deciderà sul restante 98,5% della popolazione mondiale. Per far ciò devono prima impossessarsi delle menti dei cittadini, schiavizzandoli al punto tale da ottenere la meravigliosa prospettiva di vederli marciare, manifestare e protestare per tirar loro la volata. Volta per volta.
Se non fosse così non si chiamerebbe “la sindrome dello schiavo”.
E oggi noi non vedremmo nella Libera America manifestazioni di operai in appoggio a Marchionne che li affama, e cortei anche violenti di impiegati modesti che urlano la loro voglia di non vedere tassati i super ricchi.
Non si era visto neppure nel Medioevo.
Accadeva soltanto nell’Urss di Leonid Breznev.
E’ un po’ come se avesse vinto nel mondo il comunismo sovietico.
Forse è andata così per davvero ma a noi non ce l’hanno mai detto.
E noi, che viviamo al di qua dell’immaginario Muro tra gli schiavi e i liberi, non possiamo saperlo.
Non sappiamo neppure che esiste la libertà.
Anche perché, paradosso/surreale, a casa nostra, il più retrivo e immondo organo di stampa della destra tecnocratica asservita alla P2 si chiama, non a caso, “Libero”.
Il che, è tutto dire.
Non è certo un caso. Ci hanno rubato anche quello.
Basta saperlo.
E' già qualcosa.
Tutto bello l'articolo chiaro e condivisibile fino al punto in cui leggo:
RispondiEliminaIl nemico sono i suoi intelligentissimi responsabili consulenti della comunicazione, i quali eseguono, a loro volta, gli ordini della tecnocrazia dell’estrema destra transnazionale che ha deciso e scelto di impadronirsi delle risorse fisiche, naturali, architettoniche, economiche, produttive, delle nazioni, e far trionfare una piccola oligarchia planetaria (circa l’1,5%) che deciderà sul restante 98,5% della popolazione mondiale.
Arrivati a quel punto io non capisco come diavolo quella piccola oligarchia potrà controllare le orde di schiavi senza lavoro, senza reddito, senza niente di niente.
Non lo trovo logico.
C'è stato un periodo storico in cui la società era organizzata in quel modo, ma c'era una ragione: si veniva da secoli di penuria.
Oggi é il contrario viviamo in tempi di abbondanza e nel complesso anche un diffuso, pur se non omogeneo sul territorio, buon grado di acculturazione.
Sono restio ad accettare la sua conclusione.
@Luigiza.....la differenza sta nel fatto che le orde di schiavi non saranno senza lavoro, senza reddito, senza niente di niente, no no.....avranno di che vivere, di che sostentarsi, alcuni anche qualche euro in più per andare in vacanze e comprarsi qualche piccolo lusso...ma poco a poco verranno spente le velleità, le ambizioni, le esigenze di evoluzione e poco a poco si convinceranno queste persone che è necessario pensare alla sopravvivenza e non alla vita....risvegliarsi e combattere per l'affermazione della propria dignità vuol dire affermare a pieni polmoni un assunto paradossale: "Non mi interessa sopravvivere, perchè io voglio vivere".
RispondiEliminaSoltanto così si esce dalla sindrome dello schiavo.
@Modigliani
RispondiElimina..le orde di schiavi non saranno senza lavoro, senza reddito, senza niente di niente, no no.....avranno di che vivere, di che sostentarsi, alcuni anche qualche euro in più per andare in vacanze e comprarsi qualche piccolo lusso...
Ma se siamo alla vigilia di uno sconquasso sociale spaventoso.
C'è una moltitudine di giovani che si sono appena affacciati alla vita e sopravvivono solo grazie alla rete stesa dalla famiglia, con stipendi ridicoli, senza certezze per il loro futuro, senza possibilità di accantonare qualcosa per la loro vecchiaia.
Ma quali schiavi. Schiavo é il popolino, il popolo bue.
Ma per fortuna non c'è solo quello.
Bellissimo post, continui cosi' Sig. Modigliani, ci vorrà tempo, ma con persone come lei il risveglio e' possibile.
RispondiEliminaGrazie
"Non mi interessa sopravvivere, perchè io voglio vivere".
RispondiEliminachi vivono sono pochissimi eletti e la maggior parte di loro e' tra la gente considerata povera (di denaro). eh si, di vivi ce ne sono ancora pochi, speriamo nel futuro.
bellissimo articolo che come sempre riempie il Cuore, bello anche muro con la maiuscola :-)
sono un drogato di amore quindi aspetto il prossimo articolo e ancora grazie.
Paradosso & Surrealtà! Davvero un bel post! A proposito, per curiosità, di quanto soldi stiamo parlando? La "Buffet" Tax dal nome del noto Milionario (visto che guadagna "solo" 75 milioni di dollari all'anno, mi pare più appropriato riferirsi a lui come un Milionario non trova?). Dicevo quanti soldi si propone di recuperare la "Buffet" tax e quanto questo rappresenta percentualmente sull'obbiettivo totale? Cordiali saluti
RispondiEliminaMelman
Sull'inizio della globalizzazione, consiglio lettura di questo articolo e film in esso linkato....
RispondiEliminarispettosamente
http://www.lolandesevolante.net/blog/2011/09/15/i-semi-della-globalizzazione/
Più lo rileggo e più me lo gusto questo post!
RispondiEliminaMa dico ti immagini la faccia che farebbero
se da domani davvero davvero tutti quanti smettessimo; t'immagini, quante famiglie sul lastrico, altro che crisi del dollaro questa si che sarebbe la crisi del secolo....
http://www.youtube.com/watch?v=X8_wSq7ScsQ
A la guerre!
Ciao Melman
@ Luigiza
RispondiEliminaA mio parere molto di quello che dici è sacrosanto ma forse non tutto,io non sottovaluterei,lo dico a parole mie,il disegno più o meno occulto della oligarchia tecnocratica alla quale fa riferimento Modigliani,ti prego di ricordare alcune cose:1)l'accordo-ricatto operai-Marchionne (anche se a mio parere gran parte della colpa è proprio di chi si è fatto abbindolare,quanto ci vuole per svegliarsi?E a che prezzo?), 2)i tentativi di "sabotaggio" dell'articolo 18 all'interno della manovra economica,3)il fatto di ripetere periodicamente che "siamo vissuti al di sopra delle noster possibilità",4)l'ennesima bufala somministrataci dai media secondo la quale le nostre fabbriche non reggono il ritmo di quelle cinesi o indiane e in base a ciò,ridurre i diritti dei lavoratori per stare al passo e tutto ciò per nascondere l'effettiva verità:spendere meno per pagare gli operai e per la loro sicurezza per fare maggiori (esorbitanti) profitti 5)il fatto che in Cina o nell'ex Urss effettivamente non si muore o non si moriva di fame come invece accade in altre zone del mondo ma non per questo si può dire che sia una bella esistenza.Potrei aggiungerne molte altre ma mi fermo qui,preferisco concludere invitandoti anche a riflettere su un altro aspetto:la grande massa di Italiani cretini che corrono dietro al cellulare all'ultima moda,al vincitore del grande fratello,alla Arcuri o altre cazzate simili è davvero troppo facilmente "abbindolabile" proprio perchè narcotizzata mentalmente,questo li porterà facilmente ad accettare di lavorare di più e ad essere pagati di meno magari dopo essere stati messi di fronte all'alternativa di non lavorare affatto e dopo essere stati ancora una volta abbindolati con la storiella del momento difficile in cui occorrono sacrifici per poter reggere ma appena ci saranno tempi migliori...,e ciò per poter continuare ad inseguire le loro costose cazzatine,del resto gli esempi li abbiamo già,tanto per citarne uno,quante persone lavorano nei call center per due soldi prestandosi tra l'altro,anche a maltrattare coloro che telefonano?
Sono d'accordo con te nel dire che un tale sistema non può durare a lungo ma ho paura che la rivolta sociale non sia poi cosi' vicina. Ripeto,non sottovalutare la stupidità del popolino bue e neanche la capacità manipolatoria di chi sta in alto e dei loro mezzi di informazione,probabilmente gli "schiavisti" sanno il fatto loro...
GEORG
e inoltre ai moderni schiavisti basta assicurarsi l'appoggio di una parte della popolazione,se la parte restante non è grande da destare preoccupazione,per loro andrà bene cosi',è inutile che ti dica quanto il popolo italiano ma non solo a quanto pare, sia disunito nel difendere i propri diritti contro la furbizia arrogante dei potenti,da sempre preferisce sottomettersi in cambio di qualche piccolo compenso che in realtà consiste in molto meno di quello che spetterebbe a loro di diritto,ed è inutile che ti dica da che parte saranno schierati quelli che avranno ricevuto qualche briciola,
RispondiEliminaquesto lo sai benissimo anche tu visto che lo chiami giustamente "popolino bue"
GEORG
Sergio Di Cori Modigliani,un fenomeno del giornalismo!
RispondiEliminaio nel mio piccolo qualcosa faccio. Passo quasi ogni mattina dalla sede e direzione del quotidiano "Libero" e a finestrini abbassati grido: Pezzi di m... !!!!
RispondiEliminaUn piccolo gesto di un uomo, un grande gesto per l' umanità...
@ll'Anonimo che insulta quelli di Libero:
RispondiEliminacapisco alla perfezione il tuo sentimento,ma stai attento alle loro denunce o querele
GEORG