giovedì 8 settembre 2011

Sabina Began attacca Italo Bocchino "Mi riempie di minacce perchè non l'ho fatto rientrare nel PDL". Che meraviglia di paese!

di Sergio Di Cori Modigliani



La pattuglia futurista di FLI, meglio nota come il partito dei furburisti (per la sezione furbi con il turbo, ovverossia talmente veloci nell’essere furbi da arrivare al punto –vero e proprio record- di anticipare perfino se stessi) nella loro amena kermesse politica  di Mirabello, sono finiti da soli –in clamoroso autogol- dai dibattiti surreali e auto-celebrativi sulla propria essenza di unici depositari della grande rivoluzione liberal-democratica a quella più aggiornata, riveduta, e direi, tutto sommato, corretta e più consona all’autentica caratura dei personaggi di questo teatrino: gossip, puro gossip, niente di più del solito gossip sporcaccione con aggiunta della solita scarica di centinaia di migliaia di euro che allegramente passano di mano in mano –sulle teste furibonde degli italiani-  proprio come nelle telenovelas più azzardate.
Avremmo voluto, per davvero, poter riferire su qualche chiosa a proposito del contributo intellettuale di Benedetto Croce, su un seminario a proposito di Mario Pannunzio, notizie su Curzio Malaparte, dibattiti sulle origini di Indro Montanelli, magari qualche lezione  relativa al primo Mussolini socialista e invece no.
La Storia è splendidamente impietosa, non a caso è –comunque vadano le cose- sempre e comunque magister vitae: inchioda tutti alle proprie responsabilità e origini.
E’ finita –anzi prosegue- con discussioni relative alle presunti notti tra una certa Sabina Began e l’on. Italo Bocchino, auto-eletto –con la totale complicità della truppa mediatica italiota narcotizzata- come simbolo della democrazia libertaria della destra antiberlusconiana; lei,  meglio nota come “l’ape regina”, è una donna bosniaca orgogliosa di aver denunciato al mondo che “sono proprio io “bunga bunga” io in persona, è il mio soprannome, tant’è vero che mi sono fatta tatuare accanto al nome di Berlusconi anche il nome del mio soprannome, accanto a quello del mio santo sciamano”.
Tutto qui. Niente di nuovo sotto al sole. Tutto qui, nel senso che si tratta di una squallida, volgare e disgustosa storiaccia di sesso danari e raccomandazioni. Niente più di questo. L’aspetto grave è che viene sciorinata (addirittura con vanesio orgoglio) da chi ha fatto “dell’antiberlusconismo morale ed etico” la propria bandiera come se fosse una cosa normale.
Peggio: qualcosa di cui essere orgogliosi (e questa sarebbe l’alternativa a Berlusconi)..

La storiaccia sembrava già rubricata nella sezione squallore immondo dei politici nostrani e la cosa sembrava finita lì. C’era sì un certo malumore tra gli spiriti più nobili nel dover essere costretti a leggere le chiacchiere di Futuro e Libertà relative alla propria natura rivoluzionaria mescolata allo sconcerto nell’assistere agli interventi di Bocchino regolarmente e incessantemente invitato da Luca Telese, Gad Lerner, Florio Floris, Michele Santoro e Bruno Vespa, i quali facevano –e tuttora fanno- a gara nel presentarlo come una specie di sintesi tra Che Guevara e Jean Paul Sartre.
E invece, il gioco è finalmente svelato. Si tratta della solita sceneggiata, con l’aggiunta di tinteggiatura politica, che prepara –è molto probabile- una prossima dichiarazione del Bocchino che spiegherà a Gad Lerner, Luca Telese e Florio Floris, ecc.,ecc, che è vittima di un complotto organizzato da chissà chi ai suoi danni, essendo lui l’erede genetico di una mutazione incrociata tra Vladimir Lenin e il conte Galeazzo Ciano.
Ma veniamo ai fatti che i miei lettori più avidi, e curiosoni di gossip spicciolo, immagino stiano aspettando in trepida attesa.
«Italo Bocchino mi ha minacciata, mi ossessiona, ecco tutti i suoi sms, soprattutto da quando gli ho detto che non lo faccio rientrare nel PDL come lui vorrebbe».
Splendida frase.
Ci spiega non soltanto la natura degli attori coinvolti ma anche alcune curiosità –a noi poveri mortali celate- su come funzionano le alleanze politiche in Italia, quelle che poi finiscono nell’essere decisive per far varare le leggi: decide Sabina Began.

“Prima faceva l’innamorato, e devo essere sincera, anche se è un nano piuttosto brutto, era molto galante, educato, premuroso, ma quando ha cominciato a diventare ossessivo, geloso e aggressivo con il premier, allora no, proprio no. Gli ho detto: giù le mani da Berlusconi. Lui è il mio mito, la mia luce, il mio sciamano. Chi tocca Berlusconi deve vedersela con me. Io sono la tigre e lo difenderò sempre. Bocchino adesso mi minaccia perché si è arrabbiato e mi insegue piagnucolando perché mi sono rifiutata di farlo rientrare nel PDL. Dopo tutto quello che ha detto sul mio Maestro?”.
Devo dirvi subito la mia opinione.
Considerando lo stato di miseria nazionale, a meno che domani non esca da Rizzoli il memoriale della Began con il titolo “La mia vita d’inferno ad Arcore” perché ha preferito incassare un bel gruzzolo subito e poi magari sposarsi un senatore del PD, a me, la Began mi sta simpatica. Ho sempre apprezzato la lealtà e la fedeltà. Preferisco –per mia natura caratteriale- gli irriducibili ai pentiti. Chapeux alla Began.
Lo dico sul serio.
Ci consente oggi, grazie a Vanity Fair (che nel numero dalla prossima settimana in edicola pubblica in esclusiva tutti gli sms con accorta e accurata confessione di Sabina Began) di comprendere finalmente il grande mistero intellettuale dietro Futuro & Libertà, laddove per “Futuro” si dovrebbe intendere le fantasie erotiche sporcaccione dell’italiano medio e per “Libertà” idem, con l’aggiunta di qualche carica aggiuntiva per svariati milioni di euro. Sembra questo il loro progetto politico.
«Ha detto che va dal giudice per denunciarmi per come ho avuto il passaporto. Mi riempie di minacce e a me non piace essere minacciata. Pensa che me l’abbia fatto avere il presidente, il mio permesso di soggiorno.  Faccia pure, sono in regola perché lavoro qui.  Nessuno tocchi il presidente Silvio Berlusconi, su questo non transigo. Lui è un santo, è come uno sciamano, è un uomo spirituale e io gli devo tutto. I miei amici lo trovano simpaticissimo, c’è una grande confidenza tra noi, un’amicizia che dura da sette anni, altrimenti non avrei il suo nome tatuato sul corpo…. Italo mi ha implorato. Tu che sei la regina, mi diceva, parla con Berlusconi, ti prego, fammi rientrare. Penso che fosse disposto a lasciare Fini per tornare con il premier. Poi, però sono uscite le nostre foto ed è diventato un diavolo: “Quello str… di Berlusconi”, urlava. Ho i testimoni, non è stato carino. Ma io ti mangio vivo se parli male del mio presidente. E’ bene che lo sappia. Io sono l’ape regina, lui un mendicante»
Non è una meraviglia il nostro paese?
Se il paese va avanti così, tra un po’ la Minetti si trasformerà in una educanda buona come maestrina delle scuole elementari.
Tutto ciò diventa di attualità oggi (sigh doppio sigh triplo sigh!) perché le conversazioni della Began sono finite dentro le intercettazioni Tarantini-Lavitola-moglie di Tarantini nell’inchiesta di cui sappiamo. Il Tarantini, infatti, si lamentava al telefono –sei mesi fa- con Lavitola “A Sabina ha dato una casa che neanche Onassis e a me un cazzo di niente, giusto qualche briciola per tirare avanti (850 mila euro in due anni, ndr.). Quella troia vive in una reggia mentre io”……e la Began, notificata da amico comune di questa uscita del Tarantini, telefona al Lavitola per protestare e racconta a Vanity Fair. “Vorrei farvi vedere la mia casa, modesta, anche se carina a modo suo, così finalmente c’è la prova che le intercettazioni riportano una realtà distorta. Silvio si è fidato troppo di tipi come Giampi e Valterino; perché lui è buono e ha bisogno d’affetto, stava passando un brutto momento nel 2010 dopo la fine del matrimonio ma non credo si possa criminalizzarlo. Di sicuro non è un bugiardo come Bocchino. Soprattutto non è uno che piagnucola”.
Stendo un velo pietoso sul resto. Penso che tutto ciò sia più che sufficiente per i lettori amanti del gossip carnascialesco politichese italiota.
Un’ultima considerazione che diventa una ansiosa domanda politica lanciata sul web:

Cara Flavia Perina, nuova fiamma del pensiero libertario democratico, caro Fabio Granata, nuovo leader della rivoluzione democratica nazionale intellettualistica e caro Roberto Menia che state sempre lì da Lerner/Telese/Floris/Vespa a raccontarci come e perché voi sareste il “futuro e la libertà” della nuova destra anti-berlusconiana, per non parlare dell’impavido Bocchino, già consorte di una donna divenuta produttore cinematografico e finita sulla lista bianca degli appaltatori Rai: la paginetta sulla quale ci stanno i nomi di chi in campo culturale può lavorare in questo paese…..anche voi volete rientrare tutti nel PDL perché fuori si lavora meno? Tutto qui?
Conclusione dedicata ai podisti esistenziali: che bello stare sulla lista nera!
Siatene orgogliosi.
Tanto, prima o poi –ve lo assicuro, è solo una questione di tempo- la macchina impantanata nel fango con il carburatore rotto finirà per affondare nelle sabbie mobili della loro disgustosa mancanza di pudore etico.
Ma a quel punto, chi è stato accorto, si troverà da tutt’altra parte, e molto molto più lontano.

Sembra la sceneggiatura di un film horror di serie B.

Raglia raglia giovane Itaglia

6 commenti:

  1. Ahhhh finalmente ho capito chi é 'sta Sabina Began, la cui voce da ciuciacazzi il conduttore de 'la Zanzara', certo Cruciani, su Radio24 utilizza tutte le sere per annunciare ai suoi ascoltatori le notizie del TG3 della Berlinguer.

    Minchia sono ormai mesi che mi volevo soddisfare questa curiosità.
    Ora so. Sarò anche più libero?

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  2. @Modigliani
    ..Ma a quel punto, chi è stato accorto, si troverà da tutt’altra parte, e molto molto più lontano...

    Sì su questo punto ho sbagliato di brutto.
    Avrei dovuto lasciare il continente (non solo l'Italia) da tempo, da molto tempo.

    Qui lei Modigliani ha perfettamente ragione.

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  3. anch'io apprezzo di più gli irriducibili dei falsi pentiti che in realtà stanno solo alzando il prezzo (vedi Patrizia D'Addario...)però,sinceramente, ogni volta che parla di politica qualcuna di queste zocc... mi calano le p... per terra comunque,in questo caso, VIVA BEGAN,ABBASSO BOCCHINO.
    Pino.

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  4. da un certo punto di vista tutto questo puo' apparire assurdo pero' da chi vede che la vita e' Una nel suo insieme allora per lui le ragioni della ciucciacazzi valgono quanto quelle di qualsiasi miglior politico.
    dove finisce la politica e comincia la vita delle ciuccacazzi? mi sapete descrivere questo limite? non lo vedo....

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  5. @luigiza....anch'io ho i miei crucci, io avevo lasciato il paese e sono stato all'estero per ben 22 anni, poi la classica sindrome dell'emigrante e la nostalgia per la bella Italia ha preso il sopravvento....a questo punto, visto che qui stiamo, dovremo inventarci qualcosa tutti insieme, sperando di non cadere nell'ennesima trappola del solito "inviato del Signore" che ipnotizzerà gli italiani.

    Abbiamo bisogno di svegliarci, non di passare da un sonno a un altro

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  6. caro Anonimo,di questi tempi hai ragione tu, è difficile anzi impossibile separare la politica dalle zocc...,però quando io parlo di politica,non intendo la politica attuale,se cosi' si può chiamare questa roba che vediamo oggi,ma intendo la politica come decisioni da prendere per il bene di una comunità,diciamo che una prima e rozza distinzione fra politica e vita delle ciucciacazzi come le chiami tu,potrebbe essere proprio che loro pensano solo ai propri cazzi(in tutti i sensi) mentre un vero politico dovrebbe pensare a tutta la comunità.

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