domenica 11 settembre 2011

Riccardo Nencini e Carlo Correr denunciano Lavitola, ma si scontrano contro l'omertà di editori, giornalisti, corte dei conti, parlamento.

di Sergio Di Cori Modigliani

Questo post è dedicato a chi si occupa di informazione in Italia.

Ho ricevuto una lettera accorata da parte del collega Carlo Correr –giornalista del “vero” Avanti, prestigiosa testata socialista italiana- che avevo conosciuto diversi decenni fa quando lavoravo come critico teatrale al corriere della sera e lui lavorava nella segreteria di redazione della rivista di spettacolo “Sipario”, una storica testata italiana che si occupava di cinema e teatro, alla fine degli anni’70, quando esistevano ancora sia il cinema che il teatro italiano.

Oltre alla sua lettera, mi ha allegato un accorato appello di Riccardo Nencini, segretario dell’attuale PSI, da lui inviata a tutti i direttori di testate italiane attualmente attive sul mercato, sia cartaceo, on line, blogger, radio-televisivo.

Per motivi poco chiari, nessuno ha scelto di rendere pubblica la protesta di Nencini.

Sembra che questo Lavitola –e soprattutto le persone che lo sostengono- incuta un tale timore reverenziale, da impedire ai professionisti dell’informazione di dare una notizia in realtà molto semplice e lineare: Valter Lavitola ha “rubato” il nome della testata (non l’ha ereditata o acquistata)…ripeto a scanso di equivoci. “HA RUBATO” una testata e non vi è stata la possibilità di poterlo fermare ottenendo l’applicazione della Legge. Nessun magistrato ha “osato” impugnare le regolari denunce contro di lui. Non solo. Ha ottenuto diversi milioni di euro di sovvenzioni da parte dello stato (già denunciato su questo blog in data 8 settembre) di cui l’ultimo, 2.500.000 euro (due milioni e mezzo di euro) nell’aprile del 2009. Nel bilancio presentato alla fine di quell’anno dalla cooperativa alla quale è stata inviata la cifra, risulta la somma di 48.500 euro. I soldi sono stati regolarmente incassati attraverso bonifico bancario proveniente dalla Banca d’Italia direttamente sul conto corrente della International Press di Valter Lavitola. Ma non esiste nessun riscontro amministrativo né fiscale né stesura nei libri contabili dell’avvenuta riscossione.

Per dirla in breve a chi non si intende di ragioneria commerciale e a chiare lettere:

“La Repubblica Italiana (cioè voi) ha versato nell’aprile del 2009 due milioni e mezzo di euro a un editore denunciato per truffa, appropriazione indebita e uso illegale di nome di testata; costui, all’anagrafe Valter Lavitola, ha incassato i soldi. La cifra è stata dirottata in Brasile e depositata nel conto corrente di una pescheria, di cui l’intestatario è sempre Lavitola. Nessuno, a nessun livello, nè all'interno della Federazione Editori, nè all'interno dell'Ordine dei Giornalisti, nè all'interno della Magistratura, nè all'interno del comitato di controllo che vigila sulle uscite della stato, presso l'apposito ufficio della Corte dei Conti, ha ritenuto opportuno "quantomeno" affrontare la questione”.

La stampa italiana insiste nel non occuparsi nei dettagli della questione, preferendo dilungarsi in approfondimenti sporcaccioni sulle notti baresi, sperando di ottenere -attraverso questo facile diversivo- una collettiva e generale amnesia.

Sorry! Non funziona più.

Ecco qui di seguito la e-mail che ho ricevuto da Carlo Correr e la accorata lettera scritta da Riccardo Nencini che nessun direttore di testata intende rendere pubblica nella sua interezza. E’ stata diffusa dalla Adnkronos e lì è rimasta.

Ecco il testo dell’agenzia di stampa

Buona lettura.

 CASO TARANTINI: NENCINI SCRIVE AI DIRETTORI, RACCONTATE LA VERITA' SU L'AVANTI =

    Roma, 9 set. (Adnkronos) - Una lettera, aperta e indignata, ai
direttori di giornali e tv ''perche' raccontino la verita' sulla
vicenda dell'Avanti''. A scriverla e' Riccardo Nencini, segretario
nazionale del Psi, alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari che
vedono al centro Valter Lavitola.

      ''Paghiamo colpe che non sono di nessuno - scrive Nencini - ma
di un millantatore che ha pensato, mettendo una L ed un apostrofo, di
entrare nel pantheon dei direttori del piu' antico giornale della
sinistra italiana. Assieme a Costa, Nenni, Pertini, Lombardi. Fin
dalla mia elezione a segretario del Psi, nell'estate del 2008, ho
lavorato con impegno per restituire ai socialisti un pezzo importante
della loro identita', riportando in vita sia l'Avanti! (senza
articolo, come e' sempre stato, ed in edizione settimanale) che
Mondoperaio".

      "In questo difficile percorso mi sono imbattuto nel binario
parallelo sul quale Lavitola e i suoi hanno scorrazzato per quasi due
decenni con scaltrezza e con una condotta da pirati abbondantemente
ripagata dal finanziamento pubblico all'editoria. Ne sono esempio gli
oltre due milioni e mezzo di euro ottenuti nel 2009. Continuero' a
lottare in ogni sede - conclude Nencini - e con ogni strumento a mia
disposizione perche' venga resa verita' e giustizia''.


Ecco la e-mail privata che ho ricevuto dal giornalista Carlo Correr
Caro Sergio,
io credo che anche sul nostro Avanti! settimanale puoi trovare la vera storia, anche se riassunta in sommi capi, di quanto avvenuto.
In soldoni (sic!) ti riassumo:
Lavitola ha editato una testata contraffatta (con l'articolo determinativo davanti L') salvo poi nel tempo farlo scomparire così da permettersi di uscire fino a ieri con "Avanti! - quotidiano socialista dal 1896" dove l'unica cosa vera è che si tratta di un quotidiano...
Purtroppo ha goduto di straordnarie disattenzioni (complicità?) a cominciare fin dalla fase di registrazione della testata al Registro della stampa che doveva impedirgli di registrare una testata graficamente identica al 99% con una già presente da un secolo nelle edicole e solo momentaneamente sospesa per le ben note vicissitudini.
Poi ha avuto il sostegno più o meno esplicito di Berlusconi e di consistenti 'pezzi' del vecchio Psi, come confessa lo stesso Bobo Craxi, ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata la fiducia che un ragazzotto appena trentenne ha riscosso in navigati esponenti della politica tanto da proporsi come depositario di una testata che agli occhi dell'opinione puhbblica, sarebbe apparsa come erede di quella storica del Psi.
Il resto è cronaca dei nostri giorni, cronaca nera.
Quanto alle proteste ti giro l'ultima di Nencini. Ma credi che ci ascolti qualcuno? No, fa comodo a troppi mantenere ambiguità e confusione, così al buio tutti i gatti sono bigi.
Fraterni saluti,
uno scoratissimo Carlo Correr.

Buona  domenica a tutti

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