Dire che è una delusione è falso, sarebbe stata una clamorosa e rivoluzionaria sorpresa se fosse accaduto il contrario.
Sconcerto, questo sì, per il fatto che radio e televisioni, in Italia, oggi, 5 settembre 2011, non hanno neppure dato la notizia mentre –a mercati aperti- in tutta Europa i media tedeschi, scandinavi, inglesi, olandesi, sloveni, slovacchi hanno interpretato la notizia “come un dato economico che inevitabilmente spingerà al crollo la borsa di Milano e aumenterà il differenziale tra i bpt tedeschi e quelli italiani” (Suddeutsche Zeitung, Die Welt, Der Spiegel).
Ecco la notizia.
Ieri notte, 4 settembre 2011 alle ore 22.45 gli emendamenti alla manovra economica della maggioranza del governo, rubricati ai numeri 2.0, 2.0.5 e 2.o.17 a firma dei commissari al bilancio Emma Bonino, Perduca, Carloni, Chiaromonte e Poretti (membri del Partito Radicale) relativi “all’abolizione dell’esenzione del Vaticano nel pagamento dell’Ici sulle attività commerciali più redditizie svolte sul territorio nazionale italiano” sono state bocciate.
Hanno votato contro il provvedimento: PDL, Lega Nord, Alleanza per l’Italia, Udc. L’Idv di Antonio Di Pietro si è astenuta (come Ponzio Pilato).
Il PD, partito di opposizione più forte in parlamento ha votato insieme alla maggioranza contro gli emendamenti (“ero stata molto chiara in qualità di presidente del partito: non avremmo mai votato un emendamento che impone una tassazione al Vaticano” benemerita dichiarazione di Rosi Bindi, presidente del PD).
Poiché la votazione è stata fatta ad alzata di mano, all’interno del PD si sono manifestati dei dissensi espressi durante la votazione. Sono stati soltanto tre, ma vale la pena dire i nomi: Agostini, Carloni, Vita.
L’emendamento è stato quindi bocciato in sede di commissione, ma verrà riproposto dai radicali in aula, ovverossia alla sovranità del parlamento, mercoledì 14 settembre in senato.
Dichiarando il proprio voto il senatore Marco Perduca ha ricordato -fornendo prove documentate- che tale provvedimento avrebbe “consentito un entroito immediato per le casse dello Stato di una cifra tra i 700 e gli 800 milioni di euro, tali da andare immediatamente a compensare i tagli alle amministrazioni locali comunali e provinciali e quindi contribuendo, nella valutazione dei mercati, a fornire una immediata prova della volontà politica italiana di combattere con vigore l’evasione fiscale”.
Questa dichiarazione è stata identificata come contraria agli interessi della nazione dal 95% della rappresentanza parlamentare, maggioranza e opposizione in sintonia.
Da ricordare, per chi non lo sapesse, che lo stato estero Città del Vaticano nel solo territorio della Provincia di Roma, risulta proprietario del 26,3% dell’intero patrimonio immobiliare per un valore di mercato pari a 16 miliardi di euro ESENTASSE.
A Roma gli enti religiosi offrono ai turisti 5.432 posti letto per un giro d’affari annuo valutato intorno ai 250 milioni di euro ESENTASSE.
Chiunque volesse documentarsi sulle attività economiche del Vaticano in Italia, sulle cifre reali e sull’impatto negativo per l’economia italana può andare a leggere una bellissima, coraggiosa, e documentata inchiesta pubblicata da il settimanale Il Mondo, a firma Sandro Orlando, in data 18 maggio 2007. Forse in rete la trovate ancora.
Basterebbe un unico dato tra i migliaia a disposizione:
il patrimonio immobiliare del Vaticano è controllato e gestito da due istituti: lo IOR (Istituto Opere Religiose) e la APSA (Amministrazione Patrimoniale Sede Apostolica) attraverso due società immobiliari, la Edile Leonina e la Sirea. Queste due società risultano proprietarie di circa 75.000 immobili nella capitale, di cui, attualmente 11.000 appartamenti sfitti. Tra questi (sorpresa!!) si trovano alcune chicche, ad es.: il Palazzo del Viminale, sede del Ministero degli Interni (proprietà vaticana, affittata alla Repubblica Italiana) la sede della Commissione antimafia (anch'esso affittato alla repubblica Italiana); un palazzo al centro di Roma –datato 1654- per complessivi 6.500 metri quadri del valore immobiliare attuale pari a 80 milioni di euro che ha un rogito nel quale è dichiarato un valore d’acquisto corrispondente a 52.000 Lire. E’ vero, corrisponde alla realtà. E’ la cifra pagata a un aristocratico romano nel 1697 quando il vaticano acquistò l’immobile. Nel proprio bilancio, il Vaticano non ha mai aggiornato il valore. A Roma esistono attualmente 2.123 enti religiosi ESENTASSE che producono un’attività commerciale pari a 354 milioni di euro l’anno di profitti.
Nel solo 2010, la Repubblica Italiana ha dato un contributo al Vaticano pari alla cifra di 1.245.789.000, 97 euro (un miliardo, duecentoquarantacinque milioni e settecento ottantanove mila euro e novantasette centesimi) in cambio di nulla. Nada de nada. Nothing.
Questa cifra è stata conteggiata come “contributo al mantenimento del patrimonio artistico, culturale e istruttivo della Repubblica Italiana”.
Al Vaticano non è stata fatta nessuna richiesta di fornire né prova né documentazione per poter dimostrare che cosa abbia fatto con questa cifra, dove sia andata a finire, chi l’abbia incassata, a quale fine, per quale motivazione, con quale scopo.
Menzione patriottica d’onore ai parlamentari Emma Bonino, Perduca, Carloni, Chiaromonte e Poretti che hanno fortemente chiesto la tassazione di questi beni.
Loro hanno fatto la loro parte.
Cerchiamo di fare noi, la nostra.
Raglia raglia giovane Itaglia.
C'é da stupirsi?
RispondiEliminaSe Israele tiene gli USA per le palle, la stessa cosa si può dire del Vaticano con l'Italia.
Ciò che invece stupisce il sottoscritto é che si continui ad attribuire la colpa del disastro economico che ha colpito l'occidente ai banchieri.
Non che non quelli non siano dei farabutti ma sostenere che ne sono la causa equivale a dire che l'acqua del mare é salata perchè vi sono dentro i pesci.
Affermazione quanto mai stupida.
In quel luogo si trovano i pesci, e tra questi anche gli sqauli, perchè quello é il loro ambiente ideale.
Ma chi ha creato questo ambiente?
Chi col suo raglio ha contribuito a creare quel clima?
Da quale pulpito sono venute le invettive contro i catastrofisti, i profeti di sventura colpevoli di far presente che viviamo in un pianeta con risorse finite?
Chi ha esortato a condividere beni e servizi a cani e porci?
Il problema della loro creazione? Non riguarda certo il sig. Otto Permille e la sua banda di guitti.
Chi ha invitato a distinguere l'errore dall'errante, cioé ha deresponsabilizzato l'individuo aprendo in tal modo la porta ai demoni della finanza e non solo?
E qui mi fermo. Evidentemente le due fiammate del 1945 non sono bastate da lezione.
Beh ed allora di che ci stupiamo.
Speriamo pittosto che si avveri al più presto la profezia del Malachia e che quella nera e criminale putredine sterile da secoli venga finalmente ed una volta per tutte cancellata dalla faccia di questa terra.
C'è solo un piccolo particolare. Nessuno può tenere l'Italia per le palle, perché l'Italia NON LE HA!
RispondiElimina@Anonimo del 05 settembre 2011 11:43
RispondiEliminaVero, però ignori il lato B della questione.
Lato molto ambito da quelli che stazionano oltre Tevere.
Infatti il loro sogno é non solo di sedere un giorno alla destra del padre ma anche e sopratutto sotto il culo del nonno.
l'italia e' fatta dagli italiani che ne sono i diretti responsabili. chi li guida li rappresenta alla perfezione.
RispondiEliminaMi sembra che L'IDV si sia comportata alla "vorrei ma non posso" forse per paura di qualche ritorsione della chiesa che è meglio non inimicarsi,vero Tonino Di Pietro? Degli altri partiti non voglio neanche parlarne ad eccezione dei radicali che ne escono vincitori (SOLO LORO)anche se purtroppo solo morali.Beh,finchè la chiesa spadroneggerà a tal punto da impaurire la politica,come sempre è successo del resto,non potrà mai esserci uno stato davvero democratico.
RispondiEliminaFred
scandaloso, come tutto il resto in Italia
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