giovedì 29 settembre 2011

Il più importante economista greco, Nicholas Economides, ci spiega come e perchè la Grecia è già fallita da tempo. Ma non ce l'hanno detto.

di Sergio Di Cori Modigliani

Ieri 28 settembre, sul giornale Il Fatto Quotidiano, è comparsa una breve intervista con Nicholas Economides, un professore di Economia di nazionalità greca, attivo negli Stati Uniti, che ha studiato a Berkeley, California, dove è stato anche assistente per tre anni di Christina Romer.  Non ha avuto una grande risonanza, perché la Dolcevitola e l’orlo delle mutandine dell’ultima escort alla ribalta, hanno assorbito gran parte dell’attenzione nostrana.
Per essere ancora più precisi, è passata sotto silenzio. Mi dispiace per i due colleghi de Il Fatto che si sono sforzati di intervistarlo facendo appello all’intelligenza dei propri lettori.
Nicholas Economides è una personalità molto particolare. Molto stimato dai suoi colleghi, dopo la laurea a Berkeley ha ottenuto una specializzazione alla London School of Echonomics in “Economia matematica” ottenendo, in seguito, la cattedra di docente presso la prestigiosa Stanford University. Attualmente insegna anche presso la Columbia University a New York dove tiene un corso speciale “sulla necessità della libertà nel web”.
Politicamente è un conservatore moderato molto attivo nel relazionarsi con vari bloggers disseminati nel mondo.
Tra tutti gli economisti è quello più all’avanguardia nell’uso di modalità relazionali avanzate nel mondo, grazie alla sua incredibile capacità di connettersi in maniera multimediale.con migliaia di persone al mondo. E’ il pioniere attuale di una nuova moda –speriamo che attecchisca- tale per cui, i più responsabili tra gli economisti, intellettuali, studiosi specifici in diversi settori, si sottraggono alla seduzione di circoli chiusi, caste di privilegiati, dibattiti tra coloro che contano, tenendo fuori le notizie “utili e fondamentali” per noi tutti.
Da una settimana ha aperto un filo diretto con gli europei. Chiunque voglia contattarlo lo può fare e parlare con lui e/o con i suoi assistenti.
Lo potete fare per posta atomica, per posta elettronica, o per telefono.
Ecco l’indirizzo.

Nicholas Economides
Professor of Economics
Stern School of Business
New York University
44 W 4th St.
New York, NY 10012-1126
Tel.: 001 -212- 998-0864
Il suo sito su “Website economy” è stato considerato sia dal Financial Times che dall’Economist “tra i primi quattro siti al mondo in materia economica sui 10 mila che abbiamo vivisezionato”.
Economides è importante per diversi motivi, non soltanto per la sua competenza. Al di là del merito, la sua posizione è tenuta in gran considerazione perché rappresenta, oggi, “la nuova faccia degli economisti responsabili”, ovverossia degli studiosi estremamente competenti che (a differenza dei Chicago boys di Milton Friedman) si sottraggono all’identificazione con un determinato schieramento politico e posizione ideologica;  stanno facendo di tutto per formare un network internazionale di economisti di primissimo livello che abbia una particolarità nuova e per tutti noi fondamentale: presentano e offrono al pubblico mondiale interpretazioni e opinioni e analisi economiche sulle quali, i firmatari, sono tutti d’accordo al 100%. E “per tutti” si intendono, liberisti insieme a post keynesiani, marxisti insieme a riformisti, conservatori e progressisti.

Economides rappresenta l’avanguardia del gruppo “né guelfi né ghibellini” e ha rinunciato a fondare una propria scuola economica, come inevitabilmente finiscono per fare tutti i suoi colleghi finendo per creare (nella migliore delle ipotesi) un ghetto sublime e dorato dal quale attaccano gli altri studiosi e colleghi che la pensano diversamente.
Tutto ciò per spiegare che tipo sia questo pensatore e studioso.

La BCE lo ha bandito.
Si potrebbe dire, con esattezza, clamorosamente censurato, a tal punto da avergli annullato un contratto di consulenza e fatto di tutto per impedire che la sua opinione venga diffusa.
Perché è un greco.
E in quanto greco, la sa lunga sulla Grecia. E in quanto economista che la sa lunga, va in giro a dire (d’accordo con i più importanti economisti al mondo) come stanno le cose, senza proporre astrusi programmi, evitando qualsiasi propaganda di tipo politico, sottraendosi a qualsivoglia tentazione ideologica e/o di schieramento.
Chi mi segue sa come la penso sull’informazione oggi, e su come i liberi spiriti non faziosi dovrebbero organizzarsi per avere accesso alle notizie “vere”, connettersi e diffondere, dopo aver verificato le fonti, dei punti fermi da poter essere considerati “oggettivi” da tutti. Ma proprio da tutti.
Altrimenti non se ne esce.
L’oligarchia tecnocratica è trasversale, ha seguaci e dipendenti asserviti dovunque e comunque. Pur presentandosi, molto spesso, come antagonisti, ci riempiono di notizie inutili, preconfezionate chissà dove, che non ci permettono di comprendere e capire.
Nicholas Economides, su uno dei più importanti quotidiani greci,  Kathimerini, in data 18 agosto 2011 e poi, in seguito, 2 settembre e 12 settembre 2011 ha spiegato (non lo ha ripreso nessun media occidentale, se non dei bloggers indipendenti) come stanno davvero le cose. E noi bloggers abbiamo cominciato a far circolare la notizia.
Sembra che ormai i suoi articoli vengano letti da circa 10 milioni di persone in occidente.
Consiglio a tutti gli interessati di seguire le sue argomentazioni. Non è da solo. Rappresenta e sintetizza l’intera platea degli economisti e studiosi, fino alla soglia dei tecnocrati asserviti che diffondono le notizie.
La sua argomentazione e notizia fondamentale è la seguente. “La Grecia è già andata in default, ma non è stata data la notizia”. E spiega il perché, il come, il quando.
Soprattutto: il quanto.
Spiega anche, sul suo blog, come “le richieste fatte dalla BCE sono irrealistiche, quindi, dal punto di vista economico irrilevanti. I firmatari delle richieste presentate al governo ellenico sono consapevoli che dal punto di vista statistico-matematico esistono soltanto 4 possibilità su 100 che si verifichino risposte virtuose” e poi, più interessante per noi “una situazione simile, anche se in tutt’altra palestra, ben più ricca e complessa, sta avvenendo per ciò che riguarda l’Italia, le cui manovre economiche la BCE è perfettamente e pienamente al corrente quanto siano inutili, dannose, perniciose, e non produrranno nessun risultato utile per gli italiani. Di conseguenza, per l’Europa”.
Economides spiega “la matematica impossibilità del governo ellenico di poter MAI ripagare NEPPURE gli interessi aggiunti di un successivo prestito, anche se vendessero tutto il patrimonio pubblico domani mattina. La Grecia sta vivendo in una situazione di bancarotta già verificatasi, mentre sui mercati mondiali si lancia una speculazione al rialzo pensando che con questo giochetto si riuscirà ad otturare la falla, sostenendo che tutto ciò nasce per poter evitare il default della Grecia mentre sanno benissimo che il default si è già verificato senza averlo notificato ufficialmente; in tal modo si vendono tra banche private europee pezzi di carta straccia che non hanno alcun controvalore economico: sono semplici giri di fatture il cui obiettivo consiste nel garantirsi un guadagno in percentuale”.
Leggere le sue opinioni è quindi molto utile, non soltanto per chi opera in borsa.
Serve a capire e comprendere la realtà dell’attuale situazione economica.

Trovate i suoi scritti in rete, scritti in greco ed inglese.

Buona lettura.


1 commento:

  1. Pur presentandosi, molto spesso, come antagonisti, ci riempiono di notizie inutili, preconfezionate chissà dove, che non ci permettono di comprendere e capire.

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