di Sergio Di Cori Modigliani
"Dovremmo ringraziare la Grecia. È l’Occidente che ha un debito nei suoi confronti. La filosofia, la democrazia, la tragedia. Si dimentica sempre il legame tra tragedia e democrazia…Tutto il mondo deve dei soldi alla Grecia oggi. Potrebbe domandare mille miliardi di diritti d’autore al mondo contemporaneo e sarebbe logico che le venissero dati".
Jean Luc Godard. Parigi 10 febbraio 2012
C’è qualcosa di tragicamente agghiacciante nel totale silenzio stampa da parte di personalità di governo e soprattutto importanti membri dei partiti storici della sinistra, rispetto alla tragedia greca che si sta consumando nel Mar Mediterraneo. E’ proprio il caso di cominciare a smascherare i dispositivi della perdurante costruzione di falso ideologico e ritornare dal Paradosso alla Consequenzialità Razionale, dal Surrealismo pubblicitario alla Realtà, e dalla Metafora sottesa alla Definizione del Senso.
E’ una tragedia greca.
Perché è una tragedia e lo sanno anche i bambini. E perché avviene in Grecia.
La “tragedia greca” si può trasformare da tragedia locale momentanea di una singola e specifica etnìa a Grande Metafora Europea, da Bucarest a Lisbona, passando per Roma e Madrid. La responsabilità politica, in toto, di investire ogni possibile goccia di intelligenza, energia e capacità di mediazione, per impedire che l’attuale “tragedia greca” si allarghi da realtà singola a metafora collettiva e allo stesso tempo per dare un immediato contributo reale “forte molto forte” alla Grecia, in modo tale da alleviare immediatamente il loro peso insostenibile e fare un salto repentino, almeno da tragedia a dramma, passando quindi da incubo a disagio, da disperazione a difficoltà, da perentorie scadenze a democratiche dilazioni, ebbene, tutto ciò, in questo momento, sta nelle mani degli esponenti della cosiddetta sinistra democratica europea.
E prima di tutto della sinistra italiana.
Da noi tacciono. Non parla neppure Nichi Vendola.
E’ la segreteria del PD che in questo momento ha il dovere di pretendere ed esigere da Mario Monti un’immediata e chiara presa di posizione dinanzi all’ultima azione di vero e autentico strozzinaggio da parte della BCE e della Germania nei confronti di un paese sull’orlo del fallimento. Tutti gongolano nel riempirsi la bocca con retoriche d’accatto sottolineando il fatto che finalmente “contiamo di nuovo in Europa”.
Bene. Prendiamolo per buono. Facciamo finta che sia vero.
Vogliamo toccarlo con mano. Il potere, nel suo esercizio comporta òneri ed onori.
Alla sinistra spetta l’ònere di assumersi la responsabilità di spingere Mario Monti a dimostrare che davvero contiamo come nazione e non soltanto come i soliti pezzenti, straccioni piccolo-borghesi che girano per il mondo con smanie narcisistiche svendendo la nazione e “fingendo” di essere ricchi, sempre a caccia di far bella figura con i parenti ricchi. Essere gente che conta vuol dire essere in grado di essere autorevoli. Vuol dire avere la possibilità di fare la voce grossa. Non vuol dire andare a fare i gagà bocconiani nei luoghi cult di Manhattan per ipnotizzare l’immaginario collettivo del paese. Ne abbiamo abbastanza di ipnotizzatori accattoni.
E’ l’ultima occasione da non perdere per dimostrare di essere “politicamente vivi”.
Pretendere ed esigere l’immediata presa d’atto che il continente europeo si trova dinanzi a una tragedia sociale collettiva che deve e può essere fermata, varando immediatamente una correzione dei dispositivi economici: dichiarazione d’intenti lunedì mattina di approvazione per l’atto di fondazione di eurobond, e immediata messa a disposizione dei fondi speciali finanziari della Bce NON per sostenere le banche bensì per rilanciare un piano di investimenti produttivi dando credito alle imprese nazionali che creano lavoro, prima di tutti la Grecia. Che alla fine della giornata di lunedì, Papademos firmi o non firmi è irrilevante.
L’intera sinistra democratica europea –e l’Italia con maggiori responsabilità delle altre- si assumerà le responsabilità storiche di essersi schierata dalla parte delle forze retrive e reazionarie e quindi finirà per situazionarsi al di fuori di una logica politica che appartiene alla tradizione della sinistra democratica. Non si tratta né di buonismo né di solidarietà gratuita e tantomeno di carità. Si tratta di intelligenza storica sociale perchè “LA GRECIA E’ UN BALLON D’ESSAI”.
Se passa la tragedia greca, non soltanto tutti noi avremo sulla coscienza l’inglorioso fallimento di una nazione che ci ha dato i natali e l’origine della grande civiltà europea che fu, ma dimostreremo all’oligarchia planetaria che hanno la opportunità di silenziare, avvilire, disossare e soprattutto espoliare (il loro unico fine dichiarato) qualunque nazione nella fascia mediterranea. Dopo la Grecia, toccherà immediatamente al Portogallo, poi alla Spagna, infine all’Italia e poi a tutte le nazioni adriatiche e dei balcani. Non fatevi illusioni e non fatevi incantare: non ci sarà manovra correttiva in grado di salvarci.
Quando nel 1936 gli intellettuali più vivi e attenti lanciarono il grido d’allarme in Europa “No pasaràn: morire a Madrid” spiegando che o si salvavano gli spagnoli dall’attacco del generale Francisco Franco oppure si sarebbe scatenata l’ira diddio in tutta l’Europa con l’affondamento del continente, stavano dicendo una verità sacrosanta che i fatti della Storia hanno poi confermato. Era il ballon d’essai di quell’epoca. Che provocò, di lì a breve, lo scoppio della seconda guerra mondiale che generò 40 milioni di morti in pochi anni disseminando morte, sofferenza e distruzione da Lisbona a Mosca, da Stoccolma a Palermo.
Se la sinistra italiana, domattina, quando Mario Monti sarà di nuovo a Roma disponibile a incontrarli, non userà tutta la propria forza di contrattazione a costo di minacciare il governo di togliergli l’appoggio, in cambio di una “richiesta legittima e immediata di un cambio di rotta nelle decisioni di politica economica della BCE”, ebbene, la sinistra democratica italiana avrà perso qualunque diritto di rappresentanza.
Avrà firmato e sancito il suicidio dell’Europa. Non solo.
Sarà soprattutto responsabile di aver consegnato la totale e definitiva leadership europea della gestione del disagio, dell’indignazione, del dissenso e della protesta, nelle mani dell’estrema destra sociale che avrà quindi –a quel punto con piena legittimità politica- il diritto di vantare una propria nobile autenticità di unica forza politica d’opposizione alla tragedia mediterranea voluta dall’oligarchia planetaria..
Tutta la stampa italiana, oggi, esalta il successo di Monti attribuendogli aggettivi enfatici ormai al limite di “meno male che Monti c’è” (mi induce a tristi memorie recenti). Non è vero niente.
The Guardian a Londra, Washington Post in Usa, El pais a Madrid, Spiegel in Germania, Les Echos in Francia, La naciòn a Buenos Aires, ci presentano un quadro molto diverso e parlano soltanto e soprattutto della Grecia, sottolineando due dichiarazioni di Monti, diffuse sabato 11 febbraio 2012 alle ore 4 del mattino ora italiana (le 22 a New York) dal canale finanziario CNBC (il più seguito in Usa) che definire preoccupanti per il suo equilibrio raziocinante è dir poco. La prima è stata “la crisi dell’Eurozona è quasi superata, il peggio è ormai alle spalle” (ma dove vive quest’uomo?) alla quale è seguita “La Grecia non andrà in default, si tratta soltanto di un dispositivo momentaneo che va carato, sul quale una stampa poco attenta sta montando un caso che non esiste” (???). Alla giornalista esterrefatta (considerata in Usa una delle più accreditate e attendibili firme del giornalismo finanziario-economico statunitense) Maria Bartiromo, la quale ha chiesto a Monti se l’Italia fosse pronta a reggere l’urto della imminente tragedia greca e si stesse preparando eventualmente a uscire dall’euro, il nostro primo ministro ha risposto: “Lei signorina corre troppo e parlando come sta facendo lei influenza i mercati. L’idea è pura fantascienza” e ha chiuso l’intervista andandosene via.
Essere accusati davanti a decine e decine di milioni di telespettatori di star violando la prima e basica legge del giornalismo cercando di influenzare gli investitori è stato considerato in Usa (tutti i colleghi solidali con lei) un insulto alla democrazia e alla libertà di stampa che ha finito per trasformare il personaggio dell’elegante bocconiano che parla un ottimo inglese nell’immagine di un vero e proprio dèspota tecnocrate, un “odiatore della libertà d’espressione” (così l’ha definito il prof. Noam Chomsky).
Agli americani non è andata giù.
Neanche a me va giù il totale silenzio complice della sinistra democratica italiana.
Lo trovo semplicemente rivoltante.
E' molto semplice salvare la Grecia.
RispondiEliminaMa per fare questo devono garantire condizioni sociali di giustizia e solidarietà. Ripulire gli stati delle loro clientele e della loro corruzione. Cioè, suicidarsi.
Alla fine degli anni 70 ho chiesto a uno di questi che lei invoca.
"Ma quanto credete di durare cosi, due o tre anni."
"Due o tre anni? Magari!" mi ha risposto.
Bastano le affermazioni di Napolitano a Helsinki, per capire com'è strutturata la spina dorsale della sinistra:
RispondiElimina"...In relazione agli scontri di piazza Syntagma contro le misure di austerity del governo, Napolitano si è detto “impressionato e preoccupato da questa forte manifestazione di malessere sociale in Grecia”, ma ha specificato che “la situazione dell’Italia è differente”. Infatti, a differenza di quanto è accaduto ad Atene, “abbiamo accolto le domande che sono giunte dalle istituzioni europee e dai Consigli europei”, ha spiegato, sottolineando “l’esplicita espressione di apprezzamento e fiducia per quello che l’Italia sta facendo”, in particolare da parte del presidente tedesco Christian Wulff"
Il maggiordomo deferente che coordina uno stuolo di servi in attesa della mancia per aver ben servito il potente ben sapendo che il suo posto è in cucina.
Aspettarsi rigurgiti di dignità o sensibilità per la sorte umana dei greci da questa gente, è coltivare un'ostinata illusione.
Non ne hanno, non ne hanno mai avuta.
Magnifico pezzo, efficace e assolutamente pertinente l'uso dei dispregiativi.
RispondiEliminaDestra sociale unica forza politica d’opposizione? Mi pare sia così da parecchio tempo.
Tutto sta a dosare bene la medicina, a volte è la più amara che può aiutare a guarire...
Caro Sergio,
RispondiEliminaLe tue analisi sono in assoluto le cose mmigliori che stiamo leggendo. Condivido in pieno le tue ipotesi sul ruolo delle destre sociali in Europa in questa congiuntura politica.
Ti abbraccio forte,
Francesco Maria Toscano
www.ilmoralista.it
La sinistra italiana purtroppo è da tempo che ha rinunciato ai suoi ideali per trasformarsi anche in un comitato d'affari. Sperare quindi in uno scatto di dignità mi sembra illusorio perché Monti fa comodo a tanti. I nostri partiti sembrano dei commensali che stanno a discutere per come sedersi a tavola, nonostante la puzza dell'incendio che sta divampando in Grecia.
RispondiEliminaIl fatto è che l'Europa politica non esiste e che la Banca Europea di fatto è una banca privata che risponde solo ai suoi azionisti di riferimento, non certo ai popoli. E il loro scopo è salvare i loro bilanci; nonostante i 26 trilioni di dollari prestati dalla Federal Reserve alle principali banche, senza l'autorizzazione del Congresso, temono l'effetto valanga: i 600 trilioni di dollari in derivati e titoli a rischio rappresentano il vero problema. Ecco perché non c'è liquidità.
Stando così le cose dubito che le destre sociali e le sinistre possano cambiarle. Anche perché c'è in atto una guerra sotterranea di cui sappiamo ben poco, c'è una guerra fra bande internazionali e lo scoop del Fatto sul rischio di attentato al papa non è che uno degli aspetti, incomprensibile per chi non conosca l'intero quadro.
Sergio ci aiuta a riflettere con i suoi input e le sue investigazioni e quindi potremo saperne di più se avremo occhi per vedere ed orecchie per ascoltare.
Mamma mia che spettacolo deprimente e ripugnante constatare che la sinistra è stata scavalcata "a sinistra" dalle destre estreme sociali,non ho parole,sono esterrefatto,deluso e,permettetemi, SCHIFATO.
RispondiEliminaFred
Nino
RispondiEliminaIl presunto attentato del Papa è uno scoop a metà
Questa voce girava gia da un paio di mesi su certi siti alternativi giapponesi.
Sergio sai qualcosa riguardo questa famosa Dragon Family ?
RispondiEliminaMorghi
Provo a rispondere io. Chi conosce bene la materia è Benjamin Fulford, per essersene occupato quando seguiva l'Asia per conto della rivista Forbes. Credo che sia ancora in contatto con alcuni esponenti di questa fantomatica organizzazione asiatica. Il suo sito è: www.benjaminfulford.net.
EliminaDa quanto ho potuto capire si tratta di un gruppo, White Dragon Society, che si oppone ai paesi del G5 (Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania, Francia) che sono considerati responsabili della crisi globale. Si parla di tirannia finanziaria e si condannano le speculazioni che hanno portato le grandi famiglie dei cosiddetti Illuminati (Morgan, Lazard, Rotschield, Rockfeller, Israeli Moses di Roma,la corona inglese...),con l'alleanza di Vaticano,Mafia,Yakuza,Cia..., ad impadronirsi di un'enorme ricchezza, danneggiando così il 99 per cento della popolazione mondiale. Si parla di cifre come quinquilioni di dollari che, secondo la Dragon Family, dovrebbero ritornare a tutti noi.Fra l'altro vengono imputate all'Occidente la sparizione di 2 milioni di tonnellate di oro e manovre finanziarie che con questo sistema finanziario favoriscono il denaro elettronico e il fallimento di Stati come Argentina, Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia...a causa di politiche economiche tipo quella di Draghi e Monti e della CEE. Si parla di trilioni di banconote Usa del 1934 dati alla Cina, in cambio dell'oro, e che sarebbero sparite in modo fraudolento: da qui azioni legali che coinvolgerebbero molte personalità del mondo politico e finanziario fra cui Berlusconi, Draghi, Monti, Sarkozy, Bank-Ki-Moon,UBS,Soros,il Ceo di Goldman,di Deutsche Bank,la BIS, Barroso... L'azione legale è stata presentata presso la Procura distrettuale di New York il 23.11.2011 e l'ultima diffida è del 05.01.2012.
Capisco che tutto questo può sembrare la trama di un romanzo di Wilbur Smith, ma tant'è ed esiste una copiosa documentazione, corredata di foto dei lingotti e delle banconote, che può trovarsi qui:
www.divinecosmos.com/start-here/davids-blog/1026-financial-tyranny-final e seguenti 8, 9, 10.
Ora che la Dragon Family faccia questo per filantropia o per altri interessi non lo so, anche perché a pensar male spesso si indovina (secondo Andreotti). Anche perché avrebbero coinvolto in questa loro attività per cambiare l'attuale sistema monetario paesi come Russia, India, Brasile, Venezuela,Iran e altri per un totale di 138, tutti schierati contro i magnifici 5, o l'impero del male. E francamente non ce lo vedo Putin interessato al benessere del popolo russo o alla democrazia, così come il presidente iraniano. E questo, ovviamente mi lascia perplesso, anche se sono portato a considerare che in tutta questa storia ci debba essere qualcosa di vero, o meglio di tangibile come il solito danaro. Di sicuro questi fatti sono testimonianze di una guerra in atto, dove al posto dei missili si sparano derivati, obbligazioni, default swaps, servendosi di computer ultrapotenti per fabbricare denaro inesistente in cambio delle nostre case, di aziende, terreni, ricchezze di ogni genere, e della nostra stessa vita.
E forse non è un caso che per il calendario cinese questo sia l'anno del dragone d'acqua. O no?
Questo è quanto ho potuto capire e ve lo presento col beneficio d'inventario, comprendendo le vostre legittime perplessità. Staremo a vedere, se è solo la trama di un ipotetico romanzo o un altro boccone amaro da mandare giù.
Ieri sera prima di aprire la pagina di questo blog, stavo leggendo su un giornale greco on-line l'elenco delle richieste che la Grecia deve accettare per ottenere il nuovo finanziamento. Questo elenco, mescolato con le foto dei disordini di piazza e con la rarità delle dichiarazioni di esponenti di sinistra non solo italiana a proposito della situazione greca (dichiarazioni che forse i media tengono sotto tono), ha fatto materializzare nella mia mente le immagini della guerra civile spagnola. Immagini che mi sono state tramandate oralmente da catalani nati DOPO la guerra.
RispondiEliminaIn seguito, ho aperto questa pagina e ho iniziato a leggere l'articolo rapidamente, senza fare caso alla foto di apertura. A metà lettura, quando anche Lei cita il '36 spagnolo, ho avvertito un senso di malessere e di profonda impotenza.
Aggiungo che da circa 9-10 mesi ho la sensazione che all'interno di forze di sinistra italiane sia in atto una specie di 'selezione artificiale' per portare a qualsiasi livello decisionale, a partire dal più basso, persone di comprovatissima provenienza da un preciso percorso personale e collettivo. Mi chiedo se questa lenta e silenziosa uniformazione sia volta a ottenere la più larga base decisionale possibile, base che sia sicura e molto compatta. Penso che a tale base saranno proposte decisioni amarissime da approvare in modo molto compatto.
Ciao sergio
RispondiEliminapuoi scrivere qualcosa su questa storia del papa?
ciao
b.
mi dispiace, ma non ne so nulla...sono solo curioso quanto te
EliminaPer tutti gli amici Greci che seguono Modigliani:
RispondiEliminahttp://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=328
leggetelo per favore,anche se credo che molti di voi già siano a conoscenza di quegli argomenti.Jack
Per capire la tragedia greca e la nostra futura basta dividere il debito con gli abitanti e poi chiedersi chi ha avuto e chi deve pagare.
RispondiEliminaOggi ancora sul Corriere
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L'OSSERVATORIO
Giovani-lavoro, sogno è il posto fisso
Per averlo l'84% è disposto a guadagnare meno.
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E fare parte di una clientela, consapevole o inconsapevole.
E' questa base che ha permesso a questi signori il piu' grande esproprio della storia.
E non e' che chiedano il minimo redditto garantito, uguali pensioni
per tutti, liberta' di crearsi una libera e indipendente occupazione
e liberta' da questi ceffi.
Non sentono nella Marcegaglia, nella Camuso l'odio per questa soluzione.
Paragonare la Spagna della Guerra Civile a noi?
Una tragedia a una comica.
No non commedia. Comica con "voglio una vita spericolata" in sottofondo.
Bravo... bravissimo per avercelo spiegato così bene!!! Che tristezza per Europa e per la Grecia.
RispondiEliminaIl paradosso di Atene
RispondiEliminae le due sedie dell'Europa
di EUGENIO SCALFARI
Vuoi offrire un commento sull'editoriale di Scalfari nei prossimi giorni? Grazie.
Prima di ogni altro discorso bisogna fare una premessa.
RispondiEliminaBisogna parlare della classe dirigente di un paese.
Se ti trovi in ospedale e un infermiere ha fatto uno sbaglio e dopo un po' arriva un dottore che in estrema confidenza ti dice: " siamo disperati, non sappiamo come fare con questi infermieri."
Se ti sei fatto due anni di militare a 5000 lire al mese e trovando
un vecchio generale, parente di qualcuno della tua famiglia e gli chiedi.
"Ma voi disprezzate la truppa?" e ti senti rispondere con un astio brutale -"Si!"
Allora ti devi chiedere, ti devi domandare.
Una classe dirigente ha dei privilegi e dei doveri.
E uno dei suoi doveri e' organizzare, e' dare una logistica, e' svolgere il compito di amministrare.
Chi doveva preparare l'infermiere? Chi doveva addestrare il soldato?
Noi abbiamo un paese che non funziona piu', non sappiamo nemmeno se un piccolo pacco arrivera' a destinazione. Solo la conferma del destinatario ci solleva dal dubbio.
Con questo paese siamo entrati nell"Euro. Pagando. Non un signore che avesse avuto la dignita' e l'onesta' di dire "Scusate, non siamo preparati." Prima dobbiamo fare tutte le riforme strutturali necessarie"
E che sono queste famose riforme strutturali?
Hanno riempito righe fumose di articoli con queste due paroline, ma se chiedi cosa sono nessuno te lo spiega.
O forse qualcuno pensa che sia la legge elettorale o due piccole modifiche alla Costituzione, meno legislativo piu' esecutivo o viceversa.
Questo stato, non e' diventato il luogo dove i partiti si spartiscono i soldi pubblici, lo e' sempre stato. Non e' mai stato "una cosa seria". E' lo stato del principe che si e' moltiplicato.
Il principe ricordo si e' dovuto sposare una albanese perche' le case
regnanti in Europa non lo volevano neanche come genero. Ma lui insisteva. Andava alla guerra di Crimea, alla I, alla II, a quella del
ku ku o ka ka. Ci teneva, poverino a fare bella figura. Poi tutti
i suoi sogni svanivano quando arrivavano le bombe vere e non i suoi
sogni. E quando arrivavano le critiche lui rispondeva "Non sappiamo come fare con questo popolo" come se i garibaldini, quelli della Folgore fossero un'altro popolo. Addestrati da altri, questo se lo scordava.
L'articolo di Scalfari potrebbe intitolarsi "Consigli ai nostri politici persi nel bosco dei loro interessi" con tra parentesi "Guardate che la situazione e' seria"
Ma e' esattamente quello, consigli ed l'unica cosa che mi aspettavo da questo grande intellettuale italiano, da uno che risponde a un comico genovese qualcosa cosi', "va bene criticare ma lo stato no, lo stato e' una cosa seria"
Di quale stato stia parlando lo sa solo lui.
L'unica cosa che puo' salvare l'Europa e allo stesso tempo noi e' una amministrazione comune europea, con scuole per dirigenti, sperimentazioni regionali ecc.
A costo di una enorme disoccupazione, perche' fanno ridere 15000 licenziamenti in Grecia o in Italia. Qui si parla di milioni che vivono alle spalle dello "stato" con salariati che ormai pagano tra dirette e indirette il 75% di tasse e a cui si chiedono ulteriori sacrifici.
Minimo redditto garantito, ristrutturazione del apparato pubblico e camminare.
Questi signori persi nel bosco con i loro consiglieri?
Ma chi se ne frega.
http://tv.liberoquotidiano.it/video/103198/Monti___Euro_funziona__guardate_la_Grecia_.html
RispondiEliminase avete dei dubbi sul fatto che Monti voglia fare in Italia quello che Papdemos ha fatto in Grecia guardatelo con attenzione