martedì 28 febbraio 2012

L'informazione negata. La grande lezione della Germania. Mentre da noi......

di Sergio Di Cori Modigliani

“Le leggi ci sono, basta applicarle”.
Così, vent’anni fa, nella sua ultima intervista, il compianto giudice Paolo Borsellino ricordava quanto fosse falso e fumoso il dibattito relativo alla presupposta necessità italiana di dover cambiare le regole (ancora ne stanno parlando).
In un paese come il nostro, la classe politica preferisce consociarsi con la criminalità finendo per farci affari insieme piuttosto che pretendere ed esigere l’affermazione dello Stato di Diritto facendo applicare le norme di cui dispone.
E’ l’esercizio della Legge che contraddistingue le nazioni civili da quelle che non lo sono.
L’informazione funziona nello stesso identico modo.
Ieri sera, tutti i quotidiani on line d’Europa riportavano una notizia –da noi proposta dall’Ansa con tre righe secche- sulla quale nessuno ha “osato” stilare un commento. Se non Monsieur Hollande, candidato socialista alle presidenziali francesi, il quale ha giustamente approfittato dell’occasione per aprire un furioso dibattito notturno oltr’alpe.
Questa mattina, invece, i quotidiani cartacei più importanti italiani riportano “la notizia” dandola per scontata, senza neppure un commento.
E’ la maniera subdola di introdurre surrettiziamente dei concetti, in modo tale da spingere i cittadini ad assorbirli pensando che siano “norma”.
Ecco la notizia oggi, martedì 28 febbraio su Il Sole24ore on line, alle ore 10.10: “Borse in rialzo dopo l'ok tedesco al salvataggio della Grecia”.
Segue poi un articolo in cui si parla dei soliti economicismi tecnici con i quali ci bombardano ogni giorno. Più sotto compare la seguente notizia: A riportare l'ottimismo sui mercato il voto del Parlamento tedesco che ieri ha dato l'ok (seppur a fatica) al secondo piano di salvataggio per la Grecia, pur declassata a "default selettivo".
L’aspetto interessante (sottaciuto in Italia) consiste nel seguente punto:
“Come mai il Bundestag si riunisce in seduta plenaria e vota una mozione che –in teoria- non dovrebbe essere votata perché nasce da una decisione della BCE?”.
Ancora meglio. “Come mai il Bundestag vota per l’approvazione o la bocciatura del piano di aiuti alla Grecia che è stato presentato in tutto il mondo come “una necessità europea” sancita e stabilita dal Consiglio d’Europa che a noi viene spacciata come necessaria senza alcun bisogno di discussione?”.
Terzo commento: “Il Bundestag ha approvato con una maggioranza minima a condizione che venisse specificato che la Grecia va declassata a “default selettivo”. Tradotto in termini netti e chiari, vuol dire che i tedeschi “ufficialmente” hanno riconosciuto e sancito il fallimento della Grecia come già avvenuto.
Nessuno ha commentato in Italia.
Veniamo all’informazione negata.
Ciò che nessuno spiega in Italia né in Europa (lo fa Hollande in Francia) consiste nel fatto che esistono dei protocolli d’intesa tra tutte le nazioni d’Europa tali per cui qualsivoglia decisione, manovra, decreto, legge, che l’Europa propone, pretende, esige, impone, consiglia, ordina -a ogni singolo Stato- deve prima “essere discusso e ratificato dal rispettivo parlamento di quella specifica nazione”.
I tedeschi hanno applicato la Legge.
I francesi no.
Gli italiani neppure.
Come mai gli aiuti alla Grecia (e quindi la modalità di esecuzione del piano finanziario) è stato discusso soltanto nel parlamento della Germania?
Questa “dimenticanza” è gravissima. E’ un’amnesia che sega le gambe a qualunque rinascita democratica.
E bisogna aggiungere, per essere onesti e rigorosi, che la Germania è innocente, nel senso che nessuno potrà mai imputare loro di non essere democratici e di non essere rispettosi della legge. Frau Merkel si è presentata in parlamento e ha detto (rispettando tutti i protocolli europei) ai suoi deputati: cari colleghi, ecco la situazione reale della Grecia, ecco che cosa ha deciso il Consiglio d’Europa e la Bce…ci piace o non ci piace? Lo approviamo o non lo approviamo? Salviamo la Grecia o non la salviamo?.
Non solo questo. La Germania sta dimostrando che le leggi esistono, e loro le applicano.
Grazie dell’informazione.
Se le altre nazioni non lo fanno, la responsabilità non è dei tedeschi, bensì dei governanti di quelle nazioni che hanno scelto di non portare la questione in parlamento creando una situazione tale per cui psicologicamente l’intera Europa si presenta come una colonia tedesca essendo il Bundestag l’unico luogo dove si discute su ogni singola Legge che poi se ratificata viene imposta al resto del continente.
La responsabilità non è dei tedeschi. La responsabilità è individuale.
E’ dei singoli Stati che hanno rinunciato alla propria prerogativa.
In Francia, Hollande, questa mattina ha spiegato alla radio che –nel caso venisse eletto- ogni singola parola detta, scritta, proclamata a Bruxelles, verrà riproposta in parlamento, discussa, analizzata e votata, in diretta televisiva.
Ha accusato Sarkozy e Monti di aver rinunciato a far funzionare il loro parlamento.
La lezione, ancora una volta viene dalla Germania.
Grazie Merkel.
E questa volta è detto senza ironia.
Letteralmente.
Se la Legge c’è ma non viene applicata, la responsabilità è di chi non la applica, o non la vuole applicare, o non vuole che si sappia che tale Legge esiste.
I tedeschi ci hanno ricordato ieri che la Bce non è sovrana assoluta come vuole far credere. Ogni sua decisione può (se uno Stato vuole) essere prima ratificata dal rispettivo parlamento.


Perché in Italia, questo non è accaduto?


6 commenti:

  1. ....O FORSE PERCHE' E' LA GERMANIA CHE CONTROLLA E COMANDA NELLA BCE????

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    1. Basta dire NO....tutto qui. Questo è il punto. Basterebbe che ogni governo dell'unione europea dicesse: "discuteremo la questione nel nostro parlamento e poi prenderemo una decisione"; inevitabilmente la Germania prenderebbe atto e abbasserebbe la testa. Se tutti ci inchiniamo non possiamo poi lamentarci se poi qualcuno ci mette i piedi in testa

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    2. quoto la risposta "non fa una piega basta dire no". Pare che l'Irlanda intenda indire un referendum per l'applicazione nel paese del fiscal compact. Se facessimo anche noi altrettanto scoppierebbe un casino internazionale. Grazie Sergio, ottimo articolo come sempre

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  2. Vorrei non rispondere al suo perche'. Sarebbe offensivo verso le "nostre" istituzioni. (nostre e' tra parentisi perche' non le ho mai sentite mie. Un semplice fatto di pelle)
    Le raccomando la lettura di questo articolo
    http://www.project-syndicate.org/commentary/sinn42/English
    E di prepararsi.

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  3. Sergio, sarò d' accordo con quanto scritto quando questo parlamento di nominati sarà aggiornato. Non voglio pensare che Gente del calibro di Alfonso Papa, Giovanardi, Stracuadanio decidano. Meglio ratificare senza discutere. Lo so, è sbagliato, ma fino a prossime elezioni sarà così. Pensiamo piuttosto a non sprecare il prossimo voto, e lottiamo perchè nelle aule parlamentari ci siano persone, che la pensino o meno come noi, siano intellettualmente onesti e comprensibilmente capaci di discutere riguardo temi importanti come le ratifiche che arrivano dalla commissione europea, piuttosto che dalla bce.

    Alessandro vailati

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  4. I motivi sono gli stessi, ignoranza, opportunismo, supponenza, per cui si guarda spesso solo il dito che indica la luna perché così è più comodo e fuorviante.

    Basta andare qui, anonimo, per trovare in inglese una serie di notizie che non trovano attenzione, anche se rappresentano lo sciame sismico che avverte di un prossimo terremoto (l'Aquila non vi dice nulla?):
    http://2012reality.posterous.com/pages/ongoing-list-of-resignations-arrests.

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