di Sergio Di Cori Modigliani
Esiste il potere brutale e primitivo, che si manifesta nella sua espressione più bassa e disumana. Vedi: i massacri quotidiani in Siria, dove persone comuni, cittadini di quel paese, vengono barbaramente trucidati per il solo fatto di manifestare contro. E’ il livello infimo di coesistenza sociale.
Esiste il potere subdolo, dal sapore kafkiano-mediterraneo, quello di derivanza italiana, che vive di corruzione e di consociativismo, che irretisce e appiattisce, legato a una classe politica immonda che riesce (clandestinamente e in silenzio) a irretire nel proprio perverso gioco anche la magistratura. Perché questo potere subdolo lo si può combattere solo e soltanto attraverso l’esecuzione della Legge e l’affermazione dello Stato di Diritto: un serpente che si morde la coda. Il paradosso di questo “potere subdolo” consiste nel fatto che i cittadini praticano il suicidio sociale in piena consapevolezza: votano dei disonesti sapendo che sono disonesti nella speranza che attraverso la loro disonestà si riesca ad ottenere dei risultati efficaci –ovviamente disonesti- aggirando la Legge mentre si protesta affinchè la Legge venga applicata. Risultato: la totale paralisi. Con il conseguente trionfo di chi vuole uno status quo perenne e inalterabile.
Esiste il potere illuminato. E’ praticato da individui la cui ambizione narcisistica, davvero sfrenata, coincide con il bene collettivo. E’ formato da persone che accettano la sfida contro la Storia, che si sentono delegate delle esigenze comuni, e la cui ambizione somma consiste nell’essere identificati come coloro che hanno prodotto ricchezza, felicità, abbattimento della tirannide, sconfitta dell’ingiustizia. Il loro obiettivo: una statua in bronzo nella piazza principale del paese. E’ formato da individui che puntano alla gloria, invece che al bieco interesse particolare, come quegli scrittori che fanno la fame, nessuno li conosce, ma puntano al premio Nobel rimanendo indifferenti se non vengono riconosciuti.
Esiste il potere oscuro, che fa da contraltare a quello illuminato. E’ praticato da individui la cui ambizione narcisistica, davvero sfrenata, coincide con quella di una ristretta oligarchia che si arroga il diritto di decidere per tutti nel nome di una sua presupposta superiorità elitaria, autoreferente: rispondono a se stessi e non alla collettività nè tantomeno alla Legge. E’ quello che in Italia viene banalmente definito “potere forte”. E’ un errore. Anche quello illuminato è “un potere forte”. L’uno è attratto dall’idea di diffondere la Luce, l’altro è ipnotizzato dal fascino sottile del Buio.
Nell’epoca in cui viviamo, qualunque sia la manifestazione del potere, esso deve inevitabilmente passare attraverso l’applicazione di un sottopotere molto specifico, composto da individui che non contano nulla in nessun caso perchè sono dei semplici venditori prezzolati, mercenari dell’informazione, e quindi sempre e comunque intercambiabili: è il Potere Mediatico.
La fama, la visibilità, il consenso, la popolarità, sono gli elementi costitutivi delle persone che formano la pattuglia mediatica al servizio del potere. Il loro fine è puramente auto-referenziale. Non ha nessun fine né educativo né tantomeno informativo. Il loro obiettivo consiste nel far credere che “se non c’è in tivvù, se non è scritto sulla carta stampata, se non ne parlano su facebook, su twitter e non è prima notizia in rete, allora non esiste”.Il che li autorizza a poter “inventare di sana a pianta” qualsivoglia evento, così come li autorizza a cancellare la realtà di qualunque accadimento.
Lo stato attuale di “occupy wall street” in Usa, è una dimostrazione del funzionamento del potere mediatico.
E’ letteralmente scomparso dalle notizie planetarie, dalla metà di dicembre, quando il potere oligarchico planetario ha scelto e deciso (e quindi diramato ordini alla propria truppa asservita) che la variopinta espressione di questo anòmalo movimento spontaneo non ancora organizzato in rigide strutture leaderistiche, poteva essere per loro pericoloso. Bisognava eliminarli tutti. Al più presto possibile. Di corsa. Perché bisognava evitare che l’onda montasse e alla fine di marzo 2012 –la prima grande scadenza dello scontro tra la Luce e il Buio- la gente doveva averne dimenticato l’esistenza. Complice un gelido inverno, non essendo il Potere nelle nazioni occidentali così brutale e primitivo come in Siria, invece di eliminare la gente prendendola a cannonate, bastava eliminarli dalla “scena dell’informazione”. Avendo capito che il dissenso, nel 2012 nasce si confronta e si organizza a una spasmodica velocità propulsiva in conseguenza dell’onda d’urto provocata dai media (soprattutto social networks) bastava togliere la spina. Così il movimento sarebbe scomparso. Per magia era apparso, per magia scompariva.
E’ avvenuto esattamente questo nelle nazioni più retrive (come l’Italia) che già avevano prestato molto poca attenzione quando tutti i media anglo-britannici si erano buttati sul movimento parlandone, riprendendo con le televisioni, allestendo talk show, dettagliando quotidianamente sui giornali e in rete ciò che facevano.
Figuriamoci adesso che non ne parlano più.
Ma non è che non se ne parla perchè la protesta si è afflosciata.
Anzi.
Non se ne parla perché la protesta si è radicalizzata, ha aumentato il proprio spessore, si è qualificata come “indifferente” rispetto all’esito della battaglia elettorale in corso ed è quindi diventata pericolosissima. In Usa, da oggi fino al prossimo novembre, si è costretti a schierarsi o con Obama o con Romney. Chi si chiama fuori, è automaticamente fuori dai media.
Tutto ciò per riferire ai lettori che la censura dei media è stata necessaria per poter dar vita a una repressione poliziesca senza precedenti nella storia Usa degli ultimi decenni. Era dal 1962 che non si verificavano arresti di massa, processi sommari per direttissima senza capo d’accusa, e senza neppure una notizia riferita dai media.
Così riferisce il sito ufficiale di OccupyWallSt, verificato e confermato da centinaia di testimonianze in loco.
As of 8pm EST, actions are currently happening or planned in response to extreme police violence used against Occupy Oakland yesterday in New York City, Boston, Toronto, Vancouver, Melbourne, Oslo, Philadelphia, DC, Chicago, Los Angeles, Dallas, Portland, Tampa, Indianapolis, New Haven, Orlando, Jackson, Des Moines, Hollywood, Baltimore, Portland ME, Tulsa, Denver, St. Louis, Eugene, Nashville, and Detroit. We have also received word that the Bank of Ideas in London is being raided!
Così come segnalano i continui cortei, manifestazioni, piccole esplosioni locali di rivolta, diciamo così bonaria, ma che fanno ben sperare per la imminente primavera di risveglio, naturale, sociale, civile.
Ecco i titoli che fanno riferimento più che altro alle notizie nude e crude relative all’esercizio anti-democratico della brutalità poliziesca.
#SolidaritySunday with Oakland Marches in NYC and Across the US; Bank of Ideas Being Evicted in London
Today in NYC: Occupy the Bronx Says "Stop Police Brutality!" Plus, Day of Action to Support Iranian Democracy 4 febbraio 2012
OCCUPY DC BEING EVICTED NOW 3 Febbraio 2012
In Spite of Elections and "Camping Bans," Revolutionary Wave Grows 5 Febbraio 2012
Fortissima la partecipazione di massa che è in netto aumento, soprattutto nell’importantissima comparto della solidarietà internazionale. Cementata l’alleanza con “occupy russia” e con gruppi clandestini iraniani, saltando a piè pari il collegamento con Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania, quattro nazioni occupate da governi della destra tecnocratica con partiti politici che li sostengono gestendo la narcosi collettiva.
Ma il movimento è più vivo che mai. E comincia a prendere piede in maniera sempre più massiccia anche in Inghilterra dove stanno iniziando a esprimersi le prime grandi reazioni collettive alla politica di David Cameron.
“occupy wall street” sta andando benissimo in Usa, perché si sta allargando a livello di massa quel necessario progresso nel livello di consapevolezza collettiva assolutamente indispensabile per alimentare qualsivoglia tipo di opposizione.
Così come in Italia non danno nessuna notizia di ciò che sta accadendo in Grecia e Portogallo. Le uniche informazioni fornite dalla stampa nazionale ci annunciano frasi del tipo “La Grecia sull’orlo del default: la troika riprenderà i colloqui la prossima settimana”. Mentre, invece, le cose stanno diversamente.
Papademos (il Monti ellenico) non riesce a gestire la nazione. Ha spiegato alla BCE e al triumvirato oligarchico Merkozyonti che le richieste ordinate al governo Greco non passano. Il paese è in rivolta.
Il resto d’Europa (e dovremmo vergognarci tutti di questa tragica omissione) invece che solidarizzare apertamente con il popolo greco, si è trincerato dietro un bieco corporativismo perdente impaurito all’idea dell’imminente default greco con la paura che noi ci rimettiamo qualcosina. La grande civiltà ellenica è stata trasformata dalla truppa mediatica in uno spauracchio da usare come arma di ricatto (state buoni sennò finite come la Grecia). Mentre in Grecia, Papademos è odiato da tutti, la nazione è bloccata, tutte le manovre approvate e applicate negli ultimi 24 mesi –come preannunciato a suo tempo da Loretta Napoleoni, Nouriel Roubini Joseph Stieglitz e Paul Krugman- si sono verificate una catastrofe alla lunga, avendo come unico risultato quello di allungare l’agonia perché hanno impedito ai greci di affrontare il nodo della corruzione interna e riformare lo Stato obbligandoli a seguire pratiche suicide nel nome dell’economicismo, del tecnicismo finanziario, del mercatismo. La gente si è svegliata e la protesta è diventata permanente.
C’è chi si muove, quindi,a dispetto di ciò che i media diffondo.
E si preparano per la primavera.
A metà fine marzo, “ufficialmente” la Grecia annuncerà il proprio default. E poco dopo lo farà anche il Portogallo. Nel frattempo, il triumvirato oligarchico sta riempiendo di danaro pubblico le rispettive banche nazionali per reggere l’urto ma sarà tutto inutile, soprattutto perché sono soldi sottratti al welfare, alla creazione di posti di lavoro, al rilancio dell’economia. Questo serve per comprendere come mai per le borse e le banche europee sia irrilevante ciò che le agenzie di rating dichiarano ed è irrilevante lo stato dei loro bilanci; seguitano a speculare in borsa al rialzo su titoli che non hanno nessuna copertura reale.
In una gigantesca manifestazione di qualche giorno fa ad Atene –nessuna immagine, nessuna notizia, nessun dato, perché la Grecia è sotto censura temendo che il resto d’Europa si svegli- i manifestanti greci hanno letto e diffuso in pubblico il nuovo e ultimo manifesto di “OccupyWallSt”, la cui prima parte è la seguente. “The corporate-funded political status quo, including corporate-funded news coverage, benefits the 1% at the expense of the 99%. This is exactly why the corporate media would rather run speeches by Presidential candidates (all millionaires) than stories of members of the 99% taking direct action to create economic justice, like our comrades in Oakland and DC who are peacefully fighting for their beliefs only to be attacked by police, or the many OWS supporters in cities across the country who are taking direct action to help keep low-income families in their homes by resisting unfair evictions and foreclosures. Our movement to create real democracy and and economic fairness is far more newsworthy than the tired rhetoric and false hope of the Republicans or Democrats. Bank-beholden politicians created this economic crisis. No matter who wins the U.S. Presidential election circus, only direct action - not the same politics-as-usual - can rebuild democracy and justice. And make no mistake: such transformative revolutionary action is continuing to unfold in every corner of the United States, and across the globe, and no amount of "camping bans" can stop us. Let’s take a closer look by examining a few of the major Occupy stories and actions of the past month that the corporate media would rather dismiss than cover by debunking their myths about OWS..”.
Sintetizzato in italiano, per chi non legge l’inglese, il nuovo manifesto spiega la propria totale indifferenza rispetto alle elezioni definendola “stanca retorica e false speranze”. Invita la gente alla totale presa di distanza dall’attuale classe politica che ha scelto di salvaguardare gli interessi di gruppi finanziari oligarchici e propone l’organizzazione di movimenti di protesta avulsi dai consueti partiti tradizionali: impresentabile per lo status quo, improponibile in nazioni come Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania, dove ancora la gente è convinta che il PD o il PDL o SEL rappresentino qualcosa di autentico e reale invece che la salvaguardia di interessi privati corporativi sempre più distaccati dalle esigenze autentiche dei ceti sociali produttivi.
Temendo l’effetto emulativo, i media tacciono.
Ma la protesta sta montando sempre di più e si diffonde a macchia d’olio.
Sarà questo il tema principale nel vero e proprio duello che si terrà a Washington, giovedì 9 febbraio alle ore 18 tra Mario Monti e Barack Obama. Ma di questo, ampie notizie in un successivo post. Sarà un duello interessante, una bella battaglia di quella Guerra Invisibile di cui non ci parlano.
Per fortuna ci sono quelli dotati di occhiali a raggi infrarossi e generosamente ci informano.
Uno studio del Politecnico di Zurigo, effettuato con potenti supercomputers, ha incrociato milioni di dati ed ha ricavato che appena 147 multinazionali controllano l'economia mondiale.Se poi si restringe il campo si ottiene che appena una manciata di persone hanno in mano il potere sovranazionale. E' questa la situazione che va cambiata. Da altri studi si sa che se tutta la ricchezza sottratta all'umanità in modo fraudolento, con derivati e speculazioni finanziarie,venisse restituita ci sarebbero circa 120 mila dollari a testa, bambini compresi (per i 7 miliardi di abitanti)che potrebbero essere utilizzati a vantaggio di tutti per servizi sociali, istruzione, investimenti, permettendo una qualità di vita migliore per molte popolazioni.
RispondiEliminaEppure queste notizie non passano le barriere mediatiche e così né i media né i vari talks ne parlano: gli "esperti" ci raccontano le solite barzellette, a parte qualcuno che poi viene messo in disparte o ridicolizzato quando cerca di far capire che il pareggio di bilancio è un'assurdità e che non ha senso parlare dell'art. 18 se non c'è sviluppo e quindi possibilità di lavoro per tutti, soprattutto per i giovani. Altro che posto fisso vicino a mammà (peccato che ciò non valga per i figli di Fornero, Martone, Monti, Napolitano e chissà quanti altri...)e ironie sui bamboccioni. Che sono soprattutto azioni di distrazioni di massa per non far riflettere sull'inconsistenza dell'attuale governo tecnico. Mentre in Grecia si comincia a capire che la democrazia è libertà di scelta e che opporsi ai diktat di Berlino e Parigi non è autolesionismo, ma difendere la tradizione millenaria di Solone, Pericle, Socrate, Licurgo.
Ultima perla, parlando di disinformazione. Sinora è stato tenuto ben celato, a parte Stampa Libera e siti di nicchia, che Silvio Berlusconi è stato denunciato al procuratore di New York già alcuni mesi fa, in buona compagnia con la guardia di finanza,la polizia italiana,l'alta finanza internazionale, i vertici del FMI e delle Nazioni Unite con l'accusa di aver sottratto trilioni di dollari con i loro raggiri ed attività speculative. E non mi pare che anche a New York ci sia una procura rossa... Può darsi che le accuse siano inconsistenti, ma intanto si indaga e i cittadini sono tenuti all'oscuro. Chissà se Obama ne parlerà con Monti e se noi sapremo qualcosa di più.
Ecco, caro Sergio,il punto è come abbattere queste barriere che impediscono la conoscenza dei fatti, senza dover aspettare la fine di marzo e soprattutto senza che siano ancora una volta "gli altri" a decidere e a scegliere per noi. L'attività del tuo, come di altri blog, penso a GOD, è utilissima e propedeutica, ma purtroppo rimane troppo confinata in un ambito ristretto. Però non perdiamoci d'animo e lavoriamo per l'effetto centesima scimmia.
La stessa notizia (147 multinazionali) è apparsa su dagospia un pò di tempo fa.
EliminaSono felice che i Greci comincino a reagire,sono d'accordo sul fatto che le polemicucce da strapazzo di Martone & co. servano a nascondere la verità delle manovre di Monti di concerto con la tecnocrazia che controlla le politiche della (dis)Unione Europea (in particolare dell'Eurozona).Jack
Finalmente esce fuori la "Dragon Family"
RispondiEliminaBene bene
Post fra i migliori e commenti (nino p) preziosi...
RispondiEliminaGrazie a entrambi (autore e commentatore)
Post condivisibilissimo, ma vorrei capire quali sono i rapporti tra OccupyWallStreet e l'imminente guerra civile in Siria. Se Occupy sostiene i "ribelli" anti-Assad, come mi par di capire, allora risulta di fatto alleata della macchina militare americana, che già scalda i motori. E gran parte del suo contenuto rivoluzionario va a farsi benedire. (Su Occupy i media non dicono nulla, ma sui "ribelli" siriani sì: vorrà pure dir qualcosa).
RispondiEliminasi però attenzione a Stampa Libera che mi sembra un sito un pò clericale e un pò fascistello...
RispondiEliminaquesto non vuol dire che tutte le sue notizie siano false però... state attenti.
L'articolo a cui si riferisce nino p. è il risultato di una ricerca della Cattedra di Progettazione di Sistemi dell'ETH di Zurigo (http://www.sg.ethz.ch/) ed è il seguente:
RispondiEliminaVitali S, Glattfelder JB, Battiston S, 2011 The Network of Global Corporate Control. PLoS ONE 6(10): e25995. doi:10.1371/journal.pone.0025995
Lo si può scaricare in formato pdf qui:
http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0025995
Oppure in una versione più estesa da Arxiv:
http://arxiv.org/abs/1107.5728
È stato segnalato, per esempio, dal New Scientist:
* Revealed – the capitalist network that runs the world
http://www.newscientist.com/article/mg21228354.500
e in Italia almeno da Repubblica e dal Fatto Quotidiano:
* Un pugno di società controlla il mondo Ecco la rete globale del potere finanziario
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/01/02/news/rete_globale_controllo_societario-27490188/index.html
* Le multinazionali che dominano il mondo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/04/le-multinazionali-che-dominano-il-mondo/168245/