di Sergio Di Cori Modigliani
La manomissione della mente degli italiani, con la continua e costante manipolazione del viaggio interiore nel binario dei loro pensieri, è l’aspetto più agghiacciante della deriva decadente e squallida nella quale versa la nostra nazione.
Le immagini e le parole, sono il fondamento del nostro nutrimento quotidiano esistenziale, perché la sintesi della loro coniugazione è ciò che poi determina e forma l’insorgenza del nostro immaginario individuale. C’è da scommetterci che molti italiani (sarebbe affascinante riuscire ad avere dati statistici in proposito) la notte si sognino lo spread, dei grafici, e stiano incorporando nefaste fantasie quotidianamente pompate dalla truppa mediatica al comando.
E il dibattito scema, illanguidisce, scade di livello.
Come dire: fa da pendant alla classe politica che ci rappresenta, alimentata e pompata vigorosamente nello squallore serotino dei talk show, divenuti ormai vere e proprie centrali di traffico dei soldi che le segreterie partitiche dirottano in borsa per lucrare sulle nostre spalle poderose. Anzi, poderosissime. Credo, infatti, che gli italiani siano diventati –loro malgrado- una etnìa forzuta di insospettabile pazienza e tenuta, altrimenti non sarebbe spiegabile come sia possibile che un intero popolo sopporti di essere rappresentata da gente immonda. Come ci accade, ormai, da trent’anni a questa parte.
E’ proprio sulle parole che bisogna lavorare.
Perché le parole sono il binario parallelo del pensiero. Modificandole, attualizzandole, attribuendo un certo Senso e un certo Significato al linguaggio che usiamo ogni giorno, noi finiamo per creare poi la nostra realtà interiore. Non è certo un caso che dei beceri analfabeti come i dirigenti della Lega Nord si siano imposti con la loro arrogante spocchia proprio attraverso l’abbassamento perenne del livello di scambio dialogico nel confronto civile, sostituendo ampie argomentazioni con gesti volgari, parolacce ad articolazioni del pensiero e insulti al posto di ragionamenti antagonisti ben esposti.
E così, condannati a parlare della Merkel, dello spread, delle aliquote, ecc., neppure si può accennare ai temi di quello che dovrebbe essere il dibattito quotidiano in una società avanzata che ha ancora pretese di essere identificata come civile.
Veniamo ai dati:
C’è un elemento disastroso, vero e proprio sintomo e termometro della scarnificazione in atto del tessuto connettivo della decenza socio-psicologica nel nostro paese: l’impressionante aumento (una vera e propria mattanza censurata) della violenza personale e privata contro le donne, un tempo definite “l’altra metà del cielo”.
Non c’è giorno in cui non venga pubblicata una notizia relativa a qualche donna assassinata brutalmente. E non c’è giorno in cui, quella specifica notizia, non venga fornita dalla truppa mediatica usando un’argomentazione legale che definisce tali delitti come “crimini passionali”.
Beh, non lo sono.
Si tratta invece di FEMICIDIO.
Ed è arrivato il momento di cominciare a cambiare i termini e usare le parole attribuendo loro il Significato e il Senso che gli corrisponde.
Non esiste passione –e tantomeno quella erotica che ha come obiettivo intrinseco quello di puntare al letto per goderne i beneficii- che possa sfociare in un evento delittuoso contro la persona. E definire delitto passionale l’aumento vertiginoso di uxoricidi, accoltellamenti di fidanzate, stalking che diventano sparatorie a bruciapelo, violenze di gruppo e il quotidiano elenco di nefandezze nazionali, ebbene, definirlo “delitto passionale” è un obbrobrio che è il riflesso della classe politica che ci governa.
Si tratta dell’insorgenza del “femicidio”, una variante criminale di una perversione dovuta a impotenza (fisica e/o psicologica e/o sociale e/o emotiva e/o affettiva) che sono il segnale esemplificativo di un paese che sta perdendo gli equilibri basici del proprio essere armonico. Non a caso l’Italia è un paese dove la repressione sessuale sta dilagando in maniera sempre più massiccia, nonostante le apparenze possano far credere il contrario.
Dall’inizio dell’anno ne sono state uccise, finora, 30. Quasi una al giorno.
E’ il dato più alto in assoluto mai raggiunto in Italia.
Siamo leader in Europa.
Una progressione geometrica che non può lasciare nessuno indifferente.
E bisogna cominciare a parlarne.
E quindi, ripostulare il linguaggio e l’uso delle parole.
Pretendere che dei parlamentari si facciano carico di aprire un dibattito alla camera pretendendo che venga abolito il concetto di “delitto passionale” sostituendolo con il reato penale di “femicidio” è una utopia.
Quindi lo dobbiamo fare noi.
Dobbiamo cominciare a diffondere un nuovo uso del linguaggio perché cambiando le parole si cambiano i pensieri, e cambiando i termini si finisce per cambiare anche i termini della questione.
L’Italia si sta brutalizzando.
Perché la crisi pesta.
Perché i soldi sono sempre meno, la corruzione è sempre maggiore e le persone poco dotate di adeguati strumenti interiori spirituali e psicologici e culturali, inevitabilmente finiscono per imbestialirsi, ovverossia –come indica la parola- essere più simili a bestie che a persone umane civili.
E’ il dato più alto in assoluto nei 27 paesi della Unione Euorpea.
Stiamo diventando una nazione di femicidi.
Una cosa orribile.
E sta diventando norma consuetudinaria che viene trattata soltanto come dato statistico.
Il cambiamento deve avvenire prima di tutto tra i giornalisti, tra chi scrive e descrive questo fenomeno, cancellando l’uso improprio di “delitto passionale” e sostituendolo con il termine più legittimo di “femicidio”.
Non ha niente a che fare con l’uso di una terminologia “politicamente corretta”.
Si tratta dei nostri pensieri, che finiscono per produrre comportamenti.
Tanto più cominceremo a riconoscere, identificare le pulsioni del femicidio, tanto più cominceremo anche a liberarci. Soprattutto sessualmente.
Non è certo un caso che il più grande amico delle donne in Italia –nello specifico campo della espressione artistica pubblica visiva- ovverossia Tinto Brass, è stato quasi clandestinizzato e spinto a operare in un settore specifico di nicchia. Perché considerato pericoloso. Lo è, infatti. La sua idea della donna, in un’Italia femicida, è pericolosa.
In tutti i suoi film (e quando dico tutti, intendo dire davvero tutti nessuno escluso) non c’è mai stato neppure un fotogramma nel quale la femmina venga identificata, presentata e vagheggiata come potenziale oggetto di odio o di disprezzo o di violenza. Non si vede mai neppure uno schiaffo, neppure un minimo insulto. La donna viene presentata sempre come oggetto erotico accattivante che nei suoi film diventa sempre soggetto erotico: lo fanno perché a loro piace farlo; sono sessualmente disinibite perché si divertono a essere così: è una loro scelta. E i maschi, nei suoi film, finiscono sempre, inevitabilmente (essendo questo un paese di repressi sessuali) per fare la parte di bamboloni un po’ stupidi, per lo più impotenti e comunque sia sempre deludenti per le femmine. Eppure, il moralismo dilagante becero lo considera uno che strumentalizza il corpo delle donne. Non è vero niente. Anzi. Non esiste nessun maschio (a meno che non soffra di gravi squilibri psichici) che guardando un film di Tinto Brass decida di essere aggressivo con una donna; il peggio che possa accadere è che si senta uno scemo inadeguato. A differenza di tutta quella filmografia esaltata da aristocratici snob dell’ultima ora (vedi Quentin Tarantino e tutta la pattuglia di esaltatori della violenza nel cinema) i suoi film sono delle favole edulcorate per voyeur che considerano ancora le femmine come soggetti da sedurre per il proprio piacere. Il femicida, invece, non vive mai (neppure per un secondo) nell’universo del piacere, tantomeno in quello della seduzione. Vive e si alimenta in un mondo di potere: il gran mondo degli impotenti erotici. Questo è un prodotto della corruzione, è il risultato della sostituzione del merito alla scorciatoia furba. Il seduttore si alimenta della sicurezza che gli deriva dalla consapevolezza della sua competenza, non ha certo bisogno di raccomandazioni. Notoriamente, le società molto corrotte sono sempre quelle in cui la sessualità libera è negata. Lo sanno anche i bambini.
Se oggi scrivo questo post dedicandolo con grande stima a un artista censurato come Tinto Brass, è proprio perché considero la repressione sessuale attuale l’humus nel quale nasce la mala pianta del femicidio.
Dobbiamo cominciare a parlarne, perché il record di femicidi che questa deludente Italia del 2012 sta segnando, è un pessimo sintomo, un orrendo esempio.
Tanto più perché censurato, sottaciuto, minimizzato.
Non riguarda soltanto le donne e non va trattato esclusivamente nella discrezione dei club di donne o soltanto nei gruppi delle femministe o di donne contro la violenza su di loro.
Appartiene a tutti noi.
Un paese di femicidi è un paese che sta lentamente organizzando una feroce dittatura.
L’Afghanistan ce lo insegna.
Hanno cominciato uccidendo le donne.
E’ finita come ben sappiamo.
Cerchiamo di darci da fare prima di partorire una generazione di talebani italioti.
Complimenti per l'articolo: credo che tutto ciò derivi dal fatto che la nostra società è figlia di una cultura maschilista e bigotta dove l'uomo considera la propria donna come "roba sua" e si sente autorizzato a trattarla come gli pare e con disprezzo....perciò qualora qualcuna si rifuti e/o decida di essere libera, sopratutto sessualmente, ecco che partono le minacce e la gente l'addita come "poco seria" e, ciliegina sulla torta, da parte delle autorità religiose invece di predicare rispetto per l'altro e di porgere l'altra guancia partono le scomuniche e le condanne a nome di volori non negoziabili.....
RispondiEliminaE le posso assicurare che al sud italia la situazione è pesantissima in fatto di libertà delle donne sia sessuale che no, ma nessuno ne parla....
(anticipatamente mi scuso se sono stato complicato nell'esposizione)
Questa nostra mentalità distorta nel rapporto col mondo femminile e col piacere deriva, oltre che da condizionamenti storici e culturali, dalla presenza preponderante del Vaticano e della Chiesa Cattolica. Che, lungi dal seguire il messaggio evangelico del Gesù del Discorso della Montagna, hanno portato avanti, e continuano a farlo,una visione totalmente egoistica e maschilista, e perciò fasulla, della spiritualità.
EliminaSalve Sergio,sono MDD, è la prima volta che ti leggo, il tuo link mi è stato segnalato da un lettore del mio blog...
RispondiEliminaVolevo scrivere qualcosa inerente all'articolo che trovo molto interessante e vorrei approfondirlo per contemplare altri piani di analisi sulla questione "omicidi mediatici"...
-Un paese di femicidi è un paese che sta lentamente organizzando una feroce dittatura-
Questa frase riassume una grande verità e la quoto al 100%, aggiungo che gli omicidi mediatici, o quella parte che viene veicolata sui media, ha un determinato compito politico.
Molti omicidi che vengono rappresentati nel teatrino virtuale, in realtà fanno parte di una strategia della tensione in atto dal dopoguerra ad oggi...
Gli omicidi del mostro di firenze, segnano uno spartiacque tra la scelta di operare sempre e solo attraverso stragi di stato o terrorismo di stato e la scelta di operare più capillarmente anche attraverso omicidi mediatici/rituali
pompati da quasi tutte le trasmissioni televisive...
I distretti che operano o che hanno operato in entrambi i binari occulti, sono sempre gli stessi ed appartengono di fatto ai servizi deviati ed alle società occulte clerico-fasciste, appartenenti alla massoneria reazionaria transnazionale...
Le persone comuni, sono solitamente contrarie a questa visione, considerata nel migliore dei casi complottista, dietrologa, nei peggiori dei casi paranoica, spesso anche a ragione, dato che molti blog in rete hanno saturato l'argomento sputtanadolo con argomentazioni a volte ridicole e troppo fantasiose...
Io qualche anno fa, appartenevo alla fazione razionalista e spesso mi scontravo con coloro che analizzavano determinati fatti di cronaca, spiegandoli in termini solo simbolici, massonici e alchemici...
Studiando negli anni l'argomento, mi sono dovuto ricredere per onestà intellettuale ed in parte rivedere le mie posizioni...
Sia ben inteso, ero anch'io un pò complottista, ma rispetto a certi personaggi apparivo come il più grande scettico vivente...:-)
Questa introduzione per dirvi, che il discorso delitti mediatici di donne giovani, spesso bionde ma non sempre e uccise in maniera apparentemente inspiegabile, quando viene veicolato massivamente sui media, spesso appartiene a quel sottobosco di omicidi rituali, eseguiti da determinate società occulte con l'ausilio delle forze militari deviate o governo ombra delle forze dell'ordine, alla stessa stregua delle stragi di stato che ben conosciamo...
Le motivazioni sono in primis di ordine sociale e di stabilizzazione del sistema, oppure di aggiornamento di sistema e poi di ordine esoterico/magico, quindi religioso...
Sostituiscono, in tempi di pace apparente, il lavoro che la chiesa nella sua ala reazionaria svolgeva per sottomettere i popoli sia a livello sociale che spirituale...
Oggi come ieri, esistono settori occulti militari/esoterici che esercitano attraverso il loro potere e l'ignoranza popolare il dominio e l'annichilimento della base,con stragi, delitti mediatici noti a tutti i telespettatori, attraverso depistamenti e controllo dell'informazione, tutti strumenti atti al controllo emozionale dei cittadini...
L'oracolo magico, un tempo in mano al secerdote/militare, oggi è suddiviso tra diversi distretti ognuno dei quali esegue il suo compito, talvolta senza sapere il motivo reale e senza avere una VISIONE D'INSIEME tra loro che operano, come accade per certi giornalisti che rappresentano solo la parte più visibile di questa società occulta...
seconda parte...
RispondiEliminaQuindi, servizi deviati, massonerie deviate, informazione drogata tutte insieme per ricordarci un vecchio adagio medievalista, quello del MEMENTO MORI, monito dogmatico fatto dall'autorità nei confronti del popolo, o del sacerdote rispetto ai fedeli...
Il fatto che negli ultimi 15 anni siano oggettivamente aumentati i delitti nella società non è solo causa del degrado dei valori o del nuovo che avanza, ma una parte di questi delitti, ovviamente non tutti, e soprattutto quella parte che i media stessi tendono a costruire ed eteroguidare dall'alto, appartiene a deteminati distretti, gli stessi della strategia della tensione, e svolgono concettualemnte gli stessi compiti culturali e rituali di un tempo...
Lo scettico, giustamente dirà che se il sistema vuole spaventare e rendere mansuete le menti del suo popolo, non avrà bisogno di creare omicidi ad hoc, basterà accedere ai tanti e fisiologici omicidi che esistono in ogni società e rappresentarli... Ma molti non sanno che proprio quegli omicidi che vengono rappresentati in maniera morbosa e religiosa, sono quelli creati in ogni momento chiave della storia di una nazione per occultare altre notizie, per ristabilire i ruoli in campo, per esercitare il potere e soprattutto mantenerlo...
Poi esistono ovviamente delitti fisiologici e non creati dal sistema, credo siano la maggioranza, ma quelli che vengono SCELTI e rappresentati dai media, spesso sono di natura occulta e non parlo certo di sette sataniche di invasati o improvvisate orde di delinquenti, ma di apparati che lavorano per l'oracolo...
Questi delitti, sono spesso identici, si portano dietro una scia simbolica pesante, hanno spesso le stesse dinamiche, le vittime spesso giovani donne, vengono trovate dissanguate, scomparse inizialmente nel nulla poi ritrovate in posti differenti da quelli in cui sono state uccise e brutalizzate...Poi, puntalmente arrivano gli stessi inquirenti in odor di poteri occulti, esperti e finti criminologi tutti dentro un calderone mediatico che alimenta la tragedia o il rito, a seconda dell'angolazione...
Le donne ed i bambini sono da sempre le vittime designate dal rito ancestrale, ce lo spiega anche Stig Larsonn nel suo famoso MILLENNIUM, Uomini che odiano le donne...
Dove un apparente banale omicidio familiare, viene poco alla volta,sostituito da un sistema di omicidi rituali, fatti secondo una certa logica cabalistica e magica, eseguito da quelle logge NERE, scandinave come la loggia di SAN GIOVANNI, logge neotemplari che fin dal nazismo eseguivano quel tipo di omicidio... Logge alla quale appartenenva anche il tizio della strage in Norvegia, strutture che mirano all'apocalisse che hanno attraversato tutti i tempi e templi... Dalla santa inquisizione passando per i fascismi vari fino ai delitti di stato o quelli rituali mediatici...
Quindi doppia valenza...
Valenza militare-politica
e valenza religiosa di plagio culturale ed emozionale...
Non elenco gli omicidi che sottintendo con questo discorso perchè i più avranno capito a quali omicidi recenti mi riferisco...
Detto questo, non per sminuire la malvagità insita nel maschio triviale, quella esiste dalla notte dei tempi e ancor oggi purtroppo si fa valere, ma per fermarci un attimo e riflettere anche su altre piste criminali, svolte da apparati statali paralleli per alimenatare la strategia della tensione in tempi di pace...
Scusate la logorrea, ma il discorso è vastissimo e se vi interessa possiamo affrontarlo...
Grazie e alla prossima
:-)