mercoledì 29 febbraio 2012

Habemus chansonnier. Al suo primo concerto, Alessandro Haber, a Roma, riempie il teatro e ci ipnotizza con la sua potente voce.

di Sergio Di Cori Modigliani

Dire di lui “è uno che ne ha fatte di tutti i colori” è davvero dir poco.

Grande attore di teatro, variopinto attore cinematografico, cantante dalla voce potente e pastosa, Alessandro Haber, all’alba dei dei suoi 66 anni, forte del suo talento, della sua grande carriera alle spalle, e sorretto da una indòmita quanto inconfessabile passione civile mescolata al “mio grande sogno di essere un uomo sirena”, ha presentato ieri sera, a Roma, al teatro Ambra Jovinelli il primo concerto della sua vita.

L’esordio di un anziano.

E così l’Italia attenta (e anche un po’ attonita) che ascolta e qualcosa sa, che segue i percorsi inusuali, e le mode le vuole assaggiare prima che diventino mercato e massa, ieri notte ha celebrato con un dovuto atto d’amore collettivo la splendida esecuzione che ha decretato la nascita di un nuovo chansonnier  tutto italiano al 100%. Da Giuliana De Sio a Rocco Papaleo, da Mimmo Locasciulli a Francesco de Gregori, per non parlare dei tanti e tanti amici e attori di teatro –comprese tutte le maestranze del teatro Valle perennemente occupato a Roma- gli hanno reso il caloroso supporto necessario a chi esordisce.


Si fa per dire, vista la sua quarantennale esperienza di palcoscenico.
Ma Alessandro Haber, così l’ha vissuto: il suo esordio da cantante. Il suo primo disco, auto-prodotto dalle Edizioni musicali Hydra.
“Haber bacia tutti” (è anche il nome del disco) è stato uno spettacolo emozionante, pulsante, raro. Ma soprattutto autentico.
Sorretto da un gruppo di bravi musicisti, tutti insieme hanno scelto e deciso di bypassare i consueti percorsi dolorosi che ben sappiamo da dove partono e dove portano e si sono fatti tutto da soli: musica, testi, produzione, disco, spettacolo, distribuzione.
Ed è questo il primo messaggio offerto in questa splendida serata.
C’è chi lo fa come Paolo Barnard e riempie un teatro a Rimini con economisti che spiegano che le alternative esistono, eccome se esistono. Prove alla mano.
E c’è chi come Alessandro Haber riempie un teatro a Roma, e urla che le alternative esistono, eccome se esistono, ma lo fa attraverso l’Arte: con il canto.
Come ogni bravo chansonnier, perché cantante sarebbe riduttivo.
Lui interpreta, ingoia, riflette dentro e poi erompe con una dinamica che è tutta sua.
E colpisce nel segno perchè regala emozioni che toccano, e vanno in fondo. Dalla canzone “l’attore con la valigia” che Francesco de Gregori gli ha scritto confezionandogliela come un abito su misura alle sue personali interpretazioni di antiche canzoni di Sergio Endrigo, Gino Paoli, Riccardo Cocciante, che appartengono comunque al repertorio della tradizione vera italiana.
Il clou è stato “Nessuno poteva non sapere” (scritto e arrangiato da Alessio Bonomo e Francesco Arpino) cantata mentre su un enorme schermo scorrevano le immagini della nostra Italia nella sua storia recente: dalle bombe della banca nazionale dell’agricoltura a Milano nel 1969, all’uccisione di Mattei, alla morte di Pasolini, al delitto Moro, alle brigate rosse, a Falcone, a Borsellino, ecc. per ricordarci da dove veniamo, che cosa hanno fatto, che cosa hanno nascosto.

Ha cantato Alessandro Haber per noi:
“La verità è noiosa se non la dici tutta ma tutta nessuno la può accettare.
Tutti fanno finta di non sapere tutti si voltano dall’altra parte, pur di non vedere.
E’ così che succede per le dinamiche di un’amore                                                                          ed è così che viene scritta la storia di una  nazione,                                                                                                                                             e così ci ritroviamo orfani di qualcosa che non sappiamo definire e guardiamo l’orizzonte in attesa di una risposta che non riusciamo ad ascoltare.
Nessuno poteva nessuno poteva non sapere.                                                                                      
Non c’è più la patria e si sono venduti tutti                                                                                                                                                          ma questo nessuno lo può più accettare:                                                                                                                                              tutti fanno finta di non sapere                                                                                                                    tutti si voltano dall’altra parte pur di non vedere.
E così che succede alle dinamiche di una vita                                                                                  ed è così che si falsano le regole della partita                                                                                                                                                        e così ci ritroviamo vedovi di una donna che non abbiamo conosciuto   e fissiamo l’infinito          in attesa di una stella che non ha mai brillato.
Nessuno poteva nessuno poteva non sapere.
Inversioni della memoria e vuoti di memoria per questo disgraziato paese                                                                                                                                                    che mente e si autoassolve senza mai pagarne le spese.                                                                                                                                                  Tutti fanno finta di non sapere tutti si voltano dall’altra parte                                                                                                                                                       pur di non vedere, e così ci ritroviamo fieri di un regno che non abbiamo meritato.
E stacchiamo la corrente come se non fosse niente......a quel residuo di pulito..... che c’è…….                                                            
Nessuno poteva nessuno poteva non sapere”.

Così canta per noi Alessandro Haber, novello chansonnier di un’Italia che ha fame di risveglio e voglia di cantare e voglia di ascoltare.
Voglia di risentirsi vivi.
In attesa di tempi migliori, intanto c’è chi si rimbocca le maniche e si inventa una nuova vita.
E’ ciò di cui abbiamo bisogno, oggi.
Molto più dello spread abbassato o innalzato.
Voci sonore, emozioni profonde, e un singulto d’arte tutta italiana, questa sì davvero nostrana, che ci faccia ben sperare nel nostro più profondo dna.

Abbiamo un nuovo chansonnier: benvenuto tra noi Alessandro Haber


2 commenti:

  1. Come mai è sparito il post sull'I.S.D.A.???

    quello che si vede nella pagina di Google e che non c'è più?

    http://img718.imageshack.us/img718/9485/isdao.jpg

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    1. Grazie per avermelo segnalato, anche perchè i commenti al post su stieglitz erano scomparsi, così come il post che è "stato" cancellato per (così mi hanno detto) un disguido tecnico. L'ho ripostato oggi 1 marzo 2012 alle ore 11.

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