martedì 14 febbraio 2012

Una sinistra impresentabile. Goracci e la Ercoli, colonne di rifondazione, arrestati sotto l'accusa di associazione a delinquere, peculato, concussione.

di Sergio Di Cori Modigliani

La vittoria alle primarie di Genova di Marco Doria, sostenuto dall’outsider Vendola, che batte le candidate volute dalla segreteria Bersani, sarebbe stata una notizia breve, quasi di costume, niente di più d’un tiepido segnale di discontinuità, se non fosse stato per il fatto che il management direttivo del partito ha avuto la genialità politica di trasformarla immediatamente nell’ennesimo suicidio politico.
“Siamo davvero contenti che abbia vinto un candidato con 35 anni di esperienza politica alle spalle e un curriculum vitae impeccabile, tanto più che essendo docente di programmazione economica delle imprese, non potrà che essere di stimolo per gli interessi della città”. Questa è la frase (utopistica) che il segretario del partito, in un paese “normale” (e quindi con una sinistra democratica “normale”) avrebbe dovuto dire ai giornalisti. A questa dichiarazione ci avrebbero dovuto aggiungere una successiva comunicazione delle due candidate battute, del tipo “lavoriamo insieme per costruire l’alternativa” oppure, ancora meglio “e adesso costruiamo il programma per la ripresa economica della città: dobbiamo affrontare gli elettori”.
Il tutto avrebbe preso tre righe d’agenzia.
Macchè.
Le candidate battute si sono scatenate contro il loro antagonista interno in preda ad una isteria (magari fosse soltanto quello!) degna di miglior causa. La Vincenzi, attuale sindaco uscente, ha dichiarato “è una rovina, un vero disastro, adesso mi sentiranno a Roma” mentre l’altra concorrente, una senatrice che siede in parlamento, ha rilasciato la seguente comunicazione delirante “sono talmente affranta da questa vera catastrofe che sto meditando di abbandonare per sempre la politica” (naturalmente senza dimettersi dal senato altrimenti sarebbe costretta a rinunciare al suo congruo vitalizio). A questo, bisogna aggiungere la perla rara, vera e propria chicca, regalataci da Rosy Bondi “vince un giovane, un outsider, questi sono i risultati dell’anti-politica e della gazzarra dei bloggers in rete” (davvero ci odia non c’è che dire).
Il giovane (tanto per chiarire) ha 55 anni e faceva attività politica dentro al Pci quando la Bindi andava in giro per l’Italia a raccogliere firme contro l’aborto e faceva la fila all’università Pro Deo sperando in un posticino al sole vaticanense.
Una sinistra impresentabile. Sotto ogni punto di vista.
Perché aggiunge conferma alla deriva totale nel campo della comunicazione che avevamo già identificato come modello di stampo pubblicitario di berllusconiana memoria, dai penosi manifesti della scorsa estate (“c’è un vento nuovo”) a quelli comico-patetici del tipo: conosci Faruk, ti presento i miei, ecc. E’, purtroppo –e lo dico con autentico accoramento- la dimostrazione pratica della totale mancanza di senso democratico esistenziale. E’ la prova dell’esercizio di un autoritarismo burocratico basato sul principio per cui se vince l’avversario è una tragedia epocale perché deve vincere solo e soltanto chi viene scelto dall’apparato; gli elettori e il popolo non contano proprio nulla. Marco Doria ha risposto con parole secche e semplici “Se io fossi al posto del sindaco di Genova mi interrogherei sul fatto che ha preso soltanto il 26% dei voti in una città dove lei è al potere da sempre con un partito che da 25 anni ha la maggioranza: forse c’è qualcosa che non funziona”.
L’ennesima occasione persa.
L’ennesima dimostrazione che il PD, dall’abbraccio amichevole con Fabrizio Cicchitto (“finalmente ci siamo incontrati intorno a  un tavolo e stiamo convergendo trovando soluzioni comuni nel nome del bene nazionale” Dario Franceschini 12 febbraio 2012) intende ricavarne dei risultati clientelari e non politici.
E’ il segnale di una ottusità e di una miopia che provano il totale scollamento tra una classe e una dirigenza politica di opposizione (che non merita tale nome) e la realtà che questi signori dimostrano di non conoscere.
Ma soprattutto non vogliono riconoscere.
L’affossamento dei partiti, dovuto al macabro bagno nella più sconcertante forma di corruttela diffusa e consociativa, rappresentano la vera anti-politica.
Gli schieramenti ideologici, e le sigle dei partiti non contano più. Perché il rinnovamento parte dalle persone, dai singoli, da una rivoluzione delle coscienze, da un cambiamento radicale interiore che o avviene o non avviene.
La notizia che la cronaca ci riserva oggi aggiunge una bella ciliegia sulla torta del suicidio/omicidio della cosiddetta sinistra d’opposizione italiana.
Questa mattina, all’alba, i carabinieri hanno arrestato il vice-presidente del consiglio regionale dell’Umbria, ex sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci e la sua vice, Maria Cristina Ercoli, ambedue noti ed importanti esponenti di Rifondazione Comunista. L’accusa è associazione a delinquere, concussione, abuso d’atti d’ufficio, appropriazione indebita. Hanno arrestato anche altre otto persone i cui nomi non sono stati ancora diffusi.
Ma non è una sorpresa, questo è il bello (anzi: questo è il tragico).
La notizia (censuratissima) è del 10 novembre 2011 quando al vice-presidente della Regione Umbria era stato notificato di essere oggetto d’indagine. Nell’aula consiliare, un deputato regionale dell’Idv, Dottorini, aveva presentato una interrogazione chiedendo a Goracci come “intenda garantire all’Assemblea decoro, funzionalità e credibilità, se non altro per non dover leggere gli sviluppi della vicenda giudiziaria in un domani dai giornali. Le ricordo che il Consiglio regionale dell’Umbria rappresenta un caso unico che vede il presidente e il suo vice indagati per ipotesi di reato abbastanza gravi che sono concussione, associazione a delinquere, nel suo caso, e peculato. Poiché il mio partito gestisce l’amministrazione insieme al suo, ho il diritto di avere una risposta precisa e netta. Oltre al fatto che è un diritto fondamentale per tutti coloro che ci hanno votato fidandosi di noi».
La risposta rilasciata in aula da Goracci (apparsa su tutta la stampa locale) fu: «Da parte mia posso e solo dire che sono innocente e mi considero vittima di questa vicenda. Ora che lei ha portato a termine la sua annunciata forma comiziale, proseguiamo i lavori».
E nessuno ne ha più parlato. Tanto meno rifondazione comunista.
Un mese e mezzo dopo, c’è stato un comunicato firmato dal suo segretario Ferrero nel quale si annunciava candidamente che “il partito ha accolto le istanze presentate dai compagni Goracci e Ercoli i quali si sono auto-sospesi dal partito per consentire alla magistratura di compiere il suo percorso”. Basta, tutto qui.
Nei siti online umbri e nella maggior parte dei bloggers locali (mantenuti dalla clientela dei rifondatori) è nata la leggenda metropolitana eugubina di questa coppia di furbi corrotti che erano vittime di un macchinoso complotto ordito da capitalisti che ricevevano ordini da New York: roba da ridere (se non fosse una ennesima tragedia in salsa italiana).
Il tutto è nato in seguito a diverse (si parla di circa 400 esposti) proteste da parte della cittadinanza perché la Ercoli, nume tutelare dell’opposizione rifondatrice, aveva fatto assumere in regione la sorella, la cuginetta, e una nutrita pattuglia di parenti. Idem il Goracci, nel nome di una politica basata su convegni, seminari e giornali in cui si spiegava perché Goldman Sachs stesse affossando l’Italia, mentre loro si sistemavano per bene insieme ad altri compagni di cordata, indicati dal partito, parenti e amici. Il solo Goracci vanta un vitalizio da parlamentare (1992-1994) con pensionamento a 50 anni, un vitalizio come consigliere comunale, un vitalizio garantito come consigliere regionale, più altri quattro incarichi in diverse fondazioni, tutti centri di cosiddetta “cultura d’opposizione antagonista”.
Questa, cara Bindi, è l’anti-politica.
Questo, caro Ferrero, è l’anti-politica.
L’incapacità della sinistra di saper riconoscere il malaffare quando si annida: questa è l’anti-politica.
L’incapacità di volerlo combattere: questa è l’anti-politica.
E, quel che è peggio, la totale mancanza di autorevolezza, di pudore civile, e di onestà interiore, nell’espellerli dal proprio partito avendo il coraggio di esporre al pubblico ludibrio per “indegnità civica” le persone, facendo nomi e cognomi, mettendosi a disposizione della magistratura e fornendo ogni elemento probatorio atto a bloccare il contagio velenoso: la mancanza di tutto ciò è anti-politica.
Macchè, nulla di tutto ciò. La sinistra italiana lo pretende dagli altri, dagli oppositori, da quelli che stanno dall’altra parte, usando l’ideologia, trucchi da baracconi, scuse, ignobili camuffamenti per difendere persone disoneste che bisogna cominciare a denunciare identificandole per ciò che esse sono: manovalanza piccolo-borghese, italiani truffaldini, che si annidano dovunque da La Destra fino a Rifondazione Comunista e che usano la politica per esercitare un proprio diritto medioevale all’uso privato e familiare del bene pubblico.
Questa è l’anti-politica.
Una interpretazione della realtà sulla quale il sultano di Arcore ci ha costruito sopra un piccolo impero di vassalli, valvassori e valvassini, annientando il paese.
E che la sinistra democratica italiana, invece che combattere, abbattere e battere, ha scelto invece di sussumere dentro il proprio dna cooptandone i comportamenti.
Una sinistra impresentabile. Maleodorante, obsoleta, incapace di rigenerarsi.
Capisco quindi, e comprendo, il perché di questo nuovo e insolito entusiasmo per il piduista Fabrizio Cicchitto. Si vede che riconoscono in lui una familiarità di comportamenti.
Certamente non riconoscono alcuna familiarità nel genovese Marco Doria.
Così come lo scorso maggio era avvenuto nei confronti del sardo Zedda a Cagliari, del lombardo Pisapia a Milano e del campano De Magistris a Napoli.
Chi sostiene questo viene identificato come paladino dell’anti-politica.
E intanto, loro, i cosiddetti “politici” approvano manovre, decreti, leggi che non hanno nulla a che fare con le istanze della sinistra democratica e con una nuova e progressista interpretazione dell’esistenza.
Meno male che ci sono gli outsiders.


4 commenti:

  1. Premesso che condivido l'indignazione di questo messaggio, ma di quale sinistra stiamo parlando? Siamo sicuri che la Bindi, Franceschini, Bersani, Pinotti, Burlando, Vincenzi, alcuni rifondaroli, Goracci, Ercoli... rappresentino la sinistra? A me pare proprio che rappresentino se stessi ed i loro comitati d'affari. Anche Mussolini era nato come socialista (proprio come Cicchitto) e poi fondò il fascismo, senza però rinunciare a fare l'informatore segreto della Perfida Albione.

    Forse, dovremmo smettere di piangerci addosso e di rimpiangere una sinistra da Utopia. Continuare a ragionare con le categorie ideologiche del secolo scorso è come voler viaggiare in Africa con le mappe dell'Antartide!

    Non è che è venuto il momento di rifarsi agli Uomini ed ai loro comportamenti, osservati e giudicati in funzione del Bene Comune, senza i comodi paraocchi delle ideologie, alla ricerca di una sintesi? Oltre la destra, oltre la sinistra, al di là del manicheismo?

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  2. Ma perchè la magistratura romana non fa come ha fatto quella umbra e chiede informazioni al sindaco sulle clientele assunte in atac, ama, acea o forse l'alemanno è un intoccabile?
    Grazie per la risposta

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  3. Un momento ragazzi! Ho delle conoscenze in umbria e mi sto attivando per saperne di più su questa vicenda. Dai primi scambi di opinione, sembra che ci sia qualcosa che puzza molto, ma veramente molto. Vi saprò dire (spero) in giornata. Per il momento, se posso permettermi un consiglio, aspettate "un attimino" prima di sparare "ad alzo zero" contro Goracci&company: il diavolo si nasconde nei dettagli. Ovviamente, se non si tratta di una montatura, e quanto fino ad ora sappiamo dovesse essere confermato, mi unirò a voi nel coro di assoluta e suprema deprecazione. Un saluto.

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  4. Ecco a voi le obiezioni all'arresto di Goracci e all'accusa di "associazione a delinquere" da parte di un esponente del Movimento Popolare di Liberazione (MPL). Valutate voi.

    http://www.ecodellarete.net/code/xslt.aspx?guid=0050585d-6c28-42f3-9eb6-dae31db07b7b&isOld=False&idSelEdition=fc31df51-7333-429e-8ffe-a17964df1257

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