venerdì 20 gennaio 2012

E' scomparsa l'autora di "At last". Non appena appresa la notizia Mick Jagger si è messo a piangere e ha detto "da oggi sono irrimediabilmente orfano".

di Sergio Di Cori Modigliani

Un vero uragano, con una voce d’incanto.
Un’anima in pena, come ogni artista generoso.
Simpatica all’inverosimile, a tutti coloro che amano gli spiriti liberi.
La maggior parte delle persone la trovavano insopportabile.
Era quasi impossibile avere a che fare con lei, troppo ribelle, sempre pronta a protestare, iper-critica, sempre sopra le righe.
Era nata in California nel 1940. Suo padre –che lei non ha mai voluto conoscere perché aveva abbandonato la famiglia quando aveva due anni- era stato il più grande giocatore di biliardo degli Usa, Minnesota Fats, sul quale a metà degli anni’50 fecero un film “Lo spaccone” interpretato da Paul Newman e da Edward G. Robinson.
A ventun anni, nel 1961, incise il suo disco “At last” che ebbe però uno scarso successo.
Ma lei non era una donna in carriera, preferiva esibirsi nelle cantine e nelle balere californiane ed era molto arduo trovare un impresario con il quale potesse andare d’accordo. Poco a poco, nell’ambiente underground degli anni’60, attraverso il passaparola, cominciò a crescere il mito della sua persona e molti la elessero a vera regina del R&B (Rythm and Blues).
Poi, agli inizi degli anni’70, scompare dalla scena, travolta e stravolta dall’eccessivo uso di eroina, passando da una clinica di riabilitazione all’altra.
Finchè si riprende e ritorna a cantare, e a registrare dischi verso la metà degli anni’80, caso più unico che raro; non è certo facile per un cantante rientrare nel mercato a 45 anni dopo quindici anni di silenzio.
Finchè, ai primi anni ’90, Mick Jagger non la chiama per telefono e va a visitarla a Los Angeles nella casa dove abitava, da sola, con cinque cani e una decina di gatti.
Lei lo ricevette appoggiata allo stipite, incerta se farlo entrare.
“Sei venuto a rifarti l’anima?” gli disse.
E Jagger “Sono venuto a pagare il mio tributo, ogni tanto mi sento perfino umano. Sono venuto a chiederti se sei disposta a presentare il mio prossimo concerto cantando uno dei tuoi brani”
“E che ci fa uno smilzo come te con una cicciona come te?”
Mick Jagger le rispose “Facciamo Stanlio e Ollio”.
“Così mi piace, accetto”.
E arrivò il successo di “At last”, trentadue anni dopo la sua prima esecuzione.
Da quel momento il suo nome cominciò a scalare i pioli del riconoscimento pubblico, nonostante fosse per lei difficile cantare in  pubblico data la mole (era arrivata a pesare circa 200 chilogrammi). Poi, alla fine degli anni’90 si sottopose a un intervento gastrico e ridusse il peso di 100 chilogrammi.
Nel 2002 il suo ultimo concerto che destò enormi discussioni in tutti gli Usa.
Si presentò in scena su una sedia a rotelle, perché era troppo grassa per stare in piedi, ballando e muovendosi sul proscenio senza mai abbandonare la carrozzella.
C’è chi l’accusò di essere stata volgare e chi la difese.
Lei tenne duro difendendo la sua scelta.
“Sono soltanto una persona vera in un mondo fatto di plastica” disse alla tivvù.
“Ciò che conta è la mia voce, mica sono una sciacquetta come queste qui di adesso”.
Nel 2007, in uno degli ultimi comizi elettorali, Beyoncè per appoggiare la candidatura di Obama cantò “At last” davanti al futuro presidente.
Ma Etta James si arrabbiò sostenendo che l’aveva storpiata “ha la voce di una gallina, ormai viviamo in epoca decadente; è belloccia e non sa che quando lei canta mica stanno appresso per sentire come canta ma le guardano le cosce che lei abilmente mostra sapendo di essere scarsa di voce ma ben dotata di misure mozzafiato, puah puah”.
Subì altri inevitabili attacchi da parte della stampa, ma rimase sempre nei cuori del pubblico americano.
A tal punto che la sua canzone “At last” è ormai diventata la nuova colonna sonora dei matrimoni in America sostituendo la celeberrima musica di Mendelssohn.
Ha vinto 6 grammy awards e la rivista Rolling Stones l’ha iscritta nella “Rock&Roll Wall of Fame” il pantheon dei grandi della musica pop statunitense di ogni tempo.
Due anni fa le era stata diagnosticata una forma acuta di dementia e pochi mesi fa la leucemia.
E’ morta venerdì’ scorso a Riverside, in California.
Non appena saputa la notizia, Mick Jagger ha detto “Ho perso un pezzo della mia famiglia interiore. Se n’è andato il mio ultimo parente vero. Da oggi, sono irrimediabilmente orfano”.
Grande Etta.
Che riposi in pace.


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