lunedì 23 gennaio 2012

Seconda parte del post: una riflessione sul disagio collettivo che viviamo.

di Sergio Di Cori Modigliani

E adesso veniamo a tre notizie del giorno per comprendere come l’attuale sistema di comunicazione tirannico tenti di obnubilare le coscienze narcotizzandole sempre di più.
1). I più importanti gruppi editoriali italiani che hanno già chiuso (e ottenuto) un accordo con l’attuale governo –ricordiamoci che Berlusconi e De Benedetti, cioè PDL e PD sono potenti editori oltre che sostenitori del robotico ragionier Monti- in modo tale da garantirsi rischio zero perché tutte le spese d’impresa vengono pagate da sovvenzioni statali (cioè le nostre tasse) hanno distribuito un piccolo pamphlet attraverso la loro catena di distribuzione nazionale alle librerie, ai concessionari e ai distributori locali di libri. In un paese “normale” può essere considerato un documento sovietico o nazista, come vi pare. Se siete di destra pensatelo sovietico, se siete di sinistra pensatelo nazista: consegnato circa una decina di giorni fa si presentano “i bestseller del 2012”. La sonnolenza oppiata del paese è tale che i librai non ci fanno più neppure caso, non sono in grado di percepire neppure la grammatica elementare del Senso e quindi non pongono l’unica domanda legittima: “Bestseller vuol dire libro maggiormente venduto, se il libro non è neppure ancora uscito come faccio a sapere che è proprio quello che vende?”. Esistono addirittura delle pubblicazioni sull’elenco dei “bestseller del 2013” dove –senza alcun pudore- si spiega come gli autori abbiano garantita una presenza televisiva, sono garantiti da certi personaggi politici (e qui destra e sinistra sono quasi alla pari, la sinistra è più efficiente), sono “spinti” garantiti all’origine e in tal modo ricattano i librai ai quali non viene garantita la distribuzione di altri libri a meno che non prenotino per iscritto certi specifici libri. In quattro casi vengono venduti libri che non sono stati neppure scritti; libri di cui non è stato neppure firmato il contratto editoriale. E’ la camorra dell’editoria. E’ il pizzo dell’editoria. I più importanti giornali italiani hanno provveduto –nelle loro pagine cosiddette “culturali”- a diffondere questi elenchi. Non divulgo i nomi degli autori per non partecipare e fare da cassa da risonanza. Nessuno ha denunciato questa violazione delle più elementari regole di mercato ad esclusione di un gruppo su facebook che si chiama “conversando sui libri” . Ne consiglio la lettura.
Di questi autori, la maggior parte sono individui che partecipano alla quotidiana denuncia della casta, del privilegio, ecc. E’ bene, quindi, alzare il livello e la soglia dell’attenzione per non farsi abbindolare e inquinare. Nei paesi “normali” è vietato per legge (esiste una normativa del Consiglio d’Europa, specifica e ponderata, totalmente disattesa dall’Italia) non si può usare la terminologia “bestseller” a meno che non vengano forniti dati incontrovertibili “almeno” 90 giorni dopo l’uscita e il controllo della vendita del libro.
2). In Italia è stato deciso di non distribuire il film “Circumstance”, film d'esordio di Maryam Keshavarz, autrice iraniana, che ci fornisce la chiave di lettura di una storia d'amore proibita e impossibile. E’ la storia di due ragazze iraniane che combattono per la loro libertà quotidiana nella Teheran contemporanea. Ma è privo di ideologia, quindi pericolosissimo. Esaltato e dibattuto nei paesi “normali” non ha trovato distribuzione in Italia. Questo fatto non è piaciuto né in Gran Bretagna né in Germania né in Usa. E così –siamo ormai all’embargo culturale- tre documentari italiani non sono stati ammessi al Festival di Berlino perchè la commissione giudicatrice ha riscontrato  (giustamente) elementi “disturbanti” nella “modalità di acquisizione dei fondi produttivi”.
3). Negli Usa in questi giorni si è dibattuto molto, soprattutto in California dato che lì c’è Hollywood, sullo stato pietoso della cinematografia italiana, spiegando al pubblico americano la motivazione che “ha reso impossibile poter accettare il film italiano presentato come candidato all’oscar in quanto privo di quegli elementi minimi di professionalità oltre al fatto di rappresentare ormai un’industria inesistente che vive esclusivamente di sovvenzioni politiche conquistate attraverso la malleveria di funzionari di governo corrotti e il mercato italiano sta diventando sempre più asfittico perché è ormai impermeabile ai prodotti più importanti della cinematografia internazionale indipendente; l’Italia non produce più film rappresentativi della loro realtà quotidiana” (Hollywood Reporter 20 gennaio 2012).
Liberalizzazioni?
Editoria e cinema: neanche una parola.
Cinque sono le produzioni che lavorano per Rai e Mediaset e basta. Due del PD, due del PDL e una del vaticano. Complessivamente danno lavoro a circa 2500 addetti che coinvolgono circa 60 aziende del settore per un vorticoso giro di affari L’attuale governo ha aumentato l’aliquota di erogazione delle sovvenzioni statali. I funzionari ringraziano.
Per poter sottrarsi a questa cappa e combattere per la propria libertà e per quella collettiva, è necessario manifestare il proprio potere personale soggettivo, credendoci. Ma bisogna aver il coraggio di rivoluzionare i propri schemi mentali combattendo l’idea di cercare “la conoscenza giusta”. Fintantochè seguiteremo a cercare il conoscente giusto, seguiteremo ad aprire le porte ai rappresentanti di Goldman Sachs. Bisogna denunciare senza tregua le continue piccole angherie quotidiane e i piccoli furbetti, anche quelli piccolissimi, che sono gli inconsapevoli veicoli e funzionari dei produttori della cappa.
La Casta non esiste più.
Non perché sia stata abbattuta, affatto. Anzi.
Si è modernizzata ancora di più.
Si è appropriata del Senso della lotta contro la casta e sono le personalità più rappresentative della casta che hanno cominciato a parlare della necessità di combattere contro la casta, quindi sottraendo significato al termine “casta” che non uso più perché è diventato privo di Senso, anzi è un Controsenso. Così ci imbrigliano. A destra con la Santanchè e a sinistra con la Dandini; a destra con la Mussolini e a sinistra con la Litizzetto. Ciascuno ha il proprio pubblico. Ma lo schema è lo stesso: garantire a se stessi il piccolo o grande orto di un privilegio oligarchico mafioso conquistato grazie a mediazioni politiche e non per competenza tecnica e merito professionale. Basterebbe un unico esempio: qualche tempo fa avevo incontrato uno dei due autori del libro “La Casta”. Gli avevo chiesto “Quando scrivete un libro sull’editoria e su ciò che veramente c’è dietro in Italia in questo settore?”. Mi ha guardato a bocca aperta e mi ha candidamente risposto: “Ma sei matto? Non ci penso proprio. Rizzoli è il mio editore”.
Sbugiardarli tutti, uno per uno, cifre alla mano, dati incontrovertibili, questo è possibile e alla portata di ciascuno di noi, a seconda delle proprie mansioni e delle proprie possibilità. Senza mai smettere, senza uno sbaffo.
Per non cadere nell’indifferenza che è l’anticamera della narcolessia.
Se vedo una mamma per strada che picchia selvaggiamente suo figlio di quattro anni, considero un mio dovere sociale intervenire. E’ un piccolo, modesto ma solido contributo sociale; forse non serve a nulla, forse, però, può evitare lo sviluppo di una mente criminale. Con enorme vantaggio della spesa pubblica nel futuro.
Manifestare il proprio aperto disprezzo sociale nei confronti dei furbi che hanno le “dritte” e le “conoscenze” giuste, lì per lì forse non serve a nulla, serve a voi, però. E forse abbassa il loro livello di onnipotenza. Far parte del giro giusto, oggi, vuol dire essere consapevoli complici di una tirannide delittuosa, perché uccide la speranza, obnubila la creatività, ammazza l’ispirazione e frustra lo stimolo a imprendere, a far mercato, a creare lavoro per se stessi e per la collettività.
Questa è la nostra unica arma a disposizione, che non è da sottovalutare.
E’la strada più semplice per cominciare a cambiare l’immaginario collettivo.
Se non lo cambiamo dal basso, ogni giorno, sentendoci orgogliosi delle nostre sconfitte, facendosi un merito della propria impotenza legale e sociale, non cambierà mai nulla.
Come diceva Anatoly, se l’Urss è stata abbattuta dal fax perchè ha consentito alla gente di sapere ciò che accadeva anche fuori, il web e i social networks possono far crollare l’impalcatura medioevale che si sbriciolerà sulle teste di chi ci abita.
Dall’alto non ci si può che aspettare la salvaguardia dei loro piccoli interessi di bottega.
Perché al dunque, il narcisista Della Valle a New York a gestire il suo ufficio ci ha messo la figlia di Massimo D’Alema, e lo ha fatto dieci giorni prima di pubblicare la sua paginetta a pagamento sui quotidiani, pensando così di poterla dare a bere ai gonzi di turno.
Inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità individuali.
Che poi voti per Vendola, Di Pietro o Bossi o Berlusconi o non voti affatto è irrilevante.
Basta chiedergli a muso duro “Tu, nel tuo àmbito specifico, che cosa fai ogni giorno per dare un contributo reale al miglioramento della realtà italiana e sottrarla al medioevo attuale?”.
Andare a un corteo contro Goldman Sachs, non basta.
Altrimenti, visto ciò che sta accadendo e ciò che stanno organizzando e il come lo stanno allestendo, entro un tempo molto breve, arriverà qualcuno più bello degli altri, più charmant degli altri, più istruito dagli oligarchi, più disciplinato degli altri, più bravo degli altri, il quale, in nome della lotta contro la casta, dell’odio contro Goldman Sachs, delle liberalizzazioni di non so che e chi, finirà per ipnotizzare ancora una volta la nazione e assumerà il potere ingozzandosi di voti per garantire alla casta, a Goldman Sachs e agli oligarchi la salvaguardia garantita dello status quo per i prossimi 20 anni.
Il consociativismo non è semplice inciucio italiota: è collaborazionismo con il nemico.
Tutta un’altra cosa.
E’ questo che affonda il paese.
Ed è a questo a cui dobbiamo ribellarci nel nome dei principii in cui crediamo.
Senza sconti.


 

6 commenti:

  1. Questo contributo, come tutti gli altri dello stesso autore , mi sembrano il parto di una mente lucidissima e paranoica, che vede il mondo come un coacervo di intrighi a tutti i livelli in cui nessuno si salva. E' forse una nuova variante della teoria del complotto ebraico per dominare ilmondo , che gia' ossessionava Hitler ?? Mi domando se l' unica soluzione sia quella di invocare un meteorite di grossissime dimensioni che distrugga la vita sulla Terra..

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  2. Chi e' cresciuto o vive all'estero ha un grado comparativo.
    Chi e' straniero semplicemente non capisce.
    Be smart e fatti furbo sono traduzioni non equivalenti.
    Ciascuno cresce dentro il proprio humus e li si forma.
    Ma l'uomo e' uguale da per tutto.
    Un paese e' il suo stato. Ti adegui. Come l'italiano che si adegua quando emigra o lo straniero che piano piano si adegua quando viene a vivere da noi.
    Tutti gli uomini tendono a soddisfare i loro bisogni, le loro necessita'. E queste dipendono da un labirinto di relazioni, obblighi,conoscenze, gerarchie.
    Quando lo stato non riesce piu' a soddisfare una maggioranza implode
    come e' imploso lo stato francese, zarista, iraniano, comunista ecc.
    Noi non possiamo piu' mantenere la casa dove abitiamo ma tutti vogliono lo stesso comfort di quando + - funzionava. Funzionava sul debito, e sulla svalutazione della nostra moneta se non ricordo male. Oggi e' cosi=tutti vogliono quello che c'era prima,
    il posto di lavoro nella P.A. il papa' che ti dice prendi uno straccio di diploma che poi ti sistemo io, il pomodoro dell'orto e avanti cosi.
    Il nuovo e' dentro una stanza buia. Non solo fa un po' paura ma semplicemente non si vede.
    Spiegare a uno che non lo riesce neanche ad immaginare che e' lo stato che ti deve mandare le tasse e non comunicartele con l'araldo TV cioe' spiegare la differenza tra un cittadino e un servo della
    gleba e come dire a certe donne mussulmane che possono andare in negozio, comprarsi il vestito che vogliono, indossarlo e uscire per strada.
    Vede il nemico siamo noi. Si chiama abitudine, appagare i bisogni con le vecchie ricette.
    Se "ogni popolo ha il governo che si merita" e' normale che in base al vecchio contratto sociale si chiedano e si pretenda le stesse cose. Che questi fossero come i ladri di Pisa che litigavano di giorno per spartirsi il bottino di notte lo sapeva anche un bimbo, lei ci da anche i particolari e la ringrazio. Ma finché il regime soddisfava certi bisogni a nessuno fregava niente. Non e' da oggi che le cose stanno cosi'.
    Ma se uno non vuole fare luce dentro la stanza buia e capire non solo
    perche' gli altri hanno cosi tanto attaccamento al vecchio e perche'
    ancora credono ai vecchi partiti gridi pure la sua disperazione.
    Ogni tanto bisogna gettare un cerino per capire che dentro la stanza non c'e' niente. Ci sara' quello che sapremo creare. Ma oggi non c'e'
    niente da offrire.
    Dall'altra parte c'e' solo il vecchio che si sta decomponendo
    e il fetore non si nasconde piu' con un po' di spray.
    Non ci sono piu' ideologie sulle quali fare leva offrendo il sole dell'avvenire. Ne' stati onesti alla Grillo, ne libero mercato, ne nuovo capitalismo di stato. E' un grosso problema ma cerchiamo onestamente di vederlo.

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    1. "Dall'altra parte c'e' solo il vecchio che si sta decomponendo
      e il fetore non si nasconde piu' con un po' di spray.
      Non ci sono piu' ideologie sulle quali fare leva offrendo il sole dell'avvenire. Ne' stati onesti alla Grillo, ne libero mercato, ne nuovo capitalismo di stato. E' un grosso problema ma cerchiamo onestamente di vederlo."

      esattamente.

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  3. "Sarà come dicono che forse sono un paranoico, ma non c'è alcun dubbio sul fatto che in questo momento c'è un malfattore che non conosco con la sua pistola puntata sulla mia tempia".

    da "L'uomo in bilico" di Saul Bellow. 1959

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  4. "Far parte del giro giusto, oggi, vuol dire essere consapevoli complici di una tirannide delittuosa, perché uccide la speranza, obnubila la creatività, ammazza l’ispirazione e frustra lo stimolo a imprendere, a far mercato, a creare lavoro per se stessi e per la collettività."
    Ma a chi si rivolge?
    "Io devo portare a casa i soldi, ho famiglia, non posso aspettare domani. Oggi c'e' gia' chi lo fa a posto mio."
    A questo signore?
    E quando questo signore scopre che le sue abitudini non funzionano piu' che il mondo si rimescola.
    Prima cerca il colpevole= l'ebreo, il negro, la casta.
    Lui vuole che l'ordine torni come prima.
    "Sarà come dicono che forse sono un paranoico, ma non c'è alcun dubbio sul fatto che in questo momento c'è un malfattore che non conosco con la sua pistola puntata sulla mia tempia".
    Purtroppo anche lui lo pensa.
    Si chiama scontro sociale non morale.
    Lo ripeto se uno stato non da piu' sicurezza le varianti, il futuro le possiamo intravedere nella storia ma non conoscere.
    Si finira' in un eterno Mexico o c'e' un Gorbaciov gia' pronto per noi?
    Io no lo so. Sperare in una finalmente rivoluzione in Italia, sociale, strutturale, morale?????

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