di Sergio Di Cori Modigliani
''Al governo Lombardo - ha aggiunto - chiediamo che i supermercati siciliani vendano merce siciliana, non taroccata, e di impegnarsi per dire al governo nazionale che chi vende merce taroccata deve avere una multa di 600 mila, e non 600 euro e la chiusura dell'attivita' per due anni''
Se qualcuno, ieri, si fosse trovato a Messina, Palermo, Ragusa o Catania, avrebbe pensato che in Sicilia non c’è la crisi e che i siciliani sono dei grandiosi spendaccioni. Interminabili file alle pompe di benzina, assalto isterico ai supermercati con famiglie intere che portano via decine e decine di bottiglie d’acqua, la fila davanti alle farmacie, ai tabaccai, ai chioschi.
In verità non sono spendaccioni, bensì previdenti.
Nel totale silenzio della censura di Stato, ben applicata dalla truppa mediatica asservita alle esigenze del ragionier Monti, parte la prima protesta organizzata del popolo italiano, annunciata venti giorni fa.
In quel di Sicilia.
Durata: 96 ore.
Comitato promotore: “Movimento dei Forconi” e “Forza d’urto”.
Obiettivo del movimento: “Bloccare ogni attività economica in tutta l’isola per la durata di quattro giorni e quattro notti; tutti i negozi chiusi, dalle pompe di benzina ai supermercati, dai piccoli negozi alimentari ai tabaccai, le farmacie, i cinema, i ristoranti”.
Scopo: “Protestare per l’imposizione della normativa europea voluta dal governo Monti al popolo siciliano che obbliga i commercianti a vendere prodotti taroccati sottraendo al popolo siciliano la possibilità di acquistare e usufruire dei prodotti locali siciliani”.
Finalità: “Contribuire al risveglio della consapevolezza nazionale per lanciare su tutto il territorio nazionale un movimento generale di protesta contro le manovre economiche di asservimento e la sottrazione di sovranità alla gente, al popolo, così obbligato a non avere più neppure la possibilità di poter acquistare i prodotti locali ortofrutticoli”.
Slogan vari alla rinfusa: “Non vogliamo i pomodori vietnamiti”; “Ridateci i nostri limoni” “Abbasso i prodotti taroccati: viva l’Italia”. “Mi rifiuto di bere l’olio d’oliva bulgaro”.
Ecco un elenco in copia e incolla estratto dalle centinaia di articoli su tutte le prime pagine dell’intera produzione cartacea e online della stampa siciliana in questi giorni.
Neanche un rigo nel resto d’Italia. Neppure la notizia alla tivvù. Niente sui blog.
Silenzio censorio su Rainews24, peraltro diretto egregiamente dall’ottimo professionista Corradino Mineo, siciliano di nascita e di cultura.: Vergogna Sovrana.
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· IN SICILIA ALLA VIGILIA DELLA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE PROMOSSA DAL MOVIMENTO DEI FORCONI E FORZA DURTO PREVISTA DAL 16 AL 20 DI GENNAIO 2012 DOVE VEDRA' IMPEGNATO TUTTO ILPOPOLO SICILIANO,IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA,IERI 13 GEN ALLE ORE 14.00, HA CONVOCATO I RESPONSABILI DEL MOVIMENTO DEI FORCONI PER COMUNICARE CHE NON E' NELLE CONDIZIONI DI FARE NESSUN PROVVEDIMENTO A DIFESA DEL SUO POPOLO. ...LOMBARDO FAREBBE BENE A DIMETTERSI PERCHE' HA TRADITO I SICILIANI PER NON AVER ATTUATO LO STATUTO E SOPRATUTTO HA FALLITO PER NON AVER ELIMINATO LE ACCISE SUI CARBURANTI CAVALLO DI BATTAGLIA DELLA SUA CAMPAGNA ELETTORALE.DI FRONTE A TANTO SCEMPIO BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILTA' E BUTTARE LA SPUGNA,IL POPOLO IN RIVOLTA NON AVRA' PIETA' DI NESSUNO. radio Sicilia Libera, sabato 14 giugno ore 17.
... Antonella Morsello, emigrata a Milano, figlia di uno dei promotori della manifestazione di protesta
RAGUSA NEWS:
Il movimento dei Forconi si prepara allo sciopero
Modica - Altissima partecipazione all’assemblea del Movimento dei Forconi che a “La Griglia d'oro” di Modica ha radunato centinaia di artigiani, commercianti, produttori agricoli, allevatori, artigiani e autotrasportatori arrabbiati ed esasperati per le condizioni dei rispettivi settori produttivi, colpiti da una crisi per la quale non si vede una via d’uscita.
I sostenitori del movimento, nato solo da pochi mesi ed in continuo crescendo, si sono incontrati per coordinare la manifestazione di protesta prevista dal 16 al 20 gennaio che comprende il blocco totale della Sicilia.
“Prepariamo la rivoluzione in Sicilia” ha detto Mariano Ferro coordinatore regionale e leader del Movimento presente all’assemblea “Per chi crede ancora che in Sicilia sia rimasta anche solo una possibilità per salvare questo popolo dal disastro. Niente scorciatoie, niente piattaforme, tavoli “dialogo”. E con chi poi? Con coloro i quali sanno tutto di questa situazione e fingono di non essere informati? No grazie!!! - continua Ferro- I “forconi” saranno a Messina, nei pressi dei porti, al casello autostradale di San Gregorio a Catania, sulla Palermo – Agrigento, sulla Caltanissetta- Agrigento, sulla Messina-Palermo, sulla Catania-Siracusa, davanti ai cinque porti Siciliani, davanti alle raffinerie di Priolo, Gela e Milazzo. Sarà una rivoluzione in silenzio”. Anche i cittadini e lavoratori dell’area iblea si mobiliteranno per la protesta. All’assemblea erano presenti anche i coordinatori cittadini del Movimento dei Comuni di Modica e di Scicli, rispettivamente Pietro Bellaera e Giovanni Galesi. “C’è una grande sofferenza per i lavoratori nel territorio. Chiediamo la defiscalizzazione del carburante, che i supermercati siciliani vendano merce siciliana, non taroccata. Riteniamo necessari maggiori controlli e la tracciabilità dei prodotti. Bisognerebbe creare le condizioni per lo sviluppo di nuovi posti di lavoro e il rilancio dell’economia. Vogliamo lanciare un messaggio serio e concreto pretendendo anche un maggiore impegno da parte dei nostri parlamentari che si devono attivare per risolvere i problemi dei nostri lavoratori, in sofferenza da molti anni” hanno detto Bellaera e Galesi che si sono fatti portavoce dei gravi disagi che vivono giornalmente anche i cittadini dell'area iblea. “Invitiamo tutte le fasce sociali a partecipare – hanno continuato – perché il problema riguarda tutti. La protesta potrà portare disagi ma è necessaria per svegliare la classe politica e le coscienze”.
Giornale di Sicilia:
Sicilia, parte il fermo degli autotrasportatori: l’elenco dei presidi
Aias e Aitras confermano lo “sciopero” dei camion dal 16 gennaio al 20 gennaio 2012 in tutta l’isola e battezzato Operazione Vespri Siciliani. Gli autotrasportatori aderiscono al movimento Forza d’Urto, insieme con gli agricoltori del Movimento dei Forconi. Ecco un primo elenco dei presidi che saranno attuati nell’isola.
Con un comunicato del 14 gennaio 2012, l’associazione degli autotrasportatori siciliani Aias conferma il fermo dell’autotrasporto in tutta l’isola, a partire dalla mezzanotte di lunedì 16 gennaio 2012. La protesta dovrebbe durare fino alle ore 24:00 di venerdì 20 gennaio. Al fermo hanno aderito anche le associazioni Aitras e TrasportoUnito Sicilia, nonché il neonato movimento di agricoltori Movimento dei Forconi, l’Associazione Pescatori Marittimi Professionali ed il Partito delle Aziende di Palermo.
L’incontro tra il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, e quello del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, con il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, non ha quindi scongiurato la serrata dei camionisti siciliani. Richichi ha assicurato che sarà una “protesta civile, ordinata e corretta, nella quale ogni elemento di disturbo o che non sia in sintonia con le ferree regole di buon comportamento e di civile azione sarà isolato e respinto dal servizio d’ordine del Movimento costituito tutto da ‘padri di famiglia’ che rifuggono qualsiasi tipo di intemperanza e, ancor più, di violenza”.
Già da sabato 14 gennaio 2012 è disponibile l’elenco dei presidi e delle manifestazioni che saranno attuati lunedì 16 gennaio dagli autotrasportatori e dalle altre categorie che aderiscono alla protesta. Eccole, suddivise per provincia.
Provincia di Catania
• Piazzale antistante il Porto di Catania
• Zona Industriale Rotonda VIII Strada
• Tangenziale di Catania pressi svincolo Paesi Etnei
• SS 114 Bivio pressi Hotel Orizzonte
• Trepunti di Giarre
Provincia di Messina
• Piazzali antistanti i Porti di Messina
• Ingresso Milazzo, svincolo Giammoro
• In prossimità del casello autostradale di Villafranca Tirrena
• In prossimità del casello autostradale di Tremestieri
Provincia di Palermo
• Circonvallazione pressi rotonda di Via Oreto
• Piazzale antistante il porto di Palermo
• Piazzale antistante il porto di Termini Imerese e c/o la Zona Industriale
• Rotonda Villabate
• SS 121-189 Palermo – Agrigento in prossimità del bivio Vicari
Provincia di Siracusa
• Raffineria ESSO/ERG/SAXXON/AGIP/ENI
• Autostrada SR / CT in prossimità dello Svincolo di Lentini
• SS 115 pressi uscita svincolo di Avola
Provincia di Ragusa
• Scicli Contrada Rizza in prossimità del mercato dei fiori
• Modica – Sacro Cuore
• Piazzale antistante il Porto di Pozzallo
• Piazzale antistante il Mercato di Donnalucata
Provincia di Agrigento
• Agrigento La Rotonda Giunone
• Campobello di Licata C.da Garcitella
• Licata Ristorante El Sombrero
• Canicatti C.da Grottarossa
• Favara bivio Aragona
Provincia di Caltanissetta
• Hotel Ventura / Rotonda Capodarso
• Prossimità Raffinerie ENI-ENIMCO di Gela
• Ingresso Gela provenienza Caltagirone
• Rotonda Capodarso
Il quotidiano di Gela:
Blocco della Sicilia, presi d'assalto distributori di benzina e supermercati
Gela. Il panico sta prendendo il sopravvento. Supermercati e distributori di carburanti sono stati letteralmente assaliti dai cittadini. Il timore che la protesta del movimento Forconi possa protrarsi da lunedì a venerdì ha fatto scattare una sorta di fobia collettiva.
Tutti a caccia delle scorte alimentari. Supermercati, macellai, panifici presi dall’assalto da intere famiglie. Qualcuno ha anche esagerato con le scorte d’acqua. Anche le pompe di benzina sono state invase dalle automobili. Probabile che anche oggi i distributori aperti siano affollati. La serrata avrà una massiccia adesione. Almeno lunedì. Aderiranno tutti, stando agli annunci. Davanti a negozi e attività commerciali in genere sono stati affissi manifesti a lutto. “Gela si ferma! Addolorati dalla crisi politica al lutto si associano commercianti, artigiani, agricoltori, braccianti agricoli, autotrasportatori e quanti hanno a cuore le sorti della città”.
Molti insegnanti, lavoratori pendolari che arrivano dalle altre città hanno già rinunciato e deciso di restare nelle proprie abitazioni.
Il corteo muoverà dall’ospedale e raggiungerà lo stabilimento petrolchimico. Il fronte però come noto si è spaccato. Casartigiani, Confcommercio e Confartigianato ha lasciato liberi i loro iscritti di aderire in maniera pacifica. Criticato il metodo e avanzato il sospetto che possa esserci anche una strumentalizzazione politica (allo stato però non sembra).
“I politici si dedicano con passione alle vertenze industriali, ma ignorano la crisi di artigiani e commercianti – dice Antonio Ruvio - Quando ciascuno dei 20 mila artigiani licenzia un dipendente, sono 20 mila lavoratori in strada. I politici dovrebbero impegnarsi a sostenere la microimpresa, che alimenta l’economia, l’occupazione e il reddito delle famiglie. Si assiste invece allo sperpero di fondi per fiere e sagre, per futili campagne promozionali, per inutili missioni all’estero. Azioni che alimentano solo consensi personali. Poi mancano i soldi per sostenere i consorzi fidi, per garantire gli investimenti delle imprese”.
Piazza Trento: protesta del Movimento dei Forconi per salvare la merce siciliana
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MessinaOra
GENNAIO DI PROTESTE: DAL MOVIMENTO DEI FORCONI ALLO “SCIOPERO DEI CAMION”
Il Movimento dei Forconi, formato da agricoltori e pastori siciliani, fermerà le attività dal 16 al 20 gennaio 2012, in concomitanza con lo “sciopero dei camion” proclamato dall'Aias, cui ha aderito oggi anche l'Aitras, un’altra sigla dell’autotrasporto siciliano.
“Ci costringono a viaggiare con tariffe che risalgono al dopoguerra, obbligandoci a rispettare le normative europee che di fatto non possono essere rispettate, specialmente dagli autotrasportatori del meridione, con il nuovo codice della strada stanno danneggiando tutti i prodotti ortofrutticoli siciliani che necessitano di tempi di consegna brevi”, spiega il segretario Salvatore Bella dell'associazione regionale Aias, che ha proclamato lo sciopero una settimana prima di quello nazionale. Egli stima che aderirà al fermo l'80% delle imprese di autotrasporto siciliane, ossia 10mila su un totale di 14mila.
Un importante sostegno alla protesta dell'autotrasporto siciliano giunge anche dagli agricoltori del Movimento dei Forconi, che ha già attuato proteste in alcune città siciliane e che sta preparando un fermo regionale dell'agricoltura, proprio negli stessi giorni del fermo dell'autotrasporto siciliano, ossia da lunedì 16 a venerdì' 20 gennaio 2012.
I dirigenti del movimento hanno annunciato presidi al porto di Messina, al casello autostradale di San Gregorio (Catania), lungo le autostrade dell'isola e davanti alle raffinerie di Priolo, Gela e Milazzo. Mariano Ferro, del Movimento dei Forconi, e Giuseppe Richichi dell'Aias hanno denominato la nuova aggregazione “Forza d'Urto”.
Tra le richieste alcuni provvedimenti immediati, dalla defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, al blocco delle procedure esecutive della Serit-Equitalia.
“Qualora ciò non avvenisse entro cinque giorni dallo sciopero- dichiara Martino Morsello del movimento – lo sciopero proseguirà ad oltranza, chiedendo con forza le dimissioni del Governo Lombardo”.
Catania today:
Piazza Trento: protesta del Movimento dei Forconi
Da Piazza Trento a Piazza Università oltre 1000 persone del Movimento dei Forconi hanno protestato."Chiediamo che i supermercati siciliani vendano merce siciliana, non taroccata"
Oggi, giovedì 15 dicembre, circa 1.000 persone hanno preso parte ad un corteo organizzato dal ribattezzato ''Movimento dei forconi'' per protestare contro la classe politica. Partito da Piazza Trento, il corteo, ha raggiunto piazza Università, dove si e' tenuta una manifestazione conclusiva.
''Vogliamo solo creare - ha detto il coordinatore regionale del movimento, Mariano Ferro - un esercito in Sicilia che svegli questa terra, se ce la facciamo, per dire alla politica che ormai non ne possiamo piu'''.
“
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In effetti, è strano.
RispondiEliminaI Siciliani potrebbero fare più proseliti di quelli di Casa Pound o del Grande Fratello.
La repressione sul posto com'è stata organizzata?
che simbolo curioso hanno utilizzato.....
RispondiEliminaspero che dopo arrivi il movimento delle forche e delle ghigliottine
RispondiEliminae spero che a te di cori non capiti qualche strano incidente d'auto o qualcosa di simile
in ogni caso grazie
franco nero
da siciliano consiglio a tutti di guardarlo
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Yu_LcNj0XLM
http://www.youtube.com/watch?v=zzeLoa1gwCU
RispondiEliminaCiao Melman
E' in atto una vergognosa congiura del silenzio sulla gravissima situazione siciliana; a tutt'oggi (17 gennaio), con benzina esaurita e mancati rifornimenti alimentari, nessuno ne parla, non un rigo sulla grande stampa e nei circuiti televisivi nazionali. Da sempre la Sicilia è considerata laboratorio di processi nazionali: se nessuno ne parla il problema non esiste...
RispondiEliminaauguri per tutti i felici sudditi di Montiland