di Sergio Di Cori Modigliani
Falsoni ipocriti.
Cominciano a mettere le mani avanti.
Sono reduce da un’esperienza surreale: un pranzo con celebrazione enfatica organizzato a Roma, all’Hotel Bernini Bristol, in occasione del Premio Leonardo che quest’anno è stato attribuito a Mario Draghi con la crema ufficiale italiana (Confindustra, imprenditori, sottosegretari e l’intera truppa mediatica) che non ha fatto altro che sostenere la ripresa avvenuta dell’Italia, la fine della recessione, e il vero e proprio trionfo riformista di Mario Monti.
Un vero delirio collettivo di falsi dichiarati.
Tutti in ghingheri alla grande. (io ero imbucato).
E’ bello vedere e toccare con mano come si comportano e cosa dicono quando si riunisce tutta insieme, la cosiddetta classe dirigente del paese.
Impossibilitato a partecipare per motivi di lavoro, Mario Draghi ha accettato il premio e ha mandato una lettera che è stata letta pubblicamente da un suo segretario:
Questo è ciò che ha detto il Presidente della BCE, facendo ritirare a suo nome il prestigioso premio che gli è stato conferito, alle ore 13.30:
«La crisi dei debiti sovrani ha messo a nudo molte debolezze a lungo neglette. Innanzitutto l'inadeguatezza della governance europea per il suo superamento (ndr. ma lui non è il Presidente? Non è lui a stabilire le regole e il come quando e quanto?) sono ora chiamati ad operare con drammatica urgenza tutti gli Stati membri, volgendo lo sguardo oltre gli effimeri interessi di breve momento..
Il nostro Paese è parte rilevante della fitta rete che caratterizza oggi, sotto tutti i profili, i rapporti internazionali e in particolare europei. Come mostra anche la storia italiana da questa integrazione, da questa contaminazione di diverse esperienze e dall'accrescimento delle potenzialità di ognuno che ne discende dipendono in larga misura il nostro benessere e il nostro progresso, non solo economico, la fiducia che i nostri partner ripongono in noi. Questa dipende, in misura determinante, dai nostri comportamenti. È questo il problema principale che sta oggi di fronte al Paese. (ndr. e il suo?) L'Italia deve andare avanti con la forte accelerazione delle riforme compiute negli ultimi mesi (quali? E rimasto tutto uguale). La determinazione nel portarle a pieno compimento è decisiva per uscire dalla stagnazione e per sventare i rischi di una deriva pericolosa”.
Ma adesso viene la frase più bella.
Il presidente della Bce ha dichiarato che “la crisi ha anche crudelmente svelato la insufficienza delle politiche attuate negli scorsi anni in Italia per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici e per risolvere i nodi strutturali che strozzano la crescita della nostra economia”. (ndr. ma lei non era il Governatore della Banca d’Italia?????? Non era lei, caro Draghi, che a febbraio del 2011, a marzo del 2011 e a giugno del 2011, in piena bufera, sosteneva che “l’Italia è tuttora solida, ha i conti in regola, le banche italiane non soffrono di alcun problema né di liquidità né di solvibilità, deve soltanto equiparare certi atteggiamenti propri ai dispositivi tecnici del resto d’Europa”.? Non è stato lei a sostenere con “solido vigore le manovre dell’on. Tremonti che ben sta facendo assicurando al nostro paese la tenuta dei conti” ? (dichiarazione ufficiale in data 20 ottobre 2010).
Oggi che le carte cominciano a scoprirsi, Mario Draghi mette le mani avanti, e con un ritardo di almeno otto anni (è stato nel periodo 2001-2005 che Berlusconi e i suoi amici hanno cominciato a svuotare le casse dello stato attraverso la finanza allegra e la connivenza con la criminalità dilagante) osa criticare il precedente governo sostenendo che non ha fatto ciò che doveva fare. Lo dice oggi. Dimenticando di avere appoggiato Berlusconi in tutte le sedi per tutti gli anni dei suoi governi.
Da un uomo del genere, che si comporta così, c’è da aspettarsi che un domani (che vediamo avvicinarsi a passi lesti) sostenga pubblicamente che Mario Monti non ha fatto ciò che doveva fare. Mentre oggi l’applaude.
Da contraltare a queste insulse, evanescenti e demagogiche dichiarazioni di un Mario Draghi sempre più in chiaro e netto stato di confusione permanente, un importante economista tedesco, Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, a Davos, in Svizzera –alla presenza fisica vera di Mario Draghi, stava infatti lì- sconvolgeva i piani e le attese di questi parrucconi obsoleti rilasciando al Financial Times Deutschland la seguente dichiarazione ufficiale:
“Il sistema capitalistico non si adatta più alla nostra società, è la ricetta capitalistica che non funziona più perché si è esaurita la sua forza propulsiva. In occidente il capitalismo non è più in grado di produrre ricchezza, bensì sta impoverendo tutta la società. Viviamo ormai in un mondo assolutamente interconnesso in cui non si può più parlare di "elite" nel senso tradizionale del termine. Le vecchie strutture di forza non funzionano più - spiega sempre Schwab - perché ormai i centri di potere si sono spostati su livelli differenti, ci sono un'infinità di nuovi attori, un'economia globale interconnessa, più trasparenza e maggiori possibilità di espressione delle proprie opinioni e della propria influenza, quindi il danno o il trucco finanziario contabile –quando c’è- non può più essere nascosto. I politici, ma in definitiva tutti noi, abbiamo rinunciato a porre dei paletti agli eccessi della finanza. E non siamo stati in grado di introdurre quelle regole necessarie ad evitare una perversione generale del sistema. Si può ben dire che il sistema capitalistico, nella sua formulazione attuale, non si adatta più al nostro mondo. Se non lo cambieremo, finirà per spazzarci via tutti".
Non è mica un estremista comunista rivoluzionario a parlare, bensì un tranquillo moderato conservatore, un economista tedesco di esperienza, che è riuscito da 25 anni a questa parte a organizzare questo forum annuale senza nascondersi dietro i paraventi di subdole pratiche clandestine da vera setta complottista come il club di Bilderberg, il club di Mason street a Londra e il club di Washington Finance Group in Usa.
Immediata la reazione dei centri che gestiscono il potere mediatico planetario. In Usa, Fox news economy (proprietà di Rupert Murdoch) apriva la notizia da Davos presentandola nel seguente modo: “Davos è ormai al tramonto, ha fatto il suo tempo. Non è più un incontro di menti internazionali che producono idee innovative e trovano soluzioni……ecc”.
Enorme, invece, la sconvolgente sorpresa in Germania e in Gran Bretagna e soprattutto in Svizzera, dove Schwab è molto noto, molto stimato e molto seguito.
Da noi, va da sé, neppure una parola. Hanno scelto di non dare la notizia.
Basti pensare che alla conferenza stampa di questa mattina del nostro baldo ragionier robotico Mario Monti, in seguito alla domanda fatta da una cronista della Reuters “Mi scusi, lei ritiene che la situazione dell’Italia sia migliorata in termini reali da quando lei ha preso il potere?” ha risposto nel seguente modo (dopo essersi preso almeno un minuto di pausa per pensare, forse le pile si erano scaricate): “Mi duole ascoltare una domanda come questa perché contesto in tutti i modi l’espressione “prendere il potere”, non è esatta e non corrisponde alla realtà…..quindi….non risponderò più a nessuna domanda…la conferenza stampa finisce qui”.
Un capriccio da divetta, una gaffe imperdonabile, oppure l’esternazione di chi interpreta se stesso e il proprio ruolo attribuendogli la consueta e subdola consuetudine vaticanista che spinge alla falsa modestia apparente, all’umiltà autodichiarata, al minimizzare a tutti i costi perfino l’esistenza stessa del potere al punto tale da arrivare a dire che non esiste?
Ma vi rendete conto che in Italia, il primo ministro in carica sgrida una giornalista professionista e abbandona la conferenza stampa sostenendo che lui “non ha preso il potere”?
E allora, che cosa ci sta a fare lì?
A pettinar le bambole, come direbbe Maurizio Crozza?
Oppure, ancora meglio.
“Se lei non ha preso il potere, signor primo ministro, chi ce l’ha il potere in Italia?”
Per la diretta: http://www.livestream.com/worldeconomicforum
RispondiEliminaEh no, non a "pettinar le bambole come Crozza", a pettinarle come Bersani.
RispondiEliminaBattute a parte, impossibile commentare.
gli italiani dopo la cura "Monti":
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=glWUnrKdBWo&feature=related
Era ora che qualcuno lo dicesse.
RispondiEliminaSemplicemente non funziona piu'. E se vogliono farlo ripartire sapiamo
tutti come.
Dei nostri intelligentoni, mi chiedo, ma vale ancora la pena parlarne?
Miopi strateghi della conservazione di un piccolo mondo antico, piu'
antico di quello di cui parla Schwab.
Gia' ieri la Marcegaglia ha detto no al redditto garantito. L'unico
strumento immediato che puo' aprire una fase di ristrutturazione meno dolorosa possibile non solo delle loro aziende, ma del sistema stato,
dei salari, di un nuovo contratto sociale.
E ora di finirla con la piena occupazione, un mito. E' ora di parlare di grande capacita' produttiva e di socializzazione dei profitti.
Di fabbriche automatizzate, a chiamata, di tempo libero, di sicurezza per tutti, di nuovi modelli di agricoltura, di energia e cosi via.
Oppure parliamo di qualche miliardo di morti e come noi intelligentoni
sopravviveremo al grande macello.