domenica 12 giugno 2011

Siamo femmine femminili anche se siamo sportive: sfatiamo un mito

di Sergio Di Cori Modigliani

Le tedesche non ci stanno. E difendono la loro scelta con fermezza. L'hanno fatto con tale vigoria da essere riuscite nel loro intento conquistandosi anche l'apprezzamento delle più importanti organizzazioni femministe della Germania, comprese le due più agguerrite associazioni che si occupano di lottare contro la mercificazione del corpo femminile.

La notizia è la seguente: il 27 giugno prossimo venturo si svolge il campionato di mondo femminile di calcio under 20. La stampa non ne parla, non è considerato un fenomeno televisivamente interessante. Pochissimi gli sponsor, scarsa l'affluenza agli stadi. La Germania detiene il trofeo conquistato nel 2007 nella finale contro la Cina. Cinque delle ragazze che compongono il team campione del mondo, Annika Doppler, Ivana Rudic e Juliana Simic (giocano nel prestigioso Bayern Monaco) Kristina Gessat (nel Gutersloh) e Selina Wagner (nel Wolfsburg) hanno deciso di farsi fotografare senza veli sulla rivista Playboy, che -per l'occasione- ha regalato loro la copertina.
Le atlete difendono la loro scelta sostenendo che le donne sportive vengono discriminate rispetto ai maschi "perchè siamo troppo muscolose e toniche e veniamo identificate e trattate come se non fossimo delle femmine" sostiene Juliana Simic "la società maschilista considera una donna che fa la calciatrice come una specie di mostro e noi ne soffriamo. Non è facile per noi trovare un fidanzato, i maschi giovani di noi si vergognano e hanno paura perchè con un calcione siamo in grado di stendere un gorilla".
E così, le cinque atlete hanno detto basta e sono finite su Playboy, come sfida e allo stesso tempo per catturare degli sponsor sperando che soprattutto la stampa sportiva (che le sta completamente ignorando) si occupi anche di loro, della loro bravura, della loro presenza.
“La maggioranza delle giocatrici nei campionati maggiori sono segnate dall’allenamento, ma continuano a essere molto femminili e spesso si vedono molto bene. Invito tutti gli uomini a verificarlo dal vivo in una partita. Il messaggio è: guardate, siamo ragazze normali e belle. Venite a vederci sul campo. Siamo le migliori del mondo. E lo sport è vita, è passione” dichiara la portavoce della squadra, Annika Doppler, 19 anni, centravanti del Bayern Munich.

In Germania e negli Usa sono riuscite a centrare il loro obiettivo: hanno trovato due sponsor, ma la cosa più importante che sono riuscite a ottenere consiste nell'appoggio delle organizzazioni femministe tedesche e statunitensi "vogliamo essere trattate alla pari" sostiene Annika "vogliamo che venga considerata sexy anche una ragazza con i calzettoni e i pantaloncini corti che corre su un prato dietro un pallone" e aggiunge con tono molto polemico "arrivando in treno nella città di Milano si vede un immenso cartellone pubblicitario delle mutande di Armani con il giocatore David Beckham praticamente nudo disteso su un canapè. Nessuno lo ha attaccato sostenendo che sta "mercificando il suo corpo". Idem per Cristiano Ronaldo del Real Madrid. E allora?".

"Noi vogliamo essere considerate anche nella nostra attrattiva femminile senza per questo dover venir meno al nostro essere, fondamentalmente, delle atlete, innamorate del gioco del calcio. Vorreste punirci anche per questo?" sostiene Kristina Gessacht, la decana della squadra, 21 anni a luglio.

Si può dar loro torto?

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