di Sergio Di Cori Modigliani
A proposito dei media europei, banche americane, e degli sciacalli di turno.
Una giornata davvero succosa e divertente (si fa per dire) per comprendere come si sta costruendo il nuovo assetto planetario politico-finanziario del pianeta, di cui l'Italia, in questo momento -ahinoi- è un ghiotto boccone da pappare.
Vediamo prima "i media nostrani" e poi passiamo ai sudamericani.
1) In Europa si sono svolte le elezioni amministrative in Francia e la stampa italiana parla dei risultati presentandoli come il trionfo di Marine Le Pen.
Perchè lo fanno?
Qual è il vero risultato delle elezioni?
Ho una mia idea in proposito: diffondere la paura dell'estrema destra (così come a metà degli anni'70 funzionò la paura dell'estrema sinistra) per deviare l'elettorato verso i moderati conservatori che garantirebbero la cosiddetta democrazia.
Sulla prima pagina del mio quotidiano surreale si legge oggi: "Dura batosta per Hollande in Francia, i socialisti perdono dovunque, ma tengono le città fondamentali: vince l'astensione. Sotto, si legge: a Parigi diventa sindaco per la prima volta una donna, una socialista radicale. Al ballottaggio sconfitta di Marie Le Pen che appare delusa e sconfortata in televisione. Stravincono i gollisti: è la rivincita di Sarkozy. L'UMP moderato fa il pienone.
Anne Hidalgo viene eletta sindaco di Parigi, roccaforte politica fondamentale in Francia.
Nei tre centri nevralgici meridionali in cui Marie Le Pen è andata al ballottaggio (Avignone, Perpignan, Ferbach) il Front National è battuto dai gollisti.
I socialisti perdono 155 città, ma riescono a mantenere un saldo controllo del potere nei centri nevralgici di Parigi, Lione, Lille, Strasburgo, Nantes, Dijon, Grenoble.
L'astensione raggiunge il 41%, massimo storico in Francia.
L'elettorato francese è stato chiaro: bocciata la strada morbida di Hollande nei confronti della Merkel. Marie Le Pen perde tutti gli scontri diretti e arretra nelle sue roccaforti principali.
Hollande viene sfiduciato dalla nazione.
Chi ha seguito i canali televisivi francesi non ha potuto non vedere lo sconforto di Marie Le Pen, delusa e avvilita perchè aveva cavalcato la manipolazione dei media europei che la davano come trionfatrice di queste elezioni locali. Ha dichiarato con aria davvero triste "Da oggi siamo il terzo partito di Francia" il che, per chi era dato vincente, è davvero pochino.
Il risultato, quindi, è completamente diverso. Clamorosa la debacle nella storica zona della Vandea dove l'elettorato di Marie Le Pen l'abbandona, preferendole i candidati gollisti di area moderata. Complessivamente, Marie Le Pen ottiene, al ballottaggio, un risultato inferiore del 38% a quello preconizzato dai sondaggi, soprattutto quelli italiani.
Questo, in sintesi, ciò che è accaduto.
Da noi, la cupola mediatica, ancora trasforma il risultato elettorale francese per intimorire e spaventare l'elettore italiano, usando Marie Le Pen come utile spauracchio.
2). Nel frattempo passa sotto tono la notizia fondamentale del giorno in campo finanziario-economico per il nostro paese: la resa incondizionata del sistema bancario economico-politico (italiano) dinanzi alla peggiore finanza speculativa planetaria.
Vola al rialzo la borsa di Milano con i bancari alle stelle.
Monte dei Paschi di Siena in testa grazie all'ingresso di "nuovi investitori".
Ma nessuno spiega chi siano.
In Sud America e in tutto il mondo finanziario bene informato, sono conosciuti entrambi come "gli sciacalli cannibali dei fondi".
Si tratta di un miliardario brasiliano di estrema destra, Andrè Estevez, proprietario del fondo Btg Pactual (valore 75 miliardi di dollari) che questa mattina ha acquistato il 3% di Monte dei Paschi di Siena.
Ma il piatto forte è un certo David Martinez Guzman, messicano di Monterrey, definito dal Wall Street Journal "il finanziere più pericoloso del pianeta", dalla rivista Forbes "l'uomo finanziariamente più solido del mondo" e dal Financial Times "il re degli sciacalli".
Questa mattina ha acquistato il 4,6% di Monte dei Paschi di Siena attraverso la sua finanziaria della city di Londra (Fintech Advisory) unendo il suo pacchetto a quello del brasiliano e annunciando l'acquisto per la prossima settimana di un ulteriore pacchetto di 5% delle azioni.
La loro principale attività consiste nel presentarsi in paesi fragili, acquistare banche indebitate fino al collo, controllare i pacchetti, investire in derivati speculativi ad altissimo rischio nei mercati sudamericani e di area messicana, affondando le economie locali.
Sono celebri in tutto il mondo per questo.
E così siamo finiti nelle mani del re degli sciacalli nordamericani.
David Martinez Guzman è un uomo unico nel suo genere.
Ha speso 400.000 dollari per pagare una società di comunicazione che si occupa di strategie in rete per fare in modo che non compaia mai nessuna immagine della sua persona sul web. L'immagine che vedete in bacheca è l'unica fotografia che lo ritrae, scattata nel 2004 a Buenos Aires quando incontrò Nestor Kirchner. Non ne esistono altre.
E' nato nel 1957 a Monterrey, in Messico, in una famiglia modesta borghese.
Per potersi pagare gli studi, entra in seminario manifestando una grande vocazione.
Viene promosso e inviato a Roma dove arriva nel 1982 ed entra a far parte della "Legione di Cristo". Nella capitale incontra l'uomo che cambierà la sua vita: il cardinale Marcinkus, che lo prende sotto la sua protezione. Due anni dopo, riceve una lettera amorevole di sua madre che gli comunica "il miracolo della nostra esistenza": un parente lontano (che ignoravano di avere) residente in Usa, è morto lasciando loro una cospicua eredità. E così, il nostro seminarista scopre che la sua vocazione non è reale. Prende i soldi se ne va in Usa dove, nel più fitto mistero e anonimato, diventa un abile finanziere nel settore chimico e petrolifero. Di lui si sa poco o nulla. Assurge alla cronache nel 2003 quando entra nel ristrettissimo cerchio di amici intimi della famiglia Bush che lo promuove dopo la sua brillante gestione della società Enron. Nel 2004 acquista a Manhattan l'appartamento più caro del mondo (55 milioni di dollari) dove si trasferisce a vivere, diventando anche il più ricco collezionista di arte del mondo. Acquista il quadro "n.5 1948" di Jackson Pollock pagandolo 148 milioni di dollari, tuttora record nel mondo.
La sua azienda (Fintech Advisory) oltre a gestire pacchetti finanziari speculativi è presente anche nell'unico segmento di mercato economico che produce merci reali: cibo.
Acquista il 4,6% delle azioni della Nestlè, il 3% della Pepsi Cola, il 3% della Monsanto, il 3% della Archer Daniels Midland Co. e nel 2012 identifica e individua l'Italia come territorio strategico per eccellenza nel campo agro-alimentare. E così piomba da noi. Impiega un anno a costruirsi la rete necessaria di conoscenze e rapporti, finchè comincia a inondare il mercato valutario italiano di cash really cash all'inizio del 2014, presentandosi come il "salvatore del sistema bancario nazionale". Nel consiglio di amministrazione della sua società siedono Francisco Calderòn Rojas, che rappresenta gli interessi della Compagnia Espanola de Petroleos, accanto a Enrique Castillo Sanchez Mejorada che rappresenta la Ventura Capital Privado, due vecchie conoscenze. Entrambi membri dell'Opus Dei, sono i finanzieri che hanno gestito le intermediazioni per la triangolazione Monte dei Paschi di Siena, Antonveneta, Banco de Santander. Sono gli uomini di Rajoy. Sono le stesse persone che hanno gestito la vendita di Telecom Argentina da parte degli italiani agli spagnoli, che qui entrano dalla finestra nel mercato bancario italiano, ma che in realtà interpretano gli interessi di colossi dell'energia petrolifera e del cemento. Tradotto significa che i grandi colossi dell'energia del fossile si appropriano delle banche italiane. In tal modo sceglieranno di non attivare nessuna linea di credito per aziende operanti nel terreno delle rinnovabili e dell'energia pulita. Decideranno per la speculazione finanziaria, per le trivellazioni, per il petrolio: tre settori che ci renderanno sempre più dipendenti, sempre meno sovrani, inevitabilmente sudditi.
Fine della storia del nostro eroe messicano, qui sintetizzata al massimo.
Come è possibile, io mi chiedo, che i due più spregiudicati finanzieri del continente americano -uno brasiliano e l'altro messicano- decidano e scelgano di andare ad acquistare pacchetti di azioni di banche italiane decotte sull'orlo del fallimento, che probabilmente nessun altro al mondo vorrebbe neppure in regalo, senza che la stampa economica italiana specializzata gli abbia dedicato un articolo, un trafiletto, una nota, una analisi, un commento, una domanda?
Come è possibile, io mi chiedo, che in presenza del tragico disagio delle imprese italiane che non riescono ad avere crediti da banche di interesse nazionale, venga consentito l'ingresso di queste persone senza che l'attuale classe politica dirigente si interroghi, senza che nessun parlamentare abbia chiesto ragguagli al Ministro del Tesoro, senza che i dirigenti di Bankitalia intervengano per salvaguardare istituti finanziari che sono privati -è vero- ma che noi manteniamo perché stanno in piedi grazie alle sovvenzioni statali ed europee della Bce e che succhiano miliardi di euro?
Come è possibile, io mi chiedo, che in un momento strategicamente fondamentale per il nostro paese, quando anche un bambino sa che stiamo in guerra economica e la guerra è tra la finanza speculativa da una parte e l'industria che produce merci reali dall'altra, la Confindustria non usi tutta la propria forza mediatica, politica e reale, per evitare questa deriva?
E, infine, come è possibile, che la cupola mediatica sostenga che "gli investitori internazionali sono arrivati" quando si tratta, invece, a quanto pare, di speculatori della impietosa finanza allegra?
Come è possibile, io mi chiedo, che nessuno ne parli?
Non ho le risposte.
In compenso, ho le domande giuste da fare, che qui ho condiviso con tutti voi.
Nessuno ci darà le risposte.
Ma ciò che noi possiamo fare è cominciare a porci le domande giuste.
Matteo Renzi sta costruendo la propria immagine come in un telemarketing statunitense "sono l'uomo che dà subito risposte": è una ingegnosa trappola mediatica.
Io voglio, invece, le domande.
Il paese, lo possiamo cambiare solo e soltanto se cominciamo a porre un certo tipo di domande, perchè sono quelle che mancano. Di risposte siamo pieni e non ci servono.
Questo è il vuoto nel quale la cupola mediatica nazionale ci sta facendo precipitare.
Senza domande, vinceranno sempre le forze occulte e clandestine, le logge, le lobbies oscure.
Facciamoci le domande giuste, a cominciare dalla finanza e dal sistema bancario nazionale: chi c'è dentro, chi c'è dietro, chi c'è sopra, chi c'è sotto.
E così capiremo dove e come va cambiato questo paese.