di Sergio Di Cori Modigliani
"Non sempre è possibile forgiare il futuro per i nostri figli, ma una cosa è però sempre possibile per tutti noi: forgiare i nostri figli per il futuro".
Con questa celebre frase, nell'estate del lontano 1933, il presidente Usa Franklin Delano Roosevelt, insieme a sua moglie Eleanor e all'economista inglese John Maynard Keynes, apriva a New York un epico convegno al quale erano stati chiamati a partecipare intellettuali, accademici, artisti, e il Gotha dell'industria cinematografica di Hollywood. Per lanciare il nuovo e inedito programma economico di grandiosi investimenti per la crescita, la classe dirigente statunitense chiariva la propria interpretazione del mondo in maniera netta, come spiegò a braccio la first lady, la pedagoga Eleanor Roosevelt: "per noi risulta fondamentale credere, sostenere e finanziare a tutti i livelli l'innovazione tecnologica, scientifica e culturale, che consideriamo la base portante del progresso sociale e dell'evoluzione di una società equa, solidale e aperta a tutti". L'idea di un investimento economico che non guardasse soltanto al mero profitto ma che avesse anche (e soprattutto) un'idea sottostante di indirizzo pedagogico, fu determinante nel garantire, allora, il totale successo di una stagione politica che contrassegnò il secolo scorso.
E' ciò che manca oggi, con un' Europa paralizzata e un intero pianeta al servizio della logica iper-liberista, quell'idea piratesca del mondo che vede vincente la finanza speculativa e con un'economia al servizio della finanza invece del contrario. In nessun paese occidentale, la perdita di quella grandiosa eredità culturale-politica e la dimenticanza del suo significato, si è fatta sentire nei suoi modi più crudi e crudeli come nella Repubblica Italiana. Soprattutto per ciò che riguarda il cinema, una gloriosa industria nazionale spazzata via da scelte sbagliate, investimenti truffaldini, visione miope, asservimento della creatività alle ragioni della politica e del partitismo, costringendo gli spiriti più creativi e volonterosi a emigrare all'estero, condannando quindi il cinema italiano, com'era inevitabile, a stare ai margini del mondo contemporaneo.
Ma per fortuna c'è sempre qualcuno che un mattino si sveglia e prova a inventarsi qualcosa per cambiare il meccanismo.
E' ciò che ha scelto di fare una società di produzione cinematografica italiana, con sede a Roma, la "Cine One Media Group".
Con la voglia di andare a caccia di nuovi talenti ma, allo stesso tempo, cercando di sottrarsi alla logica consueta della malleveria politica pre-costituita, hanno stabilito di lanciare un concorso nazionale aperto a tutti i giovani dai 18 ai 35 anni, al fine di costruire un film della durata di 100 minuti, composto da dieci film della durata di 10 minuti ciascuno, quelli che nel gergo vengono definiti "corti".
C'è un tema che è fisso ed è la base strutturale di questa intelligente operazione, il cui titolo è: "Etiquo Film Project" con un sottotitolo non dichiarato: "la finanza, l'equità, la solidarietà: qual è il rapporto oggi tra i giovani e il danaro".
Il fine dell'operazione, infatti, consiste nel costruire un prodotto filmico che presenti il mondo della finanza, dell'economia, del flusso del danaro, visto con gli occhi e con lo sguardo creativo di chi è nato dopo il 1982. Partecipare a questa iniziativa non comporta nessun costo. E' necessario inviare a un certo indirizzo il soggetto e la sceneggiatura di un film della durata di 10 minuti. La lunghezza non dovrebbe superare le 20 pagine. Il comitato direttivo ne sceglierà 80. Tra questi ne verranno selezionati 10 che verranno prodotti e interamente finanziati dalla Cine One Media Group che poi distribuirà il film della durata di 100 minuti nelle sale.
Dieci episodi che, insieme, presentano l'idea dei giovani italiani sul danaro nel mondo di oggi. La libertà creativa ed espressiva è massima ed è autorizzata: potete scrivere un film realista, iper-realista, surrealista, tragico, comico, parodistico, thriller, rosa shocking, noir, come volete, come vi viene. Il protagonista può essere il presidente di una banca o il salsamentaro dell'angolo, vi potete sbizzarrire a vostro piacimento. E se il vostro talento è autentico e reale, questa è davvero un'ottima opportunità per farvi notare e farvi valere, a dispetto dei tempi che corrono. Il direttore creativo della produzione, il patron dell'operazione, si chiama Pete Maggi. E' un produttore italiano che ha diversi decenni di esperienza alle spalle ed è sempre stato innamorato del cinema. Alla fine degli anni'90, capendo che in Italia non c'era più spazio reale, se n'è andato all'estero, prima a Londra e poi a Los Angeles, dove ha trovato la sua strada imponendosi. Ha prodotto un notevole film diretto da Michael Radford e interpretato da Al Pacino e Jeremy Irons ("Il mercante di Venezia") e un interessante opera ("Le verità negate") interpretato da Susan Sarandon e Emily Blunt. E' un uomo di vasta esperienza sul campo nel settore ed è un'ampia garanzia per i concorrenti in relazione all'esito finale. Nel 2013 ha fondato la Adler Entertainment. Fanno parte della giuria anche un'altra produttrice, Caterina Nardi, la scenografa Claudia Vaccaro e l'autore di cinema (scrittore, sceneggiatore, regista) Aurelio Grimaldi. Il presidente della giuria selezionatrice dei testi è il nostro ottimo attore Gianmarco Tognazzi che conosce il cinema come le sue tasche e non ha bisogno di presentazioni. Chiunque voglia saperne di più, abbia bisogno di chiarimenti, delucidazioni, spiegazioni, motivazioni, può rivolgersi alla responsabile dell'ufficio stampa Alessandra Izzo o via e-mail (izzocomunicazione@gmail.com) o via telefono (335-6882776).
La selezione si apre il 1 Febbraio del 2017 e durerà tre mesi. Per "scaricare" le modalità, lo statuto e il bando del concorso, potete andare in rete digitando l'apposito link all'indirizzo di www.etiquofilm.it dove troverete ogni necessario ragguaglio in merito.
La trovo un'idea eccellente. Ed è il motivo per cui il mio blog diffonde la notizia.
Qui di seguito il minispot che presenta questa bella operazione culturale.
Abbiamo bisogno di iniziative di questo genere.