martedì 21 giugno 2011

Basta con il guardonismo mediatico: è ora che cambi il vento

di Sergio Di Cori Modigliani.

Melania Rea e Stefano Parolisi. Per non parlare di Sarah Scazzi, Sabrina e tutta la sua famiglia.
"Mentre il paese sembra affondare sempre di più in una ingessatura paralizzante che ha trasformato il dinamismo del miracolo economico all'italiana in una palude dove i propri prodotti non sono più concorrenziali e l'accesso ai mercati globali è sempre più difficile, i cittadini italiani sembrano essere più curiosi sull'esito delle indagini relative a due omicidi sessuali dovuti alla gelosia. Eppure le cifre sono impietose: i dati rivelano che ad aprile del 2011 le richieste d'acquisto di merci italiane hanno subito una flessione del 6,4%, il dato in assoluto più negativo di tutto l'occidente, secondo soltanto a quello dell'Ecuador".

Così ci identifica il Wall Street Journal.

Ma così, purtroppo, vive la nazione.

Leggendo i dati ufficiali delle notizie in prima pagine pubblicate dai 75000 siti italiani, dai 6500 cosiddetti giornali on-line e dall'attività di circa 280.000 bloggers, risulta che l'argomento più diffuso -al 21 giugno 2011- siano, nell'ordine:

1). Melania Rea e Stefano Parolisi.
2). Il seno di Jennifer Lopez.
3). Le novità su Sarah Scazzi.
4). Gli amori e dissapori di Lele Mora.

Puro gossip pubblicato su giornalacci, vien da pensare. Anch'io pensavo così.

E invece non è così.

Perchè per acquistare pubblicità, chi ha un sito (magari cn un nome trappola -e a mio avviso truffaldino- della serie "democratici uniti per la ripresa" oppure "donne che combattono per la propria dignità" ecc.ecc,) invece di produrre qualità, cercare di fornire notizie originali e fare informazione, parla piattamente SOPRATTUTTO delle notizie che ogni mattina i motori di ricerca "indicano" come gli argomenti sui quali bisogna parlare per avere contatti e quindi pubblicità.

E' così che su siti che parlano di cambamenti, modificazioni, lotte e rivoluzioni si legge la stessa identica cosa che si può leggere nei siti più retrivi che -a questo punto, direi onestamente- si presentano per ciò che sono: dei contenitori di pubblicità e niente di più.

Non cadete nella trappola.

Quando vedete un sito al quale siete affezionato (ideologicamente, per appartenenza, per gusto, per motivazione politica) e vi rendete conto che quotidianamente insiste nel presentare qualcosa di attinente ai consueti tormentoni, sappiate che l'unico dichiarato obiettivo consiste nell'aumentare i contatti a caccia di pubblicità.

L'informazione e la notizia originale è l'ultima delle loro preoccupazioni.
Basta saperlo.

E scegliere cvhe cosa leggere e dove andare a leggere.

E' il bello della libertà e della competizione.

Nessun commento:

Posta un commento