sabato 25 giugno 2011

C'è la camorra dietro gli scugnizzi, sostiene de Magistris. E Zaia risponde: Napoli non va aiutata per nessun motivo

di Sergio Di Cori Modigliani

Due giorni fa avevo pubblicato un post dando la notizia –avuta da fonte certa e attendibile da napoletani che in città ci abitano- relativa al fatto che gli scugnizzi che tiravano i sacchetti di spazzatura contro i passanti e le automobili, erano, in realtà, manovalanza pagata dalla mafia. Mi attendevo i consueti commenti di tragico ma vero, che vergogna, poveretti, ecc, e questi commenti sono puntualmente arrivati.
Se ne sono aggiunti altri, però, di napoletani amici feisbucchiani che sostenevano non fosse vero, che erano invenzioni mediatiche, che si trattava di reazioni popolari spontanee contro il velleitarismo di de Magistris.
Qui c’è qualcosa che non funziona.
Penso che non sia mai accaduto nella storia della Repubblica che un sindaco venga contestato venti giorni dopo essere stato eletto, dopo dieci giorni che la sua giunta si è insediata.
 In un paese come l’Italia, ahimè, noto per la sua totale inefficienza, stimola alcune riflessioni.
Che io non farò. Le lascio all’intelligenza e alla curiosità dei lettori.
Qui di seguito, riporto, invece, le dichiarazioni ufficiali rese nelle ultime ore dai protagonisti della tragica vicenda, senza aggiungere ulteriori commenti.
Penso che sia il modo migliore di fare informazione
Ciascuno è libero di trarne il giudizio che ritiene opportuno.
''E' evidente che c'e' una regia dietro i roghi e i blocchi stradali. E che la camorra e' nemica di questa giunta''. lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris  alle ore 11.30 di sabato 25 giugno 2011 ''Con il piano ambientale della Giunta  quello che e' stato il businees dei rifiuti a Napoli si interrompe definitivamente. Chi accende i roghi e' gente che non ha a cuore questa rivoluzione ambientale. So che la camorra ci ostacolera'. E' quello che sta facendo in città''.

''Qualunque cittadino - ha spiegato De Magistris - sa che i roghi producono diossina, quindi un pericolo certo per la salute. Il rifiuto diventa speciale e ci vogliono diversi giorni per raccoglierlo. Ogni istituzione deve mettere in campo tutte le energie per verificare cio' che e' accaduto, verificare se ci sono rischi, responsabilita', se c'e' qualcuno che si mette di traverso. La magistratura, faccia i suoi accertamenti''.

''I cittadini si devono indignare ma devono essere fiduciosi perche' noi puntiamo a rendere la citta' di Napoli autonoma. E' quanto ho detto al ministro, al governo, al prefetto e a Caldoro. Oggi abbiamo bisogno non di una carita' ma di quanto prevede la legge  noi puntiamo a superare la necessita' dell'aiuto degli altri perche' stiamo lavorando per creare un ciclo di rifiuti davvero rivoluzionario. Non vi è dubbio alcuno che dietro questi ragazzini si agita lo spettro della camorra che vede venir meno una fonte di guadagno che si era assicurata negli anni.''.



Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha detto alle ore 20.30 del 24 giugno:'
'Per la Campania il Governo sta studiando un provvedimento serio''.
"La situazione" ha proseguito il ministro, ''ha assunto proporzioni e problematiche che impongono un intervento capace di indicare una soluzione chiara, ancorche' straordinaria e provvisoria, per il trasferimento dei rifiuti in altre regioni. Una esigenza che e' stata colta dalle opposizioni che ne hanno fatto oggetto di una iniziativa legislativa parlamentare. Sono convinta che Napoli debba in tempi ragionevoli raggiungere l'autosufficienza nel ciclo dei rifiuti e per questo le istituzioni locali, governo regionale, provincia e comune, devono impegnarsi con la massima incisivita'''.

"Oggi", ha concluso la ministra, ''e' nostro dovere responsabile affrontare una situazione che potrebbe presentare, se non adeguatamente e sollecitamente risolta, profili preoccupanti anche sotto il profilo della sanita' pubblica; siamo alla vigilia di un'emergenza sanitaria assoluta''.



L'on. Antonio Di Pietro ha dichiarato sabato 25 giugno alle ore 11.30:
''Bene ha fatto la Procura di Napoli ad aprire un fascicolo processuale per verificare le ipotesi di reato. Se qualcuno non fa il proprio dovere, per colpa o per dolo, e' bene che sia assicurato alla giustizia. Il sindaco di Napoli ha le mani legate, se non c'e' un provvedimento del Consiglio dei Ministri e se non c'e' un supporto da parte della provincia di Napoli e della Regione, cosi' come di tutte le altre regioni italiane, non ha possibilità di muoversi''.


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