mercoledì 22 giugno 2011

Cosmopolitan invita le donne a darsi al porno sostenendo che fa bene alla sessualità femminile.

di Sergio Di Cori Modigliani


"Come essere belle quest'estate".
Questa è la didascalia al centro della copertina del numero di giugno di Cosmpolitan, un mensile femminile che contribuisce a costruire l'immaginario collettivo femminile perchè ha un largo seguito e milioni di lettrici in tutto il mondo.

In alto, a sinistra, -come si vede osservando con attenzione la copertina- si legge "Porn-n-roll: perchè la pornografia fa bene al sesso delle donne".

L'argomentazione, e quindi la scelta editoriale, è basata sul trend attuale italiano, fortemente sostenuto in questo momento da un numero molto elevato di associazioni femminili, le quali sostengono che "reclamare l'accesso alla pornografia anche per le donne è un momento della lotta per l'affermazione della parità".

In Italia, oggi va di moda.
Anche in Usa andava di moda. E anche in Germania. Venti anni fa.

Ma le tedesche e le americane hanno cambiato opinione, idea, interpretazione.
Hanno cioè identificato alcune "apparenti mitologie libertarie" come semplici pedinamenti da parte delle donne di una visione maschile dell'esistenza, finendo -pertanto- per cadere in una micidiale trappola auto-lesionista.

Il dibattito rispetto a questo tema, in Italia, è talmente retrivo che è censurato. Semplicemente è vietato parlarne. Non solo. Chi sostiene -come il sottoscritto- che la difesa attuale di gran parte del mondo femminile italiano dell'uso della pornografia sia un grave errore nel nome di un finto fittizio e falso principio libertario, viene redarguito e identificato come un retrogrado moralista. Se non addirittura come un vile reazionario.

Ricordo soltanto che in Italia l'industria pornografica è controllata dalla cirminalità organizzata, è responsabile di gravi disarmonie sociali soprattutto nei ceti più esposti e meno salvaguardati perchè privi di ammorizzatori sociali (donne africane e provenienti dall'europa dell'est e dai balcani) con un fatturato calcolato dalla Guardia di Finanza che si aggira intorno ai 70 miliardi di euro all'anno (naturalmente tutto sommerrso dove nessuno che genera profitto paga un euro di tasse). A questo aggiungiamoci il fatto che gli ultimi dati statistici ci dicono che in Italia ogni giorno 18 milioni di persone cliccano siti pornografici.

Ho quindi delle perplessità quando vedo giornali femminili e leggo articoli di femministe che esaltano la diffusione della pornografia come nuovo veicolo della presupposta libertà della donna.
A mio avviso l'affossa e l'umilia ancora di più. Ma è una mia opinione personale.
Aggiungo che l'industria pornografica italiana assorbe circa 12 miliardi di fatturato proveniente dall'industria pubblicitaria. Come a dire: chi spinge verso la pornografia guadagna di sicuro perchè beccherà sponsor.

In conclusione accludo l'idea sulla pornografia di un maestro spirituale, l'ndiano Osho che nel 1980 così definiva la pornografia e il suo uso:


·         “La pornografia è figlia della chiesa” ha detto Osho. “Il giorno in cui sparirà l'educazione religiosa, sparirà la pornografia. Prima di allora non potrà mai accadere. Sembra un paradosso. Riviste tipo Playboy possono esistere solo con il sostegno del Vaticano. Senza il Papa non ci sarebbe spazio per Playboy; non potrebbe esistere. Non avrebbe ragione di esistere. Il prete lo sostiene. Perché ti dovrebbe interessare la pornografia quando sei circondato da persone vive? E' così bello guardare le persone in carne ed ossa. Non ti interessa la foto di un albero nudo, vero? Perché tutti gli alberi sono nudi... Lasciate all'uomo la sua naturalezza e sparirà anche la pornografia”.

Nessun commento:

Posta un commento