sabato 11 giugno 2011

Un popolo di ignobili guardoni

di Sergio Di Cori Modigliani


Pensavamo che l'Italia avesse avuto un sussulto di (quasi) maturità ritrovata, nell'ultima settimana.
Si era parlato di grave crisi economica (Marcegaglia) di problemi inerenti al lavoro e alla disoccupazione (Camusso) della necessità di varare provvedimenti energetici che contemplino il rispetto per la salute pubblica (il Papa) e diversi dibattiti sulle scelte da fare in occasione del voto referendario.

Poi, di nuovo: il nulla regressivo.

Complice l'imposizione per Legge di non potersi occupare del referendum per il silenzio prescritto, i media si sono scatenati nel comminarci la consueta sbiobba di intercettazioni telefoniche relative alla vicende private del premier e le sue amiche. I soliti Santanchè, Lele Mora, Fede, la new entry Briatore che sente il vento dell'estate e quindi ha bisogno che ci si occupi e si parli di lui mentre i dati statistici che segnalano "le notizie più importanti della giornata" in Italia pongono in primissima fila -con 34 punti di distanza dalla seconda notiza: calcio-scommesse- questi pettegolezzi ignobili, inutili e irrilevanti.

Nel frattempo, il resto del mondo si occupa di
a) rispettare la giornata del 12 giugno voluta dall'Onu e relativa alla denuncia dello sfruttamento schiavista del lavoro minorile nel mondo.
b) la tragedia della guerra in Lybia e conseguente aumento esponenziale di morti e feriti
c) l'ammassamento di truppe turche ai confini con la Siria che si preparano a un potenziale prossimo scontro.
d) l'annuncio di un arretramento della borsa di Wall Street con conseguente ennesima inattesa parentesi di altra crisi economica alle porte per quest'estate.
e) il rifiuto della Cina di rivalutare lo yuan (la propria moneta in corso) spingendo sia l'Europa che gli Usa a dover svendere le proprie merci.
f) il dibattito tuttora in corso in tutte le democrazie occidentali sull'aumento della violenza sessuale nei confronti delle donne nei paesi più evoluti e ricchi del mondo.
g) il tragico deterioramento delle falde acquifere nel continente africano con allarmanti previsioni su potenziali scenari di siccità, sete e spaventosi disagi per decine e decine di milioni di persone.
h) il crollo della "immagine dell'Arte italiana" in seguito alla catastrofe annunciata della Biennale di Venezia, definita da New York Times, London Time, Le Monde francese e La Nacion di Buenos Aires "la peggiore edizione mai registrata in suolo europeo"
i) la denuncia in seguito al rapporto presentato dall'Onu che identifica l'Italia come la nazione nel mondo occidentale dove l'aumento di uso della cocaina ha subito la più forte impennata (aumentata rispetto all'anno scorso del 12%) raggiungendo l'allarmante record di 8 milioni di abitanti che ne fanno un uso quotidiano.

NESSUNO degli argomenti summenzionati viene neppure sfiorato dai media italiani.
Non se ne parla neppure su facebook o su twitter.
In compenso -anche su facebook è la notizia più cliccata, condivisa e cercata- si parla di Briatore, della Santanchè e delle feste nelle ville del premier. Anche gli opinionisti più accreditati, con la scusa di dire la propria su questo o quel passo delle intercettazioni si esibiscono in lunghi editoriali sul Rubygate. Di nuovo.

Un popolo di guardoni regrediti: questo siamo diventati.
C'è un'unica possibilità per riagguantare la nostra dignità.
Resistere alla curiosità automatica malsana. Non voler sapere più nulla di questa squallida vicenda. Non cliccare fantomatiche agenzie di stampa che parlano di nuove rivelazioni, non cavalcare l'onda.

Perchè da questa nuova tornata di intercettazioni di sicuro non verrà fuori nessuna soluzione per la crisi economica, la percentuale di tasse da pagare, l'abbassamento del tasso di disoccupazione, la lotta contro la corruzione e la possibilità di avere un futuro migliore.

Per l'appunto: un futuro migliore.

Nel frattempo sono tutti complici nel renderci il presente una specie di incubo, trasformato in un circo disgustoso dove il gossip, le celebrità e il danaro cash sono gli ingredienti principali.

Basta così.

Ricordatevi di andare a votare.

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