E' molto probabile, per non dire quasi certo, che in questo momento Dan Brown, insieme agli inossidabili quattro Grandi Vecchi, da John Le Carrè a Frederick Forsyth, da Ken Follet a Tom Clancy, si stiano letteralmente mangiando i gomiti per non averla pensata loro, la splendida sceneggiatura del caso Snowden.
E' altresì molto probabile, per non dire quasi certo, che in questo momento i loro rispettivi agenti letterari stiano trattando con le più grosse case editrici al mondo l'anticipo per un succoso romanzo sulla vicenda.
I nomi menzionati -i cultori e i fans del genere spy-thriller sanno di chi sto parlando- sono senz'altro consapevoli che si tratta della madre di tutte le storie.
E' il sogno di ogni scrittore di thriller internazionali, una storia come questa.
E' perfetta.
Non manca nessun ingrediente.
Compresa l'ambiguità nel non sapere se sia vera o meno.
Esistono, infatti, soltanto due possibilità: o è vera o è costruita.
In entrambi i casi, ci racconta il mondo reale così com'è. Oggi.
La sua particolarità consiste nel fatto che ha un impatto fortissimo anche se fosse falsa.
Questa storia è emblematica e sintomatica sull'autentico scenario internazionale nel quale siamo precipitati.
Talmente particolare da essere arrivati al punto per cui una storia inventata oppure una storia vera si equivalgono. Non c'è alcuna differenza. Non è un particolare da sottovalutare. Affatto.
Ed è il punto più importante da comprendere in questa ammaliante vicenda.
E' un po' come se l'avesse inventata (o ideata) la rete, a dimostrazione della prorompente forza che i network digitali hanno assunto oggi.
Vediamo prima le due ipotesi:
A). La trama è una storiaccia inventata. Da chi?
Da un solitario mitomane, interpretato da questo signor Snowden, americano che crede nei diritti civili e ha la faccia del nerd intelligente, e allora, a un certo punto, questo ci verrà detto. Magari con l'esibizione di diagnosi psichiatriche effettuate da amorevoli medici qualche anno fa, precedenti di squilibrio psichico grave e testimonianze dirette di amici e amiche che spiegheranno all'esterrefatto pubblico planetario che "era davvero un uomo molto strano, un vero esaltato". In questo caso, l'intera platea del pubblico terrestre (e soprattutto quello americano) si sbellicherà dalle risate all'idea che un poveretto sia stato in grado di mettere sotto scacco la CIA, piazzando una superbufala. Ma gli Usa non sono l'Italia. Finite le risate, al Congresso arriverebbe il conto da pagare. E sarebbe davvero molto ma molto salato. In parole povere, vorrebbe dire il licenziamento in tronco delle prime dieci personalità in ordine gerarchico, che verrebbero messe in pensione per inettitudine. Loro, su queste cose, non scherzano mai. Chi commette gravi errori paga, e alla grande, e subito. Cash. Tradotto, starebbe a significare la decapitazione del comando operativo segreto militare statunitense, il quale, per la prima volta dai tempi di Harry Truman (cioè dal 1948 quando nacque la CIA sulle ceneri della OSS) ha, in questo momento, una particolarità anomala più unica che rara: al comando, il potere è condiviso da repubblicani e democratici insieme. Non solo. Ci sono anche gli indipendenti. Quindi, non si tratterebbe di lotte politiche intestine, bensì di vera bufala vera, non avendo nessuno -all'interno del Congresso- alcun interesse a far fuori la propria gente. Personalmente, la escludo come ipotesi.
Mettiamo il caso, invece, che non si trattai di un mitomane, ma la storia è pur sempre inventata.
Può essere stata inventata o A1) dalla CIA su iniziativa personale oppure A2) dalla CIA e dai servizi segreti russi insieme, di comune accordo, oppure A3) da una parte (pacifista) della CIA che la usa per combattere un'altra parte (bellicista). Nel caso sia A1, allora Snowden è un loro agente operativo abilmente istruito, il che significa che Obama e i politici americani hanno deciso di prendere in pugno la situazione realizzando contemporaneamente un golpe e un controgolpe, il cui fine sarebbe quello di poter ricattare la cupola finanziaria planetaria mettendo loro le briglie per poterla guidare dove come e quando vogliono loro. Si dà il caso, infatti, che è trapelata la voce che spiega il perchè di tanta fibrillazione. Mr. Snowden, infatti, non avrebbe in pugno quisquilie su qualche paesetto o qualche notiziola su armamenti nucleari dell'Iran, della Syria o della Corea del Nord, no, proprio no. Avrebbe due pennette, all'interno delle quali si trovano -accuratamente registrate e documentate- un milione di intercettazioni telefoniche definite segment oriented, che significa "tutte relative a uno specifico segmento della società", ovverossia tutte le conversazioni telefoniche intercorse negli ultimi 40 mesi solo ed esclusivamente tra i big della finanza europea (compresi i russi) quella nordamericana e rispettivi governanti. Nel caso diventassero pubbliche ci sarebbe davvero da ridere, altro che trattativa stato-mafia. Per l'immaginario collettivo sarebbe una bomba e potrebbe provocare vere insurrezioni popolari. Le pennette, è cosa ormai nota, erano due.
Appunto, erano.
Adesso, Mr. Snowden ne ha una sola.
L'altra l'ha consegnata a una sua cara amica fidata, ignara messaggera, alla quale ha chiesto il favore personale di consegnarla "di persona" al capo-redattore e responsabile della sezione esteri del celebre quotidiano britannico "The Guardian", punta di diamante della cultura anglo-sassone dell'opposizione politica all'attuale mondo in cui viviamo. Costei avrebbe preso la pennetta, sarebbe salita su un volo Air China e da Hong Kong (dove si era incontrata con lui in un elegante sala da thè pubblica) sarebbe sbarcata a London Heathrow; da lì sarebbe salita su un taxi e si sarebbe recata nella sede del giornale dove avrebbe compiuto la sua missione.
Questo, almeno, è ciò che ci hanno detto finora.
Cioè, l'ha detto l'Intelligence Service britannico, spiegando i particolari e mostrando anche fotografie della simpatica signorina, la quale sembrerebbe del tutto ignara della questione e delle sue implicazioni. Tant'è vero che gli agenti si sono presentati nella sede del giornale ieri l'altro e hanno formalmente "preteso" la pennetta. Va da sè che la risposta dei redattori è stata "quale pennetta?". Alla successiva domanda: "Ma voi ce l'avete o non ce l'avete la pennetta di Snowden?" i giornalisti avrebbero risposto in coro "May be", che vuol dire "può darsi". E così gli agenti sono ritornati alla sede centrale a riferire con la coda tra le gambe. Dopo essersi consultati con l'avvocatura di Stato hanno capito che non è possibile -in Gran Bretagna esiste ancora lo Stato di Diritto e i cittadini a questo ci tengono- presentarsi dal Guardian con un mandato di perquisizione e/o arresto di giornalisti professionisti sotto la dizione "informazioni militari strategiche coperte da segreto di Stato". In Gran Bretagna esploderebbe il finimondo, dato che The Guardian non è Novella 2000. Non solo. Non hanno neppure la garanzia che la documentazione non sia stata trasferita in copia da qualche altra parte. Quindi, ciò che la CIA e gli inglesi stanno cercando di spiegare a tutti è "vi abbiamo in pugno". A che pro?
Piegarli ai propri interessi. E quali sarebbero i loro interessi? Uno e uno solo: mostrare e dimostrare con i fatti che la finanza planetaria non controlla un bel nulla e vale un fico secco, perchè i governi "se e quando vogliono" li possono incastrare e sputtanare annientandoli senza provocare un collasso economico: li mandano in pensione e li sostituiscono con solidi politici di provata fedeltà, personale dotato di lauree in economia, scienze della finanza, tecnica bancaria. Si potrebbe addirittura verificare una emorragia (il termine militare è "danni collaterali") controllata, mandando a picco gente spendibile che non serve più, anche importante, tanto per dar la guazza alla plebe, evitare sconquassi e sollevazioni in Europa, e far capire "la musica è cambiata", della serie Monti, Draghi, Lagarde, Sarkozy, Van Rompuy e compagnia cantante al seguito. Questi sono tutti impiegati intercambiabili e sostituibili in qualsivoglia momento, e forse vogliono che lo si sappia. Questa ipotesi è sostenuta da alcuni, soprattutto economisti di grande rispetto e analisti finanziari attendibili di lungo corso. Sostengono che gli Usa ormai sono avviati alla grande ripresa economica ma non hanno nessuna intenzione di far da locomotiva a un'Europa ridotta in brandelli. L'Europa o si adegua o si arrangia. Questa è una modalità per farli adeguare al cambiamento di rotta in maniera indolore. Tant'è vero che (sostengono i cultori di questa ipotesi) non è certo un caso che Obama si presenta proprio adesso nel cuore dell'Africa e proprio nei paesi dove la Cina è presente in maniera massiccia: il segnale internazionale è molto ma molto chiaro. E' un messaggio per la Cina che comincia ad accusare i primi sintomi di vagheggiato potenziale stop economico. Sarebbe andato lì per chiarire a tutti che le cose adesso cambieranno. Come a dire: "cari cinesi, è finita la pacchia. L'Africa è nostra e serve a noi occidentali, voi ve ne ritornate a casa e la cosa finisce qui così". Il continente africano è il primo polmone finanziario, energetico e di materie prime che alimenta l'Europa e gli Usa dal 1600. Sono 400 anni che li deprediamo, li espropriamo e li coccoliamo per i nostri interessi. Poi facciamo le collette con le ong per andare a curarne qualche migliaio. Va da sè, dopo averne ammalati milioni. E' inutile fare gli ipocriti, la realtà è questa. L'intera Europa metterebbe la firma a cancellarli tutti dal globo se questo volesse dire che noi superiamo la crisi economica e ritorna un grande benessere. Da notare come non sia certo un caso che, con precisione millimetrica (prevista al millesimo dagli sceneggiatori) non appena Obama è sbarcato in Africa è iniziata la grande rivolta popolare in Egitto contro Morsi (grande amico dei cinesi e sostenuto dalla Cina in funzione anti-occidentale).
Tra tutte le varie ipotesi, tanto per essere un po' praticoni, sarebbe la migliore per tutti noi, visto il momento di magra e di secca nella quale ci troviamo. Non si sa mai che il trambusto provocato non possa generare dei cambiamenti perfino in una nazione come la nostra, la più riottosa e restia in assoluto a qualsivoglia forma di cambiamento.
Se invece la sceneggiatura è A2) allora la musica cambia e di molto. Vuol dire che Obama ha dei guai con i falchi a casa sua, Putin ha dei guai con i falchi a casa sua e siccome sono entrambe potenze imperiali e imperialiste che mantengono una caterva di costosi militari, devono dar loro la guazza quando questi si inalberano, come avviene di solito nei momenti di crisi economica, perchè non vogliono che si taglino i budget della Difesa. Insieme stanno costruendo una mini guerra fredda e queste sono le prime avvisaglie, costringendo i loro rispettivi governi al vecchio gioco che però ha funzionato a lungo. Tradotto vuol dire che si scanneranno in Syria per un altro annetto producendo una caterva di morti innocenti, ciascuno vendendo armi a opposte sponde, forse coinvolgono anche il Libano o annesse regioni dove si sono messi d'accordo che conviene vendere armi, i russi forse ricominceranno a comparire di nuovo in Afghanistan e così via dicendo.
Spero che non sia questa. Nel caso dovesse essere così, vuol dire che ci dobbiamo cuccare Berlusconi e D'Alema per altri 10 anni almeno. E non ci potremo fare nulla.
Se invece la sceneggiatura è A3) allora vuol dire che a Washington è in corso una furibonda guerra tra falchi e colombe. La finanza sta sostenendo i bellicisti perchè intravede possibilità di lucro immediato, per loro gigantesche, e i pacifisti, invece, combattono per sottrarre alla finanza il controllo dei bellicisti e metterla sotto il controllo dei politici. Se la finanza e i militari si mettono d'accordo lo sapremo entro sei mesi al massimo. Aumenterà anche in Italia con qualche scusa il budget della Difesa e ci daranno qualche caramella per far passare decreti Legge, sovvenzioni, e rilanciare il settore delle industrie belliche strategiche nazionali. E così, l'ala democratica della CIA -quella di chi vuole i politici al comando al posto della finanza, tanto per capirsi- sceglie nel mazzo a propria disposizione un fedele agente, pacifista convinto, disposto a gestire in prima persona sul campo il ricatto ai finanzieri. Putin conosce a menadito il gioco e da bravo russo ne approfitta per fare il furbo e guadagnare nel frattempo qualche mollica di passaggio.
Queste sono le tre potenziali varianti della sceneggiatura nel caso sia un film pre-confezionato.
L'ipotesi 2 invece, a mio avviso poco probabile ma molto possibile, è un trionfo della rete e l'affermazione del principio che il fattore umano seguita ad essere, e lo sarà ancora per molto tempo, l'elemento determinante dello scambio sociale planetario. A dispetto dei tecnocrati, dei finanzieri, dei politici.
Basta una persona per bloccare l'intero meccanismo planetario delle oligarchie dinastiche che ci controllano.
Se poi la persona trova anche degli alleati, allora vuol dire che possiamo tirar per aria il cappello, perchè significa che siamo vicini a una potenziale svolta epocale. Forse (e ci sono diverse persone, diciamo così attendibili, che pensano possa essere così) in questo momento si sta svolgendo una gigantesca trattativa planetaria tra una parte dell'umanità -di cui fanno parte anche colossi economici, aziende, personalità e intere nazioni- che ha deciso di dire basta con la finanza al comando e ha trovato la maniera giusta per poterlo fare. I finanzieri sono personalità perverse e malate e come tutti i ludopati non hanno nessuna possibilità di fermarsi, troppo forte l'adrenalina che ne ricavano; sono innamorati del gioco che fanno. L'unica modalità per poterli convincere consiste nel mostrare e dimostrare loro che non hanno più possibilità di guidare il gioco pena la loro auto-distruzione e non la distruzione di tutti, perchè viene disinnescata la loro principale arma: il ricatto a danno della Politica. Tutt'oggi viviamo sotto il perenne ricatto della finanza speculativa perchè possono sempre dire "se saltiamo noi andate tutti a picco insieme a noi e la gente con i forconi verrà a prendere a casa tutti voi e noi ci godremo lo spettacolo alla tivvù". Ma se si crea uno scenario tale per cui ad andare sotto sono soltanto loro, uno alla volta, poco a poco, cucinati a dovere, con improvvise dimissioni, licenziamenti, pre-pensionamenti, accantonamenti, senza che (magari) il pubblico lo venga neppure a sapere mai, allora c'è la possibilità che sia davvero possibile intervenire nel mondo della realtà per modificare l'attuale assetto delle nostre esistenze.
E avviene in rete.
Perchè le notizie verranno filtrate e proposte e diffuse con abilità sul web e propagate in nodi che collegati ad altri nodi finiranno per strozzare questi scarafaggi che ci rimarranno imbrigliati.
Va da sè che chiedermi cosa penso sia inutile.
Penso che forse, in tutto il pianeta Terra, non siano più di un centinaio le persone che veramente sanno se stiamo guardando un film (e loro conoscono già il finale perchè sono gli sceneggiatori, i produttori, gli attori, i distributori) oppure si tratta per davvero di un evento imprevisto, sorprendente, casuale.
Potrebbe anche essere.
Potrebbe anche accadere.
Lo sapremo a breve, comunque.
Ciò che sappiamo per certo è che "ufficialmente" Snowden si trova dentro una certa sala dell'aereoporto internazionale di Mosca pronto a partire per l'Ecuador. Secondo alcuni sta in Ecuador, invece, già da una settimana. Secondo altri, invece, sta da un'altra parte in luogo segreto.
Nessuno lo sa dove stia.
Ci tenevo a condividere con voi le ipotesi che, in questo momento, vanno per la maggiore tra coloro che seguono la madre di tutte le storie. Tom Clancy permettendo, si intende.
Chi lo sa, forse l'ha scritta lui, questa storia.
Potrebbe anche essere.
E' il suo stile.