giovedì 23 giugno 2011

Diciamo NO alle armi di distrazione di massa. Svegliamoci.

di Sergio Di Cori Modigliani

Attendiamoci nuovi tormentoni estivi.
Aspettiamoci notizie clamorose, davvero irrilevanti, e data la calura estiva una sana aggiunta di notizie pepate, magari confessioni in diretta di Elisabetta Canalis sul perché George Clooney l’ha licenziata; qualche calciatore che litiga con Fabrizio Corona, qualche messinscena “apparentemente” interessante, mentre posegue –inarrestabile- la campagna di destabilizzazione contro i magistrati puliti che stanno cercando di compiere il loro lavoro.
E’ chiaramente in atto una campagna mediatica d’attacco–non è una novità che il Pdl deve recuperare posizioni- e i responsabili della comunicazione del premier non esiteranno a dislocare in campo la crema del loro armamento: le armi di distrazione di massa.
E’ quindi necessario, oltre che augurabile (per chiunque voglia pensare e comprendere) cercare di districarsi in questa ragnatela per sfuggire alla disinformazione costante e individuare le modalità attraverso le quali i comunicatori del Pdl dislocano sui loro giornali, alla tivvù, e n rete i loro “ragni" (così si chiamano nella teoria dell'informazione "i semi di distrazione", perchè viaggiano nella tela del ragno divenuta rete (in inglese si chiama web).
1). Sezione “considerazione alla quale destinare pensieri e ragionamenti”. Questa non è una notizia che io sto fornendo, ma è una comunicazione relativa a una mia opinione, la quale produce aalcune domande, che io voglio condividere collettivamente in pubblico, e sono le seguenti: “Come mai l’uomo di punta del Pdl, il più visibile in assoluto dell’intero schieramento governativo, onnipresente alla tivvù, sempre e dovunque e comunque, attualmente Ministro della Difesa, e quindi la personalità politica più rilevante e autorizzata ad affrontare con i media e con i cittadini il problema della guerra in Lybia, è sparito dalla circolazione, al punto tale da non farsi vedere neppure in parlamento? Come mai l’on. Ignazio La Russa esattamente dal giorno del quesito referendario è totalmente sparito? Come mai nessuno se lo chiede? Come mai nessuno glie lo chiede? Come mai non c’è stato nessun giornalista italiano che in seguito al clamore di Pontida, in seguito alle richieste formali della Lega di interrompere la nostra partecipazione alla guerra, non ha sentito il dovere di chiedere a lui l’opinione ufficiale? Come mai non partecipa alle riunioni pubbliche assembleari di governo?”.
Dà da riflettere.
2). Il ministro della giustizia dichiara giovedì 23 giugno alle ore 13.30: «Tutte le intercettazioni che leggiamo oggi sui giornali (relative all'inchiesta P4, ndr),oltre a non essere penalmente rilevanti, non sono gratis. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici è di un miliardo di euro».
Questa non è comunicazione è un’arma di “distrazione di massa”; si fa credere ai cittadini che si vogliono risparmiare soldi, “distraendoli comunicativamente” (terza legge della teoria e tecnica dell’organizzazione del consenso di massa scritta dal celeberrimo Prof. Noam Chomski, docente di Mass media nel prestigioso MIT, Massachusets Institute of Technology.) così facendo, infatti, la gente dimentica il fatto che grazie alle intercettazioni le forze dell’ordine scoprono i malfattori e il cittadino ingloba e incorpora (è, per l’appunto, in-formato, cioè “formato dentro”) il concetto che il governo spreca i soldi: è necessario risparmiare abolendo le intercettazioni.

3). Tutti gli organi di stampa vicini al governo e qualche scemo superficiale dell’opposizione (anche famoso e pluridecorato) identifica nella “inchiesta Bisignani” il solito fumo relativo a “quattro cialtroni” (la definizione è di Antonio Padellaro, direttore de Il Fatto Quotidiano).
Qui di seguito –senza alcun commento personale- le trascrizioni dei verbali dell’interrogatorio a Luigi Bisignani.
Domanda agli italiani pensanti intelligenti:
 “A voi, questo, sembra davvero soltanto un cialtrone?
«la Santanchè si trovò in un momento di difficoltà quando il segretario di Alleanza nazionale era Gianfranco Fini, che la esautorò da tutti gli incarichi del partito. Si rivolse quindi a me. Suggerii alla Santanchè di approdare alle file de La Destra, dove avrebbe avuto un ruolo di primo piano e una maggiore visibilità. Di seguito il mio consiglio si rivelò sbagliato, poiché La Destra andò molto male alle elezioni del 2008, anche perché Berlusconi non permise, diversamente da quanto io avevo previsto, l'apparentamento elettorale. Preciso che Berlusconi, con cui avevo parlato, mi aveva promesso che questo apparentamento elettorale ci sarebbe stato, perché in tal modo avrebbe prosciugato ulteriormente il bacino elettorale in cui attingeva Fini.  Io, forte di questo incontro che avevo avuto con Berlusconi, avevo consigliato la Santanchè in tal senso.......mi spesi per farla riavvicinare al Pdl e poi per farle avere un incarico di governo. Ne parlai sia con Verdini che con Letta e Berlusconi. Costoro mi dissero che per loro non c'erano problemi, però c'era il veto di Fini. A questo punto io mi impegnai per convincere i finiani a togliere questo veto. Presi i contatti con La Russa, Ronchi e soprattutto con Bocchino, che infine fu decisivo nel senso che durante un pranzo a Montecitorio, presente lo stato maggiore del Pdl, sicuramente fra gli altri Fini e Berlusconi, i coordinatori e i capigruppo parlamentari, Bocchino annunciò che era stato tolto il veto alla Santanchè da Fini, che a sua volta annuì. Il racconto di questo incontro mi è stato fatto da un po' tutti i protagonisti....In questo scenario politico si innesta la mia attività collaborativa, senza fini di lucro, a favore della Santanchè. In pratica feci stringere i rapporti tra lei e la famiglia Angelucci... In seguito questo rapporto si istituzionalizzò con una iniziativa che io stesso le consigliai, e cioè la costituzione di una vera e propria concessionaria di pubblicità denominata Visibilia, che poi è diventata la società che ha raccolto per circa un anno la pubblicità degli Angelucci ed è così che lei ha cominciato a diventare ricchissima e potente...aiutai anche Bocchino....infatti Bocchino mi riferì che per motivi di chiara vendetta politica la presidenza del Consiglio, per mano del responsabile dell'editoria Elisa Grande, aveva congelato i contributi per lui e la moglie. Su richiesta di Bocchino mi interessai personalmente della cosa in quanto ben conosco la dottoressa Grande, che mi confermò che il finanziamento era stato bloccato, ma mi spiegò che il suo ufficio non aveva responsabilità, in quanto si trattava di un atto dovuto... Per dimostrarmi che non si trattava di vendetta politica mi disse che analogo trattamento era stato riservato ai giornali di area berlusconiana, quali Libero, perché era collegato con il giornale Il Riformista......per quel che riguarda l'Eni e l'Enel sono tutti amici miei......posso tranquillamente dirlo, cioè io dico che sono amico dell'Eni perché sono molto legato a Scaroni (amministratore delegato e direttore generale dell'Ente, ndr) e da sempre all'Eni. Ho facilitato la costituzione di rapporti commerciali tra Visibilia, ovvero la Santanchè, e Eni, Enel e Poste. Sono stato io a costruirle la carriera e la ricchezza finanziaria, con i soldi che le ho fatto avere attraverso l'Eni, l'Enel e le Poste».
Questo è un documento ufficiale pubblico.
Secondo voi è "soltanto" un cialtrone.
Dedicategli dei pensieri e ciascuno poi ne tragga le conclusioni che vuole esercitando la propria Libertà di Pensiero.

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