di Sergio Di Cori Modigliani
Se non fosse per il fatto che il rubicondo faccione di Giuliano Ferrara ci impone di non usare il suo titolo, avrei senz’altro preso a prestito il qui radio Londra.
Se non fosse per il fatto che il rubicondo faccione di Giuliano Ferrara ci impone di non usare il suo titolo, avrei senz’altro preso a prestito il qui radio Londra.
Ma sarebbe stato, da parte mia, un errore di superficialità, prodotto da un’idea obsoleta.
Molto meglio “Qui Radio Praga”. Da oggi, è così.
Perché è chiaro anche ai più riottosi nell’usare il muscolo dell’intelligenza, ai più ingenui, ai più ignoranti, ai più disinformati, che siamo in piena guerra. E anche trucida.
Alcuni doverosi minimi accenni di memoria storica, tanto per capirsi, e poi veniamo subito al sodo, oggi davvero succoso quanto allarmante.
“Qui radio Londra” era la radio a onde lunghe (clandestina perché vietata dal regime fascista) che, nel 1943, diffondeva le notizie relative alla guerra e poi, in conclusione, dava –in codice clandestino- le informazioni, gli ordini di scuderia militare, i suggerimenti, ai partigiani combattenti in Italia, del tipo “A Firenze spuntano le rose e le ragazze acquistano a Borgo San Frediano dei succulenti melograni”; faceva impazzire i servizi segreti nazi-fascisti. La frase, incomprensibile a tutti, veniva decrittata dai partigiani (in possesso dell’apposito codice) e tradotta voleva dire “Come vi avevamo preannunciato, è confermato che Miss Clara Hopkins, a Fiesole, da questa sera è il portavoce ufficiale del comando britannico per le operazioni di terra in Toscana contro gli occupanti nazisti, la trovate alle cinque del pomeriggio che viaggia in bicicletta intorno a Viale Matteotti”, e così via dicendo.
Era l’unica possibilità di comunicare, era l’alta tecnologia di allora, era il facebook e il twitter di quella guerra. Ed era anche l’unica opportunità per sapere come andavano le battaglie militari raccontate da un punto di vista diverso da quello ufficiale mussoliniano.
Non a caso, Giuliano Ferrara, uomo di perversa, sottile e accuminata intelligenza, nonché riprovata competenza, ha scelto questo titolo per la sua trasmissione, pagata milioni di euro (con i nostri soldi) per dire ogni giorno, per cinque minuti, delle apparenti idiozie. In verità parla ai suoi colleghi, evitando quindi inutili e monumentali riunioni impossibili da convocare; perché parla allo stesso tempo a Cicchitto e Bersani, a Vendola e a Bondi, ecc.,ecc. Per non parlare della percezione subliminare –come surplus- nell’identificare se stesso come un combattente dalla parte giusta. “Giusta” nel senso di “vincente”. Gli inglesi, infatti, la seconda guerra mondiale l’hanno vinta. Verso le dieci del mattino scatta il tam tam che preannuncia le notizie che Ferrara darà. Per noi incomprensibili.
Ma tutto ciò è stranoto.
Interessante (nella loro mitomania onnipotente) che abbiano scelto un riferimento alla seconda guerra mondiale, ma questo serve per chiarire a Napolitano che non verranno consentite fantasie golpiste di estrema destra, perché l’antifascismo rimane fermo. E’ la trasmissione di una setta in guerra che comunica i bollettini agli altri esponenti della setta.
Ripeto, a scanso di equivoci, “setta” non “casta”. E’ un’altra cosa.
Faccio un unico esempio, buono per tutti: il prof. Stefano Rodotà è un privilegiato.
E’ una persona per bene, meritevole di stima e rispetto da parte di ogni patriota italiano, che gode dei beneficii e dei vantaggi e delle remunerazioni (conquistati con merito) ma che il qualunquismo becero autorizza a identificarlo nella rubrica “casta dei privilegiati”. Ma non appartiene alla “setta”. Lui è fuori. E come lui, tanti altri. Non siamo mica tutti uguali.
(per fortuna)
La “setta” è tutta un’altra cosa. Ecco perché il termine “casta” non mi piace più. Infatti non lo uso più: appartiene alle armi di distrazione di massa nell’attuale momento che stiamo vivendo.
Preferisco, di conseguenza “Qui radio Praga”.
“Radio Praga Libera” era la variante di radio Londra, andata in onda per la prima volta nel 1961, dopo costruzione del muro di Berlino. Diffondeva la voce dei combattenti contro il comunismo nelle nazioni occupate dall’Urss e allo stesso tempo veniva usata dalla Cia e dall’Intelligence Service britannico per dare importanti notizie e appuntamenti ai propri agenti del contro-spionaggio infiltrati nell’est d’Europa.
Allora, si chiamava “Guerra Fredda”.
Il termine venne usato per la prima volta da un geniale e generoso romanziere inglese, George Orwell (l’inventore de Il Grande Fratello nel suo celebre libro “1984”) e comparve nel 1945, quando la guerra calda era finita soltanto da due settimane. Lo usò in un celebre editoriale sul London Time nel commentare lo strazio spirituale collettivo nell’essere stati testimoni del lancio delle due bombe atomiche sul Giappone. Due anni più tardi, il 12 ottobre del 1947, il più famoso giornalista investigativo statunitense dell’epoca, Walter Lippman, sulla prima pagina del New York Times, lanciava “ufficialmente” il termine per spiegare alla gente quali fossero le autentiche coordinate della realtà in cui si viveva, per comprendere il senso profondo della “verità celata dietro le parole del potere che ci inducono a riflettere e a riconoscere il fatto che il tragico esito della guerra, conclusa poco più di due anni fa, con l’olocausto nucleare di centinaia di migliaia di vittime innocenti, ha fornito una lezione e un’indicazione molto chiara: il costo in termini di vite umane è troppo alto. Prosegue, pertanto, la guerra, seguendo altre vie. Non facciamoci illusioni. Solo che questa, è “fredda”. Niente carri armati, niente aerei, niente bombe, niente atomiche, ma lo scenario è lo stesso: due blocchi contrapposti, sorretti dall’odio reciproco e da un’altrettanta volontà di vincere. Finirà soltanto quando uno dei due si arrenderà, questo è il senso della Guerra Fredda. Non sapremo mai, forse, neppure i nomi e il numero dei soldati che in questa guerra verranno sacrificati. Non sappiamo quando e se la Guerra Fredda finirà, ma sappiamo che è già scoppiata…”.
E’ andata proprio così. La Guerra Fredda è “ufficialmente” finita l’8 novembre del 1989.
Gli storici calcolano che abbia prodotto circa 25 milioni di morti (in teoria e “ufficialmente” neppure uno) soltanto in occidente e (il dato più tragico in assoluto) abbia comportato la scomparsa e annichilimento di tre generazioni di liberi pensatori, intellettuali, artisti, maciullati dentro l’ineffabile frullatore delle esigenze belliche della Guerra Fredda.
Tutto ciò era una premessa storica.
E prima di passare alle tre notizie del giorno, vi dico come la penso in maniera molto sintetica.
La “Guerra Fredda” non è mai stata dichiarata, il che non toglie che sia stata cruenta, dolorosa, assassina, malvagia, perversa, ecc.
Noi siamo in guerra, oggi. L’Italia è in guerra. Se consideriamo la Guerra Fredda l’equivalente della terza guerra mondiale, allora consideriamo questa la quarta.
Non ha ancora un nome. E non può averlo, perché questa è la sua particolarità. La guerra attuale, infatti, non si vede; a questo serve la gestione dei mass media: a non far vedere alla gente ciò che accade nei vari teatri bellici e seguitare a bombardare in piena tranquillità a casa propria quelli che devono essere bombardati.
Io propongo (tanto per capirci,se siete d’accordo) di definirla la “Guerra Invisibile”
I commenti, va da sé, sono tragicamente superflui. E’ ciò che è.
Veniamo alle tre notizie del giorno, dal fronte bellico che da noi neppure si sa dove sia.
QUI RADIO PRAGA CHE VI PARLA…..
1). Dal fronte di “occupy wall street”. Usa, California, Oakland. 2 e 3 novembre 2011.
Un piccolo successo, addirittura clamoroso, il primo sciopero generale di questo secolo verificatosi nel territorio degli Stati Uniti. E’ il primo sciopero generale annunciato, lanciato, e poi accaduto in Usa dal 1924. Hanno partecipato le quattro più importanti confederazioni sindacali californiane, alle quali si sono aggiunte all’ultimo momento le confederazioni (potentissime) dei camionisti e degli scaricatori di porto. Hanno partecipato il consiglio direttivo di scienziati dei dottorati di ricerca di Palo Alto, Berkeley, Santa Clara, Santa Cruz, Mental Research Institute, ai quali si sono aggiunte anche le federazioni di insegnanti di scuola materna e professori della scuola media. All’ultimo momento ha aderito anche la federazione degli impiegati delle assicurazioni della California e tutto lo staff medico del Mount Sinai Hospital di S. Francisco..
Il tutto si è svolto (come era stato annunciato) il 2 novembre.
Il numero dei partecipanti rilasciato dagli organizzatori corrisponde a quello ufficiale: circa 7.000 persone.
Si è svolto a Oakland.
All’ultimo momento, CNN e tutte le reti televisive americane con diffusione nazionale hanno deciso di trasmetterla in diretta, visto quello che loro consideravano uno “sparuto” ed “esiguo” numero di partecipanti. Sia CNN che la CBS e Abc hanno registrato il più alto indice d’ascolto di una diretta giornalistica dal novembre del 2008, quando Obama vinse le elezioni presidenziali. Il corteo ha attraversato tutta la città di San Francisco e poi –sorpresa generale che ha provocato il picco dell’audience- invece di proseguire verso il grande parco sotto il Golden Gate si sono riversati nello scalo merci di San Francisco (il più grande snodo commerciale di tutto l’Oceano Pacifico) dove sono stati raggiunti dal comitato di base dei lavoratori portuali, i quali, armati di uncini e pesanti catene a doppia maglia, hanno bloccato il lavoro di carico e scarico merci impedendo l’attività del porto. C’è stata una immediata protesta diplomatica da parte dell’ambasciatore cinese a Washington perché tre gigantesche navi da carico cinesi sono state costrette a rimanere al di fuori della baia per ben due giorni, perché i rimorchiatori d’appoggio non si sono mossi, costretti quindi a pagare un nolo maggiore.. L’intera città è rimasta paralizzata. In appoggio al comitato organizzatore (“occupy Oakland we are 99%”) tutti i negozianti della città hanno abbassato le saracinesche. Verso le ore 18, com’era stato previsto, la manifestazione si è sciolta perché sono arrivati i militanti (circa 250) di una neo nata organizzazione militante californiana che si chiama AFAFP (Anarchist Federation of American Free Spirit) che ha occupato il campus intorno a Berkeley. La polizia ha invitato, a quel punto, i manifestanti ad andarsene, e in seguito al loro netto rifiuto, si è scatenata una guerriglia tra militanti anarchici e polizia durata sette ore. Alla fine sono state arrestate 58 persone che adesso andranno sotto processo. 56 dei 58 arrestati hanno dichiarato di non riconoscere legittima l’autorità dello stato californiano avendo violato i principii della costituzione jeffersoniana del 1776, alla quale si richiamano. Il prof. Adrian Lockman, 59 anni, giurista, professore di Diritto Costituzionale all’università di Princeton, tra gli arrestati, ha presentato una mozione firmata da 146 colleghi nella quale si identifica l’aiuto economico dato dal governo americano nel 2009 a un pool di 18 banche private per un totale complessivo di 856 miliardi di dollari, come “un atto illegale” chiedendo di avviare una commissione parlamentare di verifica, come previsto dal regolamento parlamentare. Alle ore 23.30 del 3 novembre, Nancy Pelosi, deputata del Partito Democratico, vicina al ministro degli esteri Hillary Clinton (di cui si mormora essere invisibile sponsor di “occupy wall street”) ha dichiarato all’emittente ABC che si farà carico della richiesta presso il presidente. Su specifica richiesta fatta ai governi europei da parte dei responsabili della sicurezza al G20 di Nizza, è stato deciso in alcune nazioni europee di non trasmettere né notizie né immagini relative all’evento per evitare di provocare un fenomeno di cassa di risonanza che poteva far scattare un fenomeno di emulazione.
2). Dal fronte della borsa di Wall Street. 4 novembre 2011.
Il 19 ottobre, tre analisti finanziari di una importante società di revisori di conti (i quali, per ovvi motivi, intendono per il momento rimanere autonomi) hanno fornito a un pool di persone selezionate di “occupy wall street” (ovverossia: agenti di borsa, economisti, analisti finanziari, fiscalisti, ecc) i veri dati e le vere cifre relative a una delle più importanti banche d’ investimento operanti con sede a New York, proprio a Wall Street. L’azienda si chiama Jefferies Group. Sulla base dell’analisi svolta è stata identificata una possibile (per non dire quasi certa) insolvenza da parte dell’azienda per una cifra intorno ai 57 miliardi di dollari. L’azienda si occupa di investire nel mercato dei bpt europei, nei derivati, nei credit default swaps, e il nocciolo duro del proprio pacchetto di portafoglio contiene bpt e bot italiani, spagnoli e portoghesi. E’ inoltre legata a doppio filo alla MF, costretta alla dichiarazione di bancarotta lo scorso lunedì. Una volta controllati i dati, i membri di “occupy wall street” hanno diffuso la notizia che si è propagata attraverso i bloggers indipendenti e twitter provocando nella giornata del 31 ottobre, proprio mentre era in corso di preparazione il G20, un crollo verticale del titolo in borsa che ha raggiunto in quattro ore la cifra del -21,6%. In seguito a tale avvenimento (“se confermato potrebbe autorizzare chiunque a identificare l’inizio di un effetto domino in alcune cassaforti finanziarie” così ha dichiarato il nobel Paul Krugman) il consiglio direttivo della società ha emesso un comunicato ufficiale che trovate qui di seguito (scritto in inglese, ovviamente, compresi i riferimenti del mittente) che ha determinato –per il momento- dopo una sospensione del titolo in borsa un arretramento –nella giornata borsistica del 3 novembre- di soli -6,3%. L’azienda, inoltre, ha diramato un comunicato ufficiale nel quale sostiene e definisce “delittuosa” qualunque attività di informazione relativa alla loro azienda, anche se proviene da bloggers indipendenti. Tale società fa parte di un elenco di aziende finanziarie –definite “virtuose”- in attesa di essere sovvenzionate dalla Fed Usa. Ecco il comunicato dell’azienda:
JEFFERIES STATEMENT ON
SOVEREIGN DEBT OF PORTUGAL, ITALY,
IRELAND, GREECE, AND SPAIN
NEW YORK and LONDON, November 2, 2011 – Jefferies confirmed today, in response to questions from investors and analysts, that it currently has no meaningful exposure to the sovereign debt of the nations of Portugal, Italy, Ireland, Greece, and Spain. To the extent Jefferies from time to time takes positions in such debt, they are short term in nature, are recorded in the trading book of Jefferies’ regulated UK broker-dealer, are marked to market daily, and fluctuate depending upon customer demand, auction activity, and opportunities in the market place. Jefferies does not have any repo-to-maturity activity or related off-balance-sheet derivative activity.
Jefferies Group, Inc. (NYSE: JEF) is the global investment banking firm focused on serving clients for nearly 50 years. The firm is a leader in providing insight, expertise and execution to investors, companies and governments, and provides a full range of investment banking, sales, trading, research and strategy across the spectrum of equities, fixed income and commodities, in the U.S., and Europe.
For further information, please contact:
Peregrine C. Broadbent
Chief Financial Officer
Jefferies Group, Inc.
Chief Financial Officer
Jefferies Group, Inc.
3). Dal fronte bellico del G20 di Nizza.
Ogni nazione, ogni etnia, ogni popolo ha le sue tradizioni, usi e costumi. E’ importante, per non dire fondamentale, il precedente storico nel comportamento di ogni singolo stato. Per quanto riguarda l’Italia, è purtroppo noto e molto triste –ma si tratta della verità storica- ricordare a tutti i miei connazionali e compatrioti che la caratteristica precipua italiana sia quella del tradimento e del doppio gioco. Non c’è quindi da meravigliarsi se l’intera sinistra italiana (nessuna eccezione) ha preferito applaudire Mario Draghi aggredendo con una pugnalata il primo ministro greco Papandreu, colpevole –secondo Draghi- e secondo la sinistra democratica italiana, di aver innescato il germe del disfattismo negligente lanciando il referendum, ovverossia, dichiarando con quel gesto politico che (come ha spiegato al suo popolo) “prima di perdere tecnicamente e praticamente la possibilità di poter esercitare lo stato di sovranità nazionale, garantendoci la libertà di scegliere o non scegliere una certa manovra economica, al fine di risolvere l’attuale grave crisi economica, ritengo un doveroso atto di rispetto per la natura stessa dell’esistenza della democrazia come espressione della volontà popolare, indire un referendum approfittando della campagna elettorale per convocare tutte le parti sociali, politiche ed economiche della nazione greca ad un franco, aperto e sereno dibattito su questioni reali, dalle quali dipende il presente e il futuro della nazione greca. Decideranno gli elettori”.
Questa dichiarazione è stata identificata dal G20 come un atto terroristico.
Lo è.
E’ proprio così.
Ovvero, è un attacco militare nel corso della guerra contro l’occupante.
Papandreu sperava, non certamente di cavarsela con un trucco, ma di coinvolgere, quantomeno, la sinistra socialista italiana, spagnola, irlandese, portoghese e francese per far sentire la propria voce reclamando il diritto “alla autodeterminazione dei popoli”.
E’ stato considerato da tutti un mascalzone, un irresponsabile, una specie di lestofante. Bastonato duramente, lo hanno rispedito a casa con un giorno d’anticipo. L’Italia è stata zitta, anzi. Attraverso i media del primo ministro (“Maledetta Grecia” prima pagina de Il Giornale in data 2 novembre) la destra oligarchica si è lanciata, con la caratteristica degli spiriti codardi e bastardi che si fanno forti con i deboli e sono deboli con i forti, contro la Grecia. E’ stato l’equivalente del comportamento francese, britannico e di 48 nazioni europee nel 1936 alla riunione della Società delle Nazioni, quando di fronte alle proteste della Repubblica Ceka, l’intera Europa pensò che sarebbero riusciti ad ammansire Adolf Hitler regalandogli la pelle degli innocenti cecoslovacchi. Sappiamo come andò a finire.
Idem a Nizza.
La Storia si sta ripetendo.
Alle 12.30 del 3 novembre, Papandreu, con gli italiani, gli spagnoli e i portoghesi che gli sputavano in faccia, se n’è ritornato a casa ad Atene con la coda tra le gambe. Alle ore 15 ha fatto sapere che il referendum, “per il momento” è sospeso. Italiani in visibilio, tutti contenti. Pomeriggio di riunioni, e poi una bella cena insieme e, dopo cena un’altra riunione plenaria e poi alla festa di chiusura. Invece no. Perché la guerra è guerra e –come direbbe Crozza rifacendo Bersani- “mica stiamo qui a pettinar le bambole”.
Alle ore 18 viene comunicato a Tremonti e Berlusconi che la cena si svolgerà alle ore 19.30 e alle ore 20.20 è prevista una riunione –fuori programma- alla quale parteciperà anche Mario Draghi dedicata esclusivamente al “caso Italia”. Niente festa. Il risultato di quella riunione, neppure prevista dal protocollo, è stato quello di comunicare SORPRESA ! all’Italia lo stesso identico trattamento riservato a Papandreu; come ha detto Sarkozy “non esistono alternative; chi non accetta le decisioni prese è fuori dall’euro”:
Sono a disposizione della Banca d’Italia entro il mese di novembre –dato il reale autentico e sottaciuto stato di emergenza nazionale finanziaria- subito 45 miliardi di euro, altri 45 miliardi per la fine di dicembre, altri 45 miliardi a metà febbraio. Va da sé, che non li regalano. E’ stata già costituita, con la consueta efficienza contabile sassone, la commissione paritetica congiunta formata da BCE, FMI, Consiglio d’Europa, che controllerà l’esecuzione alla lettera dei punti principali: pena neanche un euro.
Poteva essere un’ottima occasione per fare una papandreuata. Ma non è stato possibile, tant’è vero che Finmeccanica, Impregilo e le altre sono volate in borsa, perché La Russa & Co hanno preferito vendere la nazione in cambio di alcune molliche libiche.
Fonti ben informate e attendibili rivelano un piccolo, minuscolo dettaglio, che in tempi di pace non conterebbe nulla. Diventa fondamentale in tempi di guerra.
Uno stretto consulente economico della Merkel, nel corso del colloquio, ad un certo punto, indispettito dall’atteggiamento di Berlusconi che si arrampicava sugli specchi dicendo chissà che, si è rivolto a Tremonti e gli ha detto “Ma insomma, non avete neppure l’elenco esaustivo completo delle opere che si trovano nel caveaux della Galleria degli Uffizi”. Tremonti, il quale non ha certo la stoffa né del patriota né dell’eroe, invece di rispondere come avrei fatto io e –mi auguro- la maggioranza assoluta dei miei lettori dicendo “Giù le mani da Raffaello e da Michelangelo; perché quello è il nostro patrimonio artistico e per difenderlo noi in Italia siamo capaci anche di farci uccidere, come siamo stati capaci di farlo nel 1944 quando avete tentato di portarceli via con i camion” ha detto un’altra cosa. La risposta che ha dato il nostro ministro la considero la massima summa dello spirito italiano nella sua versione positiva; e aggiungo anche denotativa di una intelligente grinta che merita rispetto da parte di Tremonti (lo dico sul serio) più vicina a Totò che non ai martiri della resistenza. Almeno è già qualcosa. Mentre Berlusconi sbiancava senza aprire bocca, Tremonti ha risposto “Magari potessi farlo, quelle da lungo tempo non sono più disponibili…è una questione nazionale molto complessa e lunga, di rapporti interni tra lo stato italiano, lo Ior, e alcune istituti finanziari privati”. Una palla colossale, degna di Fracchia di Paolo Villaggio o di Peppino de Filippo. Il tedesco se l’è bevuta.
La frase del tedesco, personalmente la trovo inquietante, e siccome siamo in guerra, nella mia mente è andata a incastrarsi in una sezione di diffidenza massima. Vuol dire, forse, che c’è qualcuno, da qualche parte, che sta preparando anche un elenco di “roba nostra” (nel senso di collettività nazionale) che intendono mettere agli atti? Noi dovremmo accettare l’idea di svendere tesori incalcolabili per salvare il culo a Banca Intesa?
Ridotta ai mini termini vuol dire: siamo stati commissariati dal mondo che conta.
Identificati come una nazione molto ricca e molto vecchia, hanno scelto la badante Draghi.
Ecco perché sta lì.
In attesa che tiriamo l’ultimo respiro. Mario Draghi è l’equivalente –in questa guerra- della consueta vaccona ucraina che si è piazzata a casa del ricchissimo vegliardo e spera di impadronirsi del patrimonio attraverso le solite moine da badante amorevole.
Mario Draghi è una badante ucraina.
E l’intera sinistra democratica (o sono complici, o sono collusi o sono semplicemente incompetenti –il che, in termini bellici è uguale-) ha deciso di farvi (farci) (farmi) credere che l’unico problema nostro sia Berlusconi. Caduto lui, tutti insieme a farsi accarezzare dalla badante popputa piena di latte cash che ci darà miliardi a manciate per impedire a Unicredit, Banca Intesa, MPS, UBI, Banco Popolare di Milano, Mediobanca, di trovarsi nei guai dato che entro il 28 febbraio del 2012 hanno obblighi inderogabili per 45 miliardi di euro, e non li hanno. Glie li farà avere la badante. Andranno a loro, cioè.
Non a noi, non a voi. Non alle imprese.
Non serviranno al rilancio di attività produttive, né per la ripresa.
Parlando in termini di “Guerra Invisibile” (che è quella che a me interessa oggi) mi diventa insopportabile anche sentire i commenti su Berlusconi e le sue malefatte. Non mi interessa. Il teatro è ben altro. E’ probabile che, forse, in camera caritatis, Vendola, Fassina, Chiamparino e qualche altra decina di leader politici della cosiddetta opposizione che ancora ragionano, tra di loro si dicano la verità. Mi è indifferente. La devono dire alla nazione, oppure accettare il fatto di essere stati identificati come agenti perversi e sporcaccioni che lavorano, anch’essi, per la badante.
Quando si è in guerra, diventa importante ciò che i generali dicono e fanno sul fronte di battaglia. Nient’altro.
Le chiacchiere che riservano tra di loro nei bordelli non determinano l’esito della contesa.
Ma noi, in Italia, stiamo ancora al punto di non aver neppure capito che stiamo in guerra.
Non a caso è la Guerra Invisibile.
Raglia raglia Giovane Itaglia
Caro Sergio,
RispondiEliminacome sempre grande articolo. Ma mi sa che continuando così dovrò smettere di leggerla dato che sta demolendo ogni mia speranza di un miglioramento della situazione per questo povero Paese. Quasi quasi preferivo rimanere nell'ignoranza... :-P
Avrei una domanda da farle in quanto molto esperto di cose d'America. E' notizia di questi giorni che l'asse anglo-americano si stia preparando ad attaccare l'Iran. E d'altronde, come si evince da alcuni sui articoli, sembra che l'Occidente ne stia cercando da mesi il pretesto. A detta di molti la cosa sarebbe di fatto una enorme provocazione alla Cina quasi a livello di una semi dichiarazione di guerra. La domanda è: le sue fonti d'oltreoceano confermano questi pettegolezzi? Se si, pensa che le nuova mappa del debito in via di definizione possa servire a ridefinire nuove alleanze (valutate in quote di sovranità nazionale presenti nei caveau delle rispettive banche centrali) in previsione di un eventuale intervento militare?
Ovviamente prima scherzavo... Non vedo l'ora tutti i giorni di divorare i suoi post. Continui così!
Giuseppe
Vede caro Sergio, lei accende la mia mente.
RispondiEliminaE di fronte a tutto questo la mia mente sta facendo un passo ulteriore.
Voglio provare a fare l'avvocato del diavolo.
Un paio di domande di premessa .
Per il futuro dei miei figli, che sono intelligenti, preparati, cittadini del mondo consapevoli dei valori, dei diritti che scaturiscono da precisi doveri, capaci ed istruiti,consci del fatto che un uomo deve avere cuore e cervello in parti uguali e che deve nella sua vita operare al miglioramento continuo della qualità della vita di quella prima cellula della società che è la famiglia, ,,,per il futuro dei miei figli...cosa è meglio?
Che continuino a vivere nel precariato di un'Italia furbetta ed incline all'intrallazzo.. prona al prepotentello di turno,ignorante e mafioso, o un'Europa finalmente unita che sappia tebere a bada i mafiosetti nostrani e la loro storica parassitaria abitudine di vita ?
Io dovrei indignarmi perchè ci scippano Finmeccanica .per permettere a Guarguaglini e consorte di continuare a tessere le loro trame?
Si sta presentando un 'occasione storica e per fortuna non ci chiedono di scegliere , ce la impongono.
Il processo non sarà indolore , nè breve. e con tutta probabilità ci vorranno più generazioni.
Ma sarà liberatorio !
Dal mio punto di vista è inutile che lei prema il tasto del Patriottismo.
Considero i Raffaello e la Galleria degli Uffizi patrimonio dell'Umanità e non merce di scambio ad appannaggio del politicante di turno sponsorizzato dal mafioso di turno.
Non mi sento Italiano, non voglio sentirmi italiano, mi vergogno di essere italiano ogni volta che vedo come si muove, come vive, come ragiona, l'italiano politico rappresentativo dell'Italia.
Esistono due italie ,oltre alle almeno tre territoriali.
L'Italia ufficiale della Casta, e quella fatta dagli uomini.
La seconda, che è quella delle virtù, delle capacità ,delle intelligenze e dei sacrifici è stata costantemente tradita da quell'altra.
A tal punto che le conviene trasformarsi in Europea.
Con le leggi e le garanzie dell'Europa
Continuando ad operare sul proprio territorio, ma con una garanzie ed orizzonti diversi
Credo fermamente abbia ragione il Tedesco. Non sappiamo ( o ci fa comodo non saper fare ) neanche un elenco.
Lo so che sono parole dure da digerire e specialmente da metabolizzare.
Ancor di più con occhi abituati solo al vedere l'oggi, capaci solo di guardare il piatto presente sul tavolo.
Ma mai come oggi occorre saper fare uno sforzo per vedere il tavolo nella sua completezza, la cucina ed anche l'orto annesso, altrimenti non ci si capaciterà quando vedremo esclusivamente il piatto vuoto.
Questo è un salto della Storia. E per fortuna ce lo impongono.
dovrei indignarmi e difendere questo^
RispondiEliminaO implorare il tedesco di far finalmente piazza pulita?
Ma forse la domanda vera è...ma almeno lui, ci riuscira?
http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/411429/
Yuma, beh in effetti in Belgio il commissariamento qualche risultato lo sta dando... G
RispondiElimina@ G
RispondiEliminaSi, ma in Belgio non mi risulta abbiano, n'drangheta, camorra, mafia siciliana, e sacra corona unita.
E badate bene che nessuno si è ancora accorto , (o fa finta di niente,) dell'impressionante progressione della mafia cinese in gran parte delle attività commerciali relative alla ristorazione e al commercio dell'abbigliamento.
Siamo territorio di conquista.
Il vero ventre molle dell'Europa.
Qualcuno sta cercando di lanciarci un salvagente e noi facciamo gli altezzosi ?
E ci trinceriamo dietro a un tricolore ?
Ma allora siamo proprio scemi e meritiamo di fare da carne da macello. !!!!
Scusate , ma come diceva un vecchio "FDP" ....no, io non ci sto.
...E lui sapeva molto bene di cosa parlava !
Yuma
RispondiEliminaQuesto è un salto della Storia. E per fortuna ce lo impongono.
Confesso di essere tentata a una rissa: come si può fare un'affermazione simile?
Se è vero che siamo in Europa e siamo italiani e siamo pure internazionali, ma che vuol dire?
Vuol dire che devo accettare di buon grado che a darmi lezione di economia domestica siano i tedeschi?
Che devo accettare che a imporrmi un prestito sia una superbanca la quale, più che avere a cuore gli interessi dell'economia italiana ha a cuore (inevitabilemnete) solo i propri?
Ma come si fa a non vedere come quei prestiti imposti all'Italia siano la catena con cui imbrigliare definitivamente la politica per imporre di peso solo la legge del famigerato Mercato?
Come si fa anche solo a pensare, che sia un bene per il proprio paese il commissariamento e un prestito che aumenterà ulteriormente il debito impiccando definitivamente questo paese alla dipendenza e quindi alla sudditanza dell'Fmi e della Germania?
Perdonami la provocazione, ma proprio perché in Europa, nessuno fermerebbe alla frontiera chi volesse espatriare per andare a vivere in un vicino altro paese dove ritenesse di poter vivere meglio.
Apprezzi la Germania? Perfetto, chi ti tiene?
Le frontiere sono aperte, nessuno trattiene nessuno.
Però, se si decide di restare, mi parrebbe doveroso mettere insieme una visione più rispettosa di quelli che io considero Beni Comuni, che se appartengono all'Umanità intera sono anche un bene che mi chiama alla difesa ovunque si trovino. Quindi anche qui, in Italia.
Ciò che mi fa infuriare sono queste posizioni che, non prendendo in realtà mai alcuna posizione concreta e coerente con i propri pensieri, si accodano d'istinto alla legge del più forte (in questo caso Bce, Merkel e Fmi, quasi che davvero fossimo un paese di mentecatti da mettere sotto tutela perché incapaci di intendere e volere.
E mai, dico mai!, che in questi discorsi esca una sola volta la chiamata in causa della responsabilità feroce di chi ha consentito che tutto questo succedesse, che qui si arrivasse, senza agire mai.
Responsabilità che sta certo anche a me, che avrei dovuto forse assumermi il compito di - che ne so? - immolarmi in una pira in segno di protesta davanti a Montecitorio, per dire.
Ma dove stavano quelli che ora spingono al governo tecnico e borbottano di gravi situazioni e però solo ora (alla faccia!) chiedono ciò che il senso delle Istituzioni, cioè il rispetto del Paese, avrebbe dovuto chiedere subito?
Anzi, respingere, subito.
Mi ricordano, questi ragionamenti, l'ansia con cui Mussolini si accodò alle leggi razziali per non scontentare Hitler e gli interessi della Germania nazista.
Non ho mai sentito la necessità di dirmi patriota, fino a questo momento.
Ora so e sento che è necessario e persino doveroso amare questo mio Paese.
Per rispetto di me, della mia storia personale, di quella di chi rispetto e amo.
E non vedo perché, chi non ha questo sentimento, non possa liberamente andare in qualsiasi altro paese europeo dove vivrebbe meglio.
Mica c'è un obbligo di residenza coatta, ancora.
Perdona la foga ma trovo che il momento sia drammatico da non poter tacere più nemmeno su una virgola fuori posto...
Questo post é terribile. Si parla di resistenza, ma quali sarebbero delle azioni adatte?
RispondiEliminaE' purtroppo vero che noi italiani siamo opportunisti, ma questo discende dal fatto che siamo individualisti al punto che non comprendiamo più quali siano delle sensate azioni da fare insieme. Io da qualche anno sto cercando di informarmi di più sull'economia, e quel che ne ricavo è che in questa crisi devo cercare di salvare la mia famiglia, se ci riesco.
L'ultima volta che c'è stata indignazione in Italia, durante Tangentopoli, il risultato sono state le grandi privatizzazioni e poi l'arrivo del berlusconismo. Io ero un bambino allora, e devo dirvi che i giovani della mia generazione sono disillusi.
@ Rossland.
RispondiEliminaMi rendo conto di averti fatto fare un salto sulla sedia, ma non c'è bisogno di una rissa :-)
Del resto se la Storia ogni tanto non facesse un salto , con tutta probabiità io ti scriverei da un Marchesato e tu mi risponderesti da una Repubblica Marinara.
Occorre davver fare uno sforzo notevole di apertura mentale, e siamo così imbevuti di "patriottismo instillato" che l'operazione richiede sicuramente un grosso sforzo.
Ma come dicevo si sta parlando del futuro dei nostri figli e se tu vuoi ancora riprovare per altri 50 anni con questa minestra, liberissima di farlo.
Non chiedere però a me di condividere.
Ti invito comunque a leggere bene.
Ho scritto Continuando ad operare sul proprio territorio, ma con una garanzie ed orizzonti diversi
Intendo quindi "Qui!" senza necessità di spostarmi, ma con la imperiosa necessità di spostare , anzi eliminare, questa mentalità levantina che ci sta inesorabilmente uccidendo.
La tua reazione era assolutamente prevedibile, non per niente parlavo di metabolizzazione.dura da digerire.
Del resto è estremamente facile rispondere alle tue domande.
Vuol dire che devo accettare di buon grado che a darmi lezione di economia domestica siano i tedeschi
SI . loro lo sanno fare meglio di noi
Che devo accettare che a impormi un prestito sia una superbanca la quale, più che avere a cuore gli interessi dell'economia italiana ha a cuore (inevitabilemnete) solo i propri
Cambia qualcosa rispetto a quanto successo fin'ora? Le Banche nostrane hanno fatto i tuoi di interessi?
Ma come si fa a non vedere come quei prestiti imposti all'Italia siano la catena con cui imbrigliare definitivamente la politica ?
Magari !!!!
Perdonami tu se rispondo così alle tue di provocazioni.
Forse non ti sei ancora resa conto che siamo in guerra già da mo' , e la stiamo inesorabilmente perdendo se non addirittura l'abbiamo già persa .
Una guerra valutaria
Apprezzi la Germania? Perfetto, chi ti tiene?
Apprezzo le regole ed il loro rispetto.
Scusa , ma l'affermazione che fai mi sembra demagogica e ottusa.
Vuol dire non voler neanche fare lo sforzo di prendere in considerazione quanto ho scritto.
Andarsene ,sarebbe abbandonare la propria terra e le proprie genti al loro destino.
Un atto di vigliaccheria se fosse fatto in ottica egoistica
Io al contrario voglio veder che finalmente la mia gente e la mia terra abbia il merito di vedere premiati i sacrifici che ogni giorno fa tirando il carretto.
Proprio questi sono secondo me " i beni che chiamano alla difesa"
Difesa da una mentalità corrente figlia della corruzione e del malaffare
le frontiere sono aperte, nessuno trattiene nessuno.
La tua affermzione si commenta da sola .
Non credo tu abbia capito. Non ti chiedo di condividere, solo di cercare di capire quanto sto dicendo.
davvero fossimo un paese di mentecatti da mettere sotto tutela perché incapaci di intendere e volere.
E' esattamente quello che la nostra classe politica sta trasmettendo. Che ti piaccia o no. Avallata da suoi cittadini che si gongolano al Grande Fratello e che di fronte ad un'affermazione del loro Premier che i "ristoranti sono pieni" non dà un segnale fermo decidendo, che ne so, di non uscire di casa per 24 ore rendendo fantasma il Paese.
Un gesto banalissimo senza bisogno di emulare Jan Palach
Mi sto infatti chiedendo se le virgole fuori posto non siano quelle di chi esprimendo amore per il Paese, avalla vieppiù il perpetuarsi delle situazioni che hanno ci portato dove siamo
Nessun problema per la foga, sempre apprezzata perchè sinonimo di cuore, fino al momento in cui rientra come nel tuo caso nella discussione civile:-)
Considero l'utente Yuma un mio punto di riferimento, ma non posso che dissentire sul merito del suo intervento.
RispondiEliminaDunque abbiamo un grosso debito e niente crescita. Perfetto.
Dice che ci vogliono sbattere fuori dall'Europa. Perfetto, che lo facciano.
Sì, ci sarà un prezzo da pagare, questo bisogna saperlo.
L'energia, tanto per dirne una, dice che ci costerà un pacco. Mi sa che bisognerà consumare di meno, parecchio di meno. Meno luci in città, più caldo d'estate e più freddo d'inverno. Meno traffico in giro, meno business.
Sai che paura.
Pochi viaggi all'estero, ma saranno gli altri a venire da noi, se vogliono mangiare la ribollita, perché di esportare prodotto italiano non se ne parla. Prodotto in Italia e mangiato in loco.
Roba da pagare il biglietto.
Dice Leonardo e il Caravaggio patrimonio dell'umanità, me cojones, quelli sono la nostra storia. Robba nostra.
L'Europa unita è un'idea nata da esigenze di maggior competitività internazionale e di dominio planetario. Robbaccia.
E bada ben, che non mi sento un patriota, io sono per "piccole comunità in un New World Disorder".
PS: tutti a saltargli addosso al Berlusca che ha detto che "i ristoranti sono pieni", ma ha detto una verità.
@ Yuma
RispondiEliminaOcchio Yuma che quelli fanno i loro interessi non i nostri,a quelli interessa solo rubarci tutto quello che abbiamo,a loro i nostri pseudopolitici fanno comodo eccome!
Vedi Grecia e reazione immediata Merkel-Sarkozy alla decisione (poi però maledettamente sospesa) di Papadreu
eh eh eh ragazzi, sapevo di fare una battaglia difficile...
RispondiEliminavi voglio bene lo stesso :-)
ricordo una cosa, che i cambiamenti non avvengono a causa di un cambio di regole scritte sulla gazzetta ufficiale ma a causa di un cambio di comportamento nella massa degli uomini. per questo cambio ci vogliono generazioni...... e i cambamenti avvengno in risposta ad un cambio nell'ambiente esterno, una guerra per esempio o anche un cambiamento forte nella natura, la scoperta di una nuova risorsa da sfruttare, ecc.
RispondiEliminae poi non basta scrivere di essere i migliori, occorre averne la capacita'.
state davvero pensando che siano le regole a limitarvi?
non vi passa mai per la testa che potreste esssere voi stessi il limite?
indopama
voglio offrire un punto di vista diverso.
RispondiEliminase io fossi l'ideatore (e il fruitore insieme) del gioco della vita mi muoverei in questa maniera.
tiro fuori un idea nuova per modificare il gioco. la sviluppo, la godo fino in fondo e poi la disfo per fare il posto al nuovo.
un po' come fanno i bambini, quando il gioco non diventa piu' interessante lo distruggono e lo gettano via. si, si trova soddisfazione anche nel distruggerlo (capisci meglio com'era fatto) e per ultimo anche nel gettarlo via. in quel momento si accetta l'arrivo del giocattolo nuovo.
noi oggi abbiamo il gioco della vita che e' diventato poco interessante e lo stiamo distruggendo per far posto al nuovo.
pero'..... abbiamo paura, al contrario dei bambini (per nascondere la nostra paura li chiamiamo incoscienti, senza neppure avere un'idea di cosa sia la coscienza) temiamo che una volta rotto questo non ne arrivi un altro e allora andiamo piano piano, un colpetto dopo l'altro.
siamo dei fifoni, bisognerebbe invece dargli una bella mazzata, guardare i pezzi di cui era composto e buttarlo via perche' non ci interessa piu'.
ma quello nuovo da dove arriva poi? hehehe, qui abbiamo un po' molto tanto troppo dimenticato chi costruisce i giochi.... diciamo che ci siamo profondamente impegnati a giocare e basta ma andava bene cosi'.
:-)
indopama
@Yuma
RispondiEliminaQui Rossaland dalla Repubblica Marinara (veneziana e figlia di marinaio)
Nel dire che non abbiamo bisogno di lezioni di economia dalla Merkel (dalla Germania), intendo dire che non sono gli ottimi economisti a mancarci: sono i buoni politici.
Politici dei quali non salvo nessuno, ma proprio nessuno, fra quelli attualmente sulla scena.
Né da una parte né dall'altra.
E non li salvo, come non salvo Napolitano, proprio per i 100 economisti italiani che già nel giugno del 2010 fecero pervenire a ognuno di loro, maggioranza e opposizione - dandone eco sulla stampa - un documento con il quale esprimevano il loro pensiero sulla crisi che oggi ci sta investendo. Questo documento, caduto nel silenzio e nel dimenticatoio.
C’è da chiedersi perché…(???)
Gli economisti tedeschi, giusto per fare una comparazione, hanno invece prodotto – nel marzo 2011 - quest'altro documento, che chiarisce in parte il perché sia oggi la Merkel a giocare la partita e a dettare le regole economiche europee, quasi che non dovesse, se mai, essere il parlamento europeo a essere chiamato a pronunciarsi su ciò che si decide in Europa.
Insomma, ciò che intendo non è fare sfoggio di un patriottismo che, come scrivo al mio commento sopra, non ho mai fin qui sentito la necessità di esibire e a cui non ho mai creduto.
E' che oggi, colpevoli governo e opposizione (e industriali italiani, che spingono in quella direzione e spero/voglio pensare non tutti), siamo di fatto ostaggio delle decisioni di organismi terzi (Fmi) che tanto terzi non sembrano..
Ma che razza di Europa è mai questa, se il Parlamento Europeo non viene nemmeno consultato?
Se a decidere su cose così importanti per ogni singolo cittadino europeo, sono 2 capi di Stato (Merkel/Sarkozy) e due mega banche (Fmi/Bce)?
Cosa siamo,come cittadini, sudditi della Merkel? Dell’Fmi? Della Bce?
Se l’Italia ha un problema (e ce l’ha), perché Napolitano non ha fiatato che quando non poteva più evitarlo, pur avendone notizia (e documento dei 100) molto prima?
Perché non è il Parlamento a decidere cosa è meglio per l’Italia?
Non posso accettare la logica per cui mi (ci) meritiamo ciò che sta accadendo.
La responsabilità, sempre, è di chi ha l’onere e l’onore di governare.
Sempre.
Se non ce la fa o non lo sa fare, è ancora responsabilità sua il lasciare.
Paghino loro, la crisi.
Sono certa che mettendo insieme ogni euro rubato o intascato illecitamente, un bel po' di debito si ripaga da solo.
Ohhhh, finalmente ti sei deciso ad uscire da dietro il divano :-)
RispondiEliminaComplimenti Sergio , questo è un pezzo da novanta.
Un po' pericoloso :-) ma ho sedia e frusta .
Tranquillo comunque ... Nel caso metto a rischio la mia vita e lo affronto.
Ottima questa maieutica , grande Indo
ma servirà ?
@ Rosland
RispondiEliminaBelle parole , ma restano parole. Sono stufo di parole
Ne ho sentite di bellissime , ma sono rimaste parole
Sono stufo di parole
Abbiamo davanti a noi un'occasione unica per togliere le castagne dal fuoco
Ci aiutano francesi e tedeschi. Facciamoci aiutare.
Certo, avremmo bisogno di politici che , menti sopraffine ,riuscissero a cavalcare l'onda.
Non li abbiamo.
Li avremo.
Risaniamoci , ed una volta risanati procederemo e riprenderemo in mano i nostri destini.
Ma prima dobbiamo risanarci
Lo so, è dura e occorrerà ingoiare rospi e rospetti.
L'hanno già fatto prima di noi i nostri emigranti in altre occasioni ed in altri momenti storici.
Erano italiani e sono rimasti italiani.
Veri.
Noi siamo Italiani e rimarremo Italiani,
Ma veri !
Ricorda Rossland ,il nemico si batte dall'interno, non dall'esterno.
RispondiEliminaLe arti marziali più performanti sono quelle che usano la forza del nemico
Ha ragione il Boss. d'ora in poi solo guerre silenziose
Yuma
RispondiEliminaCerto, per essere stanco di parole , sembri apprezzare quelle logore che sono un marchio di fabbrica, tipo il nemico si batte dall'interno - Già sentita, purtroppo.
Da quelli che oggi riciclano "ridare dignità all'Italia" o "unità per la ricostruzione" (risanamento?).
Dopo aver passivamente assistito alla demolizione?
Dopo aver con il silenzio contribuito a far perdere ogni dignità al Parlamento?
Torni a pettinare le bambole (asciugando gli scogli, ovvio...)
Per me, l'unica Europa possibile è quella dove ogni cosa si decide in Parlamento, nazionale o europeo che sia, non con ricatti o veti sussurrati a tarda notte in incontri a tradimento fra "grandi"...
@ Yuma
RispondiEliminaYuma ma tu sei così sicuro che i tedeschi,i francesi,il FMI,la BCE e altri ancora (se ne ho dimenticato qualcuno) ci permettano di risanarci e di avere la possibilità di ripartire?La BCE,nella sua famosa lettera,elenca delle manovre depressive da incubo,come ad esempio il pareggio di bilancio;le politiche del FMI,in linea col le dottrine del "Washigto Consensus" sono state applicate per anni sulle nazioni africane e dell'europa dell'est con i risultati che conosciamo.Per carità io non ce l'ho con te e anzi ti percepisco anche come amico e ti aggiungo pure che se le cose stessero come le vedi tu,sarei il primo a gioirne,però ho tanta ma tanta paura per non dire certezza che le cose stiano diversamente.
Vedi Rossland , il problema è che fra poco, molto poco, noi non potremo più scegliere .
RispondiEliminaAnzi già oggi non possiamo scegliere.
Forse è meglio focalizzare BENE il problema.
Perchè per cercare di spiegare anche al mio amico Guru che dice "Sì, ci sarà un prezzo da pagare, questo bisogna saperlo Sai che paura" e che pensa che tutto si riduca al "meno qualcosa e pochi viaggi all'estero".occorre scendere nel pratico .
E quindi abbandonare le parole ed arrivare ai fatti.
Una prova di forza contro quelli che tu identifichi i nemici ( e lo sono bada bene , ne sono ben conscio), vuol dire quanto sotto.
Noi siamo tutti debitori e come tali DOBBIAMO restituire il debito (per favore risparmiami le teorie su signoraggio ed affini, andiamo esattamente a quanto succederà)
Noi decidiamo di non rimborsare o di rimborsare solo quello che va bene a noi..
Le Banche risponderanno con una chiusura temporanea per decidere il da farsi.
Quindi tu , voi, noi, ci ritroveremo immediatamente con bancomat esauriti e quel poco contante che abbiamo a disposizione ,da centellinare.
Anche le carte di credito non funzioneranno se non coperte ampiamente .
L'accredito sarà naturalmente immediato.
Questo vuol dire un panico generalizzato e paralisi immediata del commercio.
Perfino quello alimentare ,ben inteso dopo una corsa con vetrate rotte e coltellate distribuite, non per l'ultimo modello di hiphone, ma per l'ultima scatola di pasta.
E le vecchiette non saranno in coda a spingere scatoloni accumulati dai nipoti modello Trony, saranno travolte e calpestate mentre allungano la mano per prendere la scatola dei crackers. .
E quindi, come prima iniziativa, ecco la chiusura “temporanea” delle banche.
Nessuno può prelevare .
Dato che i bilanci delle banche saranno immediatamente in rosso la prima cosa che faranno sarà di chiedere altrettanto immediatamente il rientro da fidi a tutto il commercio l'artigianato la piccola industria.ecc.
Io non vedo in giro orde di Commercianti e artigiani con contante disponibile a coprire i fidi.
Nella migliore delle situazioni li vedo con immobili dati in garanzia
In un mercato come quello sopra descritto pensare di vendere per monetizzare e far fronte lo vedo un sogno. Anzi un incubo.
Quindi ci saranno fallimenti a catena . A CATENA !
Ripeto se non fosse chiaro ...A CATENA !!!!
Anche chi si crede esente resterà investito dallo tsunami.
Anche perchè il gettito fiscale crollerà subito e metterà in stop tutto l'apparato statale
Infatti se prima per lo meno il bilancio primario era in pareggio , adesso il buco, la voragine sarà operativa.
segue...
E quindi niente soldi.
RispondiEliminaNemmeno quella carta straccia che tutti disprezzavano in quanto stampata a macchinetta.
Andrebbe bene pure quella.
I ritardi, per usare un eufemismo, di pensioni e stipendi creeranno scioperi e moti di piazza che saranno DURAMENTE repressi dalla polizia.
La scuola Diaz sembrerà Gardaland al confronto.
Naturalmente il mio amico Guru vedrà in questo un ottima occasione per stringere i rapporti famigliari ( proprio con la G per rafforzare il concetto di famiglia) curando in casa i malati e prendendosi cura personalmente degli anziani.
Per chi può naturalmente.
Beh, va da se che a questo punto dovremo anche pensare ad una nuova lira.
Mentre passeremo i tre giorni di buio di Corvacccia memoria ( che ben inteso saranno ben più di tre) ci accorgeremo che la nostra nuova moneta sarà svalutata diciamo del 50% (ad essere ottimisti) nei confronti dell'euro.
Certo che ,essendo figlio di puttana, chi ci venderà il petrolio vorrà pagamenti in monete forti e questo Guru l'aveva previsto.
Ma noi se vorremo procuracele sul mercato "normale" ci dovremo impegnare il nostro oro, e forse anche i Raffaello .
Anzi , magari gli Uffizi e questa è un'ulteriore fregatura perchè non potremo più contare su di loro per farli venire qui a vederli.
Idem per la ribollita che nel caso mangeranno a casa loro avendo le nostre figlie come cuoche ( sempre meglio che far le puttane ,claro!)
Inutile dire che ormai il panico oltre che essere generalizzato avrà creato orde di incazzati veri che se ne andranno in giro a rapinare ( e mentre ci siamo, perchè no, facciamoci anche una stupratina , tanto per quel che costa ...)
I prezzi cominceranno a salire vertiginosamente , ma anche qui Guru vedrà un'ottima occasione per spiegare la storia ai propri figli facendogli notare le coincidenze con la Repubblica di Weimar con gente che andrà in giro con carriolate di carta moneta per comprare le sigarette.
Naturalmente dalla Repubblica di Weimar sappiamo tutti cosa è scaturito.
Bene , a questo punto la vecchina con due uova che viene dalla campagna si potrà permettere due bei bodyguard e voi sarete disposti a vendervi il mobilio per i due ovetti.
Il baratto la farà da padrone, naturalmente avendo qualcosa di interessante da barattare.
Magari l'ultimo modello di HiPhone acquistato dopo dieci ore di faticosa coda da Trony .
Ma qualcuno lo vorrà ancora ? Anche perchè il problema sarà scaldare le case, e Hiphone e consolle Play Station non bruciano benissimo.
Ecco , questo è pressapoco il quadro dei fatti , da non condondere con il quadro delle parole
Spiegato benissimo qui.
http://www.valigiablu.it/doc/563/indignati-protesta-informata-ecco-cosa-si-rischia-a-non-pagare-il-debito.htm
@Yuma
RispondiEliminaIl quadro che così ben descrivi, somiglia quasi alla lettera a ciò che successe all'Argentina nel 2001/2002, circa 10 anni fa quindi.
Per capire come sia poi finita, è sufficiente leggere il post successivo a questo postato del nostro ospite.
Ti dirò di più: la cosa, ovviamente, mi spaventa, ma c'è qualcosa in me di estremamente testardo e disposto (concretamente) a pagare qualsiasi prezzo, purché sia il mio prezzo .
Prezzo che, vivendo in questo Paese da bunga-bunga e iPhone, già sto pagando, in quanto precaria e con l'acqua alla gola costantemente. Già oggi, ho serie difficoltà a campare e negli ultimi anni ho dovuto scendere molto, sul concetto di benessere.
Mi spaventa, certo, dover scendere ancora e considerare la possibilità di vivere in una società abbruttita dall'improvvisa scoperta del bisogno di chi fino a ieri vedeva come tale solo la conquista del 4S appena uscito.
Però, comunque sia, penso che se ce l'ha fatta l'Argentina, ce la possiamo fare anche noi.
Penso che se i greci già stanno tornando ai campi e mettendo in piedi sistemi di scambio e moneta alternativa all'euro, per sopravvivere a un sistema malato, forse ce la possiamo fare anche noi.
So che, se qualcosa dobbiamo imparare, è quella concretezza e quella sobrietà che solo il bisogno e la fame insegnano.
Non sto ovviamente dicendo che ci meritiamo di imparare a far la fame, solo che forse abbiamo bisogno di imparare la differenza fra questa e la coda per l'iPhone da Trony.
In più, mi sento confortata in questa mia visione delle cose, da ciò che pensano quei 100 economisti italiani che possono contare su una testa migliore e più preparata della mia.
Alla fine, credo che l'unica differenza da considerare, nel decidere fra il dover fare l'esperienza dell'Argentina e l'accettare i diktat di Fmi e Merkozy, sia se per noi (e ognuno qui esprime solo ciò in cui davvero crede)sia più importante salvare l'iPhone e il Bancomat o la propria dignità e la propria libertà.
Io, come dicevo, già pago cash, concreatamente, per aver scelto di non piegarmi all'iPhone.
Difficile quindi che tu riesca a oonvincermi che sia quello dell'iPhone o del Bancoma (esaurito), l'orizzonte di salvezza per questo Paese.
Credo che abbiamo bisogno, in qualche modo, di tornare a capire la differenza fra l'essere cittadini e l'essere sudditi compiacenti del Re, in cambio di un promessa di - allo stato delle cose - un'improbabile uscita dal debito.
Debito, come dicevo sopra, contratto con la consapevole silenziosa collaborazione anche di quelli che, oggi, si pretendono di parlare di dignità da ristabilire e di restaurazione di regole che loro per primi non hanno mai rispettato.
Bisogna, per come la vedo io, non perdere mai il senso critico e il supporto fondamentale della memoria, per evolversi. Chiedersi chi dice cosa e a quale titolo, con quali premesse e quale storia personale.
Vale per gli umani e vale per i Paesi, cioè per il vivere sociale.
That's what I think...
Secondo me Yuma hai descritto esattamente quello che succederà "non pagando" ma anche "pagando" il debito estero che ci siamo tirati addosso rinunciando(Grazie Prodi & Amato solo per citarne due, vedi fine del mio commento) al quarto potere dello stato, quello di battere moneta propria. certo adesso, comunque vada (Euro dentro o Euro fuori) finirà male. Quindi prendo quelli di Yuma al più come suggerimenti tattici, purché soggiacenti ad una strategia alla Rossland!
RispondiEliminaNel caso poi
http://www.israel-weapon.com/default.asp?catid=%7BFC704F52-0DBF-48E6-A23F-650EFA687FDC%7D
... senza dimenticare il silenziatore...
Melman
"E non li salvo, come non salvo Napolitano, proprio per i 100 economisti italiani che già nel giugno del 2010 fecero pervenire a ognuno di loro, maggioranza e opposizione - dandone eco sulla stampa - un documento con il quale esprimevano il loro pensiero sulla crisi che oggi ci sta investendo. Questo documento, caduto nel silenzio e nel dimenticatoio.
RispondiEliminaC’è da chiedersi perché…(???)"
quei 100 economisti erano poco esperti di economia reale perche' non sanno per esempio l'importanza delle portaerei o della bomba atomica. queste ultime in econmia sono molto piu' importanti di tutto il resto e sai perche'?
perche' ti permettono di decidere le regole dell'economia. non solo, pure quelle della politica e tutto il resto.
quindi? Napolitano sapeva e sa ancora oggi di essere una colonia americana come lo sa pure Berlusconi e si e' mosso di conseguenza, col supprto di quella massa di addormentati che sono gli italiani.
ho visto la fila per comprare l'ipod ma non ho visto la fila per ascoltare Auriti, vorra' pur dire qualcosa .....
indopama
@Giuseppe....più che un pettegolezzo si tratta di un vero e proprio piano operativo che a febbraio di quest'anno era considerato attuabile con una probabilità del 38% (quindi già molto alta, primo effetto in borsa) salito al 44% a fine luglio (altro flop in borsa) e l'altro ieri ha raggiunto quota 54%. Le dichiarazioni rilasciate da Israele in data 5 novembre sno chiare in merito. Non penso sia una provocazione della Cina, affatto. Personalmente ritengo che sia il "vero e unico" argomento che hanno trattato al G20, il resto era robbetta per la pattuglia dei servi mediatici che poi lancia le briciole a noi gonzi. Grecia e Italia era l'ultimo dei loro problemi. Hanno fatto la conta, e quindi d'accordo con i cinesi (i grandi, ormai -cioè Usa Russia GB Francia Cina Pakistan India Germania, Arabia Saudita e Brasile, gli altri tutti al seguito- compiono ogni atto bellico in totale condivisione preventiva) devono aver chiuso o non chiuso un certo accordo. Bloggers californiani molto attendibili che si occupano di strategie militari sostengono che al G20 avrebbero passato la gestione di AlQaida in mani cinesi che comincia ad avere seri problemi energetici (il che sarebbe un guaio per tutti perchè la Cina è "obbligata" a produrre a tappe forzate essendosi accollata gran parte del debito mondiale) e quindi tutti in soccorso ai cinesi "regalando" loro la Nigeria, il Niger, il Kenya e la Somalia. Ragion per cui è stato prima assolutamente necessario garantirsi il controllo militare del Maghreb e tutta l'Africa mediterranea per fare da cuscinetto tra la Cina e l'Europa ed evitare ogni problema eventuale. All'appello generale mancano Siria e Israele, entrambe non invitate al G20 (grave errore di arroganza diplomatica)perchè sembra che nessuna di queste due nazioni abbia accettato la pietanza che era stata loro proposta.....
RispondiElimina@Yuma..4 novembre...detto tra di noi in camera caritatis con cuore e mente in mano (tra di noi intendo dire tra tutti noi soliti che ci parliamo attraverso i commenti) le dò ragione; io spingo sul patriottismo perchè è una modalità immediata di tentare di pungolare un minimo di risveglio decoroso individuale interno. Pienamente d'accordo con lei sul fatto che l'altra Italia è stata totalmente tradita, pienamente d'accordo sul fatto che per quell'Italia tradita sia in verità irrilevante che a gestire finmeccanica sia un corrotto berlusconiano oppure un corrotto casiniano o d'alemiano o vendoliano e forse sarebbe addirittura meglio -alla fin fine- se a gestirla fosse un tedesco tecnocrate onesto che magari alla fin fine ruberà molto meno degli altri. Il problema è (così lo definiscono in Usa) di "economia psicologica" o "psicologia economica" come vuole lei. Una volta espoliata di qualunque controllo governativo autonomo forte e stabile, (il grande obiettivo e compito di Draghi badante) l'Italia diventa terreno potenziale di ruberie di ogni genere perchè così funziona la mente umana...
RispondiElimina@Yuma.....(prosegue il testo era troppo lungo e non me l'ha preso).....sintetizzo e mi spiego meglio: la Germania si prende finmeccanica e magari anche la galleria uffizi e nessuno lo sa perchè lo fanno per bene; domani mattina la Germania si sveglia e si accorge che ha un problema serio suo interno: ha bisogno di 857 miliardi di euro cash subito sull'unghia ma non li ha; arriva la Cina -o chi per loro- e dice: ok, eccoti i tuoi maledetti soldi: finmeccanica, gli uffizi, magneti marelli, ecc.,ecc sono nostri, e aggiunge...."per evitare sconquassi e problemi, firmiamo patti di ferro non pubblici, depositati al tribunale internazionale de l'aja, così non lo saprà nessuno". E noi ci troviamo cinesizzati, anzi, ancora peggio, una colonia periferica dell'impero cinese, senza neppure saperlo. Ce ne accorgiamo quando all'improvviso non vendiamo più scarpe, mobili, cucine, designer e quando sette mesi dopo all'improvviso Amica, Anna, Io Donna, Vogue, Vanity Fair, InStyle, i femminili che contano nell'editoria, cominciano -grazie alla truppa mediatica asservita- a scrivere che Shangai è glam, che Pechino è cool, che le sfilate nello SChenzuan sono trendy e ci si mette anche il guru del bon ton e qualche cretina in televisione; in pochi mesi lanciano Shangai alta moda e Milano scompare dallo scenario e la produzione del pret a porter italiano crolla(14% del pil nazionale pari a diverse decine di miliardi di euro veri ogni anno di autentica ricchezza e di lavoro per circa 4 milioni di addetti) scompare dalla ledareship economica e Armani finisce per fare il vetrinista a Macao. Hanno già fatto un esperimento del genere, che è stato smascherato e denunciato pubblicamente da Steven Spielberg nel marzo del 2008, da allora lui ha problemi a non finire. Merita un grande rispetto per questo. La Francia, l'Italia -attraverso il vaticano- e l'Olanda che avevano il totale controllo delle risorse energetiche nel Darfur, hanno venduto il tutto alla Cina nel 2006, prendendosi in cambio la zona sub-sahariana e l'acquisto di bpt europei da parte di Hong Kong. Risultato: la Cina non ha rispettato gli impegni, invece di una zona larga 10 metri quadri, una volta dentro si è presa una zona larga 150 metri quadri, ha inventato due guerre civili per vendere armi, ha provocato 2 milioni di morti innocenti di cui a nessuno glie ne frega un beneamato cazzo perchè quelli non sono considerati esseri umani non essendo acquirenti di telefonini, ipad e yogurt lassativi, e si è portato via tutte le risorse energetiche della nazione desertificando completamente la zona. Il patto era che avrebbero dovuto farlo con pudore, calma e in almeno dieci anni. I cinesi l'hanno fatto in dieci mesi. Questo è uno dei pericoli....sui figli, posso condividere con lei il mio cruccio e drile ciò che ho fatto io -e mi considero un patriota innamorato dell'Italia e dell'Europa- ho spinto a tutti i costi i mei a emigrare in California. Mia figlia è già partita un mese fa e sta già lì, l'altro figlio parte tra sei mesi, non vedo qui per loro nessun futuro probabile, a meno che non accada qualcosa. Ma quando dico qualcosa intendo dire "really something" non questa robbetta ridicola di quattro sciamannati intervistati da Floris che raccontano la loro indignazione, ci vuole ben altro..........
RispondiElimina@indopama
RispondiEliminaLe armi (hai ragione) sono la prima voce dell'economia mondiale e decidono, con la loro sola presenza, chi detta o detterà le regole.
Hai assolutamente ragione.
Ma proprio per questo non esiste politico che non sia responsabile dell'attuale situazione economica.
Dire sì o no alla guerra, non passa solo dall'ipocrita tolleranza delle fabbriche di armamenti (la scusante ultima è sempre l'occupazione, come se non si potessero riconvertire le fabbriche in produzioni alternative), ma dalle banche, per i capitali che muovono e determinano il peso commerciale di un paese.
Passa anche e soprattutto, quindi, dalla politica.
Allora, proprio dalla politica deve iniziare il cambiamento di prospettiva.
Certo che Napolitano sa: forse che Finmeccanica non è la prima industria italiana?
Forse che mentre il paese andava a picco non si è investito in missioni di pace e in nuove commesse militari milionarie?
Forse è per caso e a sua insaputa che è nata la spaventosa Difesa Spa?
E' ben per questo che non basta sanare il debito con un prestito dell'Fmi o del fondo salva stati: in ogni caso - aggiungici l'ordine pubblico e l'instabilità provocata dall'aumentare dei conflitti sociali - le spese della Difesa aumenteranno. E aumenteranno il debito che aumenterà gli interessi.
Non si esce che con la cessione della sovranità nazionale alle banche (cioè agli armamenti).
Ed è per questo che, per cambiare rotta, cioè visione, è necessario pensare globalmente.
Mantenere in piedi l'attuale sistema - accettando le regole imposte da banche e Europa - è accettare l'ipocrisia che la guerra è accettabile perché vende bene e la sicurezza è necessaria (come se non fosse il sistema stesso a creare l'insicurezza).
Mi illudo (con convinzione) che anche l'idea di pace, possa vendere bene , creando invece sicurezza e benessere sociale per molte più persone. Forse persino felicità.
Credo che si tratti - e sempre si sia trattato - di far prevalere una visione sull'altra.
Si, ma hai poco da pensare se ti sganciano sulla testa un Tomahawk all'uranio impoverito....
Concordo: nulla come la morte porta a un silenzio spaventato delle coscienze.
Ma finché esisterà anche una sola coscienza che crede sia possibile invertire la logica di morte su cui si regge l'industria di guerra, so che un'inversione di rotta, la realizzazione di una civiltà della vita, è possibile.
Se ci pensi, è quella stessa testarda idea su cui Gandhi ha fondato il suo credo (portano l'India all'indipendenza): possono uccidere il mio corpo, ma non avranno mai il dominio sulla mia volontà.
E' un pensare che sia più importante il come si vive, del rimanere vivi ancorché schiavi della predatoria volontà altrui.
Se non c'è questa detrminazione, siamo già mentalmente sconfitti, e quindi schiavi, vittime del nostro stesso pensiero condizionato a credere che adeguarsi alla legge del più violento sia l'unica scelta.
Il tutto per cosa?
Un iPhone o (fra poco) un piatto di riso?
Conta di più il come (si vive) del quanto (si sopravvive).
E' una scelta, una linea di demarcazione.
Infondo, quando ci uccidessero tutti, dovrebbero poi iniziare a spararsi fra loro.
L'ultimo che resterebbe, non avrebbe che da chiudere la porta.
E non so a che gli servirebbero a quel punto l'iPhone o le carte di cretito illimitato.
E' la paura dei Tomahawk a fregarci, credo.
Come se non fossimo già morti, nonostante l'iPhone o il piatto di riso...
@Rossland 5 novembre....totalmente d'accordo; chi mi conosce da decenni, leggendo i miei recenti post mi ha telefonato e mi ha detto "ma ti sei rincoglionito? Che cosa ti è preso? Parli di patriottismo adesso?". Io ho risposto loro: "Di che cosa avremmo parlato se fossimo stati lì nel 1944?". Non è un caso che ho fatto un accenno proprio a quel periodo, stiamo in un momento tragicamente delicatissimo..paradossalmente (e qui mi affido alla sottile intelligenza di tutti voi)l'unico che ci sta dicendo qualcosa in maniera trasversale è Berlusconi con le sue apparenti idiozie, nel ricordare alla nazione che l'Italia è il "sogno nascosto di ogni pirata planetario" lo è sempre stato...lui non ha determinato questa situazione; lui ne ha approfittato tradendo l'Italia -ed è per questo che è colpevole- lui si è accomodato e si è costruito la sua dinastia accordandosi con le varie famiglie che contavano nella criminalità organizzata nazionale in totale collusione con tutta la classe politica italiana: la situazione è sfuggita loro di mano perchè la mafia, la 'ndrangheta, la sacra corona unita e la camorra sono global, sono transnazionali e dell'Italia se ne fregano: si mettono d'accordo con la mafia cinese e colombiana vanno dal ministro del tesoro e dicono loro: "ciao caro, domattina a Hong Kong compreranno 12 miliardi di euro di bpt a qualunque prezzo, altrimenti siete nella merda, in cambio vogliamo il controllo del tessile a Prato (chiesto, dato e ottenuto) il controllo delle seterie di Como (dato chiesto e ottenuto)tre nuovi siti on line di gioco d'azzardo (dato chiesto e ottenuto, il più importante -Hill games- ha come gestore unico e provider Berlusconi)il controllo della forza lavoro delle passamanerie e accessori nel tavoliere delle puglie -il 42% della produzione occidentale mondiale di biancheria intima femminile si realizzava in quella zona fino al 2008- (chiesto dato e ottenuto, oggi l'ora di lavoro in Puglia è scesa a livelli cinesi e tutto al nero, con tragico raccapriccio di Vendola che non sapendo che cosa fare è andato a mettersi sotto Bersani a chiedere aiuto)e così via dicendo...se dovessi sintetizzare la mia opinione la metterei così rispetto a ciò che è accaduto la settimana scorsa; l'europa va dai cinesi e dice "ci dai una mano per salvare l'Italia?" e i cinesi rispondono "No, l'Italia l'ho già salvata,non lo sapevate? che cosa volete da me?"....in un teatro economico come questo il patriottismo diventa paradossalmente un'arma culturale della sinistra libertaria, laddove per patriottismo si intende anche (e soprattutto) la difesa e salvaguardia delle grandi conquiste sindacali e sociali che questo bel paese aveva ottenuto tra il 1960 e il 1980...purtroppo l'italiano se ne frega, basta che se magna se scopa e se spende va tutto bene, e invece bisogna rifondare un senso collettivo della dignità culturale nazionale alta, che poi diventa immediatamente guerra economica e battaglia politica...la lotta contro Draghi, oggi, è una "battaglia culturale" per la riappropriazione della nostra identità...non è certo un caso che lui si rifiuta di parlare italano e parla invece in british english, non lo fa mica perchè è uno snob, lo fa per spiegare a tutti "signori l'Italia non esiste più, è controllata finanziariamente, economicamente e culturalmente da un consorzio internazionale che io rappresento: state tranquilli, ci penso io a tenerli a bada, come vedete parlo la vostra lingua mica l'italiano".
RispondiEliminaOggi, sono per il patriottismo.
Così come lo sarei stato nel 1944.
@Giambe.....cultura "vera" solidarietà, merito, competenza tecnica e tolleranza zero verso compromessi, clientele e collusioni con politici corrotti e mafiosi: queste sono le cose da fare....è una lunga strada per l'Italia
RispondiElimina@Yuma....ottima idea davvero illuminata la tua, quella di fare lo sciopero dei ristoranti per 24 ore, questo è ciò che io definisco oggi "cultura"...perchè non pensarci su in termini pratici? Una buona notizia dal fronte: il Grande Fratello ha fatto flop, 42% di ascolti in meno rispetto alla previsioni, la pubblicità si vuole ritirare e a mediaset stanno nella merda perchè sanno che ha un valore simbolico e non possono sospenderlo, dai Yuma...inventiamoci qualcosa....di riappropriante
RispondiElimina@indopama....appunto, ci vuole una rivoluzione culturale per arrivare al punto di spingere gli italiani ad accalcarsi per voler sapere che cosa sta accadendo piuttosto che acquistare telefonini........
RispondiElimina“Ceterum censeo, delenda est cartago! “
RispondiEliminaLanglay, Virginia, US
(la data per favore, ce la metta lei Sergio, che è più informato!)
Bene, direi che dopo questo post ed i vari commenti, incluso i miei, “Rien ne va plus!”
@Sergio
Mi pare che nel corso dei suoi post, per così dire, lei parli un poco con lingua doppia: intendiamoci è solo una mia impressione e senza comunque alcun giudizio morale; il Blog è suo, Lei può fare e disfare quello che vuole, e molto probabilmente sono io che non capisco un cazzo (95,2% di probabilità)!
@Rossland.
Un Bacione a Rossland: mi sembri una brava ed onesta persona! Ma non è più tempo per le brave persone, anzi forse non lo è mai stato! Al giorno d’oggi vanno per la maggiore dei figli di puttana egotici doppiogiochisti e narcisisti degna proiezione di una moltitudine di primati con il pollice opponibile ed il cervello sottodimensionato, che se appena potessero si sostituirebbero al volo a loro!
Come diceva Crozza con ficcante vignetta di Vauro associata:
“E che cosa ingentilisce in noi la civiltà? La civiltà elabora nell’uomo solo una multiformità di sensazioni e... decisamente nient’altro. Anzi, attraverso lo sviluppo di questa multiformità l’uomo forse arriverà al punto di trovare piacere nel sangue. Questo infatti gli è già capitato. Avete notato che i sanguinari più raffinati erano quasi sempre dei signori più che civili, di cui certe volte tutti i vari Attila e Sten’ka Razin non valevano le suole delle scarpe; e se non balzano agli occhi violentemente come Attila e Sten’ka Razin, è proprio perché s’incontrano troppo spesso, sono troppo comuni, perfino scontati. O almeno, per effetto della civiltà l’uomo è diventato, se non più sanguinario, certamente sanguinario in modo peggiore, più abietto di prima. Prima vedeva nello spargimento di sangue un atto di giustizia, e con la coscienza tranquilla sterminava chi bisognava; adesso, invece, anche se consideriamo lo spargimento di sangue una nefandezza, tuttavia la
pratichiamo, e ancor più di prima. “
@indopama
Auriti? Urca! È tutto qui il prodotto delle Elite che “sanno come si fa”? Me cojoni!
…se tu dall’altipiano guardi il mare, moretta che sei schiava tra gli schiavi, vedrai come in un sogno tante navi, ed il tricolore sventolar per te…
Saluti, Melman
P.S. Ehi scherzavo, non è Crozza, è Dostoevsky (Memorie dal Sottosuolo)! Ho dovuto mascherare l’autore altrimenti nessuno lo filava...
Ahia, Melman...
RispondiEliminaLei mi da un bacio per il mio essere persona brava e onesta , e subito dopo mi fa capire di ritenermi però un po' fessa: non è gentile, anche se mi tengo comunque il bacio.
Lei dice che l'esser bravi e onesti non è, e forse non è mai stato di gran moda, e io concordo.
Tuttavia, due cose:
1) il mondo sono proprio le fatiche e i dolori dei fessi bravi e buoni, a farlo girare (i furbi e i lavativi non amano far fatica, per questo amano di più le scorciatoie verso il potere)
2)i veri cambiamenti si producono a partire dai sogni. Se non si crede a quelli, non rimane che riciclarsi il conosciuto confortante vecchio
Nessun diverso futuro è possibile se non gli dedichiamo tempo ed energie a immaginarlo e a volerlo diverso.
Se crede che vinceranno sempre violenza e sopraffazione, saranno queste ad aspettarla, anche nel futuro.
Io lavoro per il mio, che vorrei migliore.
Lei che fa? Si accontenta del suo?
@Rossland
RispondiEliminaL'é dura intendersi per mail e senza conoscersi di persona... No dai, per certi baci non mi darebbero nemmeno 30 denari... se le avessi voluto dare della Fessa le avrei detto "Lei é fessa"! Mi creda volevo esprimerle sincera solidarietà; se proprio insiste ci legga almeno "Siamo Fessi" (Io e lei e forse altri...).
1) il mondo sono proprio le fatiche e i dolori dei fessi bravi e buoni, a farlo girare
Ecco appunto, su questo la pensiamo in modo differente: io in quanto tale, cioé sufficientemente Fesso, ho esaurito la mia sufficiente dose di santità! Cioé mi son sufficientemente rotto i coglioni delle zecche sul pelo. Che comincino a lavorare anche loro! Sufficientemente!
2)i veri cambiamenti si producono a partire dai sogni(..)
Non ho ben capito dove io le abbia dato l'impressione di essere rassegnato! Essere realista sulle difficoltà dell'impresa non credo significhi essere rassegnato; e per realizzare i sogni occorre stare ben svegli perché la partita sarà, é, sporca e durissima!
Forza!
Melman
Beh... che dire...Grande Post , grandi commentatori- Vedo fra le icone anche un certo Bagatto che legge silente. Anche lui è una mente libera che mi piacerebbe leggere.
RispondiElimina@
Sergio.
RISTORANTI ??? Nooo, perchè penalizzarli ancora di più (nonostante quello che dice il Premier, se avete un amico che ne ha uno chiedete pure)
Non si esce di casa . Punto. Niente auto, niente telefonate,sms ecc Telefoni che per un giorno non fatturano. Niente luci accese. Buio di lutto per anticipare questo funerale
Magari una tombola con i fagioli
Caro Sergio ti ringrazio di questa tua finestra famigliare. Anch'io mi sono già mosso. Ma questo non allevia il mio disagio.
Avrei davvero preferito trovare cento Rossland che mi avessero convinto che avevo torto e loro ragione.
Il problema è che essendo noi soldo dipendenti , ragioniamo sempre avendo come unico parametro la moneta ed il suo valore. Non riusciamo più ad estraniarci dal concetto
I famosi "LORO" che a questo punto ti confermo sono gli stessi tuoi, non usano il denaro .
A loro non serve.
A loro servono territori e schiavi,
Generalizzando potremmo chiamarlo "Potere"
Noi geograficamente siamo una portaerei in mezzo all'Europa.
Davvero se voi voste LORO lascereste governare la portaerei da un accozzaglia di 50% Juve /Toro , Roma /Lazio, Colpevolisti/Innocentisti,
Pro/contro ecc ecc?
Credo che la pazienza sia finita con la crisi libica . No, ni, si ...forse .
Qualcuno ha lanciato un segnale. Ed è arrivato.
Ohhhh se è arrivato
Con i commenti di tutti voi , e grazie anche a Indo ( che vorrebbe sicuramente andare avanti ma morde il freno, e di questo lo ringrazio, :-) ) e Melman , anche lui già un passo avanti, il quadro è piuttosto preciso.
Chinati giunco ( Calati juncu ca passa la china ) non è Crozza , è Sciascia :-) , è un messaggio di speranza.
Noi non siamo il Belgio , e neanche l'Argentina. Per fortuna che nessuno ha parlato di Islanda .
Fin troppo facile rispondere su questo. Fra l'altro una risposta è già nel link di valigia blu
Stavolta comunque sarà più dura, ma mai come ora l'unica possibilità di combattere il sistema ,sarà quello di farne parte.
Per il bene di tutti fra l'altro. Qui non si tratta di distruggere, si tratta di costruire.
Credo che a modo suo già Draghi interpreti questo mio pensiero. Ma abbiamo biogno di cento Draghi ... e magari anche di qualche Strega :-)
@ Sergio & Melman
RispondiEliminavisto che siamo in tema , beccatevi questo link
http://cadeapezziaquestora.blogspot.com/2011/05/gli-stretti-e-gli-incubi-cinese.html
@ Rossland
RispondiEliminaNon un bacio, ma un regalo
Only for your eyes
1887 europa finanze in rosso
http://informarexresistere.fr/2011/10/21/il-ruolo-delle-banche-internazionali-all%e2%80%99origine-del-primo-conflitto-mondiale/#axzz1bFsu0dU9
leggi attentamente e dimmi.... sarà sufficiente indignarsi ?
@ Tutti
RispondiEliminaOltre alla consapevolezza e al patriottismo ci vogliono LE PALLE da parte di tutti noi (me compreso)
Fred
:-)
RispondiEliminatutto questo e' stato un bel chiacchiericcio su quello che pensiamo siano i poteri forti che guidano le nostre vite ma abbiamo dimenticato che stiamo parlando della creazione e non del creatore.
il gioco di costruire la vita si gioca si di un piano totalmente differente, sconosciuto ai piu' ma non per questo inesistente e qui chi conta sono altri.
insomma, gli interessi cinesi o americani o chi ha la bomba atomica non centrano niente, il vero potere non e' quello ma questo:
http://www.scuolaermetica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=163:i-sette-principi-ermetici&catid=30:kybalion&Itemid=81
il primo dei 7 principi ermetici e' quello piu' sconvolgente, di fronte a questa VERITA' il 99.999% della gente si blocca poiche' appare troppo incredibile, troppo diverso da "quello che avevo sempre pensato che fosse la vita".
RispondiEliminanon puo' essere vero... e invece... :-)
dal non accettare questa verita' deriva la non conoscenza della propria vita e di conseguenza il non controllo di essa.
I. IL PRINCIPIO DEL MENTALISMO.
"Tutto è mente. L'Universo è mentale"
Questo principio incorpora la verità "tutto è mente". Esso spiega che TUTTO (cioè la realtà sostanziale che sottosta a tutte le manifestazioni esterne ed alle apparenze che ci sono note con i nomi di "universo materiale", "fenomeni della vita", "materia", "energia" e, in breve, tutto ciò che appare ai nostri sensi materiali) è SPIRITO, il quale è in se stesso INCONOSCIBILE e INDEFINIBILE, ma può essere considerato e pensato come MENTE UNIVERSALE, INFINITA e VIVENTE. Spiega, inoltre, che tutto il mondo o universo fenomenico è semplicemente
una CREAZIONE MENTALE del TUTTO,
soggetta alle leggi delle cose create; e che l'universo, nel suo complesso, come pure nelle sue parti o unità, ha la sua esistenza nella mente del TUTTO medesimo, nella cui mente noi "viviamo, ci moviamo ed abbiamo il nostro essere".
Tale principio, col fissare la natura mentale dell'universo, spiega facilmente tutti i diversi fenomeni mentali e psichici, che attirano tanta parte della pubblica attenzione, pur restando per ora refrattari a qualsiasi trattamento scientifico.
La comprensione di questo grande principio ermetico del mentalismo permette all'individuo di affrontare prontamente le leggi dell'universo mentale e di far contribuire le stesse al suo benessere ed al suo progresso. Lo studioso d'ermetismo acquista così la facoltà d'applicare intelligentemente le grandi leggi mentali, salvaguardandosi dal pericolo di usare queste in una maniera fortuita.
Con la chiave maestra in suo possesso, lo studioso può aprire le numerose porte del tempio della conoscenza mentale e psichica ed entrare in questo liberamente e coscientemente. Questo principio spiega la vera natura dell'"energia", della "forza" e della "materia",
come pure il perchè e il come esse sono subordinate al magistero della "mente'.
"....sui figli, posso condividere con lei il mio cruccio e dirle ciò che ho fatto io - e mi considero un patriota innamorato dell'Italia e dell'Europa- ho spinto a tutti i costi i mei a emigrare in California. Mia figlia è già partita un mese fa e sta già lì, l'altro figlio parte tra sei mesi, non vedo qui per loro nessun futuro probabile, a meno che non accada qualcosa". Di Cori, una domanda: perché non li ha "spinti tutti i costi" ad emigrare in Argentina, considerato quello che ha scritto in altri post recenti, o in Brasile, dove pure "qualcosa è accaduto", ma nel cuore dell'impero, in quella California che in quanto a default è messa peggio di tutti i PIGS messi insieme? Forse in omaggio alla teoria che il nemico lo si deve conoscere dall'interno per sconfiggerlo meglio?
RispondiEliminaMelman
RispondiEliminaMi perdoni se la mia piccola provocazione l'ha costretta a chiarirmi ciò che mi doveva essere chiaro, e cioè che in realtà siamo qui entrambi a cercar di capire come potremmo raddrizzare un mondo storto. In fondo, forse siamo tutti un po' fessi e forse no. Trovo bello, questo nostro guardare lo stesso panorama da angolazioni differenti, ma con la stessa sincera intenzione di trovare il modo di togliere di mezzo delle fastidiose cacchine che disturbano la bellezza della cartolina.
Ho capito, grazie alle sue parole, che l'unica differenza fra noi è solo nel modo di esprimersi,ognuno con la propria natura. Inevitabilmente.
Grazie invece dell'occasione offertaci da questo scambio di visioni .
Coltivo (fra le altre) la convinzione che mentre ci si parla, si partecipa alla costruzione del Mondo, in diretta.
Non robetta da poco, a mio avviso. Alla prossima...
Yuma
RispondiEliminaHo letto con grande interesse il pezzo al link che mi suggerisce, e la ringrazio.
Uno, perché è la sintesi più ben articolata di tutte le informazioni che fagocito da sempre, in modo bulimico, senza mai riuscire a metterle in fila così ordinatamente da averne un quadro chiaro
Due, perché il pezzo aggiunge alcuni dettagli che illuminano ancor meglio il presente, in particolare il senso dell'operazione in Libia, che fin da subito ho visto come un'operazione organizzata con lo stesso spirito e obiettivo, ben illustrato nel pezzo linkato, che generò le condizioni pre Grande Guerra e da lì la Seconda, che colonizzò il Mediterraneo culturalmente.
Conferma anche quanto già mi pare di intravvedere nella situazione economica europea attuale e il perché siano i governi deboli, non a caso (a mio avviso) Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, a essere sotto tiro. Tutti affacciati sul Mediterraneo.
E' un discorso purtroppo molto lungo e richiederebbe (e mi piacerebbe) un articolato scambio di idee che qui, per ovvie ragioni, non sempre sono facili da esporre.
Ma Le lancio una provocazione: perché buttare nel cestino quella sua idea di disertare ristoranti, pizzerie, telefonate, sms, ect?
Quando penso a una possibilità di inversione dei rapporti di forza, per uscirne, li penso in termini molto concreti e globali.
Le faccio un esempio di efficace lotta non violenta, su scala globale (e su questo Occupy Wall Street ci sta insegnando un metodo): immagini cosa potrebbe essere il riuscire a concordare, attraverso la rete, il passaparola, gli sms, una mailing list, ect, uno stesso giorno in cui, in tutto il pianeta, nessuno compra che so? il riso o lo zucchero.
Da nessuna parte, in nessun negozio, in ogni più sperduto angolo del mondo.
E magari, un mese dopo, nessuno, in ogni parte del mondo, per un giorno, usasse il telefono.
E il mese dopo (o una settimana dopo o il giorno dopo) nessuno usasse l'auto.
Ogni giorno cambio di obiettivo/merce da non "consumare".
Se lo immagina cosa significherebbe questo per le Borse? Per i titoli azionari a quei beni collegati?
Cambiando ogni giorno obiettivo/prodotto, senza mai nessuno scendere in piazza, ognuno però coinvolto attivamente a non consumare quello e solo quello per un solo giorno.
Azioni che sbarellano in borsa, impossibilità di previsione di spesa, nessuno da manganellare in piazza, nessun terrorista con cui prendersela.
Usare il nostro essere consumatori come un mezzo per determinare il Mercato, anziché subirlo.
Con determinazione da samurai dalla katana affilatissima, usata su obiettivi precisi e concordati su cui sbarellare ogni previsione di spesa.
Un giorno di mancate vendite su un prodotto, non manda in fallimento nessuno, ma manda segnali micidiali alle Borse e alle Banche, cioè all'economia. Che si regge sul consumo, prima che sulla guerra. Niente più piazze, sottrarsi come obiettivo militare (anche ilsedare le piazze è economicamente vantaggioso), agire sul capitale attraverso l'unico potere che ci è concesso: quello di consumare.
@ Tutti (Jack compreso :-)
RispondiEliminaQuesto commento era stato preparato all'intervento che farà Guru, costituendo già fin d'ora risposta alla sua opposizione :-)
(eh eh eh sono un veggente)
Calza a pennello per tutte le domande e le asserzioni fatte...
Eccolo...
Le obiezioni, .giuste obiezioni, che sia Guru che Rosslad oppongono, hanno come si suol dire il "difetto nel manico".
Io lo definirei "Quelli che si sentono esenti"
Sono loro, la inconaspevole quinta colonna del nemico.
Se rispondendo all'appello di chi chiede di fare qualcosa ci inventassimo ad esempio una giornata senza telefono, ho in mente già una decina di amici che mi direbbero di non poter assolutamente rinunciare ad una giornata di lavoro senza telefono.
Impensabile !
Sto naturalmente parlando di grosse Aziende con grandi fatturati. Anche internazionali.
Sicuramente snobberebbero l'iniziativa bollandola come la solita boiata di perditempo.
Alla Grillo , tanto per intenderci
Questo perchè in fondo si sentono esenti. Ed a cascata pensate a tutti quanti voi potete conoscere che esenti si sentono.
Ecco, il "PARTITO DEGLI ESENTI" è il motivo per il quale qualsiasi iniziativa oggi è prematura e non porterà a nulla.
Diverso sarà quando il partito avrà pochissime tessere.
Ma potrebbe essere ormai tardi.
Ps per Indo. Non ci provare ! :-) Non c'è solo quel treno per Yuma, esiste anche l'aereo per Bali...
Prima o poi arrivo e ti bastono :-)
Ps per Jack
Leggo Magaldi , condivido alcune cose , ma diffido
@yuma
RispondiEliminaSì, penso anche io che si stia facendo tardi, ma come ti faceva notare qualcuno non vorrei che la medicina "europea" fosse peggio della malattia.
La scena che tu prefiguri è quella di una lotta per la sopravvivenza provocata da un repentino crash del sistema ed è probabilmente un'ipotesi realistica che mette a nudo la fragilità delle basi su cui è costruita la nostra società.
Ma un risamento dei nostri "conti" non intaccherebbe minimamente gli equilibri che hanno prodotto "la crisi"; diseguaglianza sociale, privilegi, corruzione sono insite nel teorema capitalista.
Il nostro Paese non ha, in questa fase storica, nessuna chance di competitività nei confronti delle realtà economiche emergenti. Non sul piano della grande produzione industriale.
Ciò che abbiamo da mettere sul piatto è la nostra storia, la nostra arte, la nostra terra, la genialità che ci viene universalmente riconosciuta.
Dici che è poco?
Forse, ma le nozze coi funghi...
@ Guru
RispondiEliminafaccio solo una precisazione
diseguaglianza sociale, privilegi, corruzione . sono patrimonio dell'uomo, indipendentemente dal sistema nel quale vive
detto questo,..
proprio le nostre genti , la nostra storia e le nostre capacità ci potrebbero salvare.
Ma le abbiamo ancora?
Le nostre capacita? Una stalla chiusa ha necessità di 15/25 anni per essere produttiva.
Un laboratorio di eccellenza manifatturiero ha bisogno di apprendisti che facciano la gavetta e di maestranze d'eccellenza che insegnino.
Li abbiamo ancora?
La genialità ha bisogno di supporti che vanno dalla scuola , agli investimenti che permettano la ricerca e la sua applicabilità.
Li abbiamo mai avuti?
Quindi concordo con te
nessuna chance di competitività nei confronti delle realtà economiche emergenti.
E tu faresti credito a uno che viene a dirti che fa il fabbro e lo vedi senza mani?
O vorresti solide garanzie ?
E se lui dopo avertele date continuasse a non lavorare perchè impossibilitato , ti faresti cruccio ad inviargli un esattore ? (cuore a parte s'intende !)
@Melman....l'essere berlusconiano (cioè il berlusconismo)consiste nel pensare che siccome la realtà è pessima e i peggiori sono al comando per poterli contrastare bisogna essere al loro livello di perfidia; sono fortemente contrario a quest'interpretazione...il nemico lo si combatte attraverso comportamenti opposti. La Chiesa è cresciuta accogliendo e raccogliendo consensi nei secoli in cui contrastava l'impero romano attraverso un'estensione collettiva del concetto di Amore contrapposto a quello di Potere; quando si è inseditata come Potere comportandosi come i romani è divenuta Istituzione scomparendo come Ecclesia. Preferisco Shakespeare, sono un artista non un politico. "la nostra vita è fatta della stessa materia dei sogni". Voltaire docet. E per fortuna, anche (e soprattutto) Robespierre
RispondiElimina@Yuma..non ho capito bne se ho compreso, ma a istinto mi piace, lo sento sintonico....sarà molto più dura di quanto non credano
RispondiElimina@Fred....d'accordo...e ci vgliono anche le spalle...è per questo che, in termini pratici e pragamatici, è necessario costruire nel reale (e non soltanto nel virtuale) quanto più velocemente ed efficacemente possibile delle reti autentiche di solidarietà e supporto esistenziale per allargare le spalle e reggere l'urto che (ahinoi) -e lo dico da ottimista quale sono- sarà davvero molto forte
RispondiElimina@Marco...per un motivo molto più banale; avendoci vissuto 22 anni lì ho conosciuto qualcuno, ha la possibilità di avere un iniziale appoggio, parla perfettamente inglese e non lo spagnolo e quindi un lavoro sicuro (ha cominciato a lavorare due ore dopo che è arrivata) è cresciuta lì nella sua infanzia con me e poi (le sue prime relazioni arrivate questa mattina) lì si stanno organizzando alla grande pensando che andrà tutto a remengo tentando di mettere su delle iniziali isole che loro chiamano "comunità momentanee di compensazione" recuperando il modello di derivazione degli indian natives: ciascuno pesca nella propria tradizione
RispondiElimina@Yuma & Rossland & Indopama e tutti......grazie per questa succosa condivisione che considero molto affettiva, mi fa sentire parte di una scolaresca (alle elementari) è come stare tutti insieme all'asilo e forse è così...l'idea di Yuma (cui spetta il copyright per rispetto delle idee) a me sembra ottima, proprio perchè inutile: sta lì il suo fascino. Sono contento che Rossland l'abbia riproposto. Che ne dite tutti? penso che, sul fare, (e qui diamo ragione a Indopama)sia importante affidarsi alla magia totalmente casuale dell'inconscio collettivo, in grado di mentalizzare la realtà a piacimento -e quindi per noi imperscrutabile-...ridotto in termini pratici: lanciamo un giorno, a caso, a brevissimo termine di "sciopero di cena al ristorante"? Che ne dite? Lo chiamiamo "Gnam gnam Italia: una strada per Yuma" evoca un vecchio film western (stiamo nella realtà a quel livello di primitivismo e di illegalità brutale) e allo stesso tempo riconosce all'autore la sua illuminata paternità, ne facciamo una pagina su facebook e lo lanciamo.....fatemi sapere la vostra opinione......
RispondiEliminaNo sergio, non possiamo penalizzare ancora di più chi lavora in proprio.
RispondiEliminaCapisco il collegamento mediatico all'esternazione del Premier, ma davvero non trovo corretto buttare altre croci sulle spalle di Cristi che già ne portano una pesante.
Diverso una giornata senza telefono .
Avrà un impatto mediatico fortissimo,ripreso (forse ,se qualcuno non metterà un veto) perfino dai mass media classici che non potranno ignorarlo.
Andrà pubblicizzato con largo anticipo proprio per far capire al Partito degli esenti che servono anche loro.
E coinvolgerà anche tutti quelli del popolo di facebook twitter and Company , cioè quei giovani che verranno coinvolti molto di più rispetto ad un ristorante dove difficilmente andrebbero.
Potrebbe essere la vetrina ideale il Blog Economy Day che fra poco aprirà i battenti
Ne parlo con un amico e sento cosa ne pensa.
Questa la mia opinione
Accolgo con entusiasmo l'idea di provare a dare un segno forte del potere che hanno i consumatori.
RispondiEliminaConcordo con ciò che dice Yuma, cui certamente sarebbe bello riconoscere comunque la paternità dell'idea. "Fermata per Yuma"?
Propongo un sintetico Vademecum per focalizzare bene l'obiettivo:
1) deve essere un obiettivo chiaro, facilmente realizzabile da chiunque senza troppi disagi
2) deve essere attraente in sé, sollecitare in ognuno il desiderio di aderire con la consapevolezza che non gli costa nulla e ripaga molto se riesce
3) deve essere facilmente realizzabile ovunque, in ogni parte del mondo
4) vedrei bene in questo senso il girare la proposta nel forum di Occupy Wall Street, così da allargare a quanti più paesi possibile l'informazione
5) bene pagina Facebook (che però avviso non ho e sono piuttosto restia ad aprirne una) e Twitter
6) chiarire bene che, ad esempio, se si decide per l'astensione dall'uso del cellulare per 1 giorno - in ogni parte del pianeta - si deve trattare solo del cellulare (o smartphone che sia), e riguarda sms, mail, ect da cellulare, mentre rimangono attivi gli altri strumenti che possono essere usati quel giorno, tipo il telefono fisso, la mail da internet, twitter, ect
Questo punto è molto importante per la riuscita della cosa. Perché permette a chiunque di capire che si tratta non di penalizzare un operatore o lo strumento in sè, ma di dimostrare che il consumatore pesa e se vuole, può determinare l'andamento del mercato decidendo lui cosa comprare, cosa usare, chi premiare con i suoi consumi e acquisti
Concordo proprio per questo con Yuma sull'escludere, almeno in prima battuta, categorie di esercizi che, se pur fanno parte del mercato, sono un granello di polvere presi singolarmente, e come i proprietari di ristoranti, si tratta di persone che sono come tutti già penalizzate. E,in più, per avere molte adesioni e partecipazione, èimportante che nessuno si senta penalizzato come persona o come categoria merceologica: da colpire sono i grandi gruppi, le grandi compagnie, quelle presenti un po' ovunque nel mondo e che sono strettamente collegate alla grande finanza e alle grandi banche.
Se mai, ma non va bene come primo obiettivo, un'azione potrebbe riguardare una specifica catena di ristoranti, quella presente ovunque nel mondo con lo stesso marchio.
Insomma, scegliere un solo preciso prodotto, che non ostacoli eccessivamente la vita se a questo si rinuncia per un solo giorno ma faccia molta differenza per chi vende quel servizio/prodotto, e allargare l'iniziativa a quante più persone e Paesi possibili, scegliendo una data che sia la stessa per tutti.
Lo scopo è dare segno della propria capacità di spostare, solo con l'astensione dall'uso o dall'acquisto, l'ago della bilancia del potere nel mondo. chi decide cosa.
Solo (a mio avviso) se ha queste caratteristiche, una piccola azione può avere una risonanza mediatica incredibile.
E potrebbe essere molto molto divertente per tutti, riscoprire quanto potere passa davvero dalle nostre piccole mani.
Che insieme, sono milioni di piccole mani (99%?).
Mani che per un giorno non invieranno sms, mails, chat, chiamate voce dal proprio cellulare. Che magari decideranno proprio di spegnerloper l'intera giornata (anche le sole 8 ore diurne, sarebbero rivoluzionarie).
Solo 1 giorno, e può fare una differenza enorme per le compagnie telefoniche.
La vedo bene.
Ah, last but not least: se si decide, proporrei di evitare di usare nomi reali di reali compagnie telefoniche.
Per via dei tag sui motori di ricerca: se escono associazioni fra nomi e iniziative, il rischio è che venga a mancare la sorpresa, che trovo un fattore molto stimolante (anche se ovviamente una sorpresa non sarà, alla fine del percorso).
Insomma, non chiamatele per nome, tanto l'una vale l'altra:sono tutte uguali.
@ Rossland
RispondiEliminaperfetto.
OLtretutto se fossero solo sms o twitter o facebook lascerebbero spazio di manovra per altrer occasioni.
Certo se si riuscisse a coinvolgere la telefonia fissa sarebbe veramente devastante perchè vorrebbe dire aver coinvolto quella maggioranza silenziosa che di solito è zoccoolo duro del potere
Occorrerebbe convincerli che in un default nessuno è esente
Invece no a catene di ristoranti che ad esempio nel caso fossero Mac Donald la protesta assumerebbe una connotazione politica o anti americana cosa che non dev'essere.
Eviterei al momento di uscire dai confini nazionali.
Siamo noi Italiani in autonomia che dobbiamo uscire dall'ombra a rappresentare il fatto che c'è un'Italia sveglia che non ci sta.
Altrimenti potrebbe sembrare che ci si sia accodati ad un movimento internazionale.
Se poi altri vorranno replicare ben vengano
Ma per una volta cerchiamo di essere primi
Dimenticavo..." Quella fermata per Yuma" .
RispondiEliminaMi vedo già novello Paul Newman invitato a talk show a cui non andrò ,ed intervistato per interviste che non rilascerò.:-)
Un ulteriore rifiuto del vecchio...
Mi piace !
Yuma
RispondiEliminaBene se si decide di farne una azione italiana:potrebbe sconvolgere il solo pensiero di assistere inermi a una giornata di silenzio dei ripetitori.
Però invece è molto importante, per come la vedo io, che si delimitino bene l'obiettivo e l'azione: vanno esclusi i telefoni fissi per la ragione (non secondaria per la buona riuscita) che se chiedi alle persone (penso davvero alle più semplici) di non usare il telefono, togli loro una sicurezza. Non è cosa da poco per chi magari va in ansia al pensiero che se...gli capita qualcosa, ect ect non potrebbe chiamare. Non conta psicologicamente che in realtà lo potrebbe usare, basta solo che alzi la cornetta, è importante il come la cosa è recepita a livello psicologico.
Il telefono fisso è anche - non a caso - un servizio di pubblica utilità.
E inciderebbe negativamente se si volesse convincere le persone a non usare nemmeno quello fisso.
L'obiettivo è mandare un segnale forte su un solo unico obiettivo particolarmente remunerativo per i grandi gruppi che operano nel settore (i fissi sono ormai considerati target non strategici).
Quindi, riassumendo, solo cellulare spento. Niente sms, niente email da cellulare, niente internet da cellulare, niente chiamate voce da cellulare.
Spento per ...8 ore?
Dalle 9 alle 18?
In uso ogni altra cosa.
Le garantisco Yuma, che se toglie linfa su questo target alle aziende di Tlc - fosse anche solo per 8 ore - scoppia la bomba più deflagrante che sia mai esplosa dopo Hiroshima.
Altro punto che ritengo importante, è: niente piazze e niente manifestazioni.
Inevitabilmente, sempre per ragioni di sicurezza personale o per ragioni di riprese video, si finirebbe per da una parte mancare l'obiettivo; dall'altra, di attirare l'attenzione fisica sulle persone che in piazza scenderebbero.
Ciò che conta, a mio avviso, non è l'essere fisicamente riconoscibili: come consumatori, siamo tutti uguali, basta che siamo (possibilmente) alto spendenti e abbiamo una scheda sim su cui essere rintracciabili.
Spenti, non siamo che un boato sparato nel nulla.
Niente attenzione, niente richieste di piazza con conseguenti schieramenti di polizia.
La risonanza deve essere sul fatto in sè.
Sarà invece importante richiamare molta attenzione sulla data e sul senso dell'iniziativa, per non consentire a nessuno di dare a questa una valenza politica che non ha: come cittadini e consumatori, siamo tutti sullo stesso piano.
L'ho visto succedere ai banchetti della raccolta firme per l'acqua: le persone più diverse si avvicinavano con molto scetticismo, e la prima cosa che chiedevano era:" Ma che partito sarebbe che fa questo?".
Solo dopo aver chiarito che l'iniziativa era partita dai cittadini che si erano organizzati in comitati, firmavano.
Ho dovuto fare le lotte, a certi pensionati della Cgil che insistevano per mettere fuori i loro depliants per tirare su iscritti approfittando della visibilità dei banchetti al mercato.
Solo un nome per un'azione: Fermata per Yuma.
8 ore di silenzio dei ripetitori.
Per dire solo che i consumatori sono cittadini e sono vivi.
Come oggi spengono il cellulare, domani decidono di andare tutti a sedersi su ogni panchina in ogni paese d'Italia.
Tutte le panchine occupate.
In tutta Italia.
Per 8 ore a leggere o chiacchierare.
Altro che scioperi a Roma.
Bisogna pensare a frammentare in modo massiccio, essere presenti in modo silenzioso ma ovunque. Scombinare le idee di lotta superate e divenute ormai terreno pericoloso e non significativo (ha visto il 15 ottobre? Si è parlato solo degli scontri, gli altri 190.000 presenti è stato come fossero fantasmi: inesistenti)
Nessuno è praparato alla creatività, non saprebbero cosa fare per fermare chi è solo un cittadino che spegne il cellulare.
Ma il disturbo psicologico che provoca è insidioso e il successo assicurato.
Va beh, come vede mi lascio prendere dall'entusiasmo.
Mi convince, questa cosa...
ok, ma se continui a darmi del lei ritiro la mozione :-)
RispondiEliminaCome avrai fatto poi a sapere che sono over 90?:-)
Ps comunque i dettagli come il mezzo da utilizzare credo possano essere definiti in una seconda fase. In questa è essenziale vedere che macchina da guerra riusciamo a mettere in pista.
Non basta un blogger , ci vuole tutta o quasi la blogosfera.
ancora una cosa visto il tuo entusiasmo.
RispondiEliminaSarà una vera e propria bomba mediatica ...che non servirà ad una beata fava , eh eh eh
Ma è così bello sognare ....
Sai a 90 anni si diventa un po' cinici.
Sarà sufficiente avere una Sara Scazzi la settimana dopo.
O magari un'altra Cogne.
Si , si, meglio un'altra Cogne , ma a Courmayeur.
Il Cervino in televisione viene sempre bene
@Rossland
RispondiEliminaBrava, io ci sto! Questo si chiama, come Cantava De Gregori, Ucciderli con la fantasia!
Condivido nel non penalizzare categorie specifiche.
Condivido l'assenza di qualsivoglia colorazioni politiche.
Condivido nel non offrire bersagli di riferimento.
Condivido l'idiosincrasia verso FACEBOOK
Condivido il nome
Condivido la non violenza dell'azione!
Urca ...visto quante cose condividiamo?
Evvai batti il cinque!
Melman
Bene, ci ho messo un po' a leggervi tutti ma ne è valsa la pena. Ho avuto modo di leggere un quintale di idee, ipotesi, analisi, pensieri,e chi più ne ha più ne metta. Ma con un comune denominatore, la qualità, un elemento che troppo spesso manca, sulla carta stampata, ovviamente in TV e anche nella blogosfera.
RispondiEliminaUn amico che mi ha segnalato questo blog sa che io ci tengo particolarmente a queste cose. Che dire... Una fucina di idee che merita di essere coltivata. Per il nostro futuro, per l'Italia e per dare un domani a chi verrà dopo di noi....
:-)
@yuma
RispondiEliminaMe lo aspettavo il suo commento cinico.
Se mi permette le faccio una scherzosa pernacchia alla Totò.
La Yuma-Rossland idea, funziona. Ha già funzionato! Infatti, come diceva quel tale (Anonimo pure lui)
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=1956
(ebbene si, sono un "polentone", se fate i bravi ve la traduco aggratis...)
Adesso, ci manca solo Indopama, se mi è concessa un'ulterior impertinenza (anche questa assolutamente a "salve"), che ci ricorda che
è Il Kali Yuga...
morirete tutti...
hahaha.
Non dico che Lei, Indopama, non possa avere ragione, anzi la avrà senz'altro; ma non ho ben capito cosa ci sia da ridere... per noi carne da macello, certamente nulla! Ho capito che Lei ne é fuori, ma insomma... beato Lei che si diverte.
Cordiali Saluti
Melman
Contate su di me, questa è la strada giusta.
RispondiEliminaguru
per me nessun problema a rinunciare al ristorante,dato che l'ultima volta che ci sono andato è stato 4 anni fa (!!!)
RispondiEliminae nessun problema neanche per il telefono,però vi chiedo un favore,fatelo sapere in largo anticipo e pubblicizzatelo bene
Fred
@ Yuma e Modigliani
RispondiEliminaAnche per me non ci sono problemi a sostenervi,però,continuando il discorso con YUMA,vorrei chiedergli il perchè della diffidenza verso Magaldi,poi vorrei chiedere a Modigliani,che crede molto in -Occupy Wall Street-,se è convinto che tale movimento possa (MAGARI!) gettare le basi per costruire,almeno negli States,un futuro nuovo (e migliore),un'economia nuova (e migliore),una democrazia nuova (e migliore),in sostanza,lei crede davvero che ce la possano fare?Riusciranno,a suo parere,a dare quella spinta decisiva verso la riconquista dei diritti e della possibilità di avere un futuro in barba ai grandi tecnocrati reazionari che stanno distruggendo il mondo?Jack.
Yuma
RispondiEliminaLe do del Lei non tanto per i suoi generosi 90, ma per i miei altezzosi 95, Le pare?
Scherzi a parte (benvenga il tu): ovvio che ci vuole tutta la blogosfera.
Ci vuole tutto il Paese, compresi i cittadini che la blogosfera nemmeno sanno cosa sia.
Solo così può funzionare: passaparola, pizzini, sms, telefonate, campanelli suonati, amici e colleghi e fruttivendolo coinvolti a passareparola.
Funziona se usciamo da noi come persone che usano il web e entriamo nella nostra pelle di umani, di cittadini e inevitabili consumatori.
E' su quel piano che ha senso la cosa, altrimenti non ne ha nessuno.
La rete è solo un mezzo propulsivo, un veicolo formidabile per il confronto e il brain storming da cui far venir fuori le idee.
Poi, per farle diventare realtà, è necessario uscire dalla rete e a fare rete, cioè tornare a ricordarci che siamo anche comunità umana, persone che possono e devono agire per segnare un cambiamento.
Non importa quanto una cosa può sembrare piccola quando nasce.
Conta di più il saperla far crescere fino a darle dignità di cambiamento per tutta la cittadinanza.
Fosse anche solo un cambiamento di prospettiva da cui guardare se stessi.
Pensa che bello sapere di aver fatto una cosa, una minuscola cosa, ma concreta, vera.
E' questo fare cose concrete e belle che da fiducia in se stesse alle persone.
E la fiducia nella nostra possibilità di cambiare è ciò di cui abbiamo più bisogno, ora.
Per questo è importante non chiedersi "a cosa serve" o "se serve".
Dobbiamo uscire dalla logica dell'utilità, che è parente stretta del consumismo, ed entrare in quella del dare un senso di civiltà alla nostra esistenza.
In questo, i sogni sono più importanti dell'utilità a breve termine.
Intanto mettiamo a punto il progetto, lavoriamoci, vediamone i punti deboli e pensiamo a tutte le strategie per portare l'idea al successo.
A quel punto, le idee, di solito, camminano da sole e fanno il Mondo .
Sono "Orgoglione" di fare parte di questa piccola cellula
RispondiEliminaParole sagge Rossland
Sottolineo
bello sapere di aver fatto una cosa, una minuscola cosa, ma concreta, vera
E' lo spirito che mi guida e che mi ha sempre guidato.
So di fare una cosa giusta, indipendentemente che abbia successo o no. E' per questo che mi becco con piacere la pernacchia di Melman
E se saremo solo in tre, purchè uno faccia il ciuco, l'altro il cavaliere e l'altro lo scudiero ci proviamo.
Perfino i mulini a vento hanno fatto il loro tempo
@ jack
parafrasando Battisti "...tu chiamale se vuoi....sensazioni " (oh, il cantante non il terrorista:-) )
@ Melman
Non preoccuparti di Indo quando dice morirete tutti... a lui piace vincere facile.
http://www.youtube.com/watch?v=AI96e1vGvpk
ancora una cosa
RispondiEliminaanch'io idiosincrasico a facebook infatti non ci sono.
Ma è patrimonio proprio di quella generazione a cui vogliamo indirizzare consapevolezza
Quindi DEVE essere parte del gioco.
E dato che proprio per il genere di fruitori, da essi questo sarà considerato un bel gioco con nobile fine ,il successo di riuscita lo immagino molto alto
Basta toccare i tasti giusti ed io sono ben piazzato
@Jack...sì ci credo, fermo restando che non hanno un potere ma la sfida e l'utopia consiste nel riuscire a dimostrare che bisogna inventare nuovi linguaggi per scrollare il potere e dimostrare al potere che il potere è "anche" qualcosa d'altro e "qualcun" altro.....
RispondiElimina@tutti...sono contento che la mia porposta di passare ad un'azione pragmatica abbia prodotto delle reazioni così entusiastiche....io ero per la mossa dei ristoranti come risposta immediata forte, molto espressiva a un tasso di violenza zero a rischio e costo zero, come risposta "mediatica" di massa all'improvvida frase del premier. Il premier cade entro poche ore, quindi non ha più senso. La realtà ci ha preceduti. Se ben organizzato quella del cellulare potrebbe essere una buona cosa. Io però ci aggiungerei anche delle "trovate" che comportino una scelta attiva da parte di chi sceglie di parteciparvi che ha un'immediato riscontro sociale, da cui l'idea del ristorante (ormai obsoleta e priva di senso) che comporta la scelta di ritrovarsi a casa propria o a casa di amici.....
RispondiElimina@yuma
RispondiEliminaah é così eh? E allora beccati questo
http://www.youtube.com/watch?v=aeXbcmgvgqk
Melman
P.S. che tra l'altro ci azzeccca benissimo come rappresentazione surreale della (finta) opposizione Italiota ...
Azz.
RispondiEliminaB deve aver saputo della nostra iniziativa e si è dimesso. Non sapremo mai se avremmo avuto successo . Teniamocela per i prossimi
Diafolo d'un Berlusca :-)
@ Yuma
RispondiEliminaNiente da dire sulle tue sensazioni,ciascuno di noi ha le proprie e Magaldi può ispirare o non ispirare fiducia,però i punti di programma che hanno proposto,se ne sei a conoscenza,a me sembrano buoni per davvero,un tuo giudizio?Jack
@Yuma & Jack.....letti sulla carta i punti del programma di Magaldi mi sembra che siano ineccepibili e davvero buoni; tutto sta a vedere come e dove avviene il dibattito e/o il confronto legato all'applicazione programmatica dei singoli punti
RispondiElimina@ sergiodicorimodigliani
RispondiEliminaCredo che noi tutti NORMALI CITTADINI potremmo fare un bel pò di pressione in proposito,ma mi sarebbe piaciuto avere il parere di Yuma.Jack
A proposito di sciopero dai ristoranti e campagne Fermata per Yuma , ecco la dimostrazione che non era un'idea così bislacca.
RispondiEliminaAnzi, si fa: il 26 Novembre, Occupy lancia il Buy Nothing Day Internazionale (in America sarà il 25, per il Thanksgiving).
L'idea non è nuova, essendo stata lanciata in Mexico nel 1992 come giornata di riflessione sulla relazione fra il consumismo e l'ambiente.
Occupy Wall Street rilancia l'idea facendone una giornata di astensione dagli acquisti.
Qui il link alla pagina dove si trova il bellissimo manifesto dell'iniziativa.
Peccato Yuma se ne sia andato. Avrei voluto chiedergli se accetterà una così piccola sfida che, se accettata da tutti, potrebbe significare moltissimo.
Conferma in ogni caso che la sua idea era ottima, se avesse avuto voglia di crederci abbastanza...