giovedì 21 novembre 2019

Kissinger parla a Pechino allertando il mondo sul pericolo rappresentato da Trump



di Sergio Di Cori Modigliani


Il miope ghetto della comunicazione mainstream e della diffusione di notizie in Italia, lo trovo sempre più inquietante. In questi giorni si sta decidendo l'immediato futuro del pianeta, nessuno escluso (parliamo di pochi mesi, pertanto la scadenza è imminente). Quindi, si riferisce anche a noi (gli italiani sono lo 0,7% dell'umanità e siamo importanti soltanto per noi stessi). Mi riferisco all'epocale scontro politico in atto in Usa, dove in questi giorni si sta decidendo se mandare a casa oppure no Donald Trump. In entrambi i casi non sarà indolore per nessuno, perchè si riferisce alla bocciatura oppure alla promozione del populismo e sovranismo globale nel pianeta. Basandoci sulle scarne e piatte notizie dei nostrani corrispondenti televisivi da New York, sembrerebbe che la lotta sia tra i democratici e i repubblicani. Non sembra affatto sia così. In verità, sul tavolo del presidente americano è pronta "anche" l'opzione militare, quella vera, tra Usa e Cina. Il punto è proprio questo. Lo scontro, infatti, è trasversale, ed è tra i falchi militari e le colombe, presenti in entrambi gli schieramenti. I grossi marpioni della finanza speculativa sono presenti alla pari in ambo le parti: e saranno proprio loro a decidere. La parte repubblicana delle colombe (quelli già disponibili a trattare il licenziamento clamoroso di Trump) hanno scelto (e lanciato sul campo) il proprio rappresentante unico, un signore di 96 anni che gode di invidiabile salute fisica e di ancora più invidiabile intelligenza, competenza e lucidità mentale. Si chiama Henry Kissinger e il suo nome non dice nulla ai giovani millennials di oggi. Lui è il front man del campo pacifista repubblicano. E' la notizia del giorno nel mondo (esclusa l'Italia, si intende). E'stata ampiamente diffusa dal più importante sito planetario di informazione (China Daily news, in lingua inglese) e immediatamente ripreso e condiviso su tutte le piattaforme dal secondo più importante sito asiatico (India Times). Entrambi, informano circa 3 miliardi di persone nel mondo, pari al 45% della popolazione planetaria, quindi andrebbero ascoltati. Presentano una intervista a Kissinger e raccontano ciò che sta facendo. Sembra che la sua nuova attività diplomatica sia iniziata lo scorso novembre (quando di anni ne aveva 95) e si è recato in Cina in visita privata (non ha alcun incarico istituzionale, quindi -in teoria- rappresenta soltanto se stesso). Aveva sulla sua agenda alcuni appuntamenti con personalità importanti e ha viaggiato su un nomale volo di linea della Air China. Arrivato a Pechino, però, la sorpresa. L'aereo atterra su una pista laterale e gli assistenbti di volo spiegano ai passeggeri che prima devono far scendere una persona. Le hostess accompagnano il vegliardo verso la scaletta (non ha bisogno di aiuto, cammina spedito con la schiena dritta) e Kissinger trova il tappeto rosso e una banda di suonatori che intona l'inno ufficiale americano (i cinesi sanno come gestire la diplomazia nel pianeta, dato che l'hanno inventata loro circa 4000 anni fa). A riceverlo c'è il sindaco di Pechino, il comandante in capo dell'esercito cinese e il vice del presidente che gli comunica un "lieve" cambiamento di programma. Prima di andare nel suo albergo e incontrare le persone con le quali ha appuntamento è stato invitato a prendere un drink nel palazzo governativo, ospite personale di Xi Jing Ping e sua moglie. Inizia così l'avventura dei repubblicani (colombe) che vogliono scaricare Trump, un anno fa. Quella visita, invece dei previsti quattro giorni, è durata due settimane. Un anno dopo, pochi giorni fa, Kissinger è ritornato a Pechino, intervistato alla televisione di Stato dopo essere stato presentato al paese (anche i millennials cinesi non avevano la minima idea di chi fosse quell'anziano straniero) da Xi Jing Ping in persona che ha spiegato di "trovarsi davanti a un uomo di grande coraggio" il quale, nel 1971, da solo, ha preso l'aereo ed è volato a Pechino per incontrare Mao e iniziare a cambiare il volto del pianeta. "quest'uomo ci ha aiutato fin da allora ad iniziare il grande e poderoso balzo di sviluppo economico che oggi ci consente di essere la seconda potenza economica del pianeta". 
Nell'intervista, Kissinger ha spiegato ai cinesi che Trump è un uomo pericoloso e che la sua ossessione per la pratica dei dazi porterà "inevitabilmente e inesorabilmente" verso la guerra tra le due super potenze "come avvenne nel 1914". 
Lui sta cercando di fermare questo processo e spiegare ai cinesi che gli americani non vogliono la guerra. 
E' una intervista interessante. 
Ne consiglio la lettura a chi è in grado di comprendere la lingua inglese. 
Buona fortuna a tutti.

Basta digitare "China Daily New" o "Times of India" e la trovate.



2 commenti:

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