giovedì 4 agosto 2011

Se un giorno d'estate Alemanno e la Polverini........

di Sergio Di Cori Modigliani

I conti con la propria realtà, pasticciona, cialtrona, clownesca, superficiale, irresponsabile.

I conti che la classe politica italiana non vuole fare con se stessa, con i propri votanti, con il resto dell’Europa.

Ma il “resto dell’Europa” comincia ad aumentare la distanza tra la Repubblica Italiana e le altre nazioni del vecchio continente. Ecco alcune ragioni.

Immaginiamo, per un breve attimo, una ipotesi fantascientifica, dal sapore surreale.
Tutta italiana.
Protagonisti: Gianni Alemanno, Renata Polverini e il popolo italiano.

La storia, che qui immaginiamo, si svolge il 15 agosto 2011.

Una giornata di grande calura e di totale relax. Per almeno 48 ore agli italiani vengono risparmiate polemiche, veleni, dati sull’economia e paventati crolli in borsa. Ma quest’anno accade un inatteso evento mediatico. Perché all’alba del giorno di ferragosto, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, accompagnato dal Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, seguiti da alcuni sostenitori e da uno stuolo di fotografi con solerte truppa mediatica al seguito, si presenta a Piazza del Popolo per annunciare l’Evento. Con la Polverini sottobraccio, attraversa tutta la Via Flaminia –sempre seguiti da tivvù, Rainews24 in diretta, Sky, e cinque telegiornali televisivi- e arrivano verso le ore 14 a Prima Porta, accanto al cimitero, alle porte della Città Eterna, proprio dove il fiume Tevere compie una svolta naturale formando una grande ansa, prima di penetrare la capitale. Alemanno e la Polverini abbandonano la strada e si inerpicano per una specie di viottolo, si avventurano per una stradina scoscesa e un po’ ripida –gettando sempre uno sguardo alle tivvù appresso- inseguiti da curiosi, nel frattempo divenuta amena pattuglia di curiosi plaudenti. Arrivano, finalmente, su un piazzale, proprio davanti al fiume. Lì, la Polverini, con gli occhi umidi di pianto chiama il suo segretario che si avvicina con una scatola di legno istoriata. La Polverini apre la scatola, estrae una piccola anfora di terracotta –intanto la tivvù spiega che si tratta di reperto archeologico etrusco originale e autentico prestato per l’occasione da apposito museo con delibere scritte bollate e controfirmate- e alzando l’oggetto al cielo esplode in pianto isterico (primissimi piani della Polverini travolta dalle lacrime) dopodiché, nel silenzio generale, Renata consegna l’anforetta a Gianni.
Il sindaco –uomo alla mano- si rimbocca i pantaloni fino alle ginocchia, si toglie i mocassini, per qualche centimetro entra nel fiume sporco e puzzolente e inquinato (il nostro eroico Alemanno) mentre la Polverini lo segue da vicino. Alemanno immerge l’anforetta nel fiume, la riempie d’acqua, la estrae, e versa il contenuto sulla testa piegata della Polverini. Con un gesto fa avvicinare ancora di più le telecamere e Alemanno esclama con il volto deturpato dalla forte emozione civile “Qui siamo e qui rimaniamo. Da qui proveniamo, perché questa è la nostra terra. Questa è la Tiberania. E’ terra nostra, di noi abitanti intorno al Tevere. E noi qui, fino alla foce di questo sacro fiume, lotteremo e combatteremo per la nostra libertà, anche a costo di fare la secessione dalla repubblica italiana, corrotta e ladrona. Per la Tiberania. Per la Tiberania LIbera.” E poi tirando su la Polverini ormai preda di sussulti patriottici grida con il pugno levato verso l’alto “Andremo a Milano e la metteremo a ferro e fuoco: Milano Ladrona…marceremo su Milano e siamo pronti a morire per la Tiberiana”. Un giornalista si avvicina e coraggioso chiede, anche lui commosso, “Qual è il vostro scopo?”. Il neo-leader della Tiberiana annuncia “Noi qui nasciamo nella memoria, nel ricordo, nella tradizione, per annunciare e garantire ai cittadini tiberiani che libereremo le nostre terre da quel mafioso di Berlusconi; noi qui promettiamo davanti al nostro sacro fiume che combatteremo per liberarci da un mafioso come lui”. Si volta verso la folla allibita e con gl occhi spiritati chiede “Siete pronti a morire per la libertà della Tiberiana?”. La folla urla sì sì sì sì.
Fine del racconto di fantascienza.

Se un evento del genere si verificasse –esattamente come l’ho descritto- il prossimo 15 agosto 2011, è molto probabile che i due verrebbero –con grande velocità- accompagnati da due infermieri al più vicino ospedale e ricoverati nell’apposito padiglione per malati mentali. Butterebbero via la chiave e non sentiremmo mai più parlare di loro.

Eppure, più di quindici anni fa è accaduta esattamente –alla lettera; ripeto: ALLA LETTERA- un evento come quello sopra descritto. (le parole tra virgolette sono state riprese dal discorso ufficiale di “fondazione della Libera Padania”). Al millesimo.
 L’unica differenza è che al posto di “Tiberiana” c’era la “Padania” al posto di Alemanno c’era Bossi, ecc.,ecc.
Domanda alle seguenti persone: Romano Prodi, Oscar Luigi Scalfaro, Luciano Violante, Massimo D’Alema e tutti gli altri al seguito, dato che costoro presidevano, allora, le più alte cariche dello stato: perché non avete fatto nulla? Perché non avete detto nulla?

Non è stata mai fornita alcuna risposta.
Fine della lunga premessa.

Veniamo adesso al punto.
Nel resto d’Europa prosegue il dibattito e il confronto –accesissimo e davvero molto interessante- sui diritti civili, sul rispetto delle minoranze e soprattutto sul pericolo attuale di una insorgenza violenta in Europa Occidentale determinata dall’uso abnormale e surreale di parole, simboli, feticci, tradizioni distorte, nel nome di una presupposta supremazia islamica (i fondamentalisti religiosi dell’ala radicale e violenta mussulmana) e nel nome di una presupposta supremazia razziale e culturale degli europei (i fondamentalisti cristiani del nuovo maschio guerriero eterosessuale e bianco). Entrambi, si dice in giro per l’Europa, minano l’evoluzione del vecchio continente e possono rappresentare un cancro anche “e soprattutto” per l’attuale traballante economia.
Soprattutto in Gran Bretagna, Svezia, Danimarca e Germania, il dibattito sugli effetti del manifesto dell’assassino di Oslo non si esaurisce. Prosegue, con pacata intelligenza, solide argomentazioni, preoccupazioni, sia a destra che al centro, che a sinistra. Il tutto, aumentato in seguito alla notizia ufficiale –dieci giorni fa- dell’arresto di Goran Hadzic, etremista serbo cristiano, accusato di essere stato l’esecutore materiale della distruzione della pacifica cittadina di Vukovar, in Croazia, nel 1991, alleato di Milosevic e Radtko Mladic (già assicurati alla giustizia eruoepa) responsabili del massacro di 8.000 (ottomila) bosniaci mussulmani inermi nella città di Srebrenica nell’ottobre del 1995. Quelle erano persone innocenti. La loro unica colpa era di essere nati lì e di professare una religione diversa da quella cristiana.

Il rappresentante al parlamento europeo, Mario Borghezio, a nome della Lega Nord, ha dichiarato in data 21 luglio ai microfoni della BBC che “sia Ratko Mladic che Goran Hadzic devono essere considerati dei veri e autentici eroi dell’Europa, loro sono dei martiri che hanno aperto la strada alla libertà mostrandoci la strada che noi padani dobbiamo percorrere, loro hanno dato il la”. (reazione politica in Italia: nulla, nel senso di niente: silenzio totale). Qualche giorno più tarde, in seguito al massacro di Oslo, lo stesso deputato al parlamento europeo ha dichiarato che “nel manifesto di Breivnyk sono contenuti i principii ispiratori della Padania; io ho le palle e il coraggio di dire la verità: questi sono i valori ai quali noi ci ispiriamo e che intendiamo perseguire per la libertà della Padania verso la secessione da un’Italia che non riconosciamo”.
Risultato: è stato sospeso “per motivi disciplinari” per il periodo di tre mesi dal partito. Ovverossia: non può rilasciare dichiarazioni, non può essere intervistato, non può comparire in manifestazioni politiche pubbliche, ogni sua parola detta e confermata verrà contestata dal partito. Ma il 25 ottobre, il procedimento disciplinare scade.
E per il 30 ottobre, in commemorazione di un evento avvenuto (nella mente di questi signori) presso qualche tribù celtica di non mi ricordo più dove né quando qualche decina di secoli fa, verrà organizzata una grande manifestazione europea di “I nuovi Templari del Nuovo Ordine Mondiale” ai quali la Lega Nord parteciperà insieme ad altre 235 organizzazioni europee di autentici psicolabili. Non saprei davvero come definirli altrimenti.
No comment.

Questo mi induce a due riflessioni che vorrei condividere con i miei lettori:
a). le responsabilità della stampa italiana che partecipa in maniera irresponsabile (o perché complici o perché stupidi, a voi la scelta) nell’attribuire a questi personaggi pericolosi una valenza di dignità che non hanno. Basta un esempio per chiarire come il fenomeno della subliminazione, nell’approfondire la narcolessia italiana, si manifesta e si produce:
quando si parla degli stretti collaboratori di Bersani nel PD i giornalisti dicono: “i colonnelli del PD"; quando si parla degli stretti collaboratori di Berlsuconi nel PDL i giornalisti dicono “i fedelissimi del cavaliere”; quando si parla degli stretti collaboratori di Casini nell’UDC i giornalisti dicono “lo zoccolo duro di Casini”; quando si parla degli stretti collaboratori di Bossi nella Lega Nord i giornalisti –compatti e unanimi- dicono “il cerchio magico del leader”
Problema. Grave, gravissimo, secondo l’opinione collettiva di importanti psicologi, sociologi, psichiatri, politici eruopei non italiani; opinione che qui propongo alla riflessione delle menti pensanti meno inclini alla sonnolenza: in 122 punti diversi nelle 1832 pagine del manifesto dell’assassino criminale di Oslo si fa riferimento al “cerchio magico degli eletti e iniziati che politicamente condurranno la battaglia per l’affermazione del principio dei maschi eterosessuali cirstiano occidentali, i veri guerrieri che salveranno l’Europa sono figli del Cerchio Magico”.
Usando questo termine, la stampa mediatica italiana finisce per attribuire facoltà taumaturgiche a Umberto Bossi e facoltà divinatorie e magiche a coloro che gli sono fedeli. E’ pericoloso. (oltre che smaccatamente falso).

Siamo fatti di parole e pensieri.
Le parole formano i pensieri.
Usando certe parole o altre parole determiniamo le nostre azioni.
Svegliatevi. State attenti a come usate le parole. E stat attenti a come gli altri le usano.

Dite no alle armi di distrazione di massa.

Domanda a tutti I colleghi professionisti e pubblicisti che usano questo termine: “Vi rendete conto che ogni volta che usate l’espressione “cerchio magico” voi state sottoscrivendo il manifesto del criminale assassino di Oslo?”. Perché lo fate? Perché non dire i fedelissimi di Bossi lo zoccolo duro di Bossi i colonnelli di Bossi?


b). Sono contro la censura, sempre. Come italiano sarei stato a favore se l’on. Borghezio fosse stato espulso dalla Lega Nord per “indegnità morale” e interdetto alla pratica di attività politica associativa pubblica, facendo applicare la regolamentare normativa che riguarda gli effetti turbativi della società diffondendo la pratica del terrorismo violento. Soprattutto per il fatto che il Ministro degli Interni in carica appartiene allo stesso partrito. Borghezio in sei differenti occasioni (a voce, per radio, in televisione, per iscritto) ha dichiarato (autodefinendosi “coraggioso, uno che ha le palle a differenza degli altri ipocriti” e io gli do ragione e glie lo riconosco: lui dice e sta dicendo la verità) ha sostenuto di avere un vasto seguito all’interno della Lega Nord spiegando che il manifesto di Breivnyk è stato ricevuto e accolto già da un anno e che viene regolarmente diffuso tra i militanti della Lega Nord “perché questo è il compito del Cerchio Magico”. Sono quindi contrario a questo intervento disciplinare eseguito soltanto per tacitarlo e per impedire a noi connazionali di sapere che cosa bolle in pentola nel settentrione della mia/nostra repubblica.
E' la mia Patria.
Ho il diritto di essere informato su ciò che accade nel mio paese.

A conclusione ricordo che in 86 comuni della Lombardia e del Veneto i rispettivi sindaci hanno e stanno violando la Legge perché hanno immesso sul mercato le sigarette “Padania”, pacchetto verde, in vendita in apposite tabaccherie. Viola la Legge. I tabacchi sono Monopoli di Stato, sono condizionati al bollo della Guardia di Finanza e all’approvazione dell’apposito ufficio della “manifattura tabacchi dello stato”. Da me consultati alcuni di questi sindaci, hanno addirittura peggiorato la loro posizione, sostenendo di aver ricevuto regolare autorizzazione a usare questo marchio. Mentre si combatte per l’unità d’Italia e il prof. Veronesi cerca di educare i giovani a non diventare tabagisti, l’istituzione italiana dà il permesso per distribuire sigarette con il marchio “padania” senza pagare il bollo allo stato o (ancora peggio) pagandolo ma imponendone l’uso ai propri militanti?
Ma gli italiani si rendono conto di ciò che stanno vivendo?
Di ciò che sta accadendo?
Voi che cosa ne pensate del fatto che distributori regionali (pagati con le vostre tasse) vanno nelle tabaccherie ricattando i negozianti se non fanno ordini massicci di sigarette "Padania" e il cosiddetto "cerchio magico" ha dato perentorio ordine di diffondere nella maniera più massiccia possibile l'uso e l'abuso di sigarette con il marchio Padania?

Nel tentativo di riportare alla memoria recenti fatti ed eventi europei consiglio a tutti di andare a leggere la libera stampa europea: Julian Berger, giornalista di The Guardian, Gran Bretagna. Trovate tutto in rete.
Descrive con minuzia di dettagli, facendo parlare Charles Crawford, già ambasciatore di Sua Maestà britannica in Croazia nel 1995, l’applicazione di un piano di autentico olocausto voluto, pianificato e organizzato da generali e politici serbi nel nome del cristianesimo.
Sono efferati criminali.
Vengono osannati e riveriti e godono di stima e credito da parte dell’ufficio politico della Lega Nord.
Lo sanno in tutta Europa.

E poi ci lamentiamo se non siamo credibili?

Se il Presidente della Repubblica e le istituzioni italiane non intervengono perché mai dovrebbero farlo altri?

C’è qualcuno che sa dirmi come e perché vengano tollerati simili comportamenti?

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