Facendo seguito a diverse richieste scritte da parte di affezionati lettori (con domande del tipo: che cosa possiamo fare? C'è qualche libro da leggere? C'è qualcuno, esperto, intelligente, capace di cui fidarsi? Che sia anche comprensibile?) ho scritto questo post per introdurre e presentare la personalità di un uomo nelle cui mani dovremmo mettere quanto prima possibile -se ne avessimo la possibilità- i nostri destini di popoli allo sbaraglio.
“Quando uno scienziato, un filosofo, un fisico teorico, un economista, uno psicologo, elabora una teoria nuova, prima di renderla pubblica dovrebbe chiamare un bambino intelligente di quattro anni e spiegargliela. Se il bambino la capisce, allora vuol dire che il fondamento di quella teoria è solido. Poi, magari, si scopre che la teoria è sbagliata, ma poichè il ragionamento è giusto, lo si può utilizzare per correggere la teoria. Ma se un pensiero non lo si può spiegare a un bambino di quattro anni, allora vuol dire che quel pensiero non ha alcun valore”.
Così Albert Einstein, in una sua celebre lettura pubblica all’Università di Harvard nel 1932, spiegava al pubblico degli studenti “l’elogio della semplicità” identificandolo come la base, lo spirito, e il nutrimento del sapere per eccellenza.
Sono d’accordo con lui.
Ascoltando le parole dell’on. Tremonti -al di là del giudizio politico- l’aspetto più sconcertante, avvilente, e tragico, consiste nel fatto che non si capisce di che cosa stia parlando. Ormai, il poveretto –che in verità viene dalla banale esperienza di commercialista privato e niente di più- ha completamente perso la testa, e –com’è caratteristica di questa forma di approccio esistenziale- non se ne rende conto. Parla per conto suo. Il risultato è che la gente non capisce.
Gli fa da contraltare, dall’altra sponda dell’America, un Premio Nobel per l’economia, già vice-presidente della Banca Mondiale, consigliere economico dell’ex presidente Usa Bill Clinton tra il 1996 e il 1997, pluridecorato, considerato da tutti gli esperti del settore “la più grande mente economica” attualmente in circolazione.
Si chiama Joseph Stiglitz.
Ecco che cosa (in una intervista radiofonica rilasciata qualche ora fa a KKWRQ 107.5 Los Angeles California, in data 12 agosto) ha detto cercando di spiegare al pubblico “normale” –cioè gente come noi che vive con apprensione l’attuale situazione senza che nessuno ci spieghi come stanno davvero le cose- che cosa sta accadendo e che cosa bisognerebbe fare:
“Immaginate una metafora sanitaria: voi state davanti al vostro medico che sta leggendo i risultati delle vostre analisi del sangue. Avete il colesterolo a 285. Nella tabella c’è scritto che i valori normativi oscillano tra 170 e 300. Quindi, voi siete a grave rischio statistico di occlusione delle arterie. Un medico coscienzioso vi comunica il dato e vi spiega che cosa dovete fare per abbassare il tasso troppo alto. Un medico irresponsabile, invece, che cosa fa? Con una matita altera la tabella e la trasforma. Il valore normativo passa tra 170/300 a 270/600. Quindi voi che accusate un 285 siete a posto e andate a casa tutto contento. Ma dopo due mesi ritornate dal medico con nuove analisi perché non riuscite più neppure a respirare. Altre analisi. I vostri valori ematici, questa volta, sono 476. Il medico altera di nuovo la tabella e stabilisce che i nuovi valori normativi statistici sono 400/950. Quindi vi dà la buona notizia: godete di ottima salute. Andate a casa, mangiate una mela e dopo tre ore morite stecchiti. Bene, è ciò che stanno facendo i responsabili dell’economia occidentale, oggi. Siamo nelle mani di un gruppo di medici irresponsabili che hanno alterato i valori. Il bilancio di pareggio è un trucco contabile eseguito da commercialisti analfabeti e incoscienti, è un falso ideologico. E’ una truffa. Spero di essere stato chiaro”.
Chiarissimo.
In verità, Einstein immagino d’accordo, lo capirebbe anche un bambino di quattro anni.
Ma chi è, questo signore?
E, soprattutto, che cosa vuole da noi?
Si possono leggere i suoi libri, nel caso ne abbia scritto qualcuno?
Sono, eventualmente tradotti in italiano?
Controlliamo prima il suo curriculum vitae.
E’ nato a Gary, nello stato dell’Indiana, middle west degli Usa, nel 1943. Ha insegnato Teoria dell’economia applicata prima al prestigioso MIT (Massachussets Institute of Technology) e poi a Yale. Attualmente insegna alla Columbia University. E’ un esperto di micro-economia. Ha lavorato nell'amministrazione Clinton come Presidente dei consiglieri economici (1995 – 1997). Alla Banca Mondiale, è stato Senior Vice President e Chief Economist (1997 – 2000), prima di essere costretto alle dimissioni dal Segretario del Tesoro Lawrence Summers. Nel 2001 gli viene conferito il Premio Nobel per l’economia insieme ai due colleghi George Akerlof e Michael Spence per i suoi studi sulla “asimmetria informativa”. Dal 3 ottobre del 2003 è membro della Accademia Pontificia delle Scienze Sociali. E’ stato alunno prediletto di Franco Modigliani (anche lui premio Nobel) il quale gli ha fatto avere nel 2005 la laurea honoris causa all’università delle scienze economiche dell’università di Bergamo. Certamente, come vedete, non proprio l’ultimo arrivato.
Di sicuro, ben diverso dagli squancheri, inetti e incapaci, che tengono in mano oggi le redini dei nostri destini, sia nazionali, che europei, che planetari.
Pur stimato, riverito, riconosciuto, è politicamente caduto in disgrazia perché ha denunciato al mondo in maniera chiara, netta e vigorosa, (lo ha fatto nel 2002) che stavamo andando incontro a una catastrofe prevedendo con millimetrica esattezza ogni singolo scenario economico nazionale, sia locale che internazionale, con una visione ampia, coadiuvata da una eccezionale competenza tecnica e da un indiscutibile merito.
Ha spiegato i tragici errori compiuti dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale ed è stato, quindi, messo in soffitta. Insomma, nel campo dell’economia, Stiglitz è il corrispondente di ciò che Napoleone Bonaparte è stato in campo militare: un genio della strategia e della tattica applicata sul campo di battaglia.
“Le piccole nazioni in via di sviluppo sono come barchette e il Fondo monetario, spingendole verso una veloce liberalizzazione dei mercati, le ha messe in un mare in tempesta senza giubbotti di salvataggio. Sta costruendo la loro rovina. Che porteranno come onda d’urto economica anche la rovina dei più deboli tra gli stati ricchi e forti del pianeta in Europa. Cadranno via via prima l’Irlanda e il Portogallo, e poi la Grecia, il Belgio, la Spagna, l’Italia, e infine la Francia. Come birilli. A quel punto crollerà l’intero sistema economico planetario. Non sopravviverà nessuno” (lo spiegava così, chiaro, netto, diretto nel 2004 quando nessuno neppure pensava che ci sarebbe mai stata una crisi economica, si era allora in piena espansione “ufficiale”). .
La sua accusa più dirompente la si trova espressa in un suo bellissimo scritto che in Italia è uscito per i tipi della casa editrice Einaudi di Torino nel 2003. “La globalizzazione e i suoi oppositori”. Consiglio di leggere questo testo per tutti coloro che cercano una indicazione, una risposta, un faro, una luce, nell’attuale ciarpame di criminalità diffusa, di inerzia ignorante, e di vera e propria assoluta irresponsabilità mista ad arroganza e protervia che contraddistingue l’attuale classe dirigente e che sta portandoci a una catastrofe economica.
Joseph Stiglitz spiega come stanno le cose.
E’ un libro che vivamente consiglio, da usare come vera e propria laica Bibbia, per comprendere l’attuale sconvolgente trend nel quale ci troviamo.
Dovrebbe essere la base di un movimento di protesta internazionale IMMEDIATO, transazionale, trasversale, superando categorie obsolete inutili quanto perdenti. Non è l’unico ad avere un cervello che funziona, per nostra fortuna. Abbiamo bisogno di gente come lui alla plancia di comando del Titanic. E noi, gente comune, che spesso –grazie a facebook e twitter e il passaparola- siamo riusciti a organizzare e veicolare consenso per manifestazioni, accorpamenti e tumulti nel nome di obiettivi piccoli, piccolissimi, forse anche a volte risibili, dovremmo cominciare a pensare di fare l’unica saggia cosa che è nelle nostre possibilità di poveri cittadini impotenti: pretendere con vigore di massa che alla gestione dell’economia mondiale ci vadano persone e personalità competenti che abbiano alle spalle scelte, teorie e dichiarazioni che gli eventi hanno dimostrato “essersi dimostrate giuste, pertinenti, corrette”. Abbiamo bisogno di efficienza, efficacia, pragmatismo.
Non ci servono le chiacchiere da campagna elettorale.
Queste sono le tre parole che dovrebbero diventare il mantra planetario di tutti noi e per tutti noi.
Joseph Stiglitz è l’unica persona al mondo che in questo momento dovrebbe presiedere SUBITO E IMMEDIATAMENTE l’esecutivo economico planetario. Perché la banda di criminali tecnocrati della Banca Mondiale, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale stanno accelerando –per colpa loro- i tempi della catastrofe economica in maniera esponenziale. Poiché non sono né disposti né disponibili ad ammettere i propri errori e cecità abbandonando il campo nelle mani di persone responsabili e competenti, è compito di tutti noi dare il nostro contributo per ESIGERE che al comando delle operazioni ci vada chi sa il fatto suo.
Ma soprattutto abbia un impianto mentale etico tale per cui “il fatto suo” corrisponde anche ai “fatti nostri”, laddove “i fatti nostri” non sono quelli dei piemontesi o dei siciliani o degli italiani o degli europei o dei cristiani o degli islamici.
I Fatti Nostri sono di tutto il pianeta.
Tutto ciò per dire la mia su questa manovra economica.
Purtroppo non soltanto non serve a niente. Ma peggiorerà la situazione italiana. Al massimo tra 60 giorni da oggi saremo strozzati, molto peggio di quanto non lo siamo oggi. Non ve lo dicono. Ebbene, ve lo dico io (non perché io abbia la palla di vetro; ho semplicemente letto e ascoltato ciò che sta dicendo in questi giorni Stiglitz in Usa). Il 10 novembre 2011 sarà necessaria in Italia un’altra manovra di almeno 80 miliardi, e poi a giugno del 2012 un’altra da 120, e così via dicendo. Finchè non esplode la bolla.
Bisogna fare qualcosa. E lo dobbiamo fare tutti, nessuno escluso.
Oslo, Londra, Santiago del Chile, sono dei piccoli e pallidi segnali internazionali a livello planetario –in dimensioni totalmente diverse- dei teatri potenziali che ci aspettano dal prossimo settembre. Annunciano l’emergenza di profondi disturbi sia individuali che sociali e collettivi, e presto i tappi cominceranno a saltare.
Dobbiamo agire. Non c’è più tempo.
Personalmente ritengo che l’unica cosa da fare (quantomeno per me, tanto per fare un esempio) consiste nel pretendere a viva voce che i miei colleghi giornalisti, e il mondo mediatico italiano, invece di ammorbarci la sera nelle loro stupidissime quanto inutili palestre televisive (perché narcisiste) obbligandoci ad ascoltare le opinioni di Rutelli, Casini, Bersani o Formigoni come se si trattasse di individui assennati e responsabili o quantomeno esperti in macro-economia, ci facessero ascoltare ciò che il prof. Joseph Stiglitz ha da dire sull’attuale stato dell’economia mondiale. Che medicine e soluzioni lui propone al pianeta, che cosa bisogna fare, quando, come, e dove e perché.
E soprattutto quanto ci costerebbe a ogni singola nazione.
Vogliamo saperlo da chi ha in pugno strumenti di conoscenza atti.
E soprattutto ha, dentro la propria spina dorsale, quegli elementi etico-morali necessari e sufficienti per garantirci che il vero obiettivo egotista di quest’uomo, la sua vera onnipotente ambizione non consiste nell’aumentare la sua ricchezza, nell’accaparrare beni, nel mettere su aziende o candidarsi a qualche posto, bensì passare alla storia come lo scienziato terrestre che è riuscito a fermare la banda di tecnocrati criminali al potere e ha salvato il pianeta dalla imminente catastrofe annunciata verso la quale ci stanno spingendo a rotta di collo.
Nella totale cecità e sordità, neppure a dirlo, di chi ci governa, ci comanda, ci ammannisce, ci convince, sia a destra che a sinistra.
Buon ferragosto a tutti.
Leggete questo libro quando vi è possibile. Ape la mente e schiarisce le idee.
Caro Amico, nell'agosto del 2008 ero in vacanza con un funzionario molto imporatnte di una grande banca d'affari americana e - allo scoppio del casino dei subprime - rimase sconvolto perché previdi che Greenspan avrebbe immediatamente tagliato il tasso di sconto del dollaro! Questo esempio calza perfettamente con quanto hai scritto circa "il principio della semplicità" esemplificato sulle analisi del colesterolo. Lo sai però che libro mi regalò quel funzionario? Quello di Stiglitz!! Credimi è andata così non è una barzelletta ed fu in quel frangente che capii che son davvero cazzi amarissimi in arrivo. Siamo su un tremo senza macchinista, o col macchinista ubriaco.
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