di Sergio Di Cori Modigliani
Negli ultimi 800 anni di Storia non è mai accaduto che i detentori del potere abbiano riformato il Potere.
Tranne in due occasioni, una violenta e sanguinaria, l'altra pacifica e armonica.
E' accaduto nel 1789, in Francia, in seguito alla rivoluzione francese, quando Desmoulins, Robespierre, Danton e Marat vararono la nuova costituzione e cambiarono completamente la struttura dello stato.
Ed è accaduto anche nel 1933, in Usa, quando Roosevelt, Truman e Keynes, invece di arricchirsi foraggiati dal sistema banditesco della finanza internazionale, scelsero invece di imbavagliarla mettendola al servizio della comunità, avviando così il più vasto piano socio-economico di sviluppo che si sia mai verificato sul nostro pianeta.
Chi detiene il potere e ne usufruisce, godendo ampi spazi di privilegio, è difficile che vi rinunci per consentire -a chi il potere non ce l'ha- di avere accesso ai beni materiali.
Non appartiene all'epopea storica della nostra specie.
Ed è anche comprensibile.
E' atrocemente e irrimediabilmente umano.
Gli antichi echi dell'inconscio collettivo scimmiesco permangono ancora nel nostro bios genetico, determinando l'ipnosi bulimica dell'arroganza del più forte, come i gorilla.
Non ci siamo ancora completamente evoluti, come specie.
Abbiamo perso nei millenni un po' di pelame, la massa del nostro cervello si è ingigantita nei milioni di anni, abbiamo creato meraviglie stupefacenti nei secoli, ma siamo ancora al palo. Dai gorilla veniamo, gorilla siamo rimasti, altrimenti avremmo già da tempo eliminato dal pianeta Terra l'idea della guerra come strumento di risoluzione delle controversie tra persone che la pensano diversamente e in modo diverso vogliono vivere la loro esistenza.
Raramente chi gestisce il potere, un mattino si sveglia e, rendendosi conto che ha dieci mele da mangiare mentre milioni di persone non ne hanno neppure una, decida di distribuirne nove per venire incontro alle esigenze dei più deboli.
Nel suo splendido libro "Umano, troppo umano" il filosofo tedesco Friedrich Nietzche, 125 anni fa, ci illuminava con il suo gustoso paradosso spiegandoci che, se ci volevamo evolvere, la nostra stessa natura ci avrebbe costretto "a disumanizzarci per diventare umani" andando al di là del bene e del male, superando la necessità del controllo razionale per gestire l'ansia, dando vita alla creazione di un "superuomo" che non è il supergorilla macho immaginato dagli spiriti più ignoranti e volgari, bensì l'esatto opposto: l'homo armonicus, che può essere felice solo e soltanto se vive inserito in una collettività dove l'intera comunità è felice, nessuno escluso.
La saggezza, la lungimiranza, la cultura, la preveggenza di chi detiene il potere consiste, per l'appunto, nel fare in modo che non si arrivi mai al punto in cui la Storia batte un colpo presentando il conto, in modo tale da impedire che si verifichi una delle due possibilità su enunciate, quella sanguinosa.
Perchè quando il punto di rottura si avvicina, salta ogni dispositivo di controllo e la massa dilaga senza più freni inibitori.
A questo, a pensarci, serve in Italia la televisione, la stampa narcolettica, i giochetti su facebook, ecc., a fare in modo che la gente si addormenti sempre di più assopita dalle nuove droghe psicotroniche e quindi si allontani lo spettro di potenziali rivolte.
Nel 1932, in Usa, probabilmente i potenti non avevano intenzione di imbavagliare le banche, la finanza, e obbligare l'oligarchia a scendere a patti, ma la violenza individuale aveva cominciato a manifestarsi in maniera talmente dirompente che gli spiriti più illuminati e visionari avevano capito che era necessario inventarsi qualcosa per impedire che in Usa scoppiasse una gigantesca rivoluzione; basti pensare che nel 1931 c'erano state un numero di rapine alle banche equivalente a quelle verificatesi tra il 1910 e il 1930. In quell'anno, infatti, a Parigi, Lev Trotzkij, dove era riparato in esilio, aveva preconizzato lo scoppio di una rivoluzione e aveva accettato l'invito del pittore Diego Rivera di trasferirsi nel Messico settentrionale, e da lì partecipare alla lotta: gli oligarchi americani avevano esagerato e la popolazione aveva raggiunto il limite massimo di esasperazione.
Poi, invece, andò diversamente.
In Italia, oggi, noi ci troviamo a essere testimoni di un Grande Paradosso.
L'attuale governo e la classe dirigente politica lavorano come per impedire che si verifichi e si manifesti la seconda possibilità, quella pacifica e armonica.
Fanno di tutto per evitare ogni forma di modificazione dinamica del tessuto sociale, pensando se stessi come eterni, caratteristica comune a tutti i sistemi di potere chiusi, miopi, dittatoriali. Sanno di essere inseriti in un meccanismo marcio, che non funziona più, non funzionerà mai più, ma non sono in grado di optare per la soluzione armonica perchè hanno la vista corta.
Il Grande Paradosso consiste nel fatto che l'unica formazione politica moderata, perchè riformatrice, sia diventata quella di M5s. Se uno ascolta alla televisione l'on. Luigi Di Maio, si accorge che è un po' come ascoltare un solido liberale come Baslini (per chi è di destra) o un socialista come Nenni (per chi è di sinistra) nel 1964, quaranta anni fa. Quando ascolto, invece, la controparte -che sia Letta, Berlusconi o Mauro è irrilevante, e anche Renzi (almeno finora)- ho la chiara sensazione, allarmante, che si vuole procrastinare qualsivoglia forma di cambiamento strutturale per mantenere la situazione esattamente quale essa è, avendo cura di non intaccare nessun interesse economico costituito.
Così facendo, l'Italia seguiterà a degradare, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, e a nulla serviranno i roboanti annunci di ripresa all'orizzonte, i fantomatici recuperi.
Non esiste nessun cambiamento, nessuna riforma, se non si intaccano gli interessi costituiti.
Non so che idea si siano fatti i miei lettori, ma quando si parla di "riforme strutturali" non vuol dire chiacchierare sulla legge elettorale, bensì "intaccare interessi esistenti e modificare il tessuto produttivo della nazione" questo vuol dire. Il che significa,ad esempio, imporre con forza il pagamento della tassazione dovuta al gioco d'azzardo, arrestare i grandi evasori veri, abbattere i costi esorbitanti dei vari funzionari con i multipli incarichi o le multiple superpensioni. E sono solo alcuni esempi.
Paradossalmente si ostacola l'affermazione di una linea moderata e riformatrice, quella cioè che porterebbe verso la soluzione armonica e pacifica, quella delle riforme strutturali.
"Lo Stato si abbatte non si cambia", sostenevano le Brigate Rosse.
E' questo che stanno facendo, inconsapevolmente.
Dopo averlo depauperato, espoliato e spolpato, ne stanno abbattendo l'ossatura: un inconscio piano strategico da autentici terroristi.
Noi, modesti cittadini che facciamo massa, siamo gli unici rimasti a combattere per la legalità, la tenuta dello Stato, le riforme strutturali, il pagamento dei debiti e dei crediti, la richiesta di investimenti, la salvaguardia del territorio, la bonifica dalla criminalità organizzata, il ripristino del rispetto delle regole.
Noi, moderati riformatori, non possiamo che andare avanti per la nostra strada, consapevoli dello sfrenato ottimismo per la nostra visione di una rivoluzione pacifica armonica.
Negli anni'80 abbiamo sconfitto le Brigate Rosse, riusciremo a battere anche questi.
I precedenti storici sono dalla nostra parte.
Così, ogni giorno oscilliamo nell'altalena dei comunicati mediatici.
I conservatori dello Stato sono diventati dei terroristi.
Nei giorni pari, quando sono di buon umore, penso lo siano a loro insaputa.
Nei giorni dispari, invece....
Questo terrorismo dell'attuale classe dirigente seguita a mietere vittime in campo etico.
Gettando le persone nella disperazione, nella perplessità, nell'impotenza.
Perchè governanti come i nostri mettono paura, per la loro pianificata inefficienza.
E il terrorismo -si chiama infatti così, non a caso- vive e prospera nel produrre profonda paura nell'altro, trasformando la propria totale criminale irresponsabilità in arma vincente.
E' una paura esistenziale, la nostra, molto diversa da quella che può trasformare una tranquilla e pacifica famigliola islamica che a Tunisi, a Bagdad, o Damasco, se ne va a fare una passeggiata in centro per prendersi un gelato.
E'una paura, la nostra, di cui non si parla, ma esiste.
C'è.
La si palpa nell'aria.
E' l'autentico terrore che ogni italiano per bene prova, dentro di sè, all'idea che siamo condannati da un antichissimo karma collettivo che ci porta a dover sostenere, accettare e mantenere i nostri aguzzini, coloro che rubano ogni giorno il nostro presente, il futuro dei nostri figli, le ambizioni e i sogni dei nostri nipoti.
Chissà quanti italiani si svegliano la notte tutti sudati, dopo aver avuto un incubo in cui si trovavano nel 2048 e i loro nipotini se la dovevano vedere con Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, Massimo D'Alema, Roberto Formigoni.
E' questa paura qui che riempie tutti di autentico terrore.
Basti pensare che i cittadini anti-sistema eletti in Parlamento nelle fila del M5s si sono trasformati con il tempo in persone moderate per il cambiamento, nella prospettiva di salvare la nazione.
Viviamo, dunque, sulla linea di un totale paradosso, come si addice a una etnia borderline, sempre in bilico tra la farsa e la tragedia.
Si chiama il Bel Paese.
O quel che resta.
Per fortuna di noi tutti, dagli incubi ci si risveglia sempre e comunque.
A meno che non si scelga la rassicurante professione dei dormienti perenni.
Stimatissimo Sergio, sei uno spirito molto evoluto, dici cose che hanno detto grandi maestri in modo generale , mentre tu scendi nella realtà che ci circonda citando personaggi e fatti concreti. Secondo me dovresti scendere nell'agone e combattere anche con altri strumenti diversi dalla penna. Non te la puoi cavare così. Ti abraccio , se mi è consentito.
RispondiEliminaTi è consentito, e approfitto per ricambiare l'abbraccio, se me lo consenti. Grazie!
EliminaNoi italiani avevamo tutto: le antiche radici storiche, il medioevo gotico e romanico, San Francesco e Federico II, il rinascimento, Colombo e Galilei, Volta e Spallanzani. Per tacere di mari, monti, isole e laghi. Poi sono arrivati Goethe, Byron, Gogol, Stendhal; e l'esterofilia ci ha perduti.
RispondiEliminaPoi, quanto alle BR sconfitte, direi che la maggior parte del lavoro l'ha fatta e la farà il tempo galantuomo; un margine irrisorio di iniziativa può essere lasciata anche allo Stato, ma dipende dal punto di collocazione del traguardo -- e anche del punto di partenza del fenomeno. Come nella guerra alla mafia: quando nel '90 i radicali promossero il referendum per l'abolizione delle preferenze proprio in odio ai sistemi mafiosi di controllo dei voti comprati o imposti, non potevano immaginare che nelle liste bloccate i mafiosi in carne ed ossa sarebbero entrati di diritto. Oppure sì?
Grazie per quel quinto di "bicchiere pieno".
RispondiElimina"Il che significa,ad esempio, imporre con forza il pagamento della tassazione dovuta al gioco d'azzardo, arrestare i grandi evasori veri, abbattere i costi esorbitanti dei vari funzionari con i multipli incarichi o le multiple superpensioni. E sono solo alcuni esempi."
RispondiEliminaE queste sarebbero le riforme strutturali?
"Negli anni'80 abbiamo sconfitto le Brigate Rosse"?
Io avevo capito che le br e il terrorismo in generale erano funzionali al potere costituito che le ha utilizzate (tramite i servizi segreti deviati) per il proprio interesse. Noi non abbiamo sconfitto un bel niente, come continueremo a fare!
stefano
http://www.stampalibera.com/?p=70552#more-70552
RispondiEliminaquesta mi sembra molto più strutturale ed efficace come "riforma". Dal basso. Tanto non la smetteranno più di aumentare i balzelli. Appena mi avranno prosciugato gli ultimi spiccioli, tanto che non potrò neanche più mandare a scuola mio figlio, proverò anch'io a risolverla da me la questione.
stefano
errata corrige
RispondiElimina"Il che significa,ad esempio, imporre con forza il pagamento della tassazione dovuta al gioco d'azzardo, arrestare i grandi evasori veri, abbattere i costi esorbitanti dei vari funzionari con i multipli incarichi o le multiple superpensioni. E sono solo alcuni esempi."
mmmmhhh.....riforme strutturali in realtà nel mondo della FOGNA europea signfica:
1) pagare contributi per non avere la pensione
2) togliere la sanità gratuita
3) maggiore disoccupazione
4) scuole a pagamento
5) beni essenziali a pagamento (acqua ecc)
ecc ecc...
queste sono le riforme strutturali non quelle che dice lei..
e in piu....elogia keynes...ottimo........e poi scrive post dove è pro euro
mi puo spiegare?....keynes diceva esattamente l'opposto di quello che succede oggi con l'euro dittatura...
per quanto ho capito delle sue idee forse dovrebbe elogiare von Hayek
Precisazione.....io sono contro l'euro non contro l'europa...e sono 2 cose ben distinte
Peccato che abbia introdotto la soglia "Negli ultimi 800 anni di Storia non è mai accaduto..." mi sarebbe piaciuto sentire la sua opinione sul "dictator rei gerendae causa"
RispondiEliminaSandro
Salve, veda che la costituzione francese di cui parla è del 1793 e non è cosa da poco conto perché la marmaglia del 1789 si era impantanata in trattati con la feccia nobiliare sinchè non sono arrivati gli eroi, i terroristi(che sia dal Robespierre che viene l'accezione odierna: non credo, verificare).
RispondiEliminaPer il resto, siamo all'alba di una nuova era, non temiamo, ma saranno lacrime e sangue, se prima le nostre, infine le loro.