sabato 23 luglio 2011

E' morta una grande artista: Amy Winehouse. 23 settembre 1984-23 luglio 2011

di Sergio Di Cori Modigliani


Che riposi in pace.

E' morta Amy Winehouse, forse la più grande cantante che la musica pop britannica abbia prodotto negli ultimi vent'anni.
E' morta a 28 anni.

Se n'è andata a soli 28 anni, travolta da quell'ansia e angoscia esistenziale che -come tutti i veri artisti- era sempre riuscita a mettere e immettere nella sua musica.

Se n'è andata piena zeppa d'alcool e di pillole e di tranquillanti, estremo tentativo di riuscire a trovare requie a un mal di vivere che in lei, donna dall'anima travolta da un dolore esistenziale le cui profondità soltanto lei deve aver conosciuto, erano riusciti a produrre uan voce ispirata e angelica che toccava il cuore dritto al centro, non soltanto le orecchie.

Chi conosce e ama il rock e sa distinguere tra un vero artista e una pedina nel grande gioco del business musicale mondiale, non può che sentirsi rattristato dalla scomparsa dell'ultima vera, grande artista della scena.

A differenza di Lady Gaga, Beyoncè, Madonna, splendide icone di un modello dell'esistenza berlusconiano, basato sul cockatil di business/pubblicità/soldi a ogni costo, Amy ha rappresentato un momento di grande originalità chiamandosi sempre fuori dal coro.

Con lei scompare una grande interprete. Una grande vocalista, una voce rara e unica.

Purtroppo la sua angoscia esistenziale ha avuto la meglio sulla voglia di vivere.

Che riposi in pace.

Ci mancherà.

Mancherà a tutti i cultori della musica vera.

Lascia un vuoto incolmabile che le squalesse come Lady Gaga & Co. tenteranno di colmare approfittando di questo terribile lutto per la musica, per rialzare le loro quotazioni.

In memoriam

Good Bye Amy, buon viaggio

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