lunedì 25 luglio 2011

Il PD emiliano lancia il modello alternativo alla Minetti: si chiama Jessica

di Sergio Di Cori Modigliani


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Ad essere sinceri la notizia è più squallida che informativa. Ma la usiamo come nutrimento per alcune riflessioni. A questo bisogna aggiungere anche il fatto che avrebbe potuto avere risvolti comico carnascialeschi se, in verità, l’esito non fosse che tragico.
I fatti: a Ravenna, nel corso della festa del PD (denominato “cambia il vento”) c’era una manifestazione presentata dal locale consorzio di imprenditori, dal titolo “Mutor e caplèt” (motori e cappelletti), motoraduno ospitato dal Pd di Campiano, piccolo paese a sud di Ravenna.  Si era appena conclusa una manifestazione di dibattito culturale, nel corso della quale il comitato femminile del PD, attraverso il suo portavoce, Emanuela Giangrandi, già assessore alla sanità della provincia di Ravenna, aveva dichiarato “Abbiamo l’ambizione di promuovere un’azione tesa al miglioramento della vita quotidiana delle donne, particolarmente delle giovani, colpite per un verso dalla crisi e per l’altro dalla diffusione di una sottocultura che le vuole fuori dal lavoro, prive di dignità e valore, proponendo come fatto normale la mercificazione del corpo femminile”.
Finita la parte culturale, alla Giangrandi hanno spiegato che era arrivato il turno di Jessica & il Vikingo, Una coppia, quantomeno curiosa: lui si chiama Davide Fabbri e come curriculum vitae offre le credenziali –davvero invidiabili- di aver partecipato all’isola dei famosi; professione dichiarata: esperto in seduzione (non viene specificata dove e come abbia ottenuto questa qualifica). Lei è una signora amica del locale segretario del PD. I due avrebbero presentato la “parte pepata della serata”: il Vikingo avrebbe spiegato al microfono come si fa a sedurre le donne e Jessica –mentre lui parlava- avrebbe fatto delle moine e si sarebbe spogliata, dimostrando ci essere rimasta sedotta al punto tale da averle fatto venire voglia di fare lo spogliarello. La povera Giangrandi è rimasta allibita. Ha protestato subito con gli organizzatori chiedendo di sostituire lo spettacolo con la proiezione de “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo, ma non è stata accontentata.
Naturalmente le aderenti al gruppo di “se non ora quando” presenti alla festa, hanno protestato con vigore, dichiarandosi “offese e disgustate”. A questo punto, è intervenuto anche Alberto Ancarani, vice coordinatore comunale del Pdl, presente alla festa, il quale dopo aver detto di pensare “tutto il male possibile” delle donne di “Se non ora quando”, se l’è presa con “l’ipocrisia degli uomini della sinistra che assecondano pubblicamente queste manifestazioni di censura, salvo a mezza bocca dirne poi peste e corna. Fanno il doppio gioco: vogliono lo spogliarello ma si vergognano di dirlo apertamente perché lo praticano soltanto in clandestinità”..
L’aspetto tragicomico della vicenda consiste nel fatto che è probabile il signor Ancarani abbia ragione.
Bruno Brunelli, esponente del PD, e responsabile del motor club lcoale, ideatore-creativo di questa meraviglia di spettacolo ha cercato di smorzare le proteste: si è trattato di uno "spettacolo soft", ha dichiarato con enfasi "non volevamo certo ledere i diritti delle donne, ma solo quella di ricordare un motociclista scomparso che amava questo tipo di spettacoli".
La notizia poteva esaurirsi qui: per la serie gossip estivi da ombrelloni.
E invece no. Pubblicata sul quotidiano di Ravenna ha attirato una enorme folla di persone attratte all’idea che ogni sera Jessica si spoglia. “E’ stato un vero successo, abbiamo tirato su una grande odiens e abbiamo fatto tanta pubblicità” ha commentato il responsabile PD della manifestazione.
Sono tutti davvero contenti. La malattia dell’odiens li ha colpiti con forza.
La smania della ricerca della pubblicità anche.
Fermo restando il piacere di assistere a uno spogliarello (nei locali dove lo fanno e uno ci va apposta per vederlo) non riusciamo a comprendere su quali basi la segreteria che coordina le attività del PD in quella zona ritenga che una coppia composta da una casalinga inquieta con fregole da spogliarelliste e un poveretto che è stato una volta all’isola dei famosi possano rappresentare una “risposta sul campo” al modello offerto e proposto da Silvio Berlusconi. Quale sarebbe la differenza?
Poiché Jessica è più scarsa della Minetti, se “il vento cambia” vuol dire che il modello femminile rimane lo stesso ma cambiano soltanto le protagoniste, allora è comprensibile che la gente finisca per pensare che è meglio la Minetti.
L’aspetto ributtevole della vicenda consiste nel fatto che si trovava dentro alla dizione “cambia il vento” veniva dopo un dibattito sulla condizione femminile e si trovava sotto l’egida della “cultura”.
E’ vero che sono cialtroni.
Il guaio –e qui il coordinatore del PDL ha perfettamente ragione- è che se non altro a destra non sono ipocriti. Lo è il PD, a Ravenna e in tutta la provincia, perchè ha sostenuto e sostiene questo spettacolo degradante, e per il fatto che lo presenta come “un cambiamento di rotta dell’Italia”.
Hanno confermato che lo replicheranno per tutta l’estate.
Hanno confermato la loro tossicomania: hanno detto, infatti: “fa odiens e tanta pubblicità”.
L'odiens è diventata una vera ossessionje morbosa.
Vengono spontanee alcune domande da rivolgere ai responsabili della comunicazione del PD:
”Pubblicità a che cosa? "
"Quale sarebbe il prodotto da vendere?"
E soprattutto "A chi?"

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