Sono un fan di Julia Roberts. E’ una bravissima attrice, dotata di un incantevole sorriso.
I personaggi che di solito lei interpreta sono sempre convincenti e solari.
Ma il tempo è malandrino. Lo è con tutti noi, quindi, anche con lei. Prima di essere una diva immortale, è una persona in carne e ossa. Una umana, tanto per intenderci.
L’immagine che vedete qui in bacheca propone due version del volto di Julia Roberts: quella a destra che mostra il suo bel viso “al naturale” (anagraficamente ha 47 anni) nell’immagine a sinistra, invece, l’immagine di Julia Roberts viene proposta come il risultato dell’uso di un certo prodotto chimico. Non ci sarebbe niente di male, in tutto ciò: se fosse vero.
E invece si tratta di un falso. Perchè l’immagine non è originale, bensì è stata ritoccata da un abile graphic designer. Il tutto è accaduto in quel di Inghilterra, a Londra, per la precisione.
E ha fatto esplodere, quindi, una polemica.
Uno scandalo?.
Molto di più: una vera tragedia marketing.
Veniamo ai fatti :
Con una repentina azione, nobile e allo stesso tempo coraggiosa, la UKASA (United Kingdom Advertising Standards Agency) l’associazione governativa britannica che si occupa di stabilire il rispetto dei parametri legali di ogni messaggio pubblicitario nei territori del commonwealth britannico (Gran Bretagna, Canada, isole dei Caraibi, Australia e Isole Falkland), ha bandito le pubblicità relative a “due specifici prodotti di trucco femminile”: “The Maybelline Eraser” (il cancellino) e “The Lancome Teint Miracle” (tintura miracolosa) entrambi prodotti e distribuiti dalla multinazionale del makeup L’Oreal.
Tutto è nato grazie alla indomita tenacia di Mary Jo Swinson, una simpatica cocciuta scozzese, co-fondatrice insieme a Marianne Mac Kindless dell’associazione, con sede a Glasgow, in Scozia, “Campaign for Body Confidence” (Campagna per la promozione della confidenza nel proprio corpo) una organizzazione che gestisce e promuove seminari, conferenze, video, libri, documentari al fine di promuovere nel pubblico femminile un aumento di confidenza e accettazione del proprio corpo per come il proprio corpo è, qualunque sia la sua conformazione.
In sei anni sono arrivati a 5 milioni di iscritti e nel consiglio direttivo si trovano fior di psichiatri, psicologi comportamentali, neurofisiologi, oltre che scrittori, giornalisti, ecc.,ecc. . La Swinson ha presentato una “formale e ufficiale” protesta contro la potentissima multinazionale “L’Oreal” con un incartamento lungo 163 pagine in cui spiegava che “il potenziale fruitore di tale prodotto –cioè la donna- è oggetto di una truffa: si vuol far credere che il volto di Julia Roberts è così fresco e liscio perché l’attrice ha usato questi prodotti, mentre in realtà le immagini sono state ritoccate al computer e quindi si tratta non di una persona umana bensì di una immagine robotica. Alle inglesi viene presentato un robot facendo loro credere che si tratti duna persona umana. E' esistenzialmente indegno e un insulto all'intelligenza della donna britannica”.
Apriti cielo.
Le parti sono state convocate subito. I legali di l’Oreal hanno sostenuto che “l’immagine di Julia Roberts è semplicemente evocativa, ogni donna lo capisce da sè. L’azienda l’Oreal non vuole in nessun modo far credere che usando questo prodotto si possa ringiovanire”.
Pessima difesa.
Tant’è vero che ha perso.
Di conseguenza le due pubblicità sono state cancellate e bandite in tutto il territorio dei possedimenti britannici e l’onda sta arrivando anche in Usa. Julia Roberts ha subito denunciato l’Oreal ma sei ore dopo è stata costretta a ritirare la denuncia –e si è beccata una controdenuncia- perché sei mesi fa aveva sottoscritto regolare contratto in cui alla postilla 46 autorizzava l’Oreal a operare “qualsivoglia ritocco alle immagini delle fotografie che si renda necessario ai fini della stampa”.
In Italia i due prodotti vengono regolarmente pubblicizzati.
In Italia i prodotti vengono regoalrmente venduti.
In Italia non è stata neppure data notizia della battaglia londinese.
In Italia non è stata data notizia dell’esito di tale battaglia.
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