L’associazione contro tutte le mafie “Libera” è arrivata in Argentina dove si è incontrata con l’associazione locale denominata “Alameda” e “las Madres del paco” dando vita a una rete anti-mafia sudamericana che si chiama Alas.
Lo scorso 14 luglio si sono incontrati a Buenos Aires con Alicia Pierini, funzionario del governo e Dario Caputo, vice-direttore della Agencia Nacional Argentina de Bienes Confiscados al Crimen Organizado. La presenza della delegazione di Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie-- in Argentina dall’11 al 22 luglio ha avuto lo scopo principale di censire o rafforzare collegamenti, contatti e collaborazioni con organizzazioni sociali che intendano offrire il proprio contributo nella lotta alla criminalità globalizzata fortemente presente e radicata anche nel continente latinoamericano (narcotraffico, corruzione, tratta di esseri umani…).
Il 13 luglio si è svolto un importante convegno al quale hanno partecipato membri del governo, sindacati, rappresentanti di associazioni attive contro le mafie sul tema “Prospettive della società civile argentina nella lotta contro l’illegalità globale.”
La visita di “Libera” in Argentina rientra all’interno di un vasto programa lanciato in Sudamerica per costruire una inmensa rete contro le mafie.
Questa rete si chiama ALAS (sta per America Latina Alternativa Social) e ha come fine quello di promuovere la legalità come cultura e combattere le nuiove mafie, sia locali che globali.
Enorme è l’interesse da parte di Alas per la partecipazione dell’Italia in quanto paese dove ha sede il quartiere generale della ‘ndrangheta, il principale socio dell’intero continente sudamericano criminale, da quando le nuove rotte del traffico di droga sono state modificate ed è diventato preminente il canale Lima-Buenos Aires-Napoli-Catanzaro: attualmente considerato il più grande binario di passaggio e trasporto di droga mai esistito.
Gustavo Vera presidente della Fondazione Alameda –quella che ha invitato “Libera”- ci ha tenuto a precisare che “ il crimine organizzato in Argentina è trasversale ed è presente in ogni comparto della vita política del paese, sia al governo che all’opposizione. Bisogna denunciare la realtà di una situazione esplosiva: in Argentina esistono 500 mila ragazzini di età tra i 9 e i 16 anni che vivono in condizioni di schiavitù perchè lavorano nell’industria tessile senza nessuna garanzia nè sanitaria nè sindacale nè umana. Esistono altre centinaia di migliaia di bambine, dai 10 ai 17 anni, obbligate dal bisogno e dalla violenza a prostituirsi alimentando il turismo sessuale, coloniale e cirminale che vede nel popolo italiano maschile uno dei clienti più assidui e frrequenti nel nostro paese. Noi, come Alameda, siamo una piccola realtà locale che combatte per denunciare al mondo la trágica realtà della situazione in tutto il Sudamerica, aggravata dal neo-colonialismo europeo. Siamo orgogliosi e felici di esserci uniti a “Libera” per lanciare una rete che si inserisce nella Alas e combattere contro questo massacro sociale”.
Ecco qui di seguito il nome delle aziende che praticano la schiavitù infantile nel territorio della Repubblica Argentina.
Estas son marcas que usan trabajo esclavo y que han sido denunciadas por la UTC y La Alameda :
1. Kosiuko- 2. Montagne- 3. Lacar- 4. Rusty- 5.Graciela Naum- 6. PortSaid- 7. Coco Rayado- 8. Awada- 9. Akiabara- 10. Normandie- 11. Claudia Larreta- 12. Mimo- 13. Adidas- 14. Puma- 15. Topper- 16. Cueros Crayon- 17. Gabucci- 18. MUUA- 19. Kill -20. Martina Di Trento- 21. Yagmour- 22. Ona Saez- 23. Duffour- 24. Chocolate- 25. Marcela Koury- 26. Rash Surf - 27. 47 Street- 28. Cheeky- 29. 45 Minutos- 30. Cueros Chiarini.31 - Cueros Crayon - 32 DM 3 - 33. Chorus Line - 34. Casa Andy - 35. Capitu - 36. Vago's - 37. Seis by Seis - 38. Pamplinas - 39. By me - 40. Batalgia - 41. Lidase - 42. By Simons - 43. Bensimon - 44. Tavernitti - 45. Escasso - 46. Belen - 47. Batalgia - 48. Rush Serf - 49. Yakko - MC Básica - 50. Yessi - 51. Zanova - 52. Zaf - 53. ND - 54. Denitro - 55. Perdomo - 56. Manía - 57. Viñuela- 58. Ciclo - 59. Leed's - 60. Mela - 61. Fiers - 62. Maibe - 63. Jomagui -64. Cossas - 65. Eagle - 66. Aleluya - 67. Dany - 68. Casazu - 69. Zizi - 70. Bill Bell . 72. Eagle; 73. Cleo - 74. Keoma - 75. Tobaba - 76. DOS - 77. Criguer.- 78. Bombes.- 79. Fila.- 80. Le Coq Sportif.- 81. Lecop-Arena. 82. Benetton
Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera” dando il benvenuto in Italia alla delegazione che è appena ritornata dall’Argentina ha detto:- "La mafia costa ogni anno ai cittadini 560 miliardi di euro. E poi ci dicono che non ci sono i soldi per le politiche sociali, per i servizi, per le fasce deboli. E' qui che bisogna andare a sottrarre tutto quello che e' frutto di violenze ed illegalita' e soprattutto di sopraffazione verso la vita e i diritti di tutte le persone. Ma la lotta alla mafia la si fa a Roma, dove si fanno le leggi per contrastare questi crimini, e dove si possono fare anche leggi per avviare vere politiche sociali e sostenere la cultura perche' e' la cultura che da' la sveglia alle coscienze". Parlando della disoccupazione giovanile, Don Ciotti ha spiegato che ci sono "due milioni e 200mila ragazzi che cercano un impiego senza riuscirci. E' un momento di grande fatica, grande impoverimento, nel quale le mafie possono raccogliere nuove leve. Anche questo e' un fronte sul quale bisogna agire".
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