di Sergio Di Cori Modigliani
Osservate con attenzione questa immagine.
E’ la fotografia di una donna italiana, che ha una particolarità, direi, oggi, più unica che rara: la sua famiglia l’ha identificata ed eletta come il simbolo del futuro dell’Italia.
Si chiama Maria Elvira Berlusconi, detta Marina.
E' convinta di poter essere per il popolo italiano ciò che Evita Peron è stata per il popolo argentino sessant'anni fa.
In anticipo di 45 mesi sui tempi previsti dal loro complesso rituale esoterico/simbolico/individuale, il Caimano ha deciso di far scendere in campo la sua adorata, la preferita tra tutti i suoi figli, Maria Elvira –detta Marina- lanciandola in politica e chiarendo a tutti –e chi capisce capisce e chi non capisce è perché non vuole capire- che non soltanto non si ritirerà mai, non ne ha alcuna intenzione e non intende fare un passo indietro, anzi: intende fare un passo avanti applicando da oggi, 11 luglio 2011, la tabella di marcia prevista –come data della sua esecuzione- intorno al 2015 o giù di lì.
Le armi di distrazione di massa sono state schierate “ufficialmente” presentando Al Fano come il suo successore e Gianni Letta come futuro candidato della presidenza della Repubblica.
Sono entrambi, per l’appunto, falsi obiettivi per gonzi (in questo consiste la fondamentale importanza della “distrazione pilotata dall’alto”) in modo tale da consentire al Caimano di proseguire a tessere nella tranquillità dell’ombra la sua mefitica tela.
Il Caimano ha previsto e capito che esiste una possibilità realistica di anticipare le elezioni alla primavera del 2012 e quindi ha accelerato i tempi.
Lei è l’asso nella manica che prepara per la nazione.
E lei, è peggio del padre.
Perchè se il padre può essere considerato nel suo privato un superficiale farfallone di stampo italiano deteriore, la caimanina è un ossessiva veramente convinta di essere la reincarnazione vivente di una antica divinità egizia.
Nata nel 1966, dal matrimonio tra il Caimano e la signora Carla Dall’Oglio, la caimanina ha frequentato fin da piccola la scuola steineriana di derivazione antroposofica, rivelando ben presto –secondo la visione di suo padre- delle indubbie capacità “estetico-profetiche”, dotata –sempre secondo lui- di quella “profondità di ampie visioni che caratterizzano da sempre lo spirito dei Grandi Iniziati”.
Ossessionata all’inverosimile con la bellezza estetica, (assurta a Valore Unico e fondamento dell’esistenza) all’età di ventun’anni (quando si compie il terzo ciclo dell’evoluzione steineriana, da cui la compulsiva mania della caimanina per il numero magico 7, le sue varianti e le sue applicazioni pragmatiche) rivela già doti di “visionaria combattente per la affermazione e la libertà del Grande Spirito” (è sempre l’opinione del Caimano padre).
Il 13 dicembre del 2008 sposa il suo convivente Maurizio Vanadia dal quale aveva avuto due figli, Gabriele, nel 2002 e Silvio, nel 2004, così chiamato perché nato in un anno specifico e in una situazione di particolare coincidenza astrale tale da averlo già identificato come “potenzialmente” un imbattibile leader ipnotizzatore (hanno calcolato intorno al 2035) forse addirittura “il più grande mai esistito nella Storia”.
La faimaglia caimana ragiona in tempi lunghi essendo totalmente identificata con la tradizione faraonica dell’Antico Egitto di cui loro, Caimano padre e Caimanina figlia, ritengono esserne gli eredi storici e i depositari della loro ritualità esoterica misterica.
Il marito della Caimanina, Maurizio Vanadia è stato definito da Marina Berlusconi “l’uomo più bello mai esistito sulla Terra”. Adorabile romanticona!
Ex ballerino della Scala di Milano, il Vanadia aveva a lungo convissuto con Angelo Villa, celebre chirurgo plastico di Milano, figura considerata sacrale dalla famiglia dei caimani perché in grado di “operare sui corpi femminili quel miracolo consentito oggi dalla chirurgia moderna che ci rende sempre più simili all’ideale italiano della classicità perenne”(???? Che cosa voglia dire lo sanno soltanto i caimani).
Ma non bisogna dimenticare che “l’estetica simbolica del corpo” è la spina dorale del berlusconismo vero
Prepariamoci, quindi, all’inizio del più poderoso e massacrante tormentone della storia d’Italia.
Ma prepariamoci, soprattutto, a non cadere nella trappola delle armi di distrazione di massa. Sveliamo, smascheriamo, informiamo sulla realtà sottostante per svilire questi giochetti da baraccone simil-esoterico, degni di un vero e proprio circo Orfei dell’illusionismo d’accatto.
E’ fondamentale per salvaguardarci, per capire in anticipo, per comprendere come meglio operare nella realtà socio-politica. Per salvare le vite nostre, delle nostre famiglie, il fururo dell'Italia.
Il primo atto è stato già compiuto.
Ed è un atto di grave irresponsabilità che segna e segnala la vocazione da assoluta monarca dal sapore divino della caimana in pectore. Ancora (per poco) cucciola caimanina.
L'atto e' la sua dichiarazione pubblica in relazione alla sentenza della Corte d’Appello di Milano relativa alla vicenda sul lodo Mondadori. E’ una sentenza legale, che va applicata subito, valida a tutti gli effetti. La famiglia del Caimano aveva due possibilità: 1). Dimostrare di essere rispettosi della legalità, piagnucolare un pochino per fare credere ai gonzi che quella cifra è per loro davvero onerosa (il loro autentico patrimonio complessivo viaggia intorno ai 20 miliardi di euro) e dare un segnale forte per avviare il paese vero il rispetto delle sentenze della magistratura, essendo tale sentenza “immediatamente esecutiva”. 2). Stabilire un bracco di ferro tra la propria famiglia e il resto della nazione, avvalendosi dell'apoggio inossidabile dei servi che contano e dello stato di obnubilazione delle vittime delle armi di distrazione di massa.
Hanno scelto la seconda ipotesi: la caimanina ha detto “Non pagherò”.
Tradotto, in termini politici, vuol dire. “Non decide la magistratura. Nessuno può prendere alcuna decisione su nessuna vicenda relativa al patrimonio della famiglia Berlusconi. Io ho stabilito che non pago e non pagherò. La mia decisione vale più di quella dei giudici” (non sarebbe, altrimenti la caimana in pectore).
Ipnotizzati dalle armi di distrazione di massa, i cosiddetti politici dell’opposizione hanno scelto di non intervistarla a lungo, di non tartassarla, di non pressarla, di non pretendere ed esigere una spiegazione di una frase che –se pronunciata da altro connazionale- avrebbe potuto essere interpretata immediatamente come un reato penale dichiarato, pena addirittura l'arresto e la confisca dei propri beni.
E invece no.
Non hanno capito, oppure hanno scelto di non capire e di non voler capire, che quella frase è la base della campagna elettorale per il futuro prossimo della nazione: Marina for president.
Il Caimano ha deposto le uova.
Il guscio si è sgretolato partorendo la caimanina.
Impedirle, usando l’informazione, la legalità e ogni strumento democratico a disposizione, vuol dire mantenerla ad una dimensione talmente piccola da essere buona per finire in qualche zoo.
Magari dorato.
Con ballerini e chirurghi plastici al seguito.
Purchè stiano fuori dall’esercizio esecutivo del bene pubblico.
E’ l’obiettivo minimo che fortemente vuole il popolo italiano che aspira a una nuova e più evoluta comunione spirituale, sociale, economica, nel nome dei valori di progresso, di cultura e di sviluppo collettivo che hanno da sempre caratterizzato la migliore, la più antica, e la più nobile tradizione italiana.
Quella per cui si sono sacrificati, a loro tempo, tanti ma tanti spiriti liberi, brave persone, gente in gamba, poderosa, intelligente, creativa, colta, profonda. Il meglio della nostra bella Storia.
La nostra etnia è stata sempre grande. Al di là dell’estetica caimanesca.
Recuperare la memoria della parte migliore dell’Italia e farne un’arma individuale per far brillare in tutta la loro idiozia cialtronesco delinquenziale le armi di siutrazione di massa è un imperativo categorico.
Altrimenti, attendiamoci l’inizio di un calo permanente della borsa, dei titoli di Stato, di contrazione dell’economia, di avvilimento sociale.
Chi vedrà, vivrà.
Viva l'Italia.
Vogliamo i caimani allo zoo o nella palude che è il loro habitat naturale.
Grandioso articolo, sottoscrivo ogni parola!
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