Questa notte, a Buenos Aires, in diretta televisiva per il sudamerica, l'asta in diretta per il film porno di Marilyn Monroe.
A proposito di vero e falso.
A proposito di vero e falso.
E di ciò che sono nella nostra società mitomane.
Lui sii chiama Mikel Barsa, ed è indubbio che si tratti di un piccolo genio del marketing.
Mikel è un cineflio spagnolo malato di cimeli e di icone cinematografiche. Più che una malattia si tratta di una vera e propria ossessione che negli anni è diventata piuttosto lucrosa.
Nell’ambiente dei collezionisti è famoso da tempo per alcuni suoi vezzi feticistici. Possiede, infatti, la più grande collezione di cravatte indossate da divi del cinema sul set –ne ha 568- regolarmente acquistate agli uffici di produzione ai quali si rivolge dopo che il film è stato girato e gli abiti di scena ritornano dal guardarobiere. I suoi pezzi più pregiati sono la cravatta rossa a bande larghe, di seta, indossata da Warren Beatty in “Bugsy”, quella sottile di pelle che aveva in “Bullit” Steve Mc Queen e il papillon colorato di Jack Nicholson nel film “Batman”.
Possiede anche 134 sottovesti che hanno esaltato le forme di Kim Novak in “Vertigo” di Alfred Hitchcock, di Meg Ryan in “When Harry met Sally” e di Cameron Diaz in “Tutti pazzi per Mary”. A Hollywood lo conoscono tutti.
A casa sua, a Sevilla, c’è un’enorme scatolone peno di tappi di caucciù, regolarmente assicurato ai Lloyd’s di Londra per una cifra assurda. Sembra che siano i tappi autentici delle bottiglie usate su una delle puntate del film “Pirati dei caraibi” con Johnny Depp. Non si sa se sia vero o meno. Non ha importanza.
l'America ha un altro tipo di mentalità. Lo spagnolo Mikel (in realtà Miguel) paga all'assicurazione il premio di 7.500 euro all'anno per uno scatolone, e quindi quello scatolone "automaticamente" si trasforma in un oggetto che ha una sua funziona davvero magica.
Mikel è fatto così, davvero un tipo curioso.
E’ quindi credibile –quanto meno pensabile- che gli eredi di Marilyn Monroe si siano rivolti a lui .per chiedergli di commercializzare un film porno con Marilyn Monroe come protagonista. Il film è lungo 6 minuti, ed è, ovviamente, in bianco e nero, essendo datato 1948. Lui ha accettato la proposta e lo ha messo all’asta. Prezzo di partenza: 250.000 euro. Per poter partecipare all’asta bisogna versare in anticipo la cifra di 20.000 euro che consente di visionare in privato un minuto del film. Versando una cifra di cauzione di 1 milione di dollari garantito da un notaio di New York in un conto corrente bloccato -e gestito da due studi notarili internazionali- è possibile visionare l’intero film guardandolo nello studio legale. Va da sé che il notaio garantisce con documenti alla mano che c’è la firma autentica dei tre eredi custodi del lascito di Marilyn come prova che si sta parlando dell’originale. Dopodichè si fa un’offerta. Se l’offerta viene accettata, il film è venduto. Altrimenti, si passa la mano. Intanto si sono spesi svariate decine di migliaia di euro.
Un geniale passatempo per feticisti, maniaci dei cimeli cinematografici, voyeur gerontofili.
Non vi è dubbio: Mikel è un genio.
Per aumentare la tensione (e quindi puntare a una cifra più alta) sono stati abilmente diffusi dei falsi, dichiarati. Che ha fatto scatenare un commercio, basso –li si trova in rete per poche centinaia di euro- ma che servono allo scorrere del passaparola aumentando il business che sembra si aggiri, ormai, sulle diverse centinaia di migliaia di euro.. Le prime offerte sono arrivate dal Giappone, patria del feticismo: 567. La massima offerta si aggira intorno ai 600 mila euro ma è stata bocciata. “Non lo vendo a meno di 1 milione e 200 mila dollari” ha dichiarato il genio marketing “questa è una cifra onesta e realistica”. Altre 145 offerte sono arrivate dalla Norvegia, trenta dal Brasile. Un grande esperto di Marilin Monroe sostiene che sia un falso. L’immortale diva sarebbe troppo robusta per essere lei. Mikel non si scompone. Ha in mano una prova ancora più geniale. Ha una lettera, rigorosamente autentica, firmata dal segretario dell’Istituto Cinematografico di Storia del Film Usa, a Hollywood che sostiene “nel caso la protagonista di questo film non sia Marilyn Monroe, allora si tratta della sua sorella gemella. Qiuattordici medici legali esperti nel ricostruire le forme fisiche di persone morte hanno confermato che è lei”.
Una meraviglia.
Non ci dicono, infatti, chi siano gli esperti. Potrebbero anche essere il tenente Colombo, Maverick, Tom Selleck in Magnum P.I. o i protagonisti di C.S.I. Miami.
In realtà, che differenza fa?
Mikel Barsa rimane un genio del marketing.
A dimostrazione di quanto inossidabile, imbattibile, immortale e insostituibile sia la costellazione variegata del cielo di Hollywood e delle sue stelle. Brillano anche da morte. Anzi.
Brillano ancora di più.
Non sarebbero, altrimenti, immortali.
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