sabato 17 dicembre 2011

Dalla Cina agli Usa si estende la ribellione contro la corruzione.

di Sergio Di Cori Modigliani

Chissà che cosa pensa Mao Tze Dong, dall’aldilà, di tutto ciò.
Il paradosso della surrealtà sta ormai diventando mainstream, il che significa –per chi vuole comprendere la complessità delle modificazioni in atto- accettare il principio, davvero innovatore, basato sull’accettazione del fatto che le persone al potere, in ogni singola nazione, al di là della loro specificità locale e territoriale, non rappresentano affatto e a nessun titolo le ideologie, i principii, i programmi, grazie ai quali sono stati eletti (democrazia) o nel nome dei quali hanno preso il potere in maniera autoritaria (dittature).
Usare delle categorie obsolete, che davvero sono ormai prive di alcun Senso fattuale, basate su una dicotomia bipolare del tipo /capitalismo/comunismo, ceti privilegiati/ceti disagiati, progressisti/conservatori, giovani/anziani, precari/garantiti, ecc, vuol dire condannare se stessi a non capire ciò che sta accadendo –nella realtà- nel mondo, rimanendo vittime del sistema costituito e voluto dalle oligarchie planetarie per narcotizzare le coscienze.
Due fulgidi esempi, l’uno l’opposto dell’altro, ci aiutano a cercare di capire come sta andando il mondo, oggi. Comprendere queste realtà, può essere utile per prepararsi alla primavera del 2012, quando anche gli italiani –probabilmente ultimi nella lista- saranno costretti a prendere atto di come stanno davvero le cose.
Le due notizie vengono dal centro dei due grossi colossi planetari: Usa e Cina.
Da aggiungere che (non credo sia un caso) entrambi gli esempi hanno avuto un impressionante cassa di risonanza nell’altro paese; l’evento cinese in Usa –è la notizia di questo week end su tutti i media nazionali- e quella statunitense, in Cina, la più seguita in assoluto in rete: 250 milioni di contatti, forum, discussioni. Non parlano d’altro.
In tutta Europa nessuno dei due eventi ha destato la benché minima attenzione. Io, invece, attribuisco ai due episodi un valore altissimo. Entrambi, infatti, rientrano nella categoria del Simbolo Immaginifico, che è poi quello decisivo nella formazione di una coscienza civile collettiva.
1). CINA.
E’ accaduto nel distretto di Wukan, un villaggio di 20.000 pescatori, nella provincia di Guandong, la più ricca in assoluto di tutta la Cina, quella con il più alto pro-capite di produzione di pil, con un incremento annuo –negli ultimi cinque anni- di un ritmo di crescita intorno al 12%, in crescita esponenziale.
Xue Jinbo, 30 anni d’età, di professione macellaio e “tagliatore di pesci” è stato arrestato dalla polizia e massacrato dopo 20 ore, a manganellate, dalla polizia. Un evento non nuovo, in Cina. La novità consiste nella reazione locale. Jinbo, infatti, era il leader della protesta cittadina del villaggio di Wukan, attraverso un suo blog locale che aveva infiammato i residenti, spingendoli a una protesta, divenuta nel mese di novembre vera e propria sollevazione popolare contro il regime di Pechino. Quando la polizia ha annunciato che il giovane uomo era morto per infarto, la gente, inferocita, ha dato vita a un funerale collettivo trasformatosi ben presto in un’occupazione permanente delle sedi locali del governo centrale, in un blocco dell’attività dei porti, e nella prima manifestazione cinese di indignati accampati in luogo pubblico non autorizzato. Il motivo che ha scatenato la protesta (che lentamente sta dilagando a macchia d’olio in tutta la Cina, a tal punto da aver convinto il governo a rinunciare alla repressione inviando degli ispettori federali per placare gli animi) è stato il rifiuto di dieci famiglie locali nel cedere il proprio terreno pagando il pizzo ai rappresentanti del governo. Wukan è una cittadina composta per lo più da agricoltori (riso, soia, fagioli, piselli, cachi e kiwi) e pescatori (gamberi, granchi, calamari, e tonni). Grazie al miglioramento della loro situazione economica –la ricchezza locale, rispetto al 1991, è cresciuta del 1.800%-  ogni famiglia è riuscita a costruirsi una casetta con giardino, e appezzamento di terra di qualche ettaro, con annesso orto biologico, e con almeno uno dei componenti della famiglia membro della cooperativa locale di pescatori, proprietaria delle 500 barche che vendono a tutta la Cina il pesce.
Naturalmente, aumentando la ricchezza, sono cambiate le esigenze. Hanno costruito –pagati dalla amministrazione locale- scuole, ospedali, alberghi, cinema, teatri, sale da tè, biblioteche multimediali, palestre, ecc.
E il governo centrale è piombato come un falco su di loro, attraverso dei commissari del partito comunista inviati da Pechino. Costoro, con la scusa di abbassare le tasse al governo centrale, hanno fatto firmare una carta ai proprietari dei singoli lotti (hanno cominciato con i più ignoranti e anziani) che autorizzava il governo centrale a “gestire la proprietà mettendola a disposizione delle necessità collettive del popolo per estendere al massimo la diffusione della rivoluzione maoista allargando la ricchezza collettiva”.
Ritornati a Pechino con questa carta, i funzionari hanno emesso un editto di “esproprio proletario” e, facendosi pagare una lucrosa tangente, hanno venduto a prezzi esorbitanti la proprietà a ricchi finanzieri di Shangai e Macao, i quali sono arrivati a Wukan, si sono impossessati del territorio, hanno costruito ville lussuose, alberghi a cinque stelle come resort per miliardari, decuplicando il prezzo delle proprietà immobiliari. Grazie all’aumento dei prezzi, il governo centrale ha aperto una filiale della Bank of China elargendo prestiti a tasso zero in cambio di una lettera d’intenti che autorizzava la banca –ma i cittadini non lo sapevano- a rivendere la proprietà al migliore offerente.
Per farla in breve: in due anni, le ricchissime famiglie di speculatori finanziari di Hong Kong, Shangai, Pechino, Macao, con la connivenza di funzionari corrotti si sono impossessati delle proprietà dei cittadini trasformandoli in propri affittuari, facendo in modo di modificare le clausole dei mutui per cui il tasso da O è arrivato al 70% del valore, costringendo la popolazione, poco a poco, a vendere la proprietà, accettando di diventare affittuari lavoratori a pagamento, a costo minimo. Poiché il tutto avveniva nel nome della rivoluzione proletaria maoista, la popolazione locale ha impiegato un lungo tempo per rendersi conto del meccanismo di strozzinaggio criminale operato dai funzionari governativi.
Finchè un mattino, il macellaio locale, Xue Jinbo, si è messo a studiare le carte. Si è fatto aiutare da concittadini più acculturati di lui, sono riusciti a coinvolgere degli esperti legali ed economisti della provincia –selezionati sulla base della loro probità e onestà etica- e ha messo su un blog per denunciare la vicenda. In breve tempo, il mugugno e la lamentela vittimistica si è trasformata in indignazione, poi, in rabbia, infine in organizzazione e in aperta dichiarata rivolta, con una prima manifestazione-sciopero repressa nel sangue: 200 arresti e il macellaio assassinato brutalmente a colpi di manganello. Ma nel corso dell’operazione, grazie ai social networks, erano arrivati in città dei bloggers e video-giornalisti che avevano ripreso il tutto, intervistato centinaia e centinaia di piccoli proprietari locali nelle loro case, caricato tutto su you tube e inviato a San Francisco –dove c’è un sindaco democratico cinese, il primo cinese eletto in Usa in una importante carica amministrativa di una grande città- dove è stato tradotto, proiettato in televisione, provocando una protesta formale della comunità di cinesi californiani presentata dal governatore (repubblicano) della California all’ambasciata cinese a Washington.
Il governo di Pechino è stato obbligato a occuparsi della questione. Il suo primo atto è stato quello di cancellare dal web qualunque sito relativo al villaggio di Wukan, sostenendo di praticare l’applicazione di provvedimenti disciplinari nei confronti di funzionari disonesti. Ma i locali hanno scoperto che invece dei provvedimenti, i funzionari erano finiti assunti nelle grandi società immobiliari di Shangai, di cui una gestisce fondi di investimento per un valore di 80 miliardi di euro (tra i loro clienti abituali Prada, Benetton, Tod’s, Bulgari).
E così, in Cina è calato il totale silenzio sulla vicenda. Ma se ne parla in Usa e da lì  è rimbalzata in altre province cinesi, dalle quali stanno lentamente affluendo persone che vanno lì, fisicamente, per controllare la situazione, ormai ingestibile dal governo centrale. Hanno chiuso l’accesso a internet e alla telefonia cellulare, ma ormai la notizia è stata propagata, sul passaparola, più lento, ma senz’altro più efficace. Adesso c’è l’esercito.

2). Usa.
La notizia fa riferimento all’immagine che vedete in bacheca. Costui si chiama Rod Raymond Blagojevich. Fino a dieci giorni fa era uno degli uomini politicamente (ed economicamente) più potenti degli Usa. Da ieri sera sta in galera, in un carcere speciale, dove dovrà scontare la pena “senza nessuna possibilità né di appello né di perdono” per 14 anni e sette mesi.
Il signor Blagojevich, ricchissimo finanziere (aveva lavorato per dieci anni per J.P.Morgan a New York) era riuscito a vincere le elezioni diventando governatore del ricco stato dell’Illinois, la cui capitale è Chicago dove ha sede la più importante borsa del mondo per merci reali non finanziarie e dove ogni giorno si trattano i titoli di compravendita in tutto il mondo di riso, grano, vacche, maiali, aranci, ecc. Democratico da sempre, era stato uno dei grandi finanziatori della campagna di Obama. Quando ci sono state le elezioni presidenziali (4 novembre 2008) il neo-eletto ha dovuto rinunciare al proprio seggio come senatore dello stato dell’Illinois. Poiché, nel frattempo era esplosa la crisi finanziaria, l’elezione è stata rimandata all’ottobre del 2009. Ha vinto un candidato indipendente che ha preso possesso del proprio seggio al senato nel gennaio del 2010. Ma nel giugno del 2010 il governatore dell’Illinois è stato denunciato da un gruppo di cittadini di Chicago per corruzione, appropriazione indebita, contributo illegale al partito, associazione a delinquere e truffa aggravata insieme al suo vice, un deputato del partito repubblicano (anche lui con un passato di 15 anni a J.P.Morgan). A gennaio del 2011 è iniziato il processo che si è concluso una settimana fa, con il pubblico ministero che ha dimostrato come il governatore in carica abbia “acquistato” il posto di senatore mettendosi d’accordo con il rivale repubblicano e insieme scegliendo, come prestanome compiacente, un candidato indipendennte che doveva rappresentare gli interessi delle banche al Senato (anche lui finito in galera per 15 anni). L’aspetto interessante –trasmesso in diretta televisiva in tutti gli Usa- è la motivazione della sentenza pesantissima, detta e scritta dal giudice H.James Zagel, un repubblicano moderato conservatore. “Lei viene condannato a sette mesi per corruzione, a dieci mesi per traffico illecito, a un anno per associazione a delinquere con il suo collega repubblicano, a nove mesi per truffa, e a undici anni due mesi e un giorno per aver tradito i principii della costituzione di Thomas Jefferson e aver colpito la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Se io le concedessi anche una delle attenuanti previste dalla Legge, farei un favore ai violenti e agli speculatori. Lei è una persona immonda che merita il disprezzo della comunità di chi lavora”. Dopo la lettura della sentenza, l’avvocato si è immediatamente appellato dichiarando che il suo cliente era pentito, sostenendo che si sarebbe appellato. Il giudice gli ha risposto subito, in diretta televisiva “non accetto l’appello, se vuole si dovrà rivolgere alla Corte Suprema di Giustizia, e adesso aggiorniamo la seduta perché devo accompagnare mia moglie alla riunione femminile di “occupy our homes”: devo controllare insieme alle nostre concittadine se vi siano degli estremi legali per occupare 256 case sottratte dalle banche a cittadini disagiati. Risulta, tra l’altro, che in quattro di questi casi lei e il suo compare repubblicano siate stati parte in causa. Le auguro buona fortuna”.
Rod Blagojevich ha rinunciato all’appello. Intervistato alla televisione si è dichiarato pentito, piangendo (ma nessuno si è commosso) e dispiaciuto per la moglie e i figli che oggi si vergognano di lui. Nel ricco quartiere residenziale dove abitava, infatti, sono stati piantati dei cartelli con delle frecce che indicano la strada per arrivare a casa sua su cui c’è scritto “Lì abita la famiglia di un amministratore corrotto che ha tradito lo spirito della costituzione”.

Li trovo entrambi due semplici esempi che dovrebbero diffondere ottimismo e buon umore.
In Usa e in Cina, in questi giorni, si parla molto di entrambi gli episodi.
Sono un segno dei tempi che cambiano e di come sia ormai chiaro a tutti che sono finiti i tempi delle identificazioni nei partiti e nell’accorpamento sulla base di faziosità ideologiche.
E' il dolce sapore della Surrealtà che viviamo.
E’ il trionfo dell’affermazione del potere personale, di come sia possibile dovunque e comunque, affermare i principii di base dell’armonia collettiva e del rispetto delle esigenze dei cittadini.
Accade in Cina, accade in Usa.
Domani, chissà, potrebbe anche cominciare ad accadere nella medioevale Italia.
Gli esempi, com’ noto, una volta incorporati, diventano un precedente che fa pensare.
Non credo sia un caso se in Italia non se n’è parlato.


12 commenti:

  1. Nemmeno io credo sia un caso.
    Recuperati alcuni post che non avevo ancora letto, mi chiedo quale incantesimo tenga questa nazione in stato di sedazione collettiva: nessuna reazione, nessuna opinione divergente(tranne poche e nei soliti blog), nessuna voce fuori dal coro.
    Il dopo Monti sembra aver spento ogni pensiero non conforme.
    Arrivare qui, è come approdare in un'isola persa nell'oceano.

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  2. anche nella medioevale Italia sta accadendo:siamo noi la dimostrazione,pochi anzi pochissimi (per il momento) ma buoni.

    Fred

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  3. Anche se accadesse qui in Italia molti non si fiderebbe a priori...

    Io vedo che più movimenti siano in moto per puntare al cambiamento. Quello che sta riuscendo al movimento5stelle, o al movimento notav, per esempi (cito quelli più attivi e organizzati). Ovviamente non sono esenti da errori e litigi, ma è patologico...Poi ci sono sempre quelli che ne parlano male perchè han paura di cambiare o perchè non ne condividono le idee, ma è anche questo patologico.

    In Italia quasi tutti hanno paura di essere presi in giro dal furbo e quindi rimangono ad aspettare ed aspettare e per poi appellarsi alla scusa del votare il meno peggio...

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  4. @anonimo 06.52....temo anch'io che sia così; la disonestà e la manipolazione hanno costruito una patina indelebile di cinismo e scetticismo negli italiani che non si fidano di nessuno e preferiscono rimanere fermi evitando qualunque cambiamento e poi votare chi conoscono anche se sanno che è disonesto. E'un dichiarato suicidio, ma è così. Gli italiani hanno rinunciato al sogno, alla fiducia, alla condivisione, chiedono tutti garanzie non si capisce di che e a che titolo. Il cambiamento lo si attiva cominciando a modificare questo cinismo fatalista incorporato.

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  5. @rossland
    "mi chiedo quale incantesimo tenga questa nazione in stato di sedazione collettiva"

    Per conto mio, nessuno tiene in stato di sedazione gli Italiani se non gli Italiani stessi!
    E quando questa primavera piglieranno la martellata forte (quelle di adesso sono bazzeccole) vedrai che ci sarà ancora chi

    eh, ma Berlusconi
    eh, ma i comunisti
    eh, ma i fascisti
    eh, ma i sacrifici
    eh, ma il debito pubblico
    eh, ma gli islamici
    eh, ma i cinesi
    eh, ma il vaticano
    eh, ma Goldman & Sachs
    eh, ma io cosa posso fare

    Ma almeno a quest'ultima io oramai so cosa rispondere:

    "Suicidati che ci fai un piacere!"

    Ciao

    Melman

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  6. Ricordatevi tutti di un certo
    Luigi XVI,prima o poi la storia presenterà il suo conto...

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  7. Segnalo il "lato buono" del PD, STEFANO FASSINA

    http://www.unita.it/economia/ecco-come-i-neoliberisti-ci-portano-alla-catastrofe-1.361789

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  8. @ Anonimo h 12:44
    E' arrivato il momento di far prendere le proprie responsabilità a chiunque le abbia,sto parlando della fallimentare e criminale politica tedesca,l'articolo è un pò datato ma sempre buono per capire dove stiano le vere responsabilità (particolarmente indicato per gli ingiustamente tartassati Greci)

    http://www.italiadeivalori.it/economia-e-finanze/6787-salvare-la-grecia-si-puo-con-gli-euro-bond

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  9. @ TUTTI I LETTORI DI "LIBERO PENSIERO la casa degli Italiani esuli in patria" :

    AIUTIAMO PAOLO BARNARD a realizzare la sua iniziativa

    http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=291

    Per favore prendetemi sul serio perchè è una cosa molto importante e molto ben fatta

    Grazie

    Chevin Ran

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  10. @Anonimo 18 dicembre 2011 12:44

    Chi? Fassina? Quello che qualche giorno fa ha detto:

    “Il programma del governo Monti non è quello del Pd: se voteremo qualcosa di diverso è perché in una situazione di emergenza ci siamo assunti la responsabilità di sostenere questo esecutivo».

    ??

    Ci manca solo che dica che sono "Compagni che Sbagliano"!

    Cazzo ancora sbagliano? Sperare che comincino a farne qualcuna giusta è chiedere troppo?

    Se questo è il lato buono del PD, stiamo freschi!

    Ciao

    Melman

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  11. Melman
    Concordo (e la cosa mi deprime parecchio) con il tuo commento 18.12 h. 9.28 e più ancora con quest'ultimo.
    Mi chiedo come faccia una persona con un minimo onestà intellettuale a scrivere che "i neoliberisti ci portano alla rovina" e nonostante questa consapevolezza, votarli.
    Sono giorni bui pesti.
    Forse nemmeno il fascismo ne ha mai visti di così indecenti...

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  12. @Melman....sono d'accordo...l'aspetto peggiore e il più inquietante consiste nel fatto che Fassina non si rende conto di ciò che dice. Purtroppo si rende conto di ciò che fa, ovverossia, accetta la disciplina di partito in cambio della poltrona di ministro che gli hanno promesso al prossimo governo di centro-sinistra fra un anno e mezzo....questi ragionano così, buon per loro...e male per tutti noi..il grave è che pretendono di sostenere di essere diversi da un Cicchitto e da uno Scilipoti. Non si rendono conto di essere dentro a un gioco perverso di collusioni e complicità.....

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