di Sergio Di Cori Modigliani
Un po’ di gossip non guasta mai, tanto per rilassarsi. Soprattutto se la chiacchiera pettegola serve ad introdurre, al di là della notizia spicciola, un’argomentazione intelligente che consente dei potenziali confronti interessanti.
La notizia nuda e cruda è di bassa lega, e sarebbe passata inosservata se non fosse per il fatto che ha suscitato –quantomeno in Usa- una immediata polemica legata alla “nuova percezione nell’immaginario collettivo dei diritti civili, una variante –nella sezione psicologico-emotivo-esistenziale- di “occupy wall street”: rifondiamo una società più giusta, più equa, nella quale i valori non siano legati soltanto ed esclusivamente al puro business ma appartengano a una sfera intima e umana che ci consente di poter usare questa parola con la lettera maiuscola, restituendo alle parole il loro autentico senso: la fedeltà è un Valore e va difeso e salvaguardato. Non a caso, l’accusa più forte e dirompente del movimento contro il potere delle banche private consiste nell’averli identificati come traditori della fiducia popolare, della costituzione e della tradizione libera e libertaria dei figli di Thomas Jefferson”. Così si esprime –in un commento su Los Angeles weekly della California- Chelsea Joy Handler, classe 1975 (la cui immagine vedete riprodotta in bacheca) a proposito della richiesta di divorzio presentata dalla celebre attrice Demi Moore.
“Meglio lesbiche che cornute, per una semplice banale ed elementare ragione: essere gay è una scelta di gusto individuale, personale, che nasce quindi all’interno di un territorio di libertà interiore; nessuna femmina al mondo è mai stata obbligata a esserlo: se lo è, è perché le va di esserlo. Essere cornute è invece una scelta che vede la donna passiva e vittima (ma è lo stesso anche per i maschi) e nega il concetto di rispetto per un patto di fedeltà. Le corna sono un’atroce tragedia. Essere gay non è né bello né brutto, è quel che è; è come aver voglia di mangiare la torta alle mele invece che quella alle zucche. Il tradimento, invece, è una torta condita con il curaro”. Così Demi Moore.
E in California, e poi in tutti gli Usa, si è aperta la polemica.
Il tutto è nato perché la simpatica protagonista di “Ghost” ha deciso di divorziare dal marito, il simpatico Ashton Kutcher. Lei 49 anni (ma si dice ne abbia qualcuno di più) lui, invece, non è ancora arrivato ai 30. Entrambi noti alle cronache per la maniera disinvolta di interpretare la loro relazionalità, sono finiti nel centro del supergossip perché sulla loro vicenda è stata spalmata la consueta melassa dello stereotipo narcisista delle masse: il razzismo anagrafico. Per le persone di genere femminile vera e propria iattura. Non a caso, la Handler, l’altra sera, in televisione, dichiarava “rispetto al problema dell’età, noi donne siamo come i negri che volevano fare attività politica negli anni’60”.
La Handler è una simpatica attrice comica, di cui si dice (sembra, pare, si vocifera) che da un po’ d tempo abbia una relazione con Demi Moore. E’ balzata agli onori della cronaca, dopo il successo di una sua trasmissione televisiva in ultima serata “Chelsea lately” (andava in onda dopo la mezzanotte, dalle 12.30 alle 2 del mattino) nel corso della quale venivano intervistate delle persone totalmente sconosciute, diciamo così “normali”. Dopo un anno e mezzo il boom. Per un caso fortuito. E’ stata responsabile del crollo della carriera di un repubblicano dei tea party nello stato della Georgia. Nella trasmissione, infatti, era stato intervistato un giovane broker di Wall Street, consulente del ministro delle finanze dello stato del Bonghistan, in Africa. Molto elegante, usava i termini soliti dei nuovi feticci ossessivi della nostra quotidianità: spread, credit swap, Goldman Sachs, derivati, mutual subprime, ecc. Ma era un attore e spiegava alla gente perché l’1% deve dare ordini al 99% composto per lo più “da screanzati che non capiscono nulla e impediscono al libero mercato di produrre ricchezza alla grande, la massa, si sa, è composta da beceri, spesso per lo più alcolizzati e anche sessualmente perversi”. Il deputato lo ha citato, parlando in un comizio di come il Bonghistan stesse progredendo grazie all’applicazione di uno sfrenato liberismo. Conclusione: la sua carriera politica è finita lì ed è scomparso nel nulla. Chelsea è diventata famosa e la sua trasmissione è passata in prima serata nel 2010. Ha cominciato a mescolare persone finte (cioè attori sconosciuti disoccupati) con persone, invece, vere, prese dalla strada, realizzando una trasmissione completamente surreale che ha finito per diventare, invece, ben presto, un divertente talk show che affronta delle tematiche della vita di tutti, perché non si sa mai se chi è intervistato è un interprete oppure è davvero colei/colui che sostiene di essere. La Handler ha avuto poi un incredibile successo editoriale con un suo libro esilarante che è stato di recente ristampato diventando un bestseller “Le mie storie da una botta e via” (pubblicato da Mondadori nel 2006 e passato inosservato).
Poiché negli ultimi venti giorni, Demi Moore è finita nell’occhio del ciclone per il suo divorzio, da tutti considerato il frutto delle infedeltà del marito, essendo lui giovane e bello e lei, invece, -nonostante il suo fascino intatto- considerata “poco più di una ciabatta perché già tra le cinquantenni” allora, il tutto, è diventato pubblico.
Da cui, il dibattito.
E la Chandler e la Moore insieme, hanno lanciato il dibattito sul razzismo anagrafico che colpisce le donne a fondo “nel mercato della relazionalità sentimentale e sessuale”. Essendo un personaggio pubblico, Demi Moore ha scelto di preferire l’outing (sempre rischioso per un attore/attrice) piuttosto che perpetrare il mito giovanilistico basato sul fatto che “deve essere considerato scontato per un giovane uomo la libertà di mettere le corna alla sua compagna se lei ha 50 anni e lui ne ha 30”. La Moore ci ha tenuto a specificare che lei ha divorziato perché lui ha “violato il nostro patto”. Spesso facevano l’amore in tre, essendo lei (questo è l’outing) bisessuale, ma lui ha intrattenuto una relazione extra coniugale senza dirglielo. “Essere gay non è una colpa, ma una scelta” ha dichiarato l’attrice “essere bugiardi invece è una colpa. Se oggi stiamo nella merda è perché Bush, le banche e lo stato ci hanno detto una bugia. Cominciamo a rimettere le cose a posto dicendo come stanno per davvero. Io non divorzio perché mio marito va con le più giovani di me; io divorzio perché lui dice le bugie. E’ completamente diverso”.
E in Usa si è aperto un gigantesco dibattito sulle definizioni dei “Nuovi Valori” socialmente condivisibili.
Qualcuno spieghi a demi moore che ti può capitare anche di essere lesbica e pure cornuta.
RispondiEliminauèèèèèèèè sergio di cori ma che ti è successo sei passato da radio praga revolution al gossip ?
RispondiEliminaha finito la polvere da sparo ?
oggi è il 22 novembre 2011, allora che è successo a baldassarre ed elia valori ?
facce sapè
ciao
Qualcuno spieghi a Demi Moore che l'orientamento sessuale non è una scelta. Puoi scegliere di agire o meno, di provare a essere felice o di vivere una menzogna. La scelta si limita a quello.
RispondiEliminaNon sono d'accordo con Lei l' orientamento sessuale è una scelta perché se uno o una vuole essere eterosessuale o omosessuale, non importa se è gay o lesbica esprime un orientamento di una persona che vuole esprimere i suoi desideri piaceri sessuali per come è come persona che vuole essere
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