di Sergio Di Cori Modigliani
Fino a poco tempo fa gli economisti si acciuffavano tra di loro. Neo-liberisti oltranzisti, post keynesiani, liberalisti democratici, marxisti, sostenevano tesi diverse, molto spesso contrapposte, in rappresentanza di classi politiche ben strutturate. Litigavano, si scontravano, nelle accademie, nelle opinioni, nelle diagnosi, sui giornali, appoggiando questo o quell’accordo politico per suffragare le loro teorie.
Oggi, non più. Sono tutti, nessuno escluso, d’accordo. In teoria dovrebbe essere una buona notizia. Se tutti questi cervelloni la pensano nello stesso modo, ormai sia a destra che a sinistra, non sarà poi un problema coniugare il loro consenso trasversale in una ultima direttiva politica che possa produrre soluzioni adeguate. Questo, almeno, suggerirebbe il buon senso.
Troppo tardi.
E il loro accordo, non è neppure positivo. Anzi.
Denuncia la latitanza complessiva di una adeguata rappresentanza politica e la tragica vittoria di Pirro -tristissima soddisfazione morale- di tutti quegli studiosi, intellettuali, liberi pensatori, oppositori strenui, che negli ultimi vent’anni hanno disperatamente tentato di allertare, avvertire, svegliare le coscienze pensanti del pianeta, spiegando che le teorie che supportavano la destra economico-politica erano, fondamentalmente, errate.
La tragedia alla quale stiamo assistendo (anche se la maggior parte delle persone non se n’è resa ancora conto, altrimenti non farebbero la ressa per acquistare in liquidazione merci, per lo più inutili) è il frutto di un’idea politica del mondo e dell’esistenza sbagliata.
Mettiamo per un attimo da parte gli spiriti più puri e sereni, quelli che parlavano di società più giusta, di meriti, di etica, di umanizzazione, di solidarietà.
Osserviamo la situazione con uno spirito critico, privo di faziosità, con un occhio, per così dire, storico. Anche se è quasi impossibile fare Storia dovendosi occupare del presente.
Le teorie neo-liberiste erano sbagliate. Mi piace pensare che molte delle persone che le hanno sostenute fossero addirittura in buona fede.
Lo pensavo fino a ieri.
Tant’è vero che la società più pragmatica del pianeta (la cultura anglo-sassone) da dove è sorta questa bella e tragica pensata (nata originariamente dal trionfo della scuola economica dei cosiddetti Chicago boys di Milton Friedman, alla fine degli anni’70) ha preso atto del fallimento totale della loro idea di mercato, di controllo politico, e –in ultima analisi- il fallimento della loro interpretazione esistenziale del mondo ma soprattutto la totale misconoscenza dell’animo umano, delle sue reazioni, delle sue pulsioni.
E quindi si sono già lanciati nel tentativo di salvare il salvabile. Un po’ come fecero i più lungimiranti tra gli ebrei e i democratici tedeschi intorno al 1935, quando i più lesti e veloci di comprendonio, si resero conto che si andava incontro a una tragedia collettiva.
Questa qui, sarà epocale.
In Europa, nel 1936 furono in molti, anzi, moltissimi che irrisero a quelli che impacchettavano tutto e scappavano via definendoli apocalittici, catastrofisti, pessimisti. Purtroppo devono esserselo ricordato quando marcivano ad Auschwitz, di lì a breve, in attesa di essere spinti dentro una camera a gas.
La differenza con oggi consiste nel fatto che a) non c’è nessun posto dove andare, b) non c’è nessuno da cui fuggire.
Nessuno, infatti, oggi, ce l’ha con gli ebrei, gli omosessuali, gli zingari, i democratici, ecc.,ecc. Non esistono persecuzioni. Direi che non esistono neppure nemici. E’ il sistema che implode, travolto dal nemico più feroce che la specie umana abbia sempre avuto nei millenni: se stesso.
In questo senso, questa cosiddetta “crisi economica” sarà epocale. Non avrà vincitori.
L’aspetto che la sta rendendo interessante e affascinante (se non fosse tragico per tutti noi che ci stiamo dentro) consiste nell’accorgersi che la campana del redde rationem è già suonata e quindi accade esattamente ciò che accade sempre in momenti come questi –la Storia è davvero micidiale: non perdona-: ogni etnia rivela se stessa e di conseguenza si comporta secondo le proprie abitudini, consuetudini, tradizioni.
Le società più giovani, realistiche e pragmatiche (Usa e Brasile, tanto per fare un esempio) si stanno già organizzando, anzi…si sono già organizzate, per far fronte alla realtà. Sono, per l’appunto, pragmatiche.
Hanno preso atto di quella realtà che etnie più anziane, e quindi più stanche e impaludate, innamorate di se stesse, non riescono a vedere.
Le notizie del giorno indicano, per l’appunto, questa tendenza. In Italia, neanche a dirlo, sottaciuta. Non per il fatto che ci sia una censura o non girino informazioni adeguate. No. Alla gente, al cosidetto popolo, non interessa poi più di tanto. Perchè la nostra etnia sta reagendo come ha sempre reagito: non si tradisce se stessi dopo centinaia e centinaia di anni. Gli italiani, semplicemente, non vedono. Non registrano. Non prendono atto. Non vogliono vedere. Scelgono, quindi, la misura italiana: procrastinano in attesa che qualcuno dall’esterno risolva i propri pasticci. Attendono che appaia la Madonna in cielo. Non accadrà. Ma non lo sanno.
I tedeschi fanno i tedeschi, i francesi i francesi e così via dicendo.
Le notizie di oggi, confermano, ahimè, tutto ciò.
I lettoni fanno i lettoni. Piccola e gagliarda etnia, sono –è cosa nota agli antropologi- la più veloce cultura d’Europa. Nel 1934 furono i primi a spiegare il pericolo di Hitler. Così fecero anche nel 1945, a novembre di quell’anno, quando attaccarono Stalin lanciando un severo allarme al quale né ceki né polacchi vollero dare ascolto. Finirono, in entrambi i casi, maciullati sotto i carri armati. E’ accaduto di nuovo, come al solito. Ieri mattina. E i pragmatici statunitensi (che conoscono la Storia) ne hanno preso atto. Anche i più riottosi.
La Lettonia è un piccolo paese “quasi” dell’euro. Piccolissimo, ma è sempre quasi euro. Ci entra, ufficialmente, nel 2014, ma è già considerato “area euro”. E’ imploso (ma qui la polvere della censura c’è, eccome se c’è). La più importante banca del paese non ha retto, provocando un effetto domino. La gente si è riversata per le strade a ritirare i propri soldi ma ha trovato gli sportelli chiusi. Il governo ha preso la decisione di consentire il ritiro al bancomat di un massimo di 75 euro pro-capite al giorno, cifra considerata sufficiente per sopravvivere. Poveri e ricchi sullo stesso piano. Avere in banca duemila euro o duecentomila è risultato uguale.
La seconda notizia ci rivela il comportamento dei tedeschi, ormai in preda al loro consueto delirio romantico basato sulla loro weltanschaung, e sull’applicazione dello sturm und drang (tempesta e assalto) le parallele del binario che da Goethe in poi ha fatto viaggiare la gloriosa cultura tedesca. I tedeschi sanno benissimo che sta per affondare tutto, ma sono assolutamente convinti che loro si salveranno. Anche Hitler lo pensava. Quattro giganti della finanza statunitense hanno scoperto, infatti, che mentre da una parte la BCE su indicazioni della Germania acquista al secondo mercato i bpt italiani, i grossi gruppi finanziari tedeschi, invece, li vendono. Anzi, li svendono. La Merkel annuncia “oggi abbiamo comprato 6 miliardi di euro di bpt italiani”. La notizia è vera. Ma è una mezza notizia. L’altra metà della notizia è che il gruppo Allianz (il più potente centro finanziario tedesco, prima società di assicurazioni d’Europa e terza al mondo) ne vende regolarmente almeno un 25% in più di quanto non ne compri la banca centrale tedesca, tenendoci sotto scacco. Si sono disfatti da luglio a oggi del 65% dei bpt italiani in loro possesso, in gran parte passandoli alla Francia che se li è presi in cambio della Lybia (da cui il crollo di Finmeccanica; tutta la storiella sugli scandali interni è il “teatrino all’italiana” per nascondere la verità finanziaria). Un giochetto che non è piaciuto alla Goldman Sachs, a JPMorgan né a Citibank. Mica per questioni di etica, figuriamoci, quelli sono squali affamati in cerca di sangue. L’hanno considerato (e hanno ragione) un segnale di guerra e hanno consigliato ai loro clienti più solidi di vendere tutto la prossima settimana. Non solo. Hanno addirittura avuto un singulto di nazionalismo; sanno, infatti, che nel momento del guado avranno bisogno della Fed e del tesoro americano per bloccare l’emorragia: mettono le mani avanti. Non vogliono che domani il presidente Usa, in cerca di consenso popolare presso “occupy wall street” per essere rieletto, li possa accusare di non aver fatto gli interessi della nazione non condividendo la verità e quindi decida di non dar loro quei mille, duemila miliardi di dollari di cui avranno eventualmente bisogno. E così hanno passato la notizia al Washington Post e al New York Times perché la rendessero pubblica, un fatto (com’è noto) anomalo nelle guerre finanziarie, dove la segretezza e la discrezione la fanno da padrone.
Infatti, questa non è una guerra finanziaria.
E' una guerra vera, è diverso.
E' una Guerra Invisibile, ma pur sempre Vera.
Questo fatto ha spinto immediatamente (due ore dopo) la agenzia di rating britannica Fitch ad annunciare “ufficialmente” che l’Italia è in recessione declassando 8 grosse banche nostrane. Da qui, la successiva notizia che viene dalla Scozia, (paese non dell’euro) dove ha sede il colosso finanziario Royal Bank of Scotland che questa mattina ha annunciato di “aver già predisposto un piano di emergenza finanziaria per i propri clienti nell’aver compreso e capito che il rischio di deflagrazione dei paesi dell’euro è passato da possibile a realisticamente probabile in tempi brevissimi”. (pubblicato dal Financial Times)
Quindi, la prossima settimana, ciascuno seguirà gli interessi propri.
Anche noi italiani, va da sé. Quantomeno in teoria.
Da noi, nel frattempo, si discute e ci si azzanna per stabilire se sia giusto o meno che nel 2026 si taglino o meno le pensioni. No comment.
Si discute se sia il caso o meno di alzare lo stipendio dei sottosegretari e se sia il caso o meno di varare una patrimoniale forte sui ceti più ricchi. Il nostro premier ha annunciato con tronfia melensaggine che le riforme saranno pronte entro Natale, cioè entro quaranta giorni. Basterebbe pensare che sulla base di veloci conti effettuati da analisti finanziari attendibili, i tassi attuali dell’Italia spingono le banche ad annullare i mutui alle aziende predisposti due mesi fa. Il che vuol dire che la manovra economica da 15 miliardi subito che Monti e i suoi stanno preparando, è molto probabile –per non dire quasi certo- sarà inutile, ne servirebbero almeno 250, di miliardi, immediatamente.
Non sanno come dirlo agli italiani.
Gli ungheresi, dal canto loro, come etnia, sono noti per la furbizia tattica che li ha da sempre contraddistinti. Per evitare che il Fondo monetario internazionale dicesse loro che non ci sono soldi perché bisogna darli all’Italia, li hanno chiesti subito, battendoci sul filo di lana. Sono stati subito declassati, il che ha consentito al fondo mondiale di aprire la loro pratica. Mercoledì decideranno quanto daranno loro e a che prezzo.
Intanto, in Italia, si va a dei convegni per ascoltare i bocconiani che ci spiegano come fare a impedire che l’euro soffra, a impedire che i tassi aumentino, e a varare manovre virtuali.
Io non sono un economista, e tanto meno un bocconiano. Cerco di comprendere i dati (quelli veri) e capire la logica che si nasconde dietro i numeri. So soltanto che su 18 economisti statunitensi, di solito sempre in disaccordo, questa volta sono tutti d’accordo nel sostenere che per l’Italia non c’è speranza a meno che non intervengano prima della fine di novembre (cioè entro quattro giorni al massimo) con un massiccio intervento.
Monti ha fatto sapere (questa è l’unica risposta ufficiale ai fatti sopra elencati) che ha già organizzato con la Merkel e Sarkozy una riunione di emergenza per il martedì 5 dicembre. Quella riunione, in teoria, dovrebbe occuparsi di ciò che va fatto il lunedì 28 novembre.
Da cui ne ricavo il seguente assioma che passo come domanda ai più sensitivi tra i miei lettori: o l’Italia ha scoperto la macchina del tempo per cui possono organizzare riunioni nel futuro che saranno operative nel passato, oppure c’è qualcosa sotto che a noi non ci dicono oppure tutti gli economisti americani insieme a tutte le società finanziarie statunitensi e britanniche hanno sbagliato i loro conti, le loro diagnosi, le loro previsioni.
Chi sa la risposta è pregato di esporla qui pubblicamente.
Come stanno, le cose, oggi, secondo voi?
Sono gli anglo-americani che sono dei disfattisti, allarmisti, stupidi e pazzi?
Oppure la pazzia auto-lesionista ha contaminato la classe politica europea e il vero “contagio” consiste nel delirio distruttivo senza che se ne rendano conto?
E soprattutto, senza che ci dicano come stanno davvero le cose?
buona domenica a tutti
Sergio..che si fa..?
RispondiEliminaMolto semplicemente: si sta arrivando al punto di non ritorno quando saranno gli stessi cittadini delle nazioni in ginocchio di supplicare l'avvento di un nuovo ordine mondiale che regoli il tutto. Prima si passerà per momenti tragici e per conflitti devastanti. Ma già dagli incontri del Club di Roma si sapeva che questo pianeta è troppo affollato: 2 o 3 miliardi dovranno farsi da parte per permettere la vita ai sovravissuti. Ordo ab Chao. Così è scritto e così sarà
RispondiEliminaQWERT
si preparano perche' siamo in questo punto della storia:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=-bV7w_YW0Zg
purtroppo e' in inglese.
QWERT...si rende conto di quello che dice?
RispondiEliminaSperi di non essere tra quei 2-3 miliardi..
C'è proprio bisogno di un massacro di tale portata per un nuovo Ordine dal Chaos??
il grafico della popolazione modiale pero' sembra stranamente avvicinarsi a quello della classica forma a campana. :(
RispondiEliminahttp://rivista.ssef.it/file/public/immagini/08-9_04/grafico.jpg
somiglia molto a questo
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/cunamye
@Rem...non ho nè la presunzione di sapere che cosa bisogna fare nè la lanterna magica...posso soltanto condividere con te la mia scelta, che forse può risultare ridicola dato che ha il peso di 1/7 di miliardesimo: alzare "la guardia umana" che vuol dire operare sempre di più per il bene personale e collettivo e solidale e rifuggire il buio, la perversione, la distrazione, la fuga; andare verso la luce -qualunque sia il significato che ciascuno di noi gli vuole attribuire- e cercare di essere veri e propri operatori ambulanti dell'Armonia, comnciando dal piccolo quotidiano che è alla portata di tutti noi, con la propria compagna, madre, figlia, amici. Tanto più, ciascuno di noi diventerà migliore, più pulito, più trasparente, tanto meglio -comunque vadano le cose- potrà andare il tutto....è la forza del libero arbitrio...i grandi grandissimi saggi davanti allo squalo imbestialito si mettono a ridere: molti finiscono ingoiati, ma in alcuni casi lo squalo si spaventa per la sorpresa e scappa via e la voce si diffonde. E quando gli squali si accorgono che non mettono più paura, per lo spavento gli cascano tutti i denti.
RispondiElimina@qwert...è probabile che questo sia il piano operativo di chi ha innescato questo meccanismo; sta a noi evitare che il piano riesca. Sostenendo "così è scritto e così sarà" si dà per scontato la riuscita del loro piano, e si diventa dei loro inconsapevoli ambasciatori camerieri.
RispondiEliminaIo opto, invece, per "così è scritto, e per nostra fortuna è sbagliato quello che hanno scritto". Non nel nome dell'etica o della morale o della solidarietà, ma nel nome della Ragione della Specie Umana. Il loro piano -nel caso ne abbiano uno- non funzionerà, perchè superata l'iniziale paura, l'Essere Umano ritroverà la pratica della propria creatività e trarrà giovamento dalla lezione. Che sarà indimenticabile. Come dicono quelli di "occupy wall street": no fear no tear (tradotto: nessuna paura niente lacrime). Chi, in questo periodo, usa espressioni del tipo "manovre lacrime e sangue" è un veicolo di paura e lavora per loro (magari senza saperlo). Meglio dire "manovre necessarie per affrontare il disagio". Si comincia dal linguaggio, perchè le parole producono dei pensieri e i pensieri delle emozioni, e così via dicendo. C'è una scena bellissima di un film inglese fatto di recente che parla di questo: lui -agente di borsa ricco- torna a casa disperato: la sua azienda è crollata, lui licenziato, ha perso tutto. Entra in casa, una bella casa lussuosa. la sua compagna gli va incontro. Lui le fa "tesoro, siamo fritti, abbiamo perso tutto". A lei vengono le lacrime agli occhi. La cinepresa la inquadra mentre con gli occhi lei osserva tutti i ricchi ninnoli e suppellettili del salone. Poi, si rivolge a lui e dice "Ma io ti amo, come sempre. Io sono qua". Lui, allora si riprende. Lei gli propone un tè. Entrano in cucina. Si precipita la cameriera. lei le dice "no grazie, facciamo da soli, vai pure...se hai bisogno puoi andare a casa adesso". Lui siede al tavolo, mentre lei prepara il tè. Lui apre un mobile e tira fuori due vecchie tazze, una è sbocconcellata. "Queste erano della mia nonna, ricordi?" fa lui. E lei, di rimando: "mi sembra l'occasione giusta". Versa il tè, lo bevono, si guardano con amore e poi brindano con le tazze. Lui fa "al mondo delle nostre nonne" e lei "al mondo delle nostre nipoti". Finisce il film.
Sempre nello stesso film si fanno vedere altre coppie con diverso tipo di reazione.
Caro Sergio, sono d'accordo con te tuttavia vorrei farti notare alcune cose. Il piano (chiamiamolo così per comodità) è molto ben congegnato ed ora è a buon punto. Lo dimostra la facilità con cui la gran massa della gente accetta ormai tutto senza fare una piega. In Italia abbiamo avuto un colpo di stato senza spargimento di sangue (in altri paesi non sono stati così fortunati)e nessuno ha detto nulla. Come dice giustamente Indo se non vi è consapevolezza l'individuo è poco più di un numero pronto a farsi trascinare dalle onde di un mare che non vuole neanche sapere come si chiama (al limite, se vi è un programma televisivo in diretta pagherà per farsi divorare dallo squalo...). Aggiungi, caro Sergio, che in tutto questo tragico gioco vi sono anche componenti religiose (lo scontro finale che purifica, Apocalissi varie, ecc -ma questo è un altro discorso, da approfondire-); ecco perchè ritengo che il meccanismo sia ormai in movimento e difficilmente si fermerà. Riguardo l'Italia vi sono due variabili da considerare: la Chiesa Romana e la Mafia. Due potenze che fanno parte del gioco da molto tempo.
RispondiEliminaQWERT
Beh, i 18 economisti americani sono arrivati alle conclusioni a cui noi coglioni da 4 soldi siamo arrivati da un paio d'anni a questa parte. Come volevasi dimostrare.
RispondiEliminaOra suggerirei di lasciar perdere gli economisti e i bocconiani e di cominciare a pensare un modo per riempire la pancia.
La fame aguzza l'ingegno.
@QWERT
- La Chiesa è Romana, ma il Papa è tedesco...
- La mafia ha un suo esercito.
Ma se questa è una guerra, perchè fidarsi della propaganda del nemico? I cosidetti economisti anglofoni sono tutti d'accordo sul fatto che siamo spacciati e allora? Sono loro che guidano l'assalto. Gli USa sono in default da 10 anni, hanno raggiunto il punto di non ritorno alzando per legge l'asticella del debito pubblico e adesso non lo sono più? Ma di che parliamo? Perchè non c'è un singolo atto legislativo contro "il mercato"? Ma invece le manovre sono tutte contro di noi?
RispondiElimina@ anonimo delle 01:51
RispondiEliminail fatto di creare tensione psichica fa parte del gioco. Come nota Sergio le notizie vengono date sempre sotto la luce peggiore. In realtà siamo circondati solo da notizie volutamente date in maniera negativa (manovra lacrime e sangue, Roma come Chicago, riscaldamento globale, Maya, ecc.) per cui tutte queste negatività fanno regredire il pensiero umano. Davanti alla paura generica e senza un volto preciso non si ragiona più e si tende a cercare la gonna della mamma a cui attaccarsi. Diverso l'atteggiamento rispetto un pericolo reale che vedi e valuti qualitativamente e quantitativamente. Il gioco è quello di far perdere la consapevolezza verso l'ambiente esterno ma sopratutto verso se stessi: et voilà, il gioco è fatto
QWERT
Sergio, grazie per la bellissima risposta..La voglio copiare nel mio profilo.
RispondiEliminaHai ragione..
Parli veramente come una persona illuminata..Ci credo che il Grande Oriente Democratico ti tiene così in considerazione.
RispondiEliminaGrazie.
Bye
disagio
RispondiEliminapaura
tensione
crisi
fame
sete
notizia
informazione
e tante altre parole come queste fanno parte di quel qualcosa che non ci piace e ci turba.
ma dove stanno queste cose?
non certo nel 3D, nessuno le ha mai rivelate, non esiste una foto della paura, ne' una sua misura, non e' quantificabile nel 3D. eppure c'e' ed e' l'attore principale del gioco, la rilevo solo dentro di me.
va da se' che il campo di gioco non e' 'la' fuori' ma dentro di me e qui l'attore principale sono io.
e' questo che non riusciamo a comprendere, che ci sono anche 'io', anzi che ci sono soprattutto io perche' quella roba la' fuori non riesco a dimostrare che ci sia anche senza di me, dovrei non esistere ed allo stesso tempo percepire la realta'.
stiamo sbagliando la locazione del contesto in cui si gioca la vita e forse stiamo perfino sbagliando la valutazione di causa-effetto.
non si puo' cancellare la paura agendo sul 3D perche' la paura nel 3D non esiste, esiste SOLO dentro di me, sono io che la devo sostituire col coraggio, nessun altro lo puo' fare al posto mio, non e' un qualcosa che si puo' delegare. la stessa situazione nel 3D puo' suscitare paura come anche no, dipende solo da ME.
come fare a sostituire la paura col coraggio?
QUI SAREBBE ORA CHE QUALCUNO DALLA MENTE ILLUMINATA COMINCIASSE A FARE UN TRAVASO DI SAPERE DAL VERTICE ALLA BASE SE VUOLE AVERE LA SODDISFAZIONE DI VEDER COSTRUITO UN MONDO MIGLIORE, SEMPRE CHE GLI INTERESSI VERAMENTE.
a volte mi viene il dubbio che il detto "non gettare le perle ai porci" sia una scusa per soddisfare il proprio ego egemonico. il sapere e' potere e il potere piace anche ai buoni, a quelli che a parole si dichiarano dalla parte dei deboli.
chi ha da capire capira' e vedra' anche che ci sono vari punti di vista sulla stessa questione.
oggi al cuore va di parlare cosi' e se lo fa un motivo c'e'.
@indopama...questo sì che mi piace, concordo in pieno, mi sembra esatto, la discriminante è proprio questa...con l'aggiunta (poetica) che i porci cominciano ad essere proprio quelli che si beano nello specchio della loro narcisista illusione su quanto siano belle e preziose le loro collane di perle......oggi al poeta va di rispondere così, e se lo fa un motivo c'è e anche molto forte
RispondiEliminain merito a questo:
RispondiEliminahttp://www.grandeoriente-democratico.com/Grande_Oriente_Democratico_ancora_a_proposito_di_Giuseppe_Cruciani_e_David_Parenzo_e_Redazione_di_LIBERO.html
volete che una parte dell'oligarchia passi una parte della propria ricchezza materiale al popolo?
io consiglio invece che cominciate voi a passare una parte della vostra ricchezza di sapere al popolo per averlo come alleato nella creazione della vita di cui andate parlando. non sara' tutto il popolo a comprendere ma dara' un contributo notevole, molto di piu' che tenerlo all'oscuro.
dove volete arrivare? io 'vedo' un obiettivo diverso da quello che predicate, capisco che il termine 'ego' da un certo punto di vista assuma un significato diverso ma ho come la sensazione che quella parte di ego personale sia sempre li' leggermente predominante, e sono buono.
non siete quello che dite, per lo meno non lo siete ancora. lo siete di piu' di quelli che dite di 'combattere' ma fino a che non diventate cio' che dite il risultato non cambia.
l'illuminato egoista E' egoista.
l'illuminato altruista E' altruista.
Ghandi ERA cio' che predicava
(lo sentite il cuore in questo momento?), per questo ha avuto successo e voi lo sapete bene quanto la vita non vada dietro alle maschere ma a quello che si E', a quel livello le maschere diventano trasparenti e ci si vede per quello che si E'.
quindi forse e' tempo di togliere le maiuscole dall'Essere e ritornare alle minuscole se ci si sente fratelli anche con i minuscoli. dal lato in cui dite di sedere, la grandezza si vede da quanto riuscite a donare, sono i 'nemici' che mostrano la grandezza da quanto riescono a prendere, questo e' il gioco.
ad oggi il popolo ha bisogno di conoscenza dell'Essere e non solo di denaro. l'occidente ha gia' sperimentato a sufficienza il materialismo e se ne sta via via distaccando, mi dispiace che non riusciate a 'sentirlo'.
lo sforzo che state facendo sul piano materiale e' certamente una parte del lavoro ma l'altra parte sta nell'aumentare la conoscenza dell'Essere ed in questo gioco, al momento, voi rifiutate di entrarci mettendovi sullo stesso livello del 'nemico'.
il vostro piano porta ad una ulteriore sperimentazione del materialismo con conseguente maggiore rottura di coglioni nella gente, il che fara' sentire l'esplosione ancora piu' da lontano.
avete la possibilita' di lanciare, oltre a quello che gia' state facendo, anche l'onda di consapevolezza nella massa e non tenerla solo per voi. il cuore dice che una parte e' pronta a ricevere quella parte di sapere dell'Essere che voi tra i pochi avete la fortuna di raggiungere, siete pronti a donare? e' il momento di condividere per chi sperimenta l'essere Uno. e' il momento di parlare chiaro e non solo tra di voi, come state facendo ora.
al cuore non piace leggere i massoni hanno fatto questo e quello, al cuore comincia a piacere l'Essere Uno e l'Uno parla per quel che E'.
@indopama...ehilà: buona domenica, dovunque tu sia.
RispondiEliminaCome ha detto Paolo Borsellino pochi giorni prima che lo assassinassero brutalmente nel luglio del 1992, forse proprio per questa frase:
"Chi sa, parli. Chi sa dica ciò che sa. E' il momento di farlo".
tutto il resto chiacchiere e opinioni equivalenti nella loro inutilità pragmatica
@Modigliani
RispondiEliminaancora una volta grazie per avermi fatto capire il legame causa-effetto di notizie (economiche) sentire al radiogiornale nel fine-settimana delle quali non trovavo spiegazione logica perchè sembravano cadere dall'Empireo senza motivo e con tempistica incomprensibile (per ovviamente).
Dopo la lettura del suo post ho capito.
ciao Sergio,
RispondiEliminasono sempre dove sai, al momento un po' triste (sorridendo) perche' dopo che il caso mi ha appena fatto fermare al semaforo dietro un pickup pieno di polli in gabbia il messaggio e' chiaro.
peccato, occorre attendere ancora, la paura e' una brutta bestia.
ci riprenderemo tutti prima o poi,italiani,inglesi,francesi,greci,ecc... Ma dopo,se vedrò quel giorno,bisognerà fare PIAZZA PULITA,il genere umano non dovrà mai più sopportara simili soprusi.
RispondiEliminasiamo sull'ultima corsa del Cassandra Crossing...con i capi-treno che litigano tra loro e, nella parte del virus, per l'occasione, nientemeno che l'euro...tra non molto ci salderanno i finestrini...chissà quale sarà il ponte che ci fermerà
RispondiEliminaLuu
p.s.: però nel film metà treno si salva...
"Nessuno, infatti, oggi, ce l’ha con gli ebrei, gli omosessuali, gli zingari, i democratici, ecc.,ecc. Non esistono persecuzioni. Direi che non esistono neppure nemici. E’ il sistema che implode, travolto dal nemico più feroce che la specie umana abbia sempre avuto nei millenni: se stesso."
RispondiEliminaquindi, essendo l'uomo il centro del problema un aiuto puo' solo venire da chi dell'uomo e' un profondo conoscitore. non sono le persone che si vedono in giro, dove cammino io di uomini occidentali ne vedo molto pochi, direi che sono quasi assenti.
"In questo senso, questa cosiddetta “crisi economica” sarà epocale. Non avrà vincitori."
esattamente, non ne puo' avere perche' non esiste una crisi economica e chi la vede e' perche' non si e' ancora tolto la maschera che gli limita la visione.
viviamo in un mondo pieno zeppo di beni materiali, quindi ce li siamo scambiati il che significa che l'economia gira alla grande.
pero'..... questi beni ci rendono sempre meno felici, quando eravamo senza tv e l'abbiamo comprata la prima volta, li' eravamo felici, quando la cambiamo con l'ultimo modello ultrapiatto ci rende invece poco felici.
la differenza sta nel 'felici'.
occorre quindi non un esperto di numeri per risolvere il problema ma un esperto del 'felici'. ci sono? in occidente molto pochi ma ci sono. come fare per renderli operativi? occorre che chi ha il problema del 'felici' li chiami. e' una cosa strana ma e' come un cane che si morde la coda perche' in realta' l'uomo da' la colpa del 'non felici' alla tv al plasma che non gli arriva, indi per cui chiama l'esperto delle tv al plasma che pero' non sa come risolvere il problema del 'felici'.
l'esperto del 'felici' verra' chiamato solo quando il tecnico del plasma avra' fallito miseramente e viviamo oggi in un occidente pieno zeppo di tecnici, con o senza le lettere maiuscole. non e' il maiuscolo che fa l'essenza, il maiuscolo fa la maschera, quella che limita la visione e non serve piu', serviva un po' prima ma adesso e' un limite.
morirete stremati cercando di aggiustare un televisore che di aggiustarsi proprio non ne ha 'voglia', se questo e' l'obiettivo principale. al massimo si puo' cercare di aggiustarlo alla meglio per guardare le ultime partite ma occorre essere, se si E' quello che si va dicendo di essere, poi pronti a mostrare programmi nuovi quando l'utente non avra' piu' voglia di guardare la tv. i programmi nuovi non li 'vedo', come non vedo nemmeno i programmatori. non camminate la' dove dite di camminare altrimenti ci si incontrerebbe.
@indopama....dice il grande Dostoevskij "strana e curiosa bestia l'Uomo: è felice ma non lo sa. Tutti sono felici, ma non se ne rendono conto, per questo diventano infelici. L'Essere Umano è sempre felice, sempre. Soltanto chi non lo sa, è infelice"....non lo trovi splendido? Non a caso, lui è il Sommo............
RispondiEliminaSergio
RispondiEliminacome conferma l'ora del tuo commento, dopo la fine c'e' la tavola vuota, e' tutto da scrivere e mi sa che lo fara' proprio la felicita', quella cosa sconosciuta su cui non abbiamo potere di creazione ma che possiamo solo seguire.
indopama