lunedì 7 novembre 2011

Ivian Sarcos vince il concorso Miss Mondo 2011: è una monaca laica.


di Sergio Di Cori Modigliani

Viviamo sempre di più in una realtà complessa e multiforme e non è facile, certe volte, comprendere e identificare il Senso di alcune vicende. Soprattutto quando entra in gioco l’identità, la sessualità, e dietro c’è la bandiera del business mescolata all’deologia.
La gigantesca crisi occidentale relativa all’euro, i debiti, gli indignados, ecc, sono l’effetto più clamoroso e immediatamente fruibile di un enorme cambiamento che si sta operando e verificando nell’attuale formazione dell’immaginario collettivo planetario. La destra reazionaria più retriva è stata presa in contropiede dalle proteste sociali collettive perché non più in grado di fornire risposte adeguate, ed ora cerca di farlo seguendo il loro consueto modello: imporre le mode, i trend, preparare il mercato, pilotarlo, narcotizzarlo, per poi gestire le coscienze collettive spingendole dove vogliono.
Lo hanno capito molto bene le femministe britanniche, sorrette dalle loro sorelle statunitensi che a Londra, questa mattina, si sono presentate in massa (diverse migliaia, agguerrite, rumorose e variopinte) con delle enormi bandiere rosa a nome del “London Feminist Movement” per contestare l’incoronazione della reginetta di Miss World 2011.
La contestazione merita di essere segnalata perché, al di là dell’apparente e notoria contestazione contro un modello sessista e macho di intendere il concetto di bellezza femminile, c’è qualcosa d’altro. E molto, ma davvero molto più interessante.
“Innanzitutto la bella notizia” spiega Isabelle Richmond, leader del gruppo di Liverpool “la manifestazione è stata un flop mondiale “il che ci induce a un certo ottimismo, ma subito dopo dobbiamo occuparci della pessima notizia: siamo ormai arrivati al punto surreale in cui prendono delle suorine orfane dai conventi e le trasformano in bambole robotiche presentandole come nuovo modello di femminilità. E noi lo sappiamo che dietro di loro c’è l’attacco al salario femminile, l’attacco frontale contro l’aborto, e l’attacco ai consultori, agli asili nidi, per finire nell’appoggiare l’iniziativa clericale nel controllo del mondo femminile. Si tratta quindi di una protesta diversa dalle solite. Anche noi siamo global”.
Veniamo ai fatti.

E’ stata eletta Miss Mondo 2011.
E’ la donna la cui immagine vedete in bacheca.
Una bellissima ragazza venezuelana, che si chiama Ivian Sarcos. Se la giovane (22 anni) nel presentare se stessa avesse spiegato che il sogno della sua vita consisteva nel fare la modella, l’attrice, che ama i vestiti, è vanitosa, ecc., poco male. Applausi per i voyeur che si divertono e comprensibili le contestazioni da parte delle femministe. Non ci sarebbe stata quindi la notizia: tutto come sempre.
E invece, la notizia c’è.
Eccome.
Perché Ivian Sarcos è una monaca.
Intendiamoci, una monaca sui generis.
Sempre monaca è.
Abbandonata dalla famiglia quando era piccola, è cresciuta in un orfanotrofio del Venezuela, dove all’età di  8 anni, nel 1997 ha sorpreso tutti per la sua incredibile capacità di saper “veicolare su di sé le parole della Santa Vergine”. Quindi, all’età di 10 anni le annunciano –sempre nell’orfanotrofio- che lei diventerà monaca, ma senza la clausura: dovrà andare in giro per il mondo a veicolare il messaggio della difesa della vita. E così la giovane Ivian cresce con questa missione. Tutta acqua e sapone, studio dei Vangeli e del latino, approda all’università pontificia del Sacro Cuore di Belem all’età di 13 anni (è considerata un genio precoce) e si laurea in comunicazione sociale a 18 anni. Nel frattempo però (“perché era parte della mia missione che mi era stato ordinato direttamente dalla Santa Vergine”) si fa fotografare nella posa che voi tutti vedete. All’età di 19 anni da poco laureata viene assunta come giornalista nel più importante network del gruppo Cisneros (una specie di Berlusconi moltiplicato x 10 mila; l’uomo più ricco del pianeta, che rappresenta gli interessi dei grande narcos colombiani legati alle famiglie della ‘ndrangheta calabrese nel commercio internazionale della cocaina). E così approda a Londra dove vince il concorso e dichiara “E’ stata la Vergine Maria che l’ha voluto, non io. Mi voglio occupare dei bambini, perché loro mi chiamano. Loro sono la vita. Bisogna combattere in prima linea contro coloro che negano la vita. La mia è una chiamata divina”.
Furibonde le femministe inglesi “abbiamo capito subito che c’è del torbido dietro, qui preparano il grande assalto alla legge sull’aborto per farci ripiombare tutte in un feroce medioevo con la scusa della crisi economica, mica siamo stupide” (è sempre Isabelle Richmond a parlare).
Irritatissimi gli sponsor che hanno perso decine di milioni di euro perché la manifestazione è fallita (clamoroso flop televisivo mondiale) ma in compenso la monaca venezuelana ha già chiuso dei contratti con il movimento statunitense “Just for life” per combattere in prima linea contro la diffusione dei preservativi nei licei anglo-sassoni e sudamericani.
In tutta l’America latina e in California, le notizie sulla suora venezuelana hanno prodotto una levata di scudi che non ha incuriosito più di tanto i sonnolenti media planetari.
Lo considero un pericoloso sintomo, la punta dell’iceberg di nuovi agghiaccianti modelli propositivi che preannunciano il Nuovo Moralismo Integralista della destra mondiale più retriva all’arrembaggio.
S’impone, quindi, un lavoro di continua perlustrazione, identificazione, segnalazione, di eventi collettivi ad alto impatto mediatico per poi informare il pubblico mondiale.
La Chiesa, attraverso la lungimirante e super efficiente organizzazione dei suoi monasteri, cerca di porsi in Europa occidentale come nuovo punto di riferimento morale ed etico per le giovani generazioni.
Che lo facciano così, non va affatto bene. O meglio, che facciano ciò che ritengono opportuno.
Ma è bene che le donne europee si agitino preventivamente, si rimbocchino le maniche, e comprendano quale atroce gioco stiano preparando sulle teste di tutti noi.
La surrealtà prosegue la sua marcia trionfale, spingendoci da un paradosso all’altro.
Forse, tra qualche mese, vedremo avanguardie femminili in marcia nelle piazze italiane che protesteranno contro il tentativo di abolire la legge sull’aborto, e tra di loro ci sarà magari Nicole Minetti, mentre in parlamento a sostenere la necessità di salvaguardare il cosiddetto diritto alla vita ci saranno le monache di turno che in quel momento andranno di moda come neo-modello –vedi la Carlucci- perché è bene che sia chiaro a tutti come la posta in gioco non sia soltanto un’aliquota del 2 o del 4%, l’abbassamento o l’innalzamento dello spread e la tassazione di questo o quel ceto sociale; in gioco, qui, da noi, in Europa, in questi giorni, in queste settimane, ci sono gli elementi base costituenti delle grandi libertà sociali, culturali e politiche della civiltà illuminista laica e libertaria, quella che intendono spegnere in tutti i modi.
E se per abbrutire le nostre intelligenze devono buttare sul mercato una novizia di un convento che posa seminuda su un triclinio; è chiaro che per loro non c’è problema, perché ciò che conta è soltanto il profitto in termini di gestione del consenso collettivo di massa a livello di organizzazione e gestione dell’immaginario collettivo.
Per gli spiriti liberi europei, no.
Conta la strenua difesa e salvaguardia dei principii di libertà civili.
Abort the nonsense nuns, urlavano questa mattina a Londra le femministe britanniche. Uno slogan concesso dalla lingua inglese. Tradotto alla lettera equivarrebbe a “Abortiamo le monache senza senso”.
Una traduzione più libera è quella che propongo io, all’italiana: acca’ nisciuno e fesso.


6 commenti:

  1. in genere apprezzo quello che leggo qui ma stavolta mi pare che lei abbia toppato e alla grande,
    il degrado del mondo occidentale, compresa la finanza selvaggia che lei tanto condanna, sono la conseguenza diretta della società illuminista laica e libertaria, che ha distrutto la cultura umanistica e ci ha ridotto come siamo: bestie senza sentimenti

    RispondiElimina
  2. @Sergio
    Gran bella gnocca! Per il resto concordo con Lei e mi viene pure il vomito...

    @anonimo 07 novembre 2011 10:38
    magari le può interessare

    http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaD/DOSTOEVSKIJ_LA LEGGENDA DEL GRA.htm

    Melman

    RispondiElimina
  3. @anonimo 07 novembre 2011 10:38
    L'Illuminismo avrà anche avuto i suoi lati negativi,ma che facciamo,buttiamo a mare pure quelli
    positivi (e ce ne sono...)?
    Rispetto il tuo punto di vista ma mi sembra davvero eccessivo

    RispondiElimina
  4. @anonimo 07 novembre 2011 10:38
    Non trascurare il fatto che movimenti come l'Illuminismo fanno si che tu ora possa pubblicare i tuoi commenti usando un computer...

    RispondiElimina
  5. @Modigliani

    E invece, la notizia c’è.
    Eccome. Perché Ivian Sarcos è una monaca.


    Ah una foca monaca.

    Credevo fossero estinte? Ed invece sono rinate per intervento divino della Madonna.

    Ma guarda che portento :-)

    RispondiElimina
  6. @Modigliani

    E così approda a Londra dove vince il concorso e dichiara “E’ stata la Vergine Maria che l’ha voluto, non io. Mi voglio occupare dei bambini, perché loro mi chiamano. Loro sono la vita. Bisogna combattere in prima linea contro coloro che negano la vita. La mia è una chiamata divina”.

    Wow ed ancora wow! Il futuro è già tra noi.

    Se era immediato riconoscere in Cicciolina, automa di prima generazione, un esperimento un po' naive, già lo era molto meno con l'androide più sofisticato di nome Moana Pozzi.
    Infatti se l'accusavi di essere una sintetica era capace di tirar fuori le foto di (quella che lei crdeva essere la sua) famiglia.

    Esattamente come l'androide in Blade Runner.

    Ma adesso con la Ivian Sarcos siamo alla perfezione.

    Complimenti all soc. Tyrell.
    Che straordinari progressi che ha fatto in pochi lustri.

    RispondiElimina